Alcune donne strateghe nel periodo della Gironda e del Terrore

Nota di Lunaria: queste informazioni le ho tratte da un'immensa enciclopedia degli anni '60 (o giù di lì); purtroppo non ho potuto fare la fotografia della copertina. C'è molto altro che avrei voluto trascrivere su questo periodo storico, perché ci furono centinaia di donne che ebbero ruoli attivi, nel bene o nel male, nel periodo pre-rivoluzionario, rivoluzionario e post-rivoluzionario, ma purtroppo come argomento ho dovuto metterlo in pausa. (https://intervistemetal.blogspot.com/2021/07/etta-palm-margaret-fuller-nicolas-de.html)(https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/le-prime-attiviste-nel-settecento-le.html)(https://intervistemetal.blogspot.com/2021/07/olympe-de-gouges.html)(https://intervistemetal.blogspot.com/2021/05/le-donne-nella-rivoluzione-francese.html)(https://intervistemetal.blogspot.com/2021/05/le-signore-dei-salotti-letterari.html)

Ad ogni modo suggerisco di cercare questo libro fondamentale che è veramente una guida completa sulla condizione femminile nella Francia della Rivoluzione.


JEANNE-MARIE ROLAND DE LA PLATIèRE

Jean-Marie Roland de La Platière, uomo politico francese (1734-1793) Economista, si legò alla Gironda e fu ministro dell'interno nel 1792-1793. Uscito dal governo dopo aver tentato di salvare il re, dopo la proscrizione dei girondini fuggì in Normandia, dove si uccise alla notizia della morte sul patibolo della moglie Jeanne-Marie (1754-1793) anch'essa coinvolta nella caduta dei girondini.

Di grande cultura e intelligenza, Madame Roland aveva determinato la carriera politica del marito nel suo salotto parigino, luogo di convegno dei girondini, della cui politica era stata ispiratrice.

Lasciò "Memorie per mia figlia" e "I miei ultimi pensieri" (scritti in carcere)

Nota di Lunaria: meglio mettere una prova, prima che qualcuno starnazzi dicendo che "non è vero niente e non è mai esistita Madame Roland, te la sei inventata te!"


TERESA CABARRUS TALLIEN

Jean-Lambert Tallien, uomo politico (1767-1820), deputato montagnardo alla Convenzione, fu nel Comitato di sicurezza generale e in missione a Bordeaux per organizzarvi il Terrore (1793). Innamoratosi della nobile spagnola Teresa Cabarrus, condannata a morte da Robespierre, fu l'istigatore del 9 Termidoro e guidò la reazione che ne seguì.

La moglie, Madame Teresa Cabarrus Tallien, marchesa di Fontenay, più tardi principessa di Chimay (1773-1835) ebbe il soprannome di Notre-Dame de Thermidor, per essere stata, sia pure indirettamente, la causa del 9 Termidoro che segnò la rovina di Robespierre.


Aggiungo anche:

Le "Tricoteuses"




MADAME LEGROS

Nessuna leggenda è più tragica di quella del prigioniero Latude, nessuna è più sublime di quella della sua liberatrice, Madame Legros. 

Henri Masers de Latude (1725-1805) fu il più celebre prigioniero della Bastiglia, accusato di un complotto ai danni di Madame de Pompadour; venne rinchiuso, senza essere giudicato, per vent'anni. Fu liberato nel 1784.

(...) in Latude, la vecchia tirannide imbecille aveva rinchiuso l'uomo più adatto a denunciarla, un uomo ardente e terribile, che nulla poteva domare, la cui voce scuoteva i muri, il cui spirito, la cui audacia erano invincibili… tempra di ferro indistruttibile che doveva sperimentare tutte le prigioni. (...)

Latude giaceva sul suo mucchio di letame, letteralmente divorato dai pidocchi, in un sotterraneo in cui urlava per la fame. Aveva indirizzato una memoria a un filantropo, affidandola ad un secondino ubriaco. Fortuna volle che il secondino la perdesse e la raccogliesse una donna: Madame Legros, che passa subito all'azione.

Madame Legros era una povera merciaia che viveva del suo lavoro di cucito nella sua bottega.

Capì che quell'innocente era vittima ed ebbe l'audacia di intraprendere, di perseverare per tre anni di seguito, portando la sua causa dinanzi ai potenti.

Dopo qualche tempo, riesce a ottenere l'appoggio di Madame Duchesne: parte per Versailles, a piedi, in pieno inverno, incinta di sette mesi...  Il re alla fine rispose: non avrebbe mai ridato la libertà a quell'uomo.

Chiunque altro avrebbe lasciato perdere, ma Madame Legros persiste. Cerca l'appoggio di marchesi, duchi, filosofi. 

Nel 1783 riesce ad arrivare a Breteuil, l'uomo della regina. 

Egli conferisce a Madame Legros il premio di virtù per ricompensarla.

Nel 1784 strappa a Luigi XVI la liberazione di Latude e qualche settimana dopo verrà approvata una legge che non permette di rinchiudere più nessuno nella Bastiglia se non per ragioni ben motivate.

Madame Legros non vide la distruzione della Bastiglia: morì poco dopo. Ma a lei risale la gloria di averla distrutta: fu lei a infondere nell'immaginazione popolare l'odio e l'orrore per la prigione che aveva rinchiuso tanti martiri della fede e del pensiero.

PROVA (prima che qualcuno sbotti dicendo che "è un mio delirio, me lo sono inventata io")



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