è quasi impossibile far capire alle cristiane la misoginia della religione che loro difendono "a spada tratta" e francamente non lo so neanche quanto poi la gente della massa possa prendere consapevolezza di certi meccanismi, che si capiscono se, A PRIORI, uno legge libri, e libri che magari hanno anche un 200 o 400 pagine.
Comunque, tanto per trattare anche il buddhismo, ecco qui pagine che dimostrano le frasi misogine dette dal buddha (talmente tanto "illuminato" che lui stesso portava male sulla terra, sminuendo le donne, ma evidentemente non ci arrivava che una delle prime cause di dolore - per LE ALTRE, per LE SUE PROSSIME FEMMINE - era proprio lui, con queste sue idee retrograde e misogine, che spargeva in giro per far aumentare la misoginia, alla faccia dell"illuminato"...) + cose relative a pratiche come la rinuncia (pure delle cose piacevoli), e più in generale, un atteggiamento mortifero, disfattista e nichilista che arriva a forme di ascesi sessuofobica e deprimente. Vabbè.
Ognuno poi vive come vuole, ma secondo me questa "religione" (il buddhismo originario così come promulgato dal buddha) NON va bene per le donne.
Invito le donne a scoprire piuttosto la Wicca Dianica, l'unica religione del mondo dove NON ESISTE MISOGINIA E NON ESISTE NEANCHE UN'EREDITà DI SANGUE E DISTRUZIONE.
(https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/wicca-le-frasi-piu-belle.html)
Ad ogni modo, a scanso di equivoci, NON TUTTE LE SCUOLE BUDDHISTE hanno avuto un atteggiamento così misogino e retrogrado, alcune proponevano altre cose, o non tutto o in parte, quindi è principalmente il buddhismo originario, ad essere misogino, mentre altre scuole può essere che non lo siano o lo siano in parte.
Non è neanche esatto usare la parola "buddhismo" perché non esiste un buddhismo unico, quanto piuttosto più forme di buddhismo, diverse le une dalle altre; le sintetizzo qui:
- Buddhismo delle origini, del Buddha, nato da una scissione dall'ambiente vedico e dal brahmanesimo
- Buddhismo cinese (confuciano, tao, zen ecc.)
- Buddhismo giapponese (zen, Dogen, Rinzai ecc.)
- Buddhismo India, Sri Lanka, Laos, Ceylon, Birmania, Siam, Cambogia, Thailandia, Malaysia
- Buddhismo coreano
- Buddhismo tibetano e nepalese
- Buddhismo mongolo
Prima di vedere la misoginia del buddhismo, riporto un approfondimento storico. Qui ho parlato del Confucianesimo:
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/07/breve-introduzione-al-confucianesimo.html
Info tratte da
Egli volle additare al mondo un nuovo mezzo di redenzione e col fascino della sua personalità riuscì a diffondere rapidamente in India i suoi principi. Secondo la tradizione, egli nacque verso la metà del VI secolo a.c da una famiglia principesca; suo padre era il sovrano feudale di un piccolo stato; fu educato come i figli dei principi e fu istruito nell'arte della guerra e nella scienza dei Veda. Sposatosi, ebbe un figlio, ma dopo la nascita del bambino si ritirò a vita di penitenza, abbandonando la famiglia.
Il fascino della sua persona e la sua grande bontà e compassione (Nota di Lunaria: il che è una falsità, come vedremo più sotto) contribuirono alla diffusione della sua dottrina, che elaborò in lunghi anni di meditazione e penitenza. Fondò anche un ordine di monaci. Più che una credenza religiosa, elaborò un insegnamento morale. Egli, considerando l'esistenza umana, fu colpito dalla presenza continua del dolore e della morte:
"Tutte le cose create sono pena e dolore, colui che sa e che vede questo diventa passivo sul dolore; questa è la via che conduce alla purezza. Come un'inondazione che si porti via un villaggio addormentato, la morte viene e porta via quell'uomo, tenuto in onore per i suoi figli e per i suoi greggi. Non sono di aiuto né i figli né il padre, né i parenti; non vi è alcuno aiuto che la gente di casa possa apportare a chi è stato presa dalla morte." ("Dhammapada, Raccolta di pensieri di Budda")
Ma esiste una via di salvezza dal dolore ed è la soppressione del desiderio che è alla radice di ogni sofferenza: essere uniti con ciò che non piace è dolore, essere separati da ciò che si ama è dolore, dolore è il non ottenere ciò che si desidera.
"Abbattete l'intera foresta dei desideri, non un albero solo! Il pericolo viene dalla foresta dei desideri. Finché il desiderio dell'uomo, anche il più piccolo, non viene distrutto, fino ad allora perdurerà la schiavitù nella sua mente come il vitello che succhia il latte dalla madre. La sete di un uomo inconsiderato cresce come un rampicante; egli corre da una vita all'altra come una scimmia, che, nella foresta sia alla ricerca di frutti. Presi da bramosia gli uomini corrono intorno come farebbe una lepre in trappola; trattenuti in ceppi e in vincoli, essi sottostanno al dolore per lungo tempo, ripetutamente."
"Abbatti l'amor di te stesso come un loto di autunno, con la tua stessa mano. Accarezza la via della pace. Il Nirvana è stato fatto vedere da Budda"
Sopprimere le passioni ed i desideri significa raggiungere la pace assoluta (il Nirvana) e sollevarsi al ciclo delle rinascite.
"Coloro che sono schiavi delle passioni scivolano lungo le correnti dei desideri, come un ragno scivola lungo la ragnatela che egli stesso ha fatto; quando infine hanno troncato la corrente essi avanzano saggi, liberi da preoccupazioni, lasciandosi dietro ogni dolore. Rinunzia a quello che ti sta davanti, rinuncia a quello che ti sta dietro, rinuncia a quello che è nel mezzo, quando vai all'altra sponda dell'esistenza; se la tua mente è perfettamente libera, non entrerà di nuovo nella nascita e nella corruzione."
Colui che vince le passioni potrà dire:
"Cessata è per me la nascita nell'inferno, cessata la nascita in matrice animale, cessata la nascita nel mondo dei trapassati, cessato il ricadere nei mondi della sofferenza. Io sono entrato nella via della salvezza non più soggetto a ricadere e pronto per l'Illuminazione."
Una vita di purezza, uno spirito libero da ogni attaccamento ai beni della terra possono permettere
all'uomo di raggiungere uno stato felice e diventare il vero signore di se stesso:
"Colui che ha raggiunto la perfezione, che non trema, che è senza sete e senza peccato, egli ha rotto tutte le spine della vita. Colui che è senza sete e senza affetto egli vien detto il grande saggio, il grande uomo. E dirà: Io ho conquistato tutto, io so tutto, in tutte le condizioni di vita io sono libero da macchia; ho abbandonato tutto e, con la distruzione della sete, io sono libero; avendo imparato me stesso, chi dovrei indicare come mio maestro?"
"Colui che fa male soffre in questo mondo e soffrirà in quello futuro; egli soffre nell'un mondo e nell'altro. Egli soffre quando pensa al male che ha fatto; egli soffre ancor di più quando cammina sulla cattiva strada."
"L'uomo virtuoso è felice in questo mondo, e sarà felice in quello futuro; egli è felice nell'un mondo e nell'altro. Egli è felice quando pensa al bene che ha fatto; egli è ancor più felice quando cammina sulla buona via" (Da "Dhammapada")
Colui che ha vinto se stesso è potente come gli Dei:
"Il proprio essere conquistato è migliore di tutti gli altri esseri; nemmeno un dio, nemmeno Mara con Bhrama, potrebbero mutare in una sconfitta la vittoria dell'uomo che è vittorioso su se stesso e che vive sempre sotto controllo"
Ma la parte più elevata e più viva della dottrina buddista e là dove essa insegna il rispetto per l'uomo e l'amore per il prossimo.
"Qualunque sacrificio faccia un uomo in questo mondo, sia sotto forma di offerta, sia sotto forma di oblazione, per un intero anno, allo scopo di guadagnarsi i meriti, tutto ciò che egli fa non vale un quarto di centesimo; è migliore il rispetto agli onesti"
Nell'esperienza e nella coscienza del suo dolore l'uomo si affratella con gli altri; non pensa più a se stesso, ma si nobilita nella vivezza di un amore universale, nella dolcezza di una simpatia che abbraccia tutti gli esseri doloranti e sofferenti.
"Egli mi ha bistrattato, mi ha percosso, mi ha sconfitto, mi ha derubato in coloro che albergano tali pensieri l'odio non cesserà mai. Egli mi ha bistrattato, mi ha percosso, mi ha sconfitto, mi ha derubato - in coloro che non albergano tali pensieri, l'odio cesserà. Poiché l'odio non cessa con l'odio in nessun tempo, l'odio cessa con l'amore. Non alle cattiverie degli altri, non ai loro peccati dovrebbe pensare un saggio, ma alle sue proprie mancanze ed alle sue negligenze. Chi non è caritatevole non va nel mondo dei buoni. Gli sciocchi non lodano la generosità; il saggio, invece, che l'ama, sarà felice qui e nell'altro mondo."
"E il budda disse: se un uomo stupidamente mi fa del male, gli restituirò la protezione del mio amore senza risentimento; più male mi viene da lui, più bene andrà da me a lui. Uno stupido, sapendo che il budda osservava il principio del grande amore, che raccomanda la restituzione del bene per il male ricevuto, andò e lo offese. Il budda rimase silenzioso, sentendo pietà per la sua stoltezza."
Le quattro nobili verità sante: così il buddha formulò l'universalità del dolore, l'origine del dolore, la soppressione del dolore e la via che conduce alla soppressione del dolore: "Ecco, o monaci, la verità santa sul dolore: dolore è la nascita, dolore è la vecchiaia, dolore è la malattia, dolore è la morte, dolore è l'unione con ciò che si ama, dolore è non ottenere quello che si desidera, in sostanza, le cinque specie di oggetti dell'attaccamento (vale a dire i cinque elementi che costituiscono l'Io: il corpo, le sensazioni, le rappresentazioni, le formazioni e la conoscenza) sono dolore." (*)
"Ecco, o monaci, la verità santa sulla soppressione del dolore: l'estinzione di questa sete mediante il completo annientamento del desiderio, bandendo il desiderio, rinunciandovi, liberandosene, non concedendogli posto."
Per il buddha, fede pura, volontà pura, linguaggio puro, azione pura, mezzi puri di sussistenza, applicazione pura, memoria pura, meditazione pura servono a condurre alla soppressione del dolore.
Questi concetti, di continuo ripresi e commentati dagli autori buddisti, rappresentano la quintessenza della dottrina del buddha.
La bontà così diventa una forza che conquista il mondo: "Il profumo dei fiori non si diffonde in direzione opposta al vento, né quello del legno di sandalo, né quello dei fiori Zagara e Mallika; ma il profumo della buona gente si diffonde anche in direzione contraria al vento; un uomo buono pervade ogni luogo."
(*) Nota di Lunaria: ovviamente il "gettare m*rda sulle donne\violentare le donne" non era "dolore", visto che al signorino buddha non viene proprio in mente, di citarlo, manco di striscio. Alla faccia dei decenni passati in meditazione, per un'ovvietà talmente evidente che pure un bambino di 5 anni, se vede sua madre pestata a sangue, riesce a capire.
Ma la grande novità del pensiero buddista rispetto alla concezione del brahmanesimo è l'affermazione dell'uguaglianza degli uomini (Nota di Lunaria: QUESTA è UNA MENZOGNA, CHE CONFUTERò A FINE ARTICOLO. IL BUDDISMO è UNA RELIGIONE SESSISTA CHE SANCISCE L'INFERIORITà DELLA DONNA RISPETTO ALL'UOMO)
"Dite ai poveri e gli umili, i ricchi e i potenti sono tutt'uno e che le caste si riuniscono in questa fede come i fiumi nel mare. Un uomo non diventa un brahmano per i suoi capelli intrecciati, per la famiglia e per la nascita; colui che possiede verità e rettitudine; quegli è benedetto, quegli è un brahmano. Io non dico brahmano un uomo a cagione della sua origine e di sua madre. In verità egli è arrogante ed è ricco; ma il povero che è libero da affetti terreni, lui, io lo chiamo invero brahmano" (da "Dhammapada")
In tal modo era scalzato dalle fondamenta il sistema castale; questo spiega la larga diffusione che ha avuto il buddhismo tra le classi più umili.
Il buddhismo non solo conquistò alcune popolazioni indiane, ma diventò apostolico: infatti, ogni fedele, ogni credente nella nuova fede che si fosse rasi i capelli e la barba, che avesse rinunciato alla sua casta, tagliando di propria mano una veste in un lenzuolo mortuario levato ad un cadavere, poteva, dopo aver confessato i suoi peccati ad un altro fedele già rivestito dell'investitura, predicare egli pure la legge buddica.
Oggi il buddismo è seguito soprattutto nell'Isola di Ceylon e nel Tibet. Fuori dall'India il buddismo è diffuso in Birmania, Thailandia, Cambogia e Vietnam.
Per curiosità: un'altra religione nata in India nel VI secolo a.c è il Giainismo. I Giainisti, così chiamati dal loro capo Jina il Conquistatore, vuotarono il cielo degli Dei e lo popolarono di santi divinizzati. Diventava santo, secondo loro, chi non uccideva nessun essere vivente, chi non rubava, chi non mentiva, chi rinunciava al piacere delle cose terrene. La sola vita che era loro permesso di sopprimere era la propria.
Adesso metterò la misoginia di tipo buddista e pure indù, E VISTO CHE I LIBRI "SUL BUDDISMO" L'ARGOMENTO - SE SI DEGNANO DI CITARLO - LO METTONO IN SINTESI, SONO ANDATA A CERCARMI PURE UN'ALTRA FONTE:
oltre a quelle consultate:
SULLE SUORE: in virtù della sua stessa dottrina buddha non poteva provare che una profonda diffidenza nei confronti delle donne. Nel proscrivere le molteplici tentazioni dell'esistenza, non doveva soprattutto denunciare l'attrazione sensuale esercitata da esse sull'uomo e che è la sorgente stessa di ogni essere? buddha non desiste mai dal mettere i suoi discepoli in guardia contro i nefasti artifizi delle donne. (1) Non deve pertanto stupire che solo dopo lunghe esitazioni, buddha si decidesse ad ammettere le donne nell'ordine (2)
La concessione che buddha fece alle donne era accompagnata da numerose restrizioni. Pur essendo ammesse all'ordine, dovevano dare la precedenza ai monaci in tutte le circostanze della vita monastica.
(1) Ottimo. E io metterò in guardia le donne contro i nefasti artifizi della propaganda buddista nel spacciare le idee di un misogino di millenni fa come "grande illuminato dell'umanità". Ma sono in ottima compagnia, del resto i monoteisti fanno la stessa cosa.
(2) E che pena, queste femmine sottomesse e masochiste che umilmente si umiliavano ed imploravano il "maschio buddha di degnarsi di accoglierle"!
QUI ALTRI DETTAGLI:
MISOGINIA INDù E BUDDHISTA
"Le donne sono state create per amore della propagazione, la donna essendo il campo e l'uomo il seminatore... dei due genitori il padre ha la maggiore autorità, perché il seme è superiore al terreno che l'accoglie", Narada, leggi sacre, scrittura indù, IV sec. d.c
[Nota: questa idea della "donna campo da arare" è tipica anche dell'islam]
"Chi è pieno di peccati non genera che femmine", proverbio indù
"Educare una donna è come dare un coltello a una scimmia", proverbio indù
"L'uomo può arrivare all'esperienza diretta di Dio; la donna lo può solo attraverso l'uomo. Perciò ogni donna dovrebbe trattare suo marito come Dio stesso", Yoghi Bhajan, capo sikh, 1974
[Nota: idea tipica anche del cristianesimo, che riteneva che solo il maschio avesse la piena "Imago Dei", immagine di Dio; la donna ne aveva "poca" o riusciva ad averla "per intero" solo quando si sposava; vedi tommaso d'aquino o agostino]
"L'infatuazione, l'avversione, la paura, il disgusto e varie specie di inganno [maya] non si possono sradicare dalla mente delle donne; per le donne, perciò, non c'è il nirvana. Né il loro corpo costituisce una copertura conveniente; per questo devono coprirsi. Nel loro ventre, fra i seni, nei lombi e nell'ombelico ha luogo continuamente una sottile emanazione della vita. Come potrebbero sapersi dominare? Una donna può essere pura nella fede e perfino immersa nello studio delle sutra o nella pratica di un estremo ascetismo; tuttavia per lei non è possibile sfuggire al karma", Mahavira, Tatparya-vritti, testo sacro della religione giainista, 550 a.c
[anche il buddhismo la pensa così]
"Donne di buona famiglia, belle e ben maritate, non riescono a contenersi entro le leggi morali. è questo il gran difetto della donna... non esiste uomo dal quale non vorrebbe andare, vecchio, giovane, attraente o brutto [...] si attaccano perfino ai gobbi, ai ciechi, ai sempliciotti, ai nani, agli storpi... e se non hanno nessun uomo a disposizione, godono perfino l'una dell'altra [...] Dio della morte, vento, mondo sotterraneo, porta infuocata dell'inferno, lama di coltello, veleno, serpente e fiamma eterna: questo è la donna. Fin da quando esistono i cinque elementi e i mondi, e l'uomo e la donna sono stati creati, fin da allora nella femmina sono questi difetti", Ramayana, poema indù
"Meglio cadere nelle fauci della tigre feroce o sotto la lama tagliente del boia che giacere con una donna ed eccitarsi in pensieri di concupiscenza. Meglio cavarsi entrambi gli occhi con un ferro rovente che incoraggiare in noi pensieri di lussuria o guardare le forme di una donna con tali desideri nel cuore", Buddha.
"Nell'infanzia la donna deve essere sottomessa al padre; nella giovinezza al marito; nella vedovanza ai figli maschi. Una donna non deve mai essere libera dal giogo... Sebbene senza alcuna virtù o incline a cercare il suo piacere altrove o completamente privo di buone qualità, un marito deve essere costantemente adorato come un dio dalla moglie fedele" Manu, le leggi sacre, scritture indù
"Una donna che commette adulterio con un uomo di casta inferiore, per ordine del re sarà divorata dai cani sulla pubblica piazza", Gautama, leggi sacre, scrittura buddhista
"Se una donna è stata posseduta contro la sua volontà, dovrà restare chiusa in casa, coperta di cenere, dormendo in un giaciglio basso e ricevendo soltanto il nutrimento sufficiente a sopravvivere. Per fare ammenda del suo peccato, dovrà essere sottoposta alla penitenza del Krikkhra o del Paraka, nel caso abbia avuto rapporto con un uomo della sua stessa casta. Se invece a possederla è stato un uomo di casta inferiore, sia abbandonato e messa a morte. Se una donna entra nella casa di un uomo ed eccita la sua concupiscenza toccandolo o con atti simili, sia punita... Le si tagli il naso, le labbra e le orecchie e venga esposta nelle strade e poi affogata; oppure sia sbranata dai cani in un luogo pubblico frequentato da molta gente." Brihaspati, leggi sacre, scrittura indù (altra misoginia indù: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/il-sati.html)
"Un bambino non può deporre in tribunale, né una donna né un truffatore... queste persone potrebbero dare una testimonianza falsa. Un bambino dirà il falso per ignoranza, una donna per mancanza di veracità, un impostore per deprazione abituale" Narada, leggi sacre, scritture indù
ADESSO, ONDE EVITARE CHE CERTA GENTE SI SCANDALIZZI DICENDO CHE "NON è VERO NIENTE, SONO I TUOI DELIRI, è STATO IL BUDDA A PORTARE I DIRITTI PER LE DONNE, IN ASIA! ERA TANTO BRAVO, BUONO E BELLO! I DIRITTI PER LA DONNA, IN ASIA, LI HA PORTATI BUDDA!!!!! BRUTTA CATTIVA CHE NON HAI MAI LETTO UN LIBRO!!!"
PENSO SIA MEGLIO METTERE DELLE PROVE DELLE SCHIFOSATE PIù ABOMINEVOLI, PRIMA CHE QUALCUNO DICA "NON è VERO NIENTE!
IL BUDDHISMO è UNA RELIGIONE PER LE DONNE!!!"
Infine: che io sappia, penso di essere stata l'unica wiccan su youtube a presentare in una serie di video, la faccenda della misoginia del buddismo; in generale, i video non hanno suscitato grande interesse femminile (ma tutto il mio lavoro culturale sulle "religioni misogine" NON suscita mai interesse femminile) ad eccezione di una ragazza che nel 2018 mi inoltrò un suo lungo commento relativo non tanto "al budda" (visto che non si può negare la misoginia di questo tizio) ma ad altre forme di buddhismo che "non hanno la misoginia". PREMETTO SUBITO che io NON ho letto libri su questo tipo di buddismo, mi limito a riportare il commento di questa ragazza così come me lo mandò (non potrei "commentarlo" in senso critico neanche volendo farlo, visto che mi mancano le nozioni). Lo riporto così com'è, astenendomi dal commentarlo e nel dare il mio giudizio (positivo o negativo): non ho le letture necessarie per approvarlo o confutarlo, non ho neanche intenzione di approfondire il discorso del buddismo, non è una filosofia\religione che fa al caso mio e non ho alcuna intenzione di sobbarcarmi uno studio completo su una dottrina che è - e resta - androcentrica in tutte le sue salse e varianti o pseudo-varianti; prendo atto che tizio sia meno (o per nulla) misogino rispetto a caio, ma in ugual modo non ho intenzione di prostrarmi in venerazione di tizio o caio "celebre esponente del buddismo tal-dei-tali", perché in quanto Donna non ho bisogno del guru maschio che "mi illumini" dicendo cosa "devo fare\come devo meditare". Il commento di questa ragazza (di cui non conosco neanche il nome, restò "presentata" solo con la mail) è argomentato, per cui chi vorrà approfondire andrà direttamente a cercare i riferimenti che lei introduce. Per motivi di privacy preferisco omettere il "nickname" della sua mail, indico semplicemente le lettere: "T. G. P."
"Beh sono felice di dirti che il Buddhismo di Nichiren afferma l'esatto contrario, cioè: per giungere all'illuminazione, non bisogna distaccarsi dai propri desideri. Anzi, l'obiettivo è quello di raggiungere ciò che desideriamo, perché questo offre uno spunto per continuare a migliorare, senza contare che solo tramite la prova concreta si può costruire la propria fede. Si recita per raggiungere i propri obiettivi, infatti la pratica costante permette di raggiungere la consapevolezza dell'ambiente in cui viviamo, e rende chiaro quanto l'ottenimento di ciò che desideriamo dipenda esclusivamente da noi. Il titolo del Sutra del Loto racchiude anche il mantra che viene recitato, cioè Myo Ho Renge Kyo, a cui viene aggiunto Nam che in sanscrito significa "mi dedico" (non so se ti ricorda qualcosa, a me sì XD). Ora giustamente a cosa ci si dedica? Il mantra può essere tradotto in mille modi, e giusto per non dilungarmi eccessivamente, ti dirò una delle tante possibilità: "mi dedico alla meravigliosa legge di causa ed effetto". In poche parole ci si dedica alla natura di tutte le cose, quindi all'Universo, per come la vedo io, oppure se preferisci, alla terza legge fisica che dice che a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Questo pone chiunque in un'ottica di libertà/responsabilità nei confronti della propria vita :) Questo pensiero si sviluppa dallo studio dell'ultimo Sutra predicato da Shakyamuni negli ultimi otto anni della sua vita. Egli disse che tutti gli altri sutra erano solo preparatori per le persone che lo avevano seguito, e che la verità, come lui stesso l'aveva sperimentata, risiedeva in quest'ultimo. Qualcuno però, si è fatto i suoi calcoli negli anni successivi, e invece di rispettare le ultime posizioni assunte da Shakyamuni ha preso un po' dove gli pareva e gli faceva comodo dalla sua vita. Nichiren Daishonin fu colui che confutò (proprio come fanno molte persone in altre religioni e culture, e come fai anche tu, per esempio :) ) gli insegnamenti delle altre scuole buddhiste a lui coeve, e lo fece sostenendo che si era smarrito il vero messaggio del Buddhismo. Tutti possono raggiungere l'illuminazione e visto che tutti hanno dentro di sé i dieci mondi, quindi anche quello della Buddità, chiunque è un Buddha, anche chi sceglie di non praticare. Questo ovviamente fece arrabbiare molti monaci che permettevano solo a ricchi e potenti di usufruire degli insegnamenti, e per di più non diffondevano neanche per intero gli insegnamenti di Shakyamuni, infatti tralasciavano del tutto l'ultimo, il Sutra del Loto, fino a quando Nichiren (ritenuto il Buddha dell'ultimo giorno della legge, che abbraccia anche l'epoca in cui viviamo noi) si mise alla ricerca del motivo per cui le persone continuavano a soffrire nonostante le dottrine si ponevano come obiettivo l'illuminazione. Il Buddhismo della Soka si fonda sugli insegnamenti di Nichiren Daishonin, e la pratica del Sutra del Loto, in poche parole, ha come scopo il raggiungimento della felicità in questa vita. Scusami se ho scritto troppo, questo è un discorso a cui sono legata perché è stato l'inizio del mio cambiamento, e ne parlo solo a scopo informativo :) Ovviamente ci sono molte critiche e ce ne saranno sempre secondo me, però mi piace il confronto. Tu mi hai detto tanto del Cristianesimo, e anche se non ti occupi di Buddhismo mi piace pensare di ricambiare, visto che il Paganesimo è la nostra terra comune e lì già studiamo insieme ahahahah. Una cosa che ho dimenticato è che la recitazione di Nam Myo Ho Renge Kyo è stata creata da Nichiren, il Gohonzon, che può essere considerato un po' un oggetto di culto, è nato da un sogno avuto se non sbaglio da uno dei suoi discepoli. Questo Buddhismo si sviluppa principalmente in Giappone e poi si diffonde anche in occidente. Le persone durante gli incontri studiano Nichiren, alcuni estratti dal Sutra del Loto e altri Sutra. Non viene fatta menzione del Nirvana, né della differenza tra monache e monaci, perché in effetti non c'è il monacato. Questa pratica nasce per essere fruibile da chiunque, e in qualunque luogo si trovi quindi non ci si deve rinchiudere, è una pratica che è fatta per chiunque e in qualunque luogo. Non ci si deve rinchiudere in un monastero XD
Il punto di vista del Buddismo che si trova su queste pagine, sicuramente offre una visione poco incoraggiante. Questo sia per le sue condizioni, sia per una questione evidentemente anacronistica, dettata dal fatto che fortunatamente ciò che è stato praticato all'inizio, è stato un tentativo di trovare soluzione al dolore che fu, per stessa ammissione del Buddha quando decise di abbandonare certe pratiche ascetiche eccessivamente severe, sbagliato. Questa visione è stata abbandonata nella maggioranza dei casi, mi sentirei di dire così anche io, o per lo meno in quello di cui mi accingo a parlare. Vorrei presentare delle informazioni che ho acquisito nel corso dello studio riguardo la pratica del Buddismo di Nichiren Daishonin, in Italia abbastanza diffuso. Questa pratica si è geograficamente sviluppata in Giappone grazie al monaco buddista Nichiren Daishonin, nato nel 1222, e morto nel 1282. La dottrina si basa sul Sutra del Loto e sugli insegnamenti dei filosofi T'ient-t'ai (538-597) e Dengyo (767-822). Tutte le informazioni si trovano anche sul sito italiano dell'Istituto Buddista della Soka Gakkai. In sintesi, la ricerca di Nichiren iniziò in seguito alla sua necessità di capire come mai gli insegnamenti buddisti avessero perso efficacia o comunque non rendessero felici e realizzate le persone. A sedici anni iniziò a studiare le scritture buddiste arrivando alla conclusione che il Sutra del Loto fosse la chiave per l'Illuminazione e la trasformazione della sofferenza umana che avrebbero permesso al paese di rifiorire. A questo punto, tornando un momento a Shakyamuni, bisogna dire che dopo l'Illuminazione, mise in atto un nuovo atteggiamento nei confronti della vita, anche perché i famosi quattro gradi della contemplazione da lui raggiunti, come lui stesso riconosce, permettevano di avere una mente più pura e libera, ma la ricerca della Saggezza Suprema non era terminata. Per questo dopo aver combattuto contro il demone Mara (che tu citi nell'altro video, e che è una metafora che sta a indicare l'oscurità fondamentale che risiede negli esseri umani, in questo caso specifico l'Egoismo che lo traeva in inganno mettendogli il dubbio se condividere o meno quello che aveva compreso), iniziò a predicare altri insegnamenti, con gli stessi 5 discepoli che lo avevano seguito all'inizio della sua ricerca, e che lo abbandonarono quando lui rifiutò le pratiche ascetiche eccessivamente severe che aveva seguito all'inizio quando iniziò a studiare con gli yogi. Questi quando lo rividero, rimasero affascinati dal suo Stato Vitale (altro concetto ripreso da Nichiren) evidentemente molto alto, tanto da decidere immediatamente di tornare suoi discepoli. Tra i nuovi insegnamenti, ci sono quelli ripresi dal Sutra del Loto. Il cambiamento radicale che ne deriva è: tutti, indistintamente dal genere, condizioni sociali e capacità individuali, posseggono le qualità di un Buddha, e quindi tutti sono altrettanto degni del massimo del rispetto. Nella dottrina del Daishonin anche il Nirvana viene rivisto: esso era visto come spegnimento o una non rinascita, qui invece, le sofferenze di nascita e morte e il nirvana (o illuminazione), non sono concepite come separate. Le sofferenze fanno parte dei nove mondi, l'Illuminazione appartiene al decimo quello di Buddità. Questi appartengono a chiunque, e visto che i nove mondi e il decimo si includono mutuatamente, l'Illuminazione si può manifestare mentre si ripete il ciclo di nascita e morte. Shakyamuni quando raggiunse l'Illuminazione, percepì le sue vite precedenti, ma comprese anche un altro elemento fondamentale nel Buddismo: il funzionamento del Karma. Esso può essere positivo o negativo, leggero o pesante e queste caratteristiche sono parte di ogni individuo e dipendono da lui o lei. Delle tre veglie di cui abbiamo notizia riguardo l'Illuminazione, sulle prime due le scritture sono concorde, sulla terza ci sono diversi punti di vista, ma in sostanza si sostiene che la verità a cui si risvegliò il Buddha è la Legge di Causa ed Effetto o Legge Mistica: nulla esiste in maniera indipendente, tutti i fenomeni sono collegati. Logicamente e in poche parole, gli effetti che riscontriamo nel quotidiano, dipendono dalle cause che abbiamo messo, se vuoi capire il presente guarda alle cause nel passato, se vuoi sapere del futuro guarda alle cause che poni nel presente. In questo Buddismo, non ci si distacca dai desideri, ma questi servono all'individuo per rafforzare la propria fede tramite la prova concreta, e quindi ricevere un incoraggiamento per migliorare se stessi e alleggerire il proprio Karma. Per fare ciò, esiste la pratica, o la recitazione come si dice nei gruppi, cioè la ripetizione di Nam Myoho Renge Kyo (il titolo del Sutra del Loto, a cui viene aggiunto Nam che in sanscrito vuol dire "dedicarsi", Nichiren infatti intuì che la chiave per l'Illuminazione che racchiudesse anche l'essenza del Sutra del Loto, era proprio il suo titolo). Ogni singolo carattere ha una traduzione, ma la frase intera può essere tradotta letteralmente come "Mi dedico al Sutra del Loto della Legge meravigliosa". Per concludere, a prescindere dalle vicende storiche, di recente uno studio scientifico ha dimostrato come la ripetizione del mantra effettivamente agisca a un livello ancora più profondo dell'inconscio, e avendola provata, anche se è difficile descrivere i suoi effetti che variano da un individuo all'altro, io ho riscontrato un effettivo alleggerimento a livello emotivo e fisico, un maggiore sostegno se chi ne sa più di me può passarmi il termine."
BUDDHISMO, CENSURA E VIOLENZA CONTRO LE DONNE IN MYANMAR, THAILANDIA E IN LAOS
Info tratte da
LA MISOGINIA DEL BUDDHISMO: MYANMAR (EX BIRMANIA)
Per quanto le donne birmane "sulla carta" godano degli stessi diritti legali degli uomini, è raro che riescano ad entrare in parlamento: ci sono solo 20 donne su 659 membri. Tanti uomini in Myanmar non vogliono che "le donne ricoprano posizioni decisionali importanti".
La discriminazione è ancora più evidente in campo religioso, dove le donne sono relegate in secondo piano. Molti birmani ritengono che la nascita di una femmina indichi un merito religioso inferiore rispetto a quello rappresentato dalla nascita di un maschio; si pensa anche che solo i maschi possano raggiungere il nibbana, nirvana, ovvero il termine del ciclo di rinascite: la donna deve prima reincarnarsi in un uomo! In alcuni santuari come la Mahamuni Paya di Mandalay le donne non possono accedere.
Anche il monachesimo femminile è ritenuto meno prestigioso rispetto a quello maschile.
MEGLIO METTERE UNA PROVA, PRIMA CHE QUALCUNO DICA CHE "NON è VERO CHE IL BUDDHISMO è MISOGINO! SONO LE TUE MENZOGNE, I TUOI DELIRI! E NON HAI MAI LETTO UN LIBRO!!!"
I ROHINGYA
Anche le altre minoranze etniche, soprattutto quelle sulle regioni ai confini, vengono perseguitate dal governo con stupri. Diffuso anche lo sfruttamento dei bambini-soldato.
Questi disordini sono innescati dalla convinzione che "un musulmano abbia insultato il buddhismo o una donna birmana". Ai buddhisti comunque vengono riservate le cariche governative più alte.
CENSURA MUSICALE, GRUPPI BIRMANI E LETTERATURA
I testi religiosi risalgono al XII secolo e sono i primi esempi di letteratura birmana. Fino all'Ottocento gli unici testi letterari sono stati genealogie di re, poesie, trattati giuridici. Il primo romanzo birmano "Maung Yin Maung Ma Me Ma" fu un adattamento del "Conte di Montecristo" e venne pubblicato nel 1904.
Più di recente, ci sono la scrittrice Nu Nu Yi Jnwa, il cui romanzo "Smile as they bow" parla di un anziano medium omosessuale che ha paura di venir lasciato dal suo compagno; Journal-Gyaw Ma Ma Lay ha contribuito alla nascita della letteratura moderna; si è battuta contro l'imperialismo e il colonialismo britannico e giapponese e per i diritti delle donne; per il suo attivismo politico contro la dittatura militare è stata imprigionata; anche in Italia è stato tradotto il suo romanzo "La sposa birmana".
Wendy Law Yone, residente a Londra, ha scritto un libro dedicato alla vicenda di una bambina venduta come una schiava: "Il seme del papavero".
Comunque, giornalisti, scrittori, cineasti, artisti, cantanti devono stare attenti; sono soggetti a censure e minacce. Il governo controlla ogni cosa, obbliga a cambiare titoli di canzoni non gradite, proibisce certa musica, arresta i musicisti.
Sulla THAILANDIA aggiungo queste notizie:
- In Thailandia le donne non devono toccare un monaco o i suoi effetti personali; bisogna farsi da parte sui marciapiedi e non sedersi accanto a loro sui mezzi pubblici.
Anche in Thailandia, similmente al Myanmar, non vengono molto tollerate le critiche contro buddha o i monaci, tanto che i film che contengono "ingiurie al buddhismo" vengono censurati o modificati; è il caso del film horror "Arbat", "Paradoxocracy" di Pen-ek Ratanaruang e "Boundary" di Nontawat Numbenchapol.
LA CONDIZIONE DELLE DONNE NEL LAOS
Le donne nel Laos occupano una posizione subalterna rispetto agli uomini: alle donne vengono riservati i lavori più faticosi e vengono anche pagate di meno. Le donne possono ereditare terreni, ma è sempre il marito ad avere l'ultima parola su come gestirlo. La condizione delle donne laotiane è influenzata da alcuni precetti del buddhismo: tutte le donne devono rinascere come uomini prima di raggiungere il nirvana, cosa che indica che lo status spirituale delle donne è inferiore a quello maschile. (Nota di Lunaria: la stessa identica e schifosa idea c'è anche in Myanmar, ed è un'idea tipica del vero buddhismo, e non il buddhismo "all'acqua di rose" che c'è qui da noi in Europa, rivisitato apposta per piacere agli occidentali creduloni; il vero buddhismo, postulato dal buddha, è sempre stato, fin dalle origini, un'ideologia misogina e dittatoriale, tanto quanto il monoteismo; meglio ricordare che nelle dittature buddhiste si pratica la censura contro la musica, i libri, i film che "offendono" i monaci e il buddha, ovverossia tutto quanto abbia a che vedere con i diritti civili e la libertà d'espressione.)
Poche ragazze riescono a frequentare le scuole; se una donna divorzia, difficilmente riuscirà a risposarsi. Nelle grandi città la situazione sta mutando e le donne laotiane preferiscono avere relazioni con stranieri piuttosto che con connazionali.
Sembra che le donne delle tribù delle colline usino una mistura avvelenata a base di lime e oppio quando vogliono suicidarsi a causa delle angherie di mariti violenti.
MEGLIO METTERE DELLE PROVE PRIMA CHE QUALCUNO DICA "NON è VERO NIENTE! SONO I TUOI DELIRI! IL BUDDHISMO AMA LE DONNE! E TU NON HAI MAI LETTO UN LIBRO!"
Libertà d'espressione e Musica
Per quanto riguarda la libertà d'espressione ecc., bhè, il Laos, come il Myanmar, non brilla per libertà e democrazia: fino al 2003 è stato illegale suonare musica moderna, immaginatevi quella Rock o Metal! Band come i Sapphire sono stati censurati. I giovani, comunque, hanno sempre ascoltato di nascosto musica thailandese e occidentale.
Comunque, negli ultimi anni il Governo ha dato il permesso di ascoltare del Pop prodotto direttamente nel Laos, piuttosto che all'estero. E così sono ascoltate artiste come Thidavanh Bounxouay, nota come Alexandra, o le Princess, gli Awake, i Crocodile, i Leprozy, i Cells. Nella musica Rap, ci sono gli Hip Hop Ban Na e i L.O.G.
AGGIORNAMENTO DEL 1° APRILE 2021: A questo post trovate gli aggiornamenti sulla misoginia asiatica in Myanmar e in Cina
https://intervistemetal.blogspot.com/2021/04/la-condizione-delle-donne-nel-myanmar-e.html
ALTRO APPROFONDIMENTO, info tratte da
"Guerre, dittature, persecuzioni, migrazioni. La religione usata come strumento di odio e divisione nelle periferie del mondo. Contro la globalizzazione dell'indifferenza, le parole di un sacerdote e missionario che racconta in presa diretta dai luoghi del conflitto."
Un libro davvero molto interessante, scritto da un sacerdote cattolico che (strano ma vero) non ha cercato scusanti parlando di persecuzioni cristiane contro i pagani o altri gruppi religiosi. Dico "strano ma vero" perché è la prima volta che mi capita di leggere un cattolico così onesto dal punto di vista culturale e non può che farmi piacere, in quanto lettrice non cristiana.
Un libro davvero molto consigliato, ben scritto, che ha analizzato anche eventi poco noti (come la persecuzione dei Falasha). Qui propongo un riassunto con i concetti più utili.
Alcuni argomenti trattati nel libro:
- Isis
- Sudan
- Terrorismo nigeriano
- La persecuzione dei Falasha
- I musulmani perseguitati
- Fame e finanza
Le persecuzioni a volte sono unicamente contro i cristiani, altre volte coinvolgono altre minoranze religiose. A volte queste persecuzioni hanno a che fare con l'odio religioso a sfondo anche etnico.
I paradigmi delle persecuzioni religiose sono molteplici.
PERSECUZIONI CONTRO I CRISTIANI
Alcuni paesi dove sono state riscontrate persecuzioni contro i cristiani sono il Kenya e la Nigeria. Possiamo citare qualche nome: monsignor Christophe Munzihirwa denunciò le vessazioni compiute contro i civili dai militari ruandesi. Venne ucciso il 29 ottobre 1996, in Congo (ex Zaire).
Il massacro di Garissa, in Kenya, il 2 aprile 2015, presso l'università è stato compiuto dai terroristi somali al-Shabaab: 150 persone vennero trucidate.
Erano le 5.30 quando i terroristi fecero irruzione nel campus universitario; si recarono nel dormitorio dell'università, svegliando gli studenti e chiedendo loro che religione professassero: i cristiani venivano uccisi immediatamente.
Storie simili sono presenti anche in altri paesi. Basterebbe citare i cristiani perseguitati nello Stato Indiano dell'Orissa.
Nota di Lunaria: aggiungo il nome di una missionaria uccisa nel 2003 in Africa: Annalena Tonelli. Si occupava dei malati di AIDS e di tubercolosi, dei bambini più disagiati in Somalia; venne uccisa dai terroristi islamici anche perché si era impegnata nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili.
PERSECUZIONI CONTRO I MUSULMANI
Spesso, nell'immaginario comune, i musulmani sono associati al ruolo di terroristi; non è sempre così, perché in alcune zone del mondo sono proprio i musulmani ad essere perseguitati. Il caso più famoso è quello dei Rohingya, una minoranza che vive tra Myanmar e Bangladesh. Nel 2015 sono state scoperte alcune fosse comuni in Thailandia e Malesia, due paesi dove i Rohingya scappano - attraverso la giungla, seguendo il corso dei fiumi - e via mare sui barconi.
Alcuni Rohingya sono stati ridotti in schiavitù e la persecuzione da parte degli estremisti buddisti si è aggravata nel 2012.
Nell'ex Birmania, il nazionalismo estremo, peggiorato dal buddismo e dal razzismo bamar (l'etnia di maggioranza) stanno perseguitando i Rohingya.
Le violenze contro i Rohingya sono fomentate dal monaco buddista Ashin Wirathu: il Time di luglio 2013 l'ha messo in copertina col titolo "Il volto del terrore buddista ovvero come i monaci militanti stanno fomentando la violenza antimusulmana in Asia"
Wirathu ha fondato nel 2001 il Movimento Nazionalista 969 che accusa i Rohingya di essere "una minaccia per tutto il paese". Il monaco è stato soprannomminato "Il Bin Laden dei birmani" e viene considerato l'istigatore dei massacri contro i Rohingya che negli ultimi anni sono stati uccisi (le donne vengono stuprate) e accolti in campi di accoglienza a confine nel Bangladesh.
Meglio mettere una prova, prima che qualcuno con simpatie buddiste dica che "non è vero niente!"
Peraltro, il buddhismo è anche un'ideologia misogina, come avevo già dimostrato
CRISTIANESIMO E PERSECUZIONI
Pio V nel 1561 fu il mandante delle stragi contro i Valdesi (con migliaia di morti), ma citando eventi più recenti, non si può fare a meno di menzionare il conflitto dell'Irlanda del Nord, tra cattolici e protestanti, che tra gli anni Sessanta e la fine degli anni Novanta causarono oltre tremila morti. I cattolici subivano l'emarginazione fomentata dai protestanti che erano la maggioranza al governo. Questo scatenò la guerriglia civile portata avanti dall'IRA e da altri gruppuscoli cattolici armati, ma anche i protestanti facevano incursioni nei "ghetti cattolici" compiendo massacri.
ALTRO APPROFONDIMENTO, info tratte da
"Guerre, dittature, persecuzioni, migrazioni. La religione usata come strumento di odio e divisione nelle periferie del mondo. Contro la globalizzazione dell'indifferenza, le parole di un sacerdote e missionario che racconta in presa diretta dai luoghi del conflitto."
Un libro davvero molto interessante, scritto da un sacerdote cattolico che (strano ma vero) non ha cercato scusanti parlando di persecuzioni cristiane contro i pagani o altri gruppi religiosi. Dico "strano ma vero" perché è la prima volta che mi capita di leggere un cattolico così onesto dal punto di vista culturale e non può che farmi piacere, in quanto lettrice non cristiana.
Un libro davvero molto consigliato, ben scritto, che ha analizzato anche eventi poco noti (come la persecuzione dei Falasha). Qui propongo un riassunto con i concetti più utili.
Alcuni argomenti trattati nel libro:
- Isis
- Sudan
- Terrorismo nigeriano
- La persecuzione dei Falasha
- I musulmani perseguitati
- Fame e finanza
Le persecuzioni a volte sono unicamente contro i cristiani, altre volte coinvolgono altre minoranze religiose. A volte queste persecuzioni hanno a che fare con l'odio religioso a sfondo anche etnico.
I paradigmi delle persecuzioni religiose sono molteplici.
PERSECUZIONI CONTRO I CRISTIANI
Alcuni paesi dove sono state riscontrate persecuzioni contro i cristiani sono il Kenya e la Nigeria. Possiamo citare qualche nome: monsignor Christophe Munzihirwa denunciò le vessazioni compiute contro i civili dai militari ruandesi. Venne ucciso il 29 ottobre 1996, in Congo (ex Zaire).
Il massacro di Garissa, in Kenya, il 2 aprile 2015, presso l'università è stato compiuto dai terroristi somali al-Shabaab: 150 persone vennero trucidate.
Erano le 5.30 quando i terroristi fecero irruzione nel campus universitario; si recarono nel dormitorio dell'università, svegliando gli studenti e chiedendo loro che religione professassero: i cristiani venivano uccisi immediatamente.
Storie simili sono presenti anche in altri paesi. Basterebbe citare i cristiani perseguitati nello Stato Indiano dell'Orissa.
Nota di Lunaria: aggiungo il nome di una missionaria uccisa nel 2003 in Africa: Annalena Tonelli. Si occupava dei malati di AIDS e di tubercolosi, dei bambini più disagiati in Somalia; venne uccisa dai terroristi islamici anche perché si era impegnata nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili.
PERSECUZIONI CONTRO I MUSULMANI
Spesso, nell'immaginario comune, i musulmani sono associati al ruolo di terroristi; non è sempre così, perché in alcune zone del mondo sono proprio i musulmani ad essere perseguitati. Il caso più famoso è quello dei Rohingya, una minoranza che vive tra Myanmar e Bangladesh. Nel 2015 sono state scoperte alcune fosse comuni in Thailandia e Malesia, due paesi dove i Rohingya scappano - attraverso la giungla, seguendo il corso dei fiumi - e via mare sui barconi.
Alcuni Rohingya sono stati ridotti in schiavitù e la persecuzione da parte degli estremisti buddisti si è aggravata nel 2012.
Nell'ex Birmania, il nazionalismo estremo, peggiorato dal buddismo e dal razzismo bamar (l'etnia di maggioranza) stanno perseguitando i Rohingya.
Le violenze contro i Rohingya sono fomentate dal monaco buddista Ashin Wirathu: il Time di luglio 2013 l'ha messo in copertina col titolo "Il volto del terrore buddista ovvero come i monaci militanti stanno fomentando la violenza antimusulmana in Asia"
Wirathu ha fondato nel 2001 il Movimento Nazionalista 969 che accusa i Rohingya di essere "una minaccia per tutto il paese". Il monaco è stato soprannomminato "Il Bin Laden dei birmani" e viene considerato l'istigatore dei massacri contro i Rohingya che negli ultimi anni sono stati uccisi (le donne vengono stuprate) e accolti in campi di accoglienza a confine nel Bangladesh.
Meglio mettere una prova, prima che qualcuno con simpatie buddiste dica che "non è vero niente!"
Peraltro, il buddhismo è anche un'ideologia misogina, come avevo già dimostrato
CRISTIANESIMO E PERSECUZIONI
Pio V nel 1561 fu il mandante delle stragi contro i Valdesi (con migliaia di morti), ma citando eventi più recenti, non si può fare a meno di menzionare il conflitto dell'Irlanda del Nord, tra cattolici e protestanti, che tra gli anni Sessanta e la fine degli anni Novanta causarono oltre tremila morti. I cattolici subivano l'emarginazione fomentata dai protestanti che erano la maggioranza al governo. Questo scatenò la guerriglia civile portata avanti dall'IRA e da altri gruppuscoli cattolici armati, ma anche i protestanti facevano incursioni nei "ghetti cattolici" compiendo massacri.