La Morte nella Gaudium et Spes

 LOL, un argomento che fa molto DSBM 😂

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Una cosa è chiara per ognuno di noi: la nostra morte. Leggiamo, nella Gaudium et Spes: "In faccia alla morte l'enigma della condizione umana diventa sommo (...) Il prolungamento della longevità biologica non può soddisfare quel desiderio di vita ulteriore che sta, invincibile, nel suo cuore"

L'Esistenzialismo dimostra grande interesse sull'esperienza della morte.

L'uomo non fa realmente l'esperienza della morte; gli uomini constatano solo il fatto della morte, ma sperimentano la realtà del morire: ognuno muore solo.

Forse proprio la solitudine del morire trova la sua espressione sulle parole di Cristo dalla Croce: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Forse con queste parole Cristo voleva esprimere la realtà umana della morte, l'esperienza umana del morire.

Ogni uomo moribondo porta in sé la biologica realtà della morte, la dissoluzione del corpo e "il germe dell'eternità", respingendo l'idea di un annientamento definitivo della propria persona.

Prolungare la vita in Cristo, per il credente: "Perché se noi viviamo, viviamo per il Signore; se noi moriamo, moriamo per il Signore. Dunque sia che si viva, sia che si muoia, siamo del Signore" (Rom 14,8)

"Cupio Dissolvi et esse cum Christo", desidero una dimensione di vita che è stata iniziata in me dal Cristo.

Il cristiano ne è consapevole e anche questo costituisce l'aspetto specifico del suo morire.


APPROFONDIMENTO SUL "SUDARE SANGUE" DI CRISTO

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"Gesù entrato in agonia nell'orto del Getsemani pregava più intensamente. E diede in un sudore come di gocce di sangue che cadevano fino a terra", scrive l'evangelista Luca.

Il sudar sangue (ematoidròsi) è un fenomeno rarissimo, che si produce in condizioni eccezionali: per provocarlo ci vuole spossatezza fisica e una grande paura. Il terrore, lo spavento, l'angoscia terribile di sentirsi carico di tutti i peccati degli uomini devono aver schiacciato Gesù: la tensione estrema provocò la rottura delle vene capillari che stanno sotto le ghiandole sudoripare: il sangue si mescola al sudore e si raccoglie sulla pelle.

Inoltre Gesù sanguinò anche dal cuoio capelluto a causa della corona di spine.


LA PROFEZIA DI SIMEONE E LA SPADA "CHE TRAPASSERà NELL'ANIMA DI MARIA"

Nota di Lunaria: non ci si poteva aspettare che un testo germinato in un ambiente misogino e patriarcale avesse "riferimenti estesi" al dolore psico-fisico delle donne, che infatti quando c'è (o per gli stupri da Antico Testamento o per il dolore di essere sterili e quindi ritenute ancora più inutili delle donne "che hanno figliato") non viene neanche più di tanto commentato. 

Ad ogni modo, si può comunque trovare un riferimento striminzito che, curiosamente, ha fatto versare fiumi di inchiostro ai teologi cattolici (i non cattolici non lo considerano neanche). 

Sono le parole che Simeone rivolge a Maria (dopo che le ha rivelato che Cristo sarà "Segno di contraddizione"): 

"A te pure una spada trapasserà l'anima, affinché vengano svelati i pensieri di molti cuori" (Lc 2,35) e che ha dato origine all'iconografia della Madonna Addolorata con tanto di cuore trapassato da una o più spade.




è l'unica cosa che i cattolici possono menzionare, per sostenere che "anche Maria partecipò ai dolori del Cristo crocefisso": "Maria avanzò nella peregrinazione della fede e serbò fedelmente la sua unione col Figlio sino alla Croce, dove, non senza un disegno divino, se ne stette soffrendo profondamente col suo Unigenito e associandosi con animo materno al sacrificio di lui, amorosamente consenziente all'immolazione della vittima da lei generata; (1) 


e finalmente, dallo stesso Gesù morente in croce fu data quale Madre al discepolo (2) con queste parole "Donna, ecco tuo figlio" (Lumen gentium, n.58)

Se Maria ha sofferto "anche lei" insieme al Cristo crocifisso (per quanto solo lui abbia sofferto nel corpo straziato durante l'agonia; il dolore di Maria sarebbe stato esclusivamente psicologico) per certi cattolici questo significa che "Anche Maria ci ha redento col suo dolore, soffrendo associata a Cristo" e quindi "sarebbe la Corredentrice". 

Come già dicevo, di per sé il ragionamento cattolico potrebbe anche starci (rifiutato ovviamente da tutti i cristiani non cattolici, ma tant'è) ma non cambierebbe il concetto sessista androcentrico: che solo il maschio Cristo è Dio e che non esiste un'incarnazione del Dio cristiano in un corpo femminile.

A meno che non si voglia avvalorare l'ipotesi del "Maria Vera Donna e Vera Dea, Ipostasi dello Spirito Santo che si è incarnato nel corpo femminile di Maria o ha deificato Maria" o "Maria Volto Femminile di Dio", ipotesi che comunque sono state fatte da certi teologi cattolici e vengono pure credute da qualche singolo cattolico che pensa che Maria faccia parte della Quadrità (!), non si può rendere il cristianesimo paritario: continua a restare un'ideologia di supremazia maschile spirituale, dove solo il sesso maschile è stato deificato.

Non a caso, anche parlando di ipotesi del "dogma della Corredentrice" (che molti cattolici vorrebbero) viene comunque specificato che Maria è dipendente e subordinata a Cristo, non è mai sullo stesso piano, il che rafforza l'idea che il maschio sia sempre "un gradino più su" della femmina.


Note:

(1) Qualche cattolico che mi era capitato di leggere aveva definito "Maria Sacerdotessa" proprio perché "Offre il Figlio al Padre"

(2) E, in senso traslato, all'umanità.


Infine, una curiosità.

Abbiamo un maschio e una femmina che "partecipano, in maniera differente, alla passione di Gesù": Simone di Cirene e la Veronica.

Simone di Cirene fu chiamato a portare la Croce (Mc 15,21; Lc 23,26) e certamente non la voleva portare: è stato costretto. Egli camminava accanto a Cristo sotto lo stesso peso. Gli prestava le sue spalle, gli era vicino; più vicino di Maria e di Giovanni. L'hanno chiamato, l'hanno costretto. Per quanto tempo ha camminato accanto a Gesù, mostrando che niente lo univa al condannato, alla sua colpa?

La Veronica completa la storia del Cireneo. Benché essendo donna non abbia fisicamente portato la Croce e non sia stata costretta a farlo, ella questa croce con Gesù l'ha certamente portata, l'ha portata come poteva, come in quel momento era possibile farlo, come le dettava il cuore: ha asciugato il volto di Gesù e sulla pezzuola sono rimaste impresse le sembianze di Cristo, per via del sudore e del sangue.

Ma può anche essere visto in senso simbolico: Cristo imprime la sua somiglianza su ogni atto di carità ("Tutto ciò che avete fatto a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, l'avete fatto a me" Mt 25,37-40) come sul lino della Veronica.


Altro cristianesimo nero pece e deprimente che solo io posso spammare in giro (LOL 😂): https://intervistemetal.blogspot.com/2023/01/precarieta-della-vita-nel-simbolismo.html


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