Ecatonia (Black-Doom Metal)


1) Ciao e benvenuti! Vi ho scoperto sul canale "Museo del Black Metal Italiano",  https://www.youtube.com/watch?v=Y6kWiwbryUwpotete presentarvi ai nostri lettori?

Band: Ciao e grazie per il vostro interesse, e grazie anche a Roberto per lo spazio che ci offre sul Museo, siamo gli Ecatonia, band nata nel 1996 per opera di L.O.W. e altri due ragazzi di un paesino molisano, purtroppo subito dopo la prima demo su cassetta la band si è sciolta, o meglio, messa in "stato di morte apparente" fino al 2019, dopo la decisione di L.O.W. di riprendere il discorso iniziato tanti anni prima, con l'inserimento di nuovi membri la line-up è tornata immediatamente operativa...


2) è particolare il vostro monicker... Ecatonia. è una sorta di gioco di parole tra "Ecate", l'oscura Dea ctonia e dei crocicchi, 

e "Catatonia", lo stato simile alla morte? Come va interpretato?

Band: esatto, in parte è proprio come dicevi, ma in senso più stretto del termine è il totale stato di abbandono, desolazione, decadenza e l'inesorabile fine del tempo che il lato oscuro della natura e delle piante ci manifesta...

   

3) Vi ho scoperto quest'anno, ma in realtà vi siete formati nel 1996, rilasciando il vostro primo demo "Solitude in Dark Day". Poi siete scomparsi, per riapparire con un singolo nel 2019, seguito da un EP ("Tales from the Old Graveyard") e "From the Oracles", ep del 2020. Nel 2021, ecco "End Time Doom", col quale vi ho ho scoperti... Dietro la vostra scomparsa ci furono problemi legati alla line up o qualche altro ostacolo vi ha portato a questo lungo silenzio? è stato voluto oppure è stato qualcosa che non avete potuto scegliere?

Band: in realtà come già accennato, dopo la prima demo ci furono problemi di "location" dove fare le prove, avevamo una casetta presa in prestito in una zona chiamata il "vecchio cimitero" ("Tales from the Old Graveyard" riparte proprio da quel posto) perché davvero ci sono state delle sepolture ormai anni e anni fa, non avendo più quel magico posto a disposizione, non ci fu più la possibilità di continuare, da lì ognuno intraprese la propria strada, L.O.W. formò dapprima gli Athanor, successivamente gli Hellsteps, vanno citate queste due band perché i primi riff dei primi lavori di entrambe erano stati abbozzati in periodo Ecatonia ma usati in sporadici episodi e in piccolissima quantità in quanto ci furono differenze di stile e ambientazione...


4) Non avevo memoria di voi, in recensioni o interviste. Potrei essermi persa qualche numero di Metal Shock o Grind Zone, perciò vorrei chiedervi come venne accolto il vostro esordio nel 1996 e se rilasciate qualche intervista ai giornali dell'epoca... Nel 1996 io ero ancora una bambina e avevo 10 anni (!), ma non mi pare di avervi visto ospitati sui giornali dopo il 1999, quando proprio da quel periodo in poi ho iniziato a leggere riviste metal...

Band: Nulla di tutto ciò fu tutto così rapido che si ebbe solo il tempo di fare qualche sessione di prove e la registrazione di alcuni brani su cassetta...


5) 1996-2021: come siete cambiati (se siete cambiati) come persone e come musicisti, da quel 1996 ad oggi? Quali soddisfazioni e quali delusioni, in un arco di tempo così lungo?

Band: L.O.W. è rimasto sostanzialmente lo stesso, con qualche anno in più... Lucas Demon anch'esso di vecchia guardia (attualmente al lavoro di batteria) continua a portare avanti quello che così come negli Athanor sta facendo con gli Oltretomba, gli altri due membri, "nuova generazione" molto piu' giovani Grindead e Orpheum Flere provengono dai Grodek, incarnano lo spirito e la passione che accomunava i metallari di vecchia generazione, quindi un connubio perfetto da un lato due membri "vintage" dall'altro due "moderni" e la fusione pare funzioni alla grande. Le soddisfazioni con questo gruppo stanno arrivando in questi ultimi anni, da quando siamo tornati, raccogliendo l'apprezzamento di diversi appassionati della zona e non, speriamo di poter tornare presto dal vivo e di continuare così la nostra ascesa.


6) Venite dal Molise; ho già intervistato diverse band provenienti dal Sud Italia, essendo fiorita un'importante scena estrema con band dal sound davvero unico ed originale. Più legati al folk, ricordo gli ottimi La Pietra Lunare. Sono anche una grande appassionata di folklore e leggende, oltre che di origini pagane pre-cristiane. So che nelle zone che oggi corrispondono all'Abruzzo e al Molise era molto in voga il culto alla Dea Angitia, la Dea dei Serpenti il cui culto venne soppiantato dal cristianesimo, ma che rimase ben radicato in forma sotterranea e inconscia, tanto che i cattolici copiarono, letteralmente, le processioni pagane che venivano fatte in onore di Angitia, tramutandole in "una processione cattolica in onore di san domenico", che si svolge ancora a Cocullo, in Abruzzo: la statua del "santo" viene portata in processione, tutta ricoperta di serpenti; anche i partecipanti portano serpenti (detti Cervoni); nelle zone presso Benevento, sede del famoso Noce, a quanto ho scoperto, sembra si praticasse il culto della Vipera, forse una vipera bicefala. Dee, serpenti, serpenti allegorici come l'Ouroboros, erano elementi diffusi in tantissime culture pre-cristiane, non a caso troviamo il Serpente (spesso, che cova un uovo) nei miti della creazione e demonizzato dal solito cristianesimo che lo ha reso "il simbolo del male", cioè di Satana, a sua volta ricalcato su Pan... Potete raccontarci qualche aneddoto, curiosità storica o folkloristica sul Molise?

Band: come tu hai accennato ci rifacciamo molto al folklore delle nostre terre, in un'ottica più personale possibile, infatti è solito trovare nei nostri testi stregoneria, spiriti dei morti, manifestazioni misteriose, rituali con erbe e piante magiche, Stramonio su tutte, (Nota di Lunaria: una delle mie piante preferite, che ho avuto la fortuna di vedere anche dal vivo...) fino a toccare la sfera emotiva ed extra sensoriale di noi stessi... Un demone delle nostre zone si chiama "Lu Mazzmarill" e secondo le leggende locali causa le paralisi del sonno... Il singolo "Nebula Noctis", uscito nel 2019, è ispirato proprio a questa figura.


7) "End Time Doom" è un concept? Potete parlarci un po' del processo di songwriting che vi ha portato a rilasciare questo EP nel 2021? Di cosa parlano i testi? Da che tematiche siete attratti? La copertina mi ricorda un po' certi temi alchimistici o legati al Memento Mori, con quel teschio, la clessidra e il serpente che forma il simbolo dell'Infinito, l'8 rovesciato...


Band: Non si può definire un vero e proprio concept dal momento che i testi sono indipendenti tra loro, tuttavia il senso di fine ineluttabile permea e lega tra loro tutti i testi, in sintesi possiamo definirlo come: nefasto, funesto e infausto... inesorabile appunto, è la condanna giunta al termine, la clessidra, rotta alla base, perde la sabbia che scende sul teschio fino al serpente che rappresenta il circolo eterno, per farla breve, LA FINE ASSOLUTA, il punto di non ritorno. La morte e' il punto di arrivo, che piaccia o no.  Riguardo la proposta musicale abbiamo cercato di creare un album dove fossero racchiuse tutte le sfaccettature del metal che avrebbe meglio risaltato il risultato finale infatti è una sorta di mix di doom, heavy, thrash, death/black metal, ma non messo insieme giusto per cercare di fare un lavoro più vario possibile, ma per definire e delineare ogni attimo che si sussegue durante l'ascolto e la lettura dei testi... inoltre siamo riusciti a contattare l'altro chitarrista che era presente nella band nel 1996 e dopo essersi calato nell'atmosfera del "concept" ci ha registrato un paio di assoli davvero degni di nota!!!...

 

8) Devo dire che sono d'accordo con le persone che commentando sotto il video, facevano notare, nel vostro sound, delle influenze tipiche del Doom e del Doom Death\Gothic Metal vecchio stile. Concordo con queste osservazioni e devo dire che è una particolarità che rende molto personale il vostro approccio al Black Metal... Perciò, possiamo definire il vostro Black Metal "Doom oriented"? Che ne pensate? Io sono una grande appassionata di Doom e di Doom Death... trovo che siano musiche molto catartiche, dato il loro suono "alla moviola", ripetuto, che induce quasi a uno stato di trance...

Band: esattamente! con questo progetto abbiamo voluto raccogliere tutte le influenze provenienti da tutti i sottogeneri del metal che ascoltiamo e il doom ha avuto uno spazio particolare, dal momento che come hai detto anche tu riesce a creare una sorta di trance, mentre i riff si ripetono come un mantra e riescono a trasmettere sia la ritualità che il senso di condanna che i brani vogliono trasmettere.  


9) Concludete pure a vostro piacimento l'intervista!

Band: citando gli Hellhammer, only death is real, aggiungiamo, we are doomed!!!

Grazie per lo spazio a noi concesso \m/

https://www.youtube.com/channel/UCUCG2KuGcqrXhmITo3VJYCw/videos

https://www.facebook.com/ecatonia/






Commenti cristiani ad Hegel e breve introduzione all'Idealismo

Per leggersi i miei vecchi schemini sull'Idealismo e su Hegel, scritti nel 2004, vedi https://studifilosofia.blogspot.com/2015/03/lidealismo.html    https://studifilosofia.blogspot.com/2015/03/hegel.html

Commento tratto da

Un sacerdote mi chiede di spendere una parola di chiarimento sull'esaltazione della religiosità di Hegel, celebrata da una radio cattolica in un intervento andato in onda nel 1981. Hegel aveva studiato teologia e tutto il suo sistema è già implicito nella sua "Vita di Gesù". Che l'Hegelismo (come lo Spinozismo o lo stesso sistema Bruniano) abbia conservato un'aura di religiosità  è ammesso, ma va notato che si tratta di una religiosità  rovesciata, capovolta, perversa, rispetto alla religiosità autenticamente cristiana.

Si potrebbe dire che Hegel ha sostituito, al cristianesimo, l'ateismo imbellettato di apparenze cristiane. 

L'Hegelismo come dialettica ora schiaccia tutto nel passato, nel già realizzato dell'Assoluto rivestito d'eternità; ora mette tutto in ginocchio davanti all'avvenire; è inconciliabile col cristianesimo per il quale le creature umane nel tempo sono ognuna in un divenire ontologicamente consistente e di altissimo valore  (tranne le femmine, si intende. Le femmine sono "gloria dell'uomo" essendo solo il maschio "gloria di dio", visto che dio "si è fatto solo maschio\quindi il maschio è dio". Nota di Lunaria)

L'accreditamento dell'Hegelismo come teologia cristiana avvenne nella chiesa della Riforma alleatasi con l'illuminismo razionalista, una chiesa che è stata chiamata, con ironia, dei "professori rahneriani" la quale non è la chiesa degli apostoli guidata da Pietro (ma tranquilli, cari cattolici, la misoginia dei protestanti è uguale alla vostra, su questo potete andare d'amore e d'accordo, non ci sono diatribe cattolici VS non cattolici quando si tratta di considerare la femmina di serie B rispetto al maschio-gloria-di-dio... Nota di Lunaria)

Kierkegaard mise Hegel tra le principali canaglie responsabile di aver falsificato concetti cristiani.

Non si deve dimenticare che il filone principale della filosofia moderna porta coerentemente all'ateismo.


APPROFONDIMENTO: HEGEL E DIO NEL COMMENTO DI VON BALTHASAR

Niente era più alieno dalla filosofia di Hegel che "riverire qualcosa che è al di sopra di noi." In linea con la sua analisi storica e genetica delle origini del monoteismo, Hegel non può che interpretare il quadro teistico di Dio e uomo in termini di relazione padrone-schiavo. Per lui, quindi, in qualsiasi posizione che accetti Dio e l'uomo come esseri irriducibilmente distinti, sarà sempre implicita una denigrazione dell'umanità, un estraniamento che soffoca la vita, per quanto intima possa poi essere la loro unione nella grazia. 

Nota di Lunaria: veramente qui l'unica cosa che è una denigrazione dell'umanità FEMMINILE, è l'idea che dio sia maschile.  

è per questo che Hegel non può ammettere un Giudizio finale: "[Dio] non può giudicare il mondo; può solo averne pietà". Ma si tratta qui di un'implicazione teologica del suo precedente punto di partenza filosofico secondo cui "fra l'uomo e Dio, fra spirito e spirito, non c'è questo gran divario di oggettività: l'uno non è per l'altro che uno, e l'altro è tale solo quando conosce l'altro."

Se le cose stanno come dice Hegel, allora non c'è da stupirsi che egli nutra un terribile risentimento nei confronti di quelli che hanno generato la rivelazione dell'alterità e trascendenza di Dio, e Balthasar lo sa benissimo:

"[In Hegel] questa conciliazione del genio greco con il Vangelo comporta però una condizione: la totale eliminazione dell'elemento ebraico. Nella sua insaziabile polemica piena di odio contro il vecchio testamento Hegel perseguita il solo elemento di cui egli non ha in nessun caso bisogno per il suo sistema pur così onniconciliante: la sovrana, dominatrice supremazia di Dio sul mondo che di puro arbitrio agisce, elegge e riprova; e perciò anche la distintiva forma veterotestamentaria della gloria divina, il kabod. Questo antisemitismo precisamente doveva emergere alla fine della nostra storia dello spirito, in cui la supremazia di Dio sul mondo - in senso antico-classico e poi cristiano - venne livellata nello schema della implicazione-esplicazione."

Per Balthasar il successivo cammino del pensiero tedesco, se non la sua storia, diventa a questo punto inevitabile: un utopismo che si spacca in un'ala destra e un'ala sinistra, e un'estetica che distorce a tal punto la gloria biblica e (ironia della sorte!) le vedute classiche, che non ne può seguire che l'Età della prosa. Secondo Hegel il monoteismo nacque come espressione della coscienza infelice intrappolata in un sistema politico imperiale oppressivo, in cui la sola relazione reale era quella di padrone-schiavo; e quando arriviamo alla fine del sistema hegeliano, vediamo che esso, nel momento in cui annulla la distinzione fra Dio e il mondo, alimenta lo stesso sistema politico che criticava. Così perlomeno lo vede Balthasar: "Se si considera che l'assunto primo in ordine di tempo di Hegel era stato il concreto (cioè nazionale) spirito del popolo che doveva mediare tra spirito universale e la monade, e che questo indeterminato spirito del popolo gli si presentò più tardi come spirito formato dello Stato, ci risulta chiaro che Hegel doveva diventare lo spirituale punto di partenza sia del socialismo di sinistra che di destra del tempo successivo, due socialismi che, ciascuno a suo modo, hanno poi raccolto la gloria dell'essere assoluto nella pretesa di assolutezza del loro partito"


Altro approfondimento, tratto da

Nota di Lunaria: è dal 2004 che leggo commenti sull'Idealismo.

Adesso siamo nel 2025 e io sono rimasta pressoché identica alla Lunaria del 2004. Nessuna Tesi-Antitesi-Sintesi, insomma, ma solo lo Stazionare Accasciati in un Eterno Presente (come Dio). 

Non credo farò uscire altri commenti all'Idealismo... mi faccio bastare quanto letto dal 2004 ad oggi.

Comunque, tanto per dare un tocco Metal ad un post sull'Idealismo fatto uscire da una Donna senza laurea che non ha avuto bisogno di andare all'uni per scoprire Hegel (l'ho scoperto da sola, e basta), il post l'ho trascritto e concluso con gli Stramonio di sottofondo


che ho comprato alla fiera dei cd e vinili a Busto Arsizio il 19 ottobre, https://intervistemetal.blogspot.com/2025/10/19-ottobre-2025-fiera-del-disco-busto.html  e che avevo ascoltato la prima volta nel 2000, quando esordirono con "Seasons of Imagination" e vennero pubblicati sulla compilation di "Psychosonic" (che ho ancora) 

Non li ho mai dimenticati, gli Stramonio! E quando li ho visti alle bancarelle, li ho presi per nostalgia. 😁

Il Prog Metal nel suo continuo divenire si abbina bene all'Idealismo.


Perciò io sono la Prima Donna senza laurea che ha parlato di Fichte ed Hegel e degli Stramonio (così spero di pubblicizzarli un po' usando il nome di Hegel come "clickbait", tanto Hegel è già famoso di suo e non se la prenderà se usiamo un po' della sua celebrità 😂)


Fichte fu il primo filosofo che portò alle estreme conseguenze il modo di vedere le cose iniziato da Kant.

Fichte non accetta la divisione che Kant (e prima di lui, con altri intenti, Platone) faceva della realtà in due "piani". Per lui l'esigenza romantica di una strettissima unità tra l'uomo e il reale, fra pensiero individuale e mondo della natura, è una forza dirompente. Per Fichte, quindi, esiste una sola realtà assoluta. Non la realtà esterna della natura né tanto meno la realtà trascendente di Platone (di cui, afferma, non si potrebbe avere conoscenza) ma l'Io, lo Spirito.

Quando si dice che l'Io è l'unica realtà, non si intende l'io individuale di ciascuno di noi. Il mio io, il mio spirito personale, non sono che una parte, un aspetto dell'unico grande Io, dell'Assoluto.

Questo è il Pensiero, l'attività spirituale in se stessa, che solo accidentalmente si concretizza nei singoli "io" e nei singoli "pensieri" degli uomini.

Insomma, dice Fichte, questo Assoluto è l'Io Puro. 

Ebbene, che fa questo Io Puro?

Ovviamente non rimane inerte: si svolge, è perennemente ed eternamente attivo.

Quale può essere l'attività di un Io che per essenza è pensiero? Pensare, conoscere. Ma che cosa può pensare l'Io Puro, se esso è già tutto, se nulla rimane al di fuori di lui?

Fichte non si ferma a questa difficoltà. L'Io Puro "crea" in se stesso un oggetto da conoscere, una realtà cui opporsi.

L'Io crea ciò che non è l'Io, qualcosa di diverso da sé, di estraneo alla sua natura profonda. L'Io crea il Non-Io.

Ma che cosa è questo Non-Io?

è tutta la realtà, le cose che vediamo intorno a noi, noi stessi quando ci consideriamo nella nostra materialità e nella nostra concretezza individuale.

Cioè che è creato è Non-Io rispetto a me, ma è anche "uscito da me", perché il mio spirito l'ha prodotto e lo conosce; arriviamo ad una concezione paradossale della realtà: non vi è differenza ma identificazione tra soggetto che conosce e oggetto conosciuto.

Chi è che conosce? L'Io Puro. 

Che cosa conosce? Il Non-Io.

Ma che cosa è il Non-Io?

Una creazione dell'Io Puro.

Siamo sempre di fronte allo Spirito che conosce se stesso, differenziandosi nelle singole realtà concrete: uomo, cane, scienza, storia…

Noi, personalmente, non saremmo quindi che momenti transitori e senza consistenza nel gran fiume che è l'attività pensante dell'Io Puro.

Ma insieme, secondo Fichte, noi siamo anche l'Assoluto, il Tutto: perché infatti siamo spirito, siamo Io, siamo pensiero cosciente.

è questo il trionfo della tendenza romantica ad accettare su di sé tutto il cosmo.

 Fichte pone l'uomo al centro di tutta la realtà, anzi, come unica realtà immaginabile.

La rivoluzione iniziata da Cartesio quando pose il famoso "cogito" prima del non meno celebre "sum" (facendo derivare l'essere, la realtà, dal pensiero) si starà realizzando prima con Fichte, poi con Hegel.

La personalità filosofica di Hegel furono di quelle che scavarono non un solco, ma un fossato nella storia della cultura.

(Nota di Lunaria: per inciso, conobbi Hegel nel 2004, da sola e senza nessunissima laurea)

Dotato di una incredibile forza logica, provvisto di un bagaglio di nozioni culturali enorme, animato da una lucidità di pensiero eccezionale, egli divenne "Il Filosofo" per eccellenza del XIX secolo e godette sia da vivo sia da morto di un prestigio paragonabile solo a quello di Aristotele. (Nota di Lunaria: a cui non mi prostrerò mai. Il peggior "filosofo" mai apparso nella storia dell'umanità)

Il sistema filosofico di Hegel appare come una colossale costruzione, ferreamente logica, una fortezza che non si saprebbe da che punto attaccare, tanto ogni affermazione si salda e si concatena perfettamente con la precedente. (Nota di Lunaria: qualche maligno anti-idealismo direbbe che "nessuno ha mai demolito Hegel perché nessuno l'ha mai letto per intero"...)

L'unico modo per demolire questa fortezza filosofica è di porre in dubbio i fondamenti su cui essa si regge: dire che una costruzione sia logica non equivale a dire che essa sia anche vera: tutto dipende dalle premesse di base.

Hegel comincia con il non accettare il punto di vista di Fichte, cioè rifiuta di considerare la realtà materiale, concreta, come un Non-Io costruito dall'Io-Puro, con un processo di sviluppo che graficamente si potrebbe rappresentare con una linea retta infinita.

Per Hegel l'unità fra spirito e realtà è ancora più profonda: la realtà e lo Spirito assoluto sono la stessa cosa, nessuna delle due è prodotta dall'altra.

L'Assoluto per Hegel è lo Spirito, il Pensiero in se stesso, che procede e si sviluppa secondo un procedimento caratteristico, che si sviluppa secondo le regole della logica, le "leggi" con cui pensa il pensiero.

Vi è una stretta identità tra le cose reali, che esistono, e il Pensiero.

Anche qui vale il consueto principio fondamentale dell'Idealismo, per cui è lo Spirito che "produce" in qualche modo la realtà.

Ma mentre per Fichte l'Assoluto produceva la realtà "distaccandola" da sé (Non-Io) per Hegel l'Assoluto comprende sempre dentro di sé la realtà

Per Hegel il pensiero è pensiero dell'Essere e l'Essere non è che pensiero: le categorie (i modi con cui il pensiero pensa) non sono soltanto maniere di pensare le cose, ma anche maniere di essere delle cose.

A questo punto è possibile comprendere la famosa formula di Hegel "Tutto ciò che è reale è razionale; tutto ciò che è razionale è reale": tutto ciò che esiste concretamente per il fatto stesso di esistere è una manifestazione dello Spirito (è razionale), tutto ciò che è attività dello Spirito esiste concretamente.

La logica con la quale si sviluppa lo Spirito Assoluto è la logica del divenire, la dialettica.

Tutta quanta la realtà è vita, è movimento, è sviluppo continuo. E se è sviluppo, vuol dire che è perenne passaggio da una cosa all'altra, da una cosa al suo opposto. Proprio perché qualcuno è vivo, che non può fare a meno di crescere, cambiare, di divenire continuamente, istante per istante, qualcosa di diverso: vuol dire che il mio essere è una coincidenza, una sintesi di cose fra loro opposte: passato e futuro, continuamente.

Penso a me stesso: io non sono inattivo e statico, ma vivo ed intrattengo dei rapporti con altre persone, che "non sono me": ecco di nuovo i due opposti.

Per Hegel, non si è pienamente se stessi se non vivendo insieme agli altri.

Questo avviene secondo tre momenti collegati tra loro: il primo momento, da Hegel chiamato "Tesi", è l'affermazione del mio "Io" singolo, concreto ed individuale.

Ma contro il mio "io" si pone il suo opposto, gli altri, che sono inscindibilmente collegati al mio io: infatti, non potrei avere nozione di me se non mettendomi in relazione con ciò che non è me, così come non ho idea del bianco se non tenendo presente il nero (Nota di Lunaria: concetto che io compresi a 13 o 14 anni, leggendo le interviste ai Lacrimosa, che avevano parlato proprio di questo)


Questo momento di opposizione è immediato e sorge appena io affermo una qualche realtà.

Il secondo momento viene chiamato "Antitesi"; ma io e gli altri formiamo già una cosa diversa, una cosa che non è "io" e non è "gli altri": formiamo un insieme indissolubile, una "Sintesi", che potrebbe essere, per esempio, la società.

Questo meccanismo, per Hegel, è la molla che spinge lo sviluppo della realtà.



Facciamo un altro regalo ai cattolici!

Oggi mi sento buona, 


perciò dopo il primo regalo che ho fatto ai cattolici (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/04/facciamo-un-regalo-ai-cattolici.html) postando paccottiglia cattolica risalente al 1872 che solo Lunaria può avere


ho deciso di regalare ai cari fratellini di Tommaso d'Aquino


(che però leggo solo io, specialmente quando si parla di Quaestio 92... giacché le signorine cattoliche Tommaso d'Aquino non lo hanno mai letto nel dettaglio...)

un'altra cosa che difficilmente "qualcuno" avrà pensato di mettere a disposizione di tutti, laggiù, nel vasto mondo del web.

Dove potete trovare tutte le assurdità possibili, ma sarei quasi pronta a scommettere che nessuno, prima di me, ha mai messo a disposizione le pagine super catto-apologetiche di questo romanzo, uscito nel 1952


Uscito per "I Romanzi della Rosa", una serie di romanzi Rosa\Drammatici dei primi del Novecento,


veri best seller dell'epoca, che oggigiorno per i nostri parametri sono piuttosto anacronistici, ma che da appassionata collezionista di romanzi Rosa ci tengo comunque ad avere nella mia collezione... In genere si trovano alle bancarelle dei libri (bhe... li trovavo prima che qualcuno ci rimettesse agli arresti domiciliari...) messi lì a 1 euro, per lo più, ravanando nei mucchi di libri "old"... Ne ho trovati anche alcuni "gratis" lasciati lì al bookcrossing della mia città. A parte un paio, che sono stata una deficiente a non prendere, gli altri li ho presi tutti, e ne ho diversi:




https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/02/sogni-proibiti-di-noel-romanzi-della.html





https://intervistemetal.blogspot.com/2021/04/romanzo-in-italia-e-i-paesaggi-della.html





E piano piano li sto leggendo. 

Delly era lo pseudonimo di una coppia di scrittori, un fratello e una sorella francesi, che scrissero circa (se non di più) cento romanzi (ma scrittrici come Barbara Cartland sono arrivate a 800 romanzi, più o meno!)
Ebbero un enorme successo all'epoca; i loro libri erano basati su drammi, spesso con divagazioni "alla Ann Radcliffe", in castelli e foschi paesaggi, tra intrighi, complotti, fanciulle candide ed innocenti vittime di congiure o di tradimenti\macchinazioni di amanti o parenti diabolici e cose del genere, molto in linea con il Feuilleton ottocentesco.

Anche questo "La Colomba del Castello" si basa su un dramma: un ragazzino in coma viene ritrovato su una spiaggia; l'uomo che lo trova decide di adottarlo, di dargli un nuovo nome, Consalvo, visto che il bambino, dopo essersi svegliato dal misterioso sonno causato da un narcotico, non ricorda nulla; il trovatello vive felice accolto in questa nuova famiglia e amato dai suoi nuovi genitori e dai loro due figli, tra cui Ginetta, che si affezionano subito a lui. Anni dopo, quando i genitori muoiono, la sorella, Ginetta, va a lavorare come educatrice in un castello proprietà di una famiglia di protestanti, addetta all'educazione della loro figlioletta, Anna, e, guardando un ritratto, Ginetta scopre un'incredibile somiglianze tra Consalvo e l'erede del castello, misteriosamente morto decenni prima, come le è stato raccontato... in realtà, l'erede non è morto, ma è vittima di una congiura ordita dal conte e dal suo fedele ed inquietante servitore indù, che ha narcotizzato il bambino per poi abbandonarlo sulla spiaggia e togliere di mezzo l'erede... abbandonato sulla spiaggia, dove è stato trovato dal padre di Ginetta, e senza più ricordi della sua vita precedente. Quando ormai Ginetta ha risolto l'intrigo, viene allontanata dal castello con una scusante e poco dopo Anna, la figlioletta del malefico conte, ha un incidente: mentre è sulla spiaggia, il suo cane aggredisce l'indù che è sbucato all'improvviso spaventando la bambina; il cane azzanna l'uomo, ma mentre la bambina cerca di richiamare il cane, viene aggredita dall'avvoltoio (!) dell'indù, che la ferisce gravemente alla testa; l'indù muore sbranato e la piccina viene soccorsa e portata al castello; in punto di morte, mentre Anna sta agonizzando, la piccola protestante chiede al padre di chiamare un prete: è suo desiderio morire da cattolica, essendosi sentita fin da subito attratta dalla fede di Ginetta, super cattolica osservante... Il padre, che ormai si è ravveduto e si è pentito del male che ha fatto ai danni di Consalvo, l'accontenta, e la piccina muore da vera cattolica, a mo' di santa Maria Goretti...

Il libro non è scritto male, pur grondando cattolicesimo zuccheroso ad ogni piè sospinto... e ha pure qualche divagazione sepolcrale che piacerebbe a tutti i fans di Ann Radcliffe https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2021/03/i-sepolcri-in-uno-stralcio-dei-delly.html


perciò, data la rarità, spero che i cattolici apprezzeranno queste pagine di pura apologia cattolica



e questo "La Colomba del Castello" si piazza al secondo posto, dopo "Atala" (https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2020/02/atala-al-sepolcro.html) (https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2020/11/francois-rene-de-chateaubriand.html) nella mia classifica di romanzi cattolici ben scritti! (mirabile dictu!)

Appena possibile farò uscire anche le pagine più belle del super cattolicissimo "Atala".

Intanto, eccovi le pagine super cattolicose

















Corredo il tutto con l'altrettanto misconosciuto "La vergine coi gigli" di Carlos Schwabe




e un paio di immagini devozionali del tempo che fu... che fanno molto Funeral Doom Metal 







P.s qui potete vedere altre due copertine di "La Colomba del Castello" https://i.pinimg.com/originals/8f/76/f7/8f76f7d3322f3a9c571d228ca9642cf5.jpg

https://www.ebay.it/itm/254701668535?chn=ps&norover=1&mkevt=1&mkrid=724-159604-675279-6&mkcid=2&itemid=254701668535&targetid=4587368673256589&device=c&mktype=&googleloc=&poi=&campaignid=403380741&mkgroupid=1340305233841753&rlsatarget=pla-4587368673256589&abcId=9300424&merchantid=136824&msclkid=086ae91de96a10cdac6b8943977bf4b3

e qui la "visione simbolica" della colomba aggredita dall'avvoltoio, che compare ad un certo punto nel romanzo, nel sogno della bambina, a mo' di profezia che preannuncia la morte di Anna https://i.pinimg.com/originals/8f/76/f7/8f76f7d3322f3a9c571d228ca9642cf5.jpg

immagini più in linea con il libro, rispetto alla copertina che ho io, che sembra la réclame di un parrucchiere degli anni Sessanta! :P

Altro regalino: https://intervistemetal.blogspot.com/2021/10/altre-immagini-che-regalo-ai-cattolici.html