"Bambole di Sangue" di Ferenc Nis (1975)

Negli anni '70 ci fu un revival del Gotico, con moltissimi romanzi scritti da autori per lo più sconosciuti (e, se italiani, nascosti sotto nickname inglese...) Questo, il numero 2 della serie, uscì per la collana "I Gotici", del 1975 e fu comprato, all'epoca dal mio Papà Gabriele 💙 Bibliomane (purtroppo venuto a mancare qualche anno fa 💔) che collezionava anche gli analoghi "Racconti di Dracula" 

Sono tra i libri più preziosi che mi ha lasciato, anche perché oggigiorno sono abbastanza introvabili, e mi piace l'idea di metterli a disposizione di tutti ANCHE PER DIMOSTRARE, a quelli del mantra "solo chi ha la laurea è acculturato" (🤦‍♀), che di tanto in tanto vengono qui a trollarmi e a sminuirmi, che essere Bibliomani e amanti dei libri non ha niente a che vedere "con i riconoscimenti classisti di questa società borghese", men che meno "con lo status sociale", difatti il mio Papà era operaio, andato a lavorare da ragazzino (come si usava all'epoca), si fece una cultura da AUTODIDATTA (e non "per il lucro, per avere lo stipendio a 10 zeri" che poi è l'idea che muove tanti di quelli che si vantano di aver fatto la scuola prestigiosa), collezionò tantissimi libri, era un super lettore esperto di d'Annunzio, Omero e Dante (i suoi preferiti, che sapeva citare a memoria, con buona pace di quella tizia che mi disse "leggere Dante nel tempo libero non è equiparabile alla laurea", sì, mi sarebbe piaciuto vederti in una gara di "dantismo", sfidando il mio Papà, che figura barbina avresti rimediato nell'accorgerti che la passione per Dante non ha niente a che vedere con una laurea 🤣😂🤣) e della letteratura horror (specialmente Bram Stoker, il suo preferito 🥰🧛‍♂). 

Il Diavolo è l'occulto protagonista di questa terrificante vicenda nella quale le bambole, i graziosi giocattoli dell'età più innocente, diventano strumenti di paura e di crudeltà! Tramite un patto con il Diavolo, la bambole maledette saranno inviate per uccidere e seminare il terrore!

"La bambola stringeva con entrambe le mani uno spillone aguzzo; l'espressione del suo volto era malvagia, quasi si trattasse di una creatura del demonio sadicamente tesa alla ricerca di un piacere proibito. Sogghignò con espressione trionfante, sollevò le braccia, per poi calarle violentemente su mia figlia, conficcandole lo spillone nel collo."

"Raccolsi lo stoppino che ardeva ancora, mi rialzai e accesi il lume, alla parete. La luce rischiarò un tronco umano, privo di testa, di braccia e di gambe. Era quello l'ostacolo contro cui i miei piedi avevano cozzato, e che tanto terribilmente emanava fetore. La carne era putrefatta, gonfia, bluastra; i pori della pelle eruttavano un liquido denso, scuro, brulicante di piccoli microorganismi."

Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2023/12/il-mostro-di-loch-ness-romanzo-del-1976.html


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