Commento a Catone e Calliope nel Purgatorio di Dante

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Dante e Virgilio giungono all'isoletta del Purgatorio, a guardia della quale trovano Catone Uticense.  Questi, dopo aver parlato con Virgilio, permette che i Poeti proseguano il viaggio esortando Virgilio a cingere Dante col giunco dell'umiltà e a lavargli il volto con la rugiada. Catone l'Uticense si uccise per non piegarsi al vincitore, Cesare, per non contaminare la sua dignità e libertà. Catone che, come pagano, avrebbe potuto stare nel Limbo, e come suicida, nel II girone del VII cerchio dell'Inferno, è messo, da Dante, a guardia del Purgatorio come colui che ha saputo gettare perfino la vita, pur di mantenere quella libertà dello spirito che, in senso cristiano, le anime vanno cercando attraverso il Purgatorio.


Per correr migliori acque alza le vele

omai la navicella del mio ingegno,

che lascia dietro a sé mar sì crudele;

e canterò di quel secondo regno,

dove l'umano spirito si purga

e di salire al ciel diventa degno.

Ma qui la morta poesì resurga,

o sante Muse, poi che vostro sono;

e qui Calliope alquanto surga,

seguitando il mio canto con quel sòno

di cui le Piche misere sentiro

lo colpo tal, che a disperar perdono.


Note: 

Per correr... = dalle strettoie dell'Inferno l'anima si libera in questo primo respiro che fa presentire la luce.

Ora che Dante ha lasciato dietro di sé il mondo infernale ("mar sì crudele") (https://intervistemetal.blogspot.com/2023/12/commento-introduttivo-allinferno-di.html) di dispone a "correr le migliori acque" di questo regno della speranza e purificazione, che Dante colloca "all'aria aperta" tra chiarità di cielo e di mare, come una montagna gigantesca che supera i più sublimi vertici terrestri, incontaminata da orme mortali e nella solitudine dell'Oceano.

Ma qui = la gioiosa effusione si tramuta in energica volontà di resurrezione; la poesia che è morta solo in quanto ha cantato il regno dell'Inferno, ove dimorano gli spiriti morti alla vita e alla grazia di Dio, deve ora risorgere dalla bassura e mirare all'alto, elevandosi anche di tono. ("alquanto surga"); proprio per questo Dante invoca le Muse, ispiratrici di alta poesia; Calliope è la musa della poesia epica, ma qui è invocata come ispiratrice di armonia serena.

Seguitando = accompagnando il canto di Dante con quello che Calliope fece risuonare melodioso ("con quel sòno") quando le nove figlie di Pierio, re di Tessaglia, osarono sfidare nel canto le Muse. Le figlie di Pierio furono tramutate in Piche, animali dalla voce stridula e sgradevole.


Dolce color d'oriental zaffiro,

che s'accoglieva nel sereno aspetto

del mezzo, puro insino al primo giro,

a li occhi miei ricominciò diletto,

tosto ch'io usci' fuor de l'aura morta,

che m'avea contristati li occhi e 'l petto.


Note:

Dolce color... = è un radioso mondo virginale quello che si schiude agli occhi di Dante. Questi versi odorano di fresco, tenero vento mattutino e brillano come di crepuscolo che si schiarisca; il paesaggio, in Dante, commenta lo stato d'animo, preparando la visione di questo regno intermedio della purificazione.

Oriental zaffiro = qui si intende un colore celeste, dilettevole a vedere, che non abbaglia ed è dolce all'anima.

Vedi anche https://intervistemetal.blogspot.com/2024/04/il-simbolismo-delle-nozze-di-cana-in.html

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