Basilica e Cupola di San Gaudenzio e Santa Maria della Bicocca a Novara

 Info tratte da cartelli in loco

Con i suoi 92 metri di altezza, il campanile di San Gaudenzio ha dominato per circa un secolo il profilo della città di Novara, fino a quando fu realizzata la Cupola antonelliana.

La costruzione fu iniziata nel 1753, su progetto dell'architetto Benedetto Alfieri, incaricato di sostituire la torretta campanaria provvisoria. I lavori si conclusero nel 1786.

Alla base della guglia sono visibili otto teste di cherubini realizzate in bronzo.

La particolarità della struttura sono le due scale interne di 300 scalini che salgono alla cella campanaria senza mai incontrarsi: le rampe si appoggiano alle pareti perimetrali e a quattro possenti pilasti interni, lasciando al centro un vano verticale vuoto, dove in origine pendevano le corde e i contrappesi delle campane. Oggi questo spazio ospita l'ascensore. 

Cupola di san Gaudenzio

Nel 1825 re Carlo Felice di Savoia concede alla Fabbrica Lapidea di usufruire del ricavato di alcune imposte per dare inizio ai lavori di costruzione della Cupola.

La "cupola torre" di 121 metri di altezza è frutto di diversi progetti e di numerose modifiche apportate durante gli oltre 40 anni di cantiere.

All'interno vi si trova una Cappella della Madonna di Loreto (in marmo nero di Varenna) e una Cappella della Buona Morte.

Il 29 aprile 1612 il vescovo Carlo Bascapè fondava la Confraternita della Buona Morte: lo scopo era quello di pregare per le anime dei defunti e di celebrare le messe in suffragio dei defunti.

L'immagine della Madre Dolorosa e della deposizione del Figlio nel suo grembo è il fulcro della cappella e del messaggio che si intende comunicare: la morte di Cristo redime l'uomo salvandolo dalla morte eterna e facendo nascere la speranza della resurrezione.

Occorre scegliere una buona vita per meritare una buona morte e il credente non teme la morte, anzi, deve ricordarsene, come testimonia la scritta "Memento Novissimorum", "Ricorda i Novissimi"













Edificata alla metà del XVI secolo per servire alle esigenze del piccolo nucleo di cascine della Bicocca (nome comparso nel 1277 e indicante un modesto luogo fortificato), successivamente ampliata in forme barocche nel XVII secolo, divenne parrocchia nel 1658.

Nel 1849 ospitò diversi feriti durante la guerra e venne crivellata da palle di cannone, di cui rimane testimonianza un esemplare infisso nel fianco orientale della facciata (Nota: similmente alla chiesa nel cimitero di Robecchetto con Induno)


i feriti ospitati in Chiesa













Vedi anche https://intervistemetal.blogspot.com/2023/09/il-broletto-di-novara.html https://intervistemetal.blogspot.com/2023/10/san-giovanni-battista-decollato-novara.html


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