Nota di Lunaria: per approfondimenti sulla mitologia e arte sumera-babilonese-assira vedi: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/introduzione-alla-mitologia-sumera.html
Qui invece abbiamo parlato di un'altra regina leggendaria:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/regina-e-sacerdotessa-del-sole.html
Semiramide fu una regina leggendaria dell'Assiria, che entrò nella Storia per la sua bellezza e la sua dissolutezza; le sue vicende vennero narrate da Erodoto e sembrano aver preso spunto dalla regine Sammuramat, reggente per il figlio Adad-Nirari III, salito al trono nell'805 a.c
Secondo la leggenda, Semiramide era figlia della Dea Derceto: era stata esposta e nutrita dalle colombe (1), per essere allevata dai pastori.
Divenne moglie di un capo dell'esercito ma venne sedotta e sposata dal re.
Secondo un'altra leggenda, Semiramide era una cortigiana che avrebbe ottenuto dal re un potere di cinque giorni per poter governare il regno: la novella regina ne approfittò per farlo uccidere e usurparne il trono.
Si diede poi ad una vita dissolutissima. Il figlio, Ninyas, complottò contro di lei: venne scoperto, ma Semiramide lo perdonò, dandosi però la morte: venne trasformata
in colomba. (1)
(1) Nota di Lunaria: la colomba era legata alle Dee https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/gli-animali-e-le-dee-nella-mitologia.html
Nota di Lunaria: questo continuo riferimento al fatto che Semiramide "era lussuriosa\vita dissoluta" mi porterebbe a pensare che trattasi di un'allegoria legata alla Dea Ishtar, la Dea del sesso e della guerra. (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/05/ishtar.html)
Nella leggenda di invenzione greca appaiono condensate molte delle dicerie sulla scostumatezza degli Assiri (*)
A Semiramide era poi attribuita la costruzione di quasi tutti i canali, i ponti e le città della Mesopotamia, tra cui Babilonia.
Nel Medioevo, Semiramide era ricordata come la fondatrice di Treviri.
Ricerche storiche hanno ipotizzato che il personaggio storico di Sammuramat avrebbe cercato di modificare la ferocia delle usanze assire in nome di una maggiore umanità e tolleranza (su ispirazione dei Babilonesi).
Secondo la leggenda, Alessandro Magno, giunto alle frontiere della Scizia, avrebbe letto un'iscrizione della stessa Semiramide:
"La natura mi ha donato un corpo di donna, ma le mie azioni mi hanno resa pari agli uomini più valorosi. Ho retto l'impero di Nino. Io ho costretto i fiumi a scorrere dove io volevo e li ho incanalati in luoghi dove fossero utili; ho fecondato la terra sterile irrigandola con le loro acque. Ho innalzato fortezze inespugnabili, ho perforato con picconi montagne impraticabili per farne delle strade.
Ho procurato ai miei carri delle vie, là dove nemmeno le bestie feroci si erano mai inoltrate e, in mezzo a tutte queste occupazioni, ho trovato il tempo per i miei piaceri e per i miei amori."
(*) Nota di Lunaria: suppongo che ai greci patriarcali, tutti "le donne stiano segregate nei ginecei, il dominio spetta solo all'uomo\la femmina è un maschio malriuscito", vero Aristotele?, ecco, suppongo che l'idea che qualche popolo "potesse avere donne leader e regine", provocasse ai greci l'orticaria... da qui il loro diffamare gli altri popoli.
"Nessuna traccia consistente di arte monumentale è stata mai raccolta nella Palestina israelitica. Sebbene tale mancanza venga generalmente attribuita alle proibizioni religiose di raffigurare esseri animati e più specificamente di plasmare e scolpire idoli, sono rilevanti gli indizi che fanno ritenere questo veto relativamente recente. è certo, comunque, che la Palestina nel tempo dei Giudici, e non solo i siti sicuramente ancora in mano dei Cananei, ha dato parecchie raffigurazioni in argilla di divinità femminili su placchette lavorate a stampo. L'iconografia, la quale ripete tipologie della lavorazione della terracotta (coroplastica) del Tardo Bronzo, presenta la figura femminile frontale in nudità, generalmente nell'atto di sorreggere due fiori di loto, che si interpreta per lo più come un aspetto della Grande Dea Cananea del tipo di Astarte.
Mentre questa coroplastica più antica è nel solco della tradizione cananea, figurine femminili tipicamente israelitiche, caratterizzate da corpo colonniforme, seno prominente e testa di tipo egittizzante arcaico, ovvero assai sommariamente plasmata a forma di uccello, si cominciano a produrre in Palestina nel secolo VIII e sono attestate per tutto il secolo VII."
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/04/israele-esoterico-5-gli-alti-luoghi.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/04/israele-esoterico-6-anat-e-qedesh.html
METTIAMO LA PROVA
italianizzata in "Gezabele", Izebel, era una potente e stimata Regina Fenicia. Come tutte le donne non-ebree dell'antichità, era Politeista, devota ad Astarte (Asherah) e a Baal.
Izebel oltre ad essere una Regina saggia e potente, era anche Sacerdotessa. Appare in I Re 16,31, come sposa di Acab, re di Israele: "(...) Acab (...) prese ora in moglie Izebel, figlia di Etbaal re dei Sidoni e andava a servire Baal e ad inchinarsi davanti a lui. Inoltre, eresse un altare a Baal nella casa di Baal che aveva edificato in Samaria."
Ricordiamoci che nel Deuteronomio 16:21-22 era stata data la proibizione di erigere pali sacri per altri Dei: "Non ti devi piantare nessuna sorta di albero come palo sacro presso l'altare del Signore tuo Dio che ti farai. Né ti devi erigere una colonna sacra, cosa che il Signore tuo Dio odia"
e nel Levitico 26: "Non vi dovete fare Dei senza valore, e non vi dovete erigere immagine scolpita o colonna sacra e non dovete mettere nel vostro paese una pietra come pezzo di esposizione per inchinarvi verso di essa" (pratica tipica anche del politeismo pre-islamico. Nota di Lunaria)
Izebel era sicuramente vittima dell'ostracismo monoteista contro di lei, donna fenicia politeista. Era in vigore il divieto di sposarsi con donne straniere perché giudicate colpevoli di "sviare dal culto a Jahvé", vedi Esdra 9: "(...) Il popolo di Israele e i sacerdoti e i leviti si sono separati dai popoli dei paesi riguardo alle loro cose detestabili, cioè dai cananei, ittiti, ferezei, gebusei, ammoniti, moabiti, egiziani e dagli amorrei. Poiché hanno accettato alcune delle loro figlie per sé e per i loro figli; ed essi, il santo seme, si sono mescolati con i popoli dei paesi, e la mano dei principi e dei governati delegati è stata la prima in questa infedeltà."
e ancora, Neemia: "Il paese in cui andate per prenderne possesso è un paese impuro a causa dell'impurità dei popoli dei paesi, a causa delle loro cose detestabili. (...) e ora non date le vostre figlie ai loro figli, né accettate le loro figlie per i vostri figli" (...) "Non fu a causa di queste [donne] che peccò Salomone re d'Israele? (...) Le mogli straniere fecero peccare perfino lui."
In Numeri 25, una una donna madianita che si accompagna ad un ebreo viene impalata con una lancia che le strazia la vagina: "(...) quindi il popolo comincò ad avere relazione immorale con le figlie di Moab. E le donne vennero ad invitare il popolo ai sacrifici dei loro Dei, e il popolo mangiava e si inchinava davanti ai loro Dei. Israele si unì dunque al Baal di Peor; e l'ira del Signore divampò contro Israele." (...) Ma, ecco, un uomo dei figli di Israele venne, e conduceva presso i suoi fratelli una donna madianita davanti agli occhi di Mosé e davanti agli occhi di tutta l'assemblea dei figli di Israele mentre piangevano all'ingresso della tenda di adunanza. Quando Fineas figlio di Eleazaro figlio di Aaronne il sacerdote l'ebbe scorto, subito si levò di mezzo all'assemblea e prese in mano una lancia. Quindi andò dietro all'uomo di Israele dentro la tenda a volta e li trafisse entrambi, l'uomo d'Israele e la donna per le parti genitali di lei. Allora il flagello fu arrestato di sopra i figli di Israele. E quelli che morirono per il flagello ammontarono a ventiquattromila.
Izebel, per vendicare i profeti e sacerdoti di Baal uccisi dagli ebrei sul monte Carmelo, decide di far uccidere tutti i fedeli di Javè, tra cui anche Nabot. La bibbia, ovviamente, testo di parte, si scandalizza di questo, ma non si scandalizza del fatto che gli stessi ebrei trucidassero tutti i politeisti, donne e bambini inclusi!
Eh già! a scandalizzare i redattori della Bibbia è solo che una Regina fenicia, stanca di sopportare questi crimini contro i politeisti, decida di giustiziare i responsabili che uccidevano e stupravano le donne politeiste, saccheggiando ed incendiando i templi pagani! Si veda Deuteronomio 12: "Questi sono i regolamenti (...) dovete assolutamente distruggere tutti i luoghi dove le nazioni che state per spodestare hanno servito i loro Dei, sugli alti monti e sui colli e sotto ogni albero lussureggiante. E dovete abbattere i loro altari e spezzare le loro colonne sacre, e dovete bruciare i loro pali sacri nel fuoco e tagliare le immagini scolpite dei loro Dei e dovete distruggere i loro nomi da quel luogo." o 1 Re 18:40 "Elia fece scendere i profeti di Baal al torrente Chison, e laggiù li sgozzò" ed è per questo che Izebel rispose "Gli Dei mi trattino con tutto il loro rigore, se domani a quest'ora non farò della vita tua quel che tu hai fatto della vita di ognuno di quelli [i 450 profeti e sacerdoti di Baal massacrati da Elia]" (1 Re 19:1,2)
Che Izebel agisse per legittima difesa contro i fanatici monoteisti che volevano deporla dal trono è spiegato anche in questo commento
"Dopo la morte di Acab, quando suo figlio re Ioram cerca la pace con l'usurpatore Ieu, designato da Dio, Ieu chiede "Che pace vi può essere finché durano le prostituzioni di Izebel, tua madre, e le sue innumerevoli stregonerie?" Egli quindi uccide Ioram e si dirige verso la Samaria, dove la stessa Izebel con gli occhi truccati e la capigliatura acconciata, lo apostrofa da una finestra sita in luogo elevato con epiteti ingiuriosi: lo chiama Zimri, un antico usurpatore famoso per i suoi assassinii; ma i suoi stessi eunuchi si schierano dalla parte di Ieu e la spingono giù dalla finestra facendola cadere a terra, dove troverà la morte: essa viene calpestata dai cavalli e il suo corpo è divorato dai cani, secondo le parole del profeta Elia. (...) Quale principessa fenicia, Izebel adorava naturalmente Baal e Asherah\Astarte, la divinità dei Sidoni (1 Re 11,33). è poco probabile che la sua religione politeista la spingesse ad elininare i profeti di YHWH, a meno che costoro rappresentassero una minaccia politica. Anzi, sarebbe stato verosimile il contrario: la natura esclusivista dello yahwismo profetico avrebbe potuto indurre alcuni dei suoi aderenti ad adottare una mentalità da crociata contro gli adoratori di altre divinità. (...) Una valutazione delle notevoli qualità di Izebel come dirigente può anche spiegare la sua ultima apparizione alla finestra come truccata e adornata. Deve apparire in tutta la gloria della sua dignità di regina, se vuole conservare la speranza."
Si può ben supporre che facendo uccidere Nabot, il monoteista fedele ai precetti dell'orrido javhè, e dando la vigna al re, essa volesse colpire i monoteisti, già in precedenza macchiatisi di genocidio al fine di "intascarsi le terre e i beni" (vedi, per esempio, Giosuè) restituendo ai monoteisti la loro stessa medicina!!!
Ma non finisce qui. Izebel non solo deve sopportare le ingiustizie monoteiste, ma le viene anche ucciso il figlio, Ioram, che aveva persino cercato un accordo con il monoteista Ieu (un generale che tentò il colpo di Stato) che arrogantemente afferma: "Che pace vi può essere finché durano le prostituzioni [riti religiosi politeisti] di Izebel, tua madre, e le sue innumerevoli stregonerie?"
Ucciso Ioram, il feroce monoteista Ieu si dirige verso il palazzo, a completare il massacro: anche Izebel, la Regina-Sacerdotessa deve perire: Javè lo esige!
Izebel non scappa, non abbandona la sua fede pagana. Affronta l'oppressore con orgoglio e coraggio, mostrandosi al meglio del suo fascino: truccata e adorna; sembra che voglia dire:
"Io sono una Regina Pagana e non ho paura di mostrare e celebrare la mia femminilità".
Quando il feroce monoteista irrompe al palazzo, la Regina Izebel, guardando l'oppressore, prima di essere assassinata, lo chiama col titolo più adatto a descriverlo: "Zimri", un antico usurpatore famoso per i suoi assassini, come se volesse apostrofare Ieu, chiamandolo “assassino del suo padrone” (Ioram, che era il figlio di Acab e quindi destinato a regnare). Tradita dai suoi servitori che probabilmente per salvarsi la vita collaborano con Ieu, la bella e coraggiosa Izebel viene gettata giù dalla finestra e il suo corpo, sfracellato, viene prima calpestato dai cavalli e poi divorato dai cani, e tutto questo conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che l'odio misogino monoteista disprezza i corpi delle donne proprio perché sono i corpi delle stesse Dee:
"Alla fine Ieu giunse a Izreel e Izebel stessa lo udì. Ed essa si imbellettava gli occhi col belletto nero e si acconciava bene la testa e guardava giù dalla finestra. E Ieu stesso entrò per la porta. Essa ora disse: "è andato tutto bene a Zimri l'uccisore del suo signore?" Allora egli alzò la faccia verso la finestra e disse: "Chi è per me? Chi?" Immediatamente due o tre funzionari di corte guardarono giù verso di lui. Così disse: "Fatela cadere!" Quindi la fecero cadere, e parte del suo sangue schizzava sul muro e sui cavalli; ed egli ora la calpestò. Dopo ciò entrò e mangiò e bevve e quindi disse: "Occupatevi di questa maledetta e seppellitela, vi prego, poiché è figlia di un re. Quando andarono a seppellirla, non trovarono di lei altro che il teschio e i piedi e le palme delle mani. Quando furono tornati e gli ebbero riferito, egli diceva: "è la parola del Signore che egli pronunciò per mezzo del suo servitore Elia il tisbita, dicendo: " I cani mangeranno la carne di Izebel nel tratto di terra di Izreel. E il corpo morto di Izebel certamente diverrà come letame sulla faccia del campo nel tratto di terra di Izreel, affinché non dicano: "Questa è Izebel"
A mio parere, la dissacrazione del cadavere della regina si spiega così: Ieu voleva infierire e dissacrare il corpo stesso di Izebel in quanto rappresentate della Dea Astarte. Del resto Ieu dopo aver fatto sfracellare una donna e aver fatto scempio del suo cadavere, "mangia e beve con gusto" e definisca il corpo di lei come "letame"!
Il nome di Izebel è nuovamente citato nella Bibbia: nell'Apocalisse (2:20) Gesù condanna una donna:
"(...) Ho questo contro di te: che tu tolleri Iezabel, quella donna che si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere fornicazione e a mangiare carni immolate agli idoli. Io le ho dato tempo per ravvedersi, ma essa non si vuole ravvedere dalla sua dissolutezza. Ebbene, io getterò lei in un letto di dolore, e coloro che commettono adulterio con lei in una grande tribolazione, se non si ravvederanno delle opere che ha loro insegnato. Colpirò a orte i suoi figli e tutte le chiese sapranno che io sono colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le proprie opere. (...)"
Questa seconda Jezabel probabilmente era una profetessa della setta dei Nicolaiti.