Storia dei Ponti di Castegnate e Castellanza

Info tratte da

Se si sfogliano i documenti dell'archivio comunale, si rileva quali e quante preoccupazioni i Castellanzesi abbiano avuto per i ponti.

Nel 1911 si era costituito un comitato di cittadini volontari per provvedere alla costruzione di un ponte attraverso l'Olona, appena a valle dell'altro ponte per la Ferrovia Novara-Seregno e Valle Olona.

Tre anni dopo venne stipulata una convenzione: il ponte poteva essere costruito purché avesse delle spalle ad arco in muratura, una lunghezza libera al carreggio di metri 7 e mezzo e ricevesse, a lavori ultimati, un collaudo; molte difficoltà sorsero a costruzione avvenuta. 

L'altro ponte, che mette in comunicazione Castellanza con Castegnate fronteggiando gli ingressi del Cotonificio Cantoni da una parte e della ex Manifattura Tosi dall'altra, è molto più antico.



Dicono che sorgesse lì fin dal 1546 (si è trovata la data in un documento del 1913 che parlando della decisione di costruire il ponte parallelo a quello della ferrovia, ribadisce che, in quell'epoca, esiste "solo un vecchio ponte del 1546") un ponticello di legno; in tempi assai remoti  non ci sarebbe stato un ponte ma un guado a sassi, su cui transitavano a fatica le carrozze trainate dai cavalli.

Anzi, alla stazione di posta di Castegnate, venivano messi a disposizione dei cavalli dai garretti molto alti, sì che potessero con maggior facilità attraversare l'acqua che in quel punto non era molto profonda ma dilagava senza argini.

L'operazione di attraversamento doveva risultate piuttosto pericolosa se, come sosteneva don Antonio Clerici, che studiò bene la zona di Castellanza, nei pressi della chiesa di S.Giulio esisteva una cappella chiamata "cappella propiziatoria" (Nota di Lunaria: quando è stato scritto il libro che sto consultando, l'Autrice riporta che qualcuno ancora si ricordava di quella cappella) inserita in un cortiletto a porticato, simile a quello di un chiostro, poi demolita: i viaggiatori, prima di accingersi a superare l'impervio ostacolo, solevano impetrare la grazia di un cammino senza avversità.   

(Nota di Lunaria: quella cappella deve essere stata demolita prima degli anni '80. Il libro è del 1975)






L'area nei pressi del ponte:





In quei pressi sorgeva anche l'antica chiesa di S. Bernardo, poi demolita (non sono riuscita a trovare foto che la raffigurassero)





Ricostruzione di quello che doveva essere il mulino di Castellanza:


Veduta di Castellanza dall'alto; il fiume scorre dietro lo stabile industriale:


Il ponte venne ricostruito tra il 1925 e il 1930 per interessamento del cotonificio Cantoni.

Circa quarant'anni fa [partendo dal 1975] questa zona causava seri problemi di viabilità perché i veicoli (specialmente i carri) appena attraversato il ponte, venendo da Castegnate, si trovavano di fronte il vecchio edificio di proprietà Introzzi, che causava la pericolosa strettoia di via Soldini.

L'immobile venne demolito per allargare la via Soldini.

Nel 1941 la manifattura Tosi unitamente alla ditta Cerini decise di spostare la tortuosa via dei Mulini; contemporaneamente si allargò l'alveo del fiume per cui si sostituì il vecchio ponticello di vivo e cotto sull'Olona con un'altra passerella che però fu costruita in legno. Vent'anni dopo le condizioni della passarella erano precarie perciò ne venne collocata un'altra, più a valle.

Nel 1970, dovendo costruire un gruppo di fabbricati da adibire a supermercato, per creare un piazzale destinato a parcheggio, si dovette procedere alla copertura di un tratto dell'Olona.

L'altro ponte di Castellanza, nei pressi della biblioteca:


Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2024/08/antiche-mura-di-fortificazioni.html https://intervistemetal.blogspot.com/2024/05/inquietante-cascinale-castellanza.html https://intervistemetal.blogspot.com/2020/05/castellanza.html https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/il-parco-dei-platani.html


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