Arte Messicana: Tlatilco

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Si suppone che l'origine delle più antiche civiltà messicane coincida con la presenza di gruppi di cacciatori nomadi, forse proveniente dall'Asia; i più antichi prodotti di livello artistico ritrovati in Messico ci parlano di una società che aveva raggiunto un grado di evoluzione assai sviluppato e che doveva aver superato un lungo periodo di formazione. Per tale motivo questa prima fase non viene considerata come periodo arcaico ma come periodo preclassico, ossia immediatamente precedente alle manifestazioni più complesse delle successive civiltà definite classiche.

L'inizio della civiltà preclassica si fa risalire al 1500 a.c e attraverso le tre fasi - inferiore, media, superiore - essa giunge fino al primo secolo a.c, sviluppandosi soprattutto nell'altipiano centrale del Messico. I più antichi centri del preclassico sono El Arborillo, Zacatenco, Tlatilco, Chupìquaro, Santa Cruz.

La cultura di Zacatenco, la più antica di cui si abbia notizia, ci è testimoniata da manufatti ritrovati nelle tombe: vasi in argilla in forme svariate, con una decorazione che va da quella geometrica a quella più complessa con raffigurazioni di animali.  

A Tlatilco sono tornate alla luce, oltre a selci, ossidiane e bellissimi vasi modellati in forma di animali o figurine in terracotta. Alte di solito dieci-quindici centimetri, rappresentano quasi esclusivamente un tipo di giovane donna dal busto sottile, con piccoli seni, corte braccia, fianchi e gambe eccessivamente sviluppati [nota di Lunaria: una Dea, forse della fertilità?]

APPROFONDIMENTO 

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Il norvegese Olaf Apenes, che nel 1939 mise allo scoperto un villaggio arcaico a Chimalhaucan sulle rive del lago Texcoco, portò con questa scoperta una prova della predominanza cronologica degli arcaici su tutti gli altri abitanti della Mesa Central. Un altro avvenimento che sbalordì il mondo degli archeologi fu la scoperta, fatta da Covarrubias nel 1943, di oltre 200 tombe arcaiche contenenti innumerevoli oggetti funerari, nelle vicinanze di Tlatilco. Statuette e recipienti d'argilla analoghi, in stile arcaico, furono rinvenuti anche a Michoacàn, a Guanajuato, a Colima, a Jalisco e a Nayarit. In queste località gli elementi arcaici avevano continuato ad affermarsi nell'arte minuta fino in epoca relativamente tarda, affiancandosi agli influssi "moderni". Oggetti caratteristici dell'arte minuta sono, in tutti questi siti archeologici, le figurine di argilla rinvenute a profusione. Artisticamente i prodotti fittili più pregevoli sono senz'altro quelli della cultura di Tlatilco. Dato il gran numero di statuette trovate nella regione è assai difficile che si trattasse di balocchi infantili e neppure si può credere che fossero offerte votive per i defunti: infatti solo in rari casi ne sono stati trovati nelle tombe. Alcuni studiosi suppongono che le numerose statuette femminili dalle forme ridondanti raffigurino Dee della fertilità che venivano interrate nei campi per assicurarsi un buon raccolto. Oltre a questo tipo femminile l'arte fittile di Tlatilco ne produceva un altro, di stile diverso, che gli  archeologi chiamano "Fine Lady". Anche le figure di questo tipo hanno le gambe molto grosse che finiscono a punta, ma il tronco è più lungo e più sottile in vita e nel volto espressivo colpiscono soprattutto gli occhi dal taglio marcatamente obliquo. Spesso le braccia sono appena accennate, più moncherini che arti. In genere sono ignude però tutte portano indosso qualche oggetto ornamentale. Molte figurine sono dipinte, con i tatuaggi del corpo a sfumature bianche, rosse e nere e i capelli e le acconciature da testa color cinabro. 

I simulacri maschili hanno l'elmo o altri copricapi e raffigurano guerrieri, musicanti e giocatori di pallone, il che prova che il gioco era noto fin dal periodo arcaico. Alcune statuine maschili e femminili (danzatrici) portano i calzoni. Queste figurine sono deliziose, soprattutto per la schiettezza e l'ingenuità dell'arte messicana primitiva che più tardi fu dominata in genere da una teurgia che mirava ad incutere terrore e diventò rigida e solenne. Il turista che capita in qualche villaggio messicano delle regioni più fuori mano si vede offrire spesso statue di argilla rinvenute dagli indios mentre lavorano i campi: tutto il paese, infatti, è una terreno archeologico.  

Vedi anche https://intervistemetal.blogspot.com/2022/12/ecuador-e-colombia-le-antiche-statuette.html https://intervistemetal.blogspot.com/2021/08/cultura-di-oaxaxa-mixteca-totonaca.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2023/01/arte-messicana-nayarit-colima-guerrero.html

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