"Il Risciò Fantasma" di Kipling


"Quando penso tranquillamente a tutto ciò nella mia cameretta di malato, quella stagione del 1884 mi appare come un incubo confuso dove luci e ombre si accavallano e si compenetrano in modo fantastico: la corte che facevo alla piccola Kitty, le mie speranze, le mie paure, i miei dubbi; le lunghe cavalcate con la fanciulla; la confessione che le feci, tremando, del mio amore; la sua risposta; e qua e là, la visione di un volto pallido ed emaciato che si affacciava dal risciò (1), dietro alle livree bianche e nere (...) "

(1) Adattamento dell'inglese "riskshaw", parola d'origine giapponese composta da jin, uomo, riki, forza, e sha, veicolo. Si tratta di una carrozzina a due ruote e un posto solo, trainato da uno o due uomini, detti jhampanies. Molto diffuso in India e Cina.

"Il cielo lavato dalla pioggia (eravamo alla fine della stagione umida), i pini foschi e gocciolanti acqua, la strada fangosa, i pendii nerastri delle colline rocciose, formavano uno sfondo cupo su cui si staccavano in chiaro le livree bianche e nere dei jhampanies, la cassa gialla del risciò e la testa bionda e reclinata della signora Wessington, che stringeva in mano il fazzoletto e si abbandonava esausta sui cuscini." 

"Ebbi l'impressione che una voce mi chiamasse per nome da una distanza che mi parve enorme (...) Proprio di fronte a Peliti, il mio sguardo venne attratto dalla vista di quattro jhampanies in livree bianche e nere, che tiravano un risciò dalla cassa gialla. Immediatamente il mio pensiero, con irritazione e disgusto, corse indietro nel tempo, fino alla passata stagione e alla defunta signora Wessington."

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