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Le prime popolazioni che si insediarono nella zona della pieve di Dairago appartenevano alla stirpe dei Liguri di origine pre-indoeuropea, successivamente verso il V secolo a.C calarono dalle Alpi i Celti.
Di questi popoli rimane traccia nelle caratteristiche dei dialetti parlati nei paesi dell'Alto Milanese: è proprio l'isolamento di questi paesi, lontani dai centri importanti, che ha permesso la conservazione di alcune caratteristiche della lingua del popolo più antico che abitava nel territorio dove è sorta Arconate.
Milano venne occupata dai Romani nel 222 a.C, che successivamente conquistarono tutta la Lombardia. Molti ritrovamenti archeologici risalenti all'epoca romana sono stati fatti in tutta la pieve di Dairago: Villa Cortese, Bienate, Borsano, Dairago, Busto Garolfo, Inveruno, Cuggiono, Castano, Robecchetto, Turbigo, Nosate, Tornavento, Sant'Antonino Ticino, Lonate Pozzolo.
Ad Arconate, nell'orto che si trovava di fronte alla casa Villoresi, venne trovato un avello di pietra su cui era scolpita un'iscrizione illeggibile.
Negli anni '20 vennero trovate delle tombe a cassetta e alla cappuccina, così come del vasellame di cui si conserva il frammento di un'olpe assegnabile all'I-II secolo d.C.
Per quanto riguarda la toponomastica, Arconate (con molta fantasia) è stato fatto derivate da Arconte o da Argonauta ma l'unico dato sicuro è che il suffisso -ate è molto diffuso nelle cittadine dei dintorni (Bienate, Buscate, Lonate, Nosate...) e serviva a derivare i nomi di luogo da quelli di persone o da appellativi: Noce-ate = Nosate.
Dopo l'arrivo dei Longobardi (568 d.C) la campagna milanese venne divisa in contadi con a capo un conte: la pieve di Dairago apparteneva al contado di Burgaria, che partendo a nord da detta pieve si stendeva lungo il corso del Ticino fino alla pieve di Decimo nei pressi di Pavia.
Dopo il 1183, la Burgaria venne posta sotto la giurisdizione di Milano.
A Nosate e ad Inveruno sono stati rinvenuti dei reperti di origine longobarda.
Alcuni vocaboli del dialetto sono di origine longobarda: "bala" (palla), "banca" (panca), "bècu" (becco), "skèna" (schiena), "stafa" (staffa), "stèrzu" (sterzo), "stracu" (stanco), "spramì" (risparmiare), "sgrafigna" (graffiare), "fodra" (fodera), "magòlciu" (impiastro), "zazera" (zazzera)
Nota di Lunaria: si tenga presente che "bala", "stafa", "stracu", "sgrafigna", "zazera" e "fodra" si scrivono con degli accenti sulla "a" o "o" che servono a rendere la fonetica del dialetto lombardo che però non ho sulla tastiera.
Subito dopo l'Anno Mille compare il primo documento conosciuto in cui è nominato Arconate: nel 1027 Gerichilda, badessa del Monastero Maggiore di Milano, dava a livello un massarizio posto in "Erconate" a Olderico del fu Aribaldo. Nel 1121 troviamo un certo Obizzone de Arconate che donava al Monastero Maggiore alcuni beni, chiedendo in cambio una messa in suffragio.
Perciò, nel XII secolo Arconate veniva scritto indifferentemente come "Ercunate, Erconate", "Arcunate, Arconate".
Da pergamene risalenti alla fine del Medioevo troviamo menzione di un "castello" ad Arconate, di cui però non si hanno altre notizie.
Il terreno di Arconate, come i paesi limitrofi, aveva un basso rendimento ed era ricoperto quasi unicamente dal brugo, cioè l'erica, che prosperava su quel suolo molto acido: si formava così la grande brughiera che arrivava fino a Somma Lombardo (Nota di Lunaria: oggi è possibile vedere la brughiera a Lonate Pozzolo, in Via Gaggio https://intervistemetal.blogspot.com/2024/03/via-gaggio-museo-allaperto-della-guerra.html)
Fu a partire dal 1164, quando a Milano vengono sottratte delle reliquie attribuite ai Re Magi, portate nella cattedrale di Colona, che si diffuse la devozione ai Re Magi: in particolare a Busto Arsizio e Arconate. (Nota di Lunaria: anche a Legnano esiste una chiesa dei Re Magi, chiamata "dell'Olmina")
Alla fine del '200 venne compilato il Liber Notitiae Sanctorum Mediolani che elenca tutte le chiese presenti nella diocesi milanese. La pieve di Dairago, a quel tempo, si estendeva tra i paesi di Arconate, Bienate, Borsano, Buscate, Busto Garolfo, Castano, Castelletto, Cuggiono, Furato, Induno, Inveruno (il cui nome medievale era Euruno), Magnago, Nosate, Padregnano, Robecchetto, S.Antonino Ticino, Tornavento, Turbigo, Vanzaghello, Villa Cortese; in essi erano sparse 46 chiese.
L'ordine religioso degli Umiliati, presente ad Arconate dal XIII sec., nel 1404 contava tre frati e tre suore; era un ordine tipicamente lombardo sorto nel XII secolo e dedicatosi alla lavorazione della lana. Le sue case erano sparse anche a Borsano, Castano, Dairago, Inveruno, Magnago, Busto Garolfo. L'ordine degli Umiliati venne soppresso nel 1571 quando alcuni dei suoi esponenti attentarono alla vita del cardinale Carlo Borromeo.
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