Il Simbolismo Mitologico del Cinghiale e del Maiale

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Il simbolismo del cinghiale e del maiale sono antichissimi (li ritroviamo già nell'induismo, col culto della Dea cinghialessa Varahi. Nota di Lunaria)





Nel folklore irlandese si credeva che i maiali appartenessero al Regno delle Fate, e che vennero donati agli esseri umani. (ma considerato come vengono trattati i maiali, era meglio che non ce li donassero affatto. Nota di Lunaria https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/non-e-solo-sfruttamento-animale-e-anche.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/maiali-mutilati-e-maltrattati.html)

Per i Celti il cinghiale era simbolo della classe dei sacerdoti (Druidi) perché si nutriva di ghiande, e la quercia era l'albero sacro ai Druidi.

Il cinghiale era un cibo sacrificale, connesso a Samain, e il maiale sacro Saehrìmnir era anche il cibo degli eroi che dimoravano con Odino nel Valhalla: questo maiale magico veniva cotto e mangiato ogni giorno ma di sera tornava di nuovo integro.

Simbolo di fecondità e forza, il maiale era l'animale sacro di Freyr, dio nordico della fertilità, che cavalcava il cinghiale Gullinbursti, il magico cinghiale veloce più di ogni altro destriero, capace di muoversi nell'aria e nell'acqua. Con le sue setole dorate, illuminava la notte.

Narra la leggenda che Milano sia stata fondata dopo una spedizione di guerrieri celtici, condotti da una scrofa semilanuta.

Alcune fonti riportano che anche Merlino avesse un maialino che gli permetteva di rivelare il futuro.

Fu con l'arrivo del cristianesimo che il maiale divenne simbolo di lussuria e avidità.

A Mantova, per lungo tempo, il 1° Novembre vigeva l'usanza di lasciare libero un maialino, dopo un grande pranzo: quando il maialino si fermava davanti ad una persona, significava buona fortuna per tutto l'anno.

Anche per questo motivo, il tradizionale porcellino di terracotta venne usato come salvadanaio.

Nel folklore del Piccolo Popolo compaiono maiali magici, terrifici ma anche burloni, che sono a guardia di sentieri, come quello che si può vedere, a mezzanotte in punto, come narra la leggenda, sul sentiero che da Serpiano va a Brusino Arsizio (in Svizzera): lì compare una scrofa con dodici maialini.

A Bergamo, un maialino di colore scuro passeggiava nei pressi del ponte di Bordogna per poi gettarsi, poco prima dell'alba, emettendo un grugnito.

Sul ponte delle Quare, in Valsesia, apparivano dei maialini rossi che impedivano il passaggio e sul ponte del Vallone d'Uzza, in Valtellina, era bloccato da una scrofa.

Nei boschi di Pianbello, un maiale cantava canzoni con parole volgari, mentre in Valtellina e Val Camonica una scrofa, con sette porcellini, suonava danzando su una gamba sola.

La Missuia, la scrofa gigante, era la più terrificante: accompagnata dai suoi 12 porcellini, terrorizzava i pastori, bussando all'uscio delle case e per gli alpeggi, facendo un gran fracasso.

Nota di Lunaria: tutte queste leggende forse hanno a che vedere, in origine, con un culto legato ad una Dea Scrofa, forse terrifica, a cui probabilmente in origine si offrivano sacrifici umani (mia ipotesi)


Vedi anche 

https://intervistemetal.blogspot.com/2020/05/le-fanciulle-delle-nevi-le-regine-delle.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/cerridwen-henwen-baubo-e-il-maiale.html


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