Dickens: le pagine spettrali!


CANTO DI NATALE

"Il fantasma avanzava grave, lento, silenzioso. Quando gli si avvicinò, Scrooge si mise in ginocchio poiché l'aria stessa, attraverso cui si muoveva questo spirito sembrava diffondere oscurità e mistero.

Era avviluppato in un pesante indumento nero che gli nascondeva la testa, il volto, le forme, lasciando visibile soltanto una mano tesa. Sarebbe quindi stato difficile separare la sua figura dalla notte e dall'oscurità che la circondava. [...] "Stai per mostrarmi le ombre delle cose che non sono ancora accadute ma che accadranno in un tempo molto prossimo. Non è così, spirito?" 


STORIA DI FOLLETTI (a proposito di alcune campane che suonarono per salutare l'anno vecchio e dare il benvenuto all'anno nuovo)

Primo quarto

Non sono molti coloro - e sarebbe bene che narratore e lettore si accordassero al più presto sul fatto che questa mia osservazione non si limita ai giovani, né ai più piccini, ma si estende a gente di tutte le condizioni, piccoli e grandi, giovani e vecchi, fiorenti e cadenti - non sono molti coloro che sarebbero disposti a dormire in una chiesa. [...] di notte, non di giorno. E sono pronto a sostenere quest'asserzione in qualsiasi burrascosa notte d'inverno, con qualunque oppositore, che consenta ad incontrarmi in un vecchio cimitero, davanti alla porta di una vecchia chiesa, dopo avermi autorizzato a chiuderlo dentro fino al mattino.

Poiché il vento notturno ama sinistramente vagare intorno a questa sorta di edifici, gemere e forzare con mano invisibile finestre e porte, cercare fessure attraverso le quali insinuarsi. E non appena entrato, come chi non ha trovato quel che cerca, ricomincia a lamentarsi e ad ululare per trovare la via d'uscita; e non contento di spingersi lungo le navate, di turbinare intorno alle colonne, sfiorando l'organo solenne, s'innalza fino al tetto, si sforza di strapparne le travi, e quindi si abbatte di nuovo sulle pietre del pavimento e passa sibilando sotto le volte sepolcrali. Poi, sguscia furtivo, serpeggiando lungo le pareti, quasi leggesse in un sussurro le iscrizioni consacrate ai morti. [...] Ed è una voce sinistra quella del vento, che canta a mezzanotte in una chiesa! [...] Lassù nel campanile di una vecchia chiesa, al di sopra delle luci e del mormorio della città e al di sotto delle nubi che l'adombrano, quello è il posto più terrificante per trascorrervi la notte.

Aggiungo una citazione di Emily Bronte, tratta da "Il Vecchio Campanile"

"Il vecchio campanile e il muro del giardino

sono neri di pioggia autunnale,

e venti desolati invocano ancora

presaghi l'oscurità" 


 

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