Macabri proverbi lombardi

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"Te se dré a cascià föra a stria?", "stai mandando via la strega?"

Nella prima metà del '900, quando c'era qualcosa che non andava, si pensava ci fosse lo zampino di qualche strega. Per scoprire chi fosse il responsabile, si usava battere con un battipanni i materassi. Se qualcuno, che si trovava a passare di lì in quel momento, diceva di smetterla di battere, veniva ritenuto il responsabile della disgrazia capitata o del malocchio che si era abbattuto sulla famiglia. Si diceva infatti "è lei la strega che mi ha stregato!"

"A mòrti l'è sül tèciu: la gua°rda né ul giuan, né il vegiu" (Nota di Lunaria: il pallino vicino alla "A" l'ho messo per indicare che trattasi di un'A chiusa) "La morte è sul tetto: guarda né il giovane né il vecchio" cioè la morte colpisce senza seguire un ordine cronologico.

"Chi tòca, ta°ca", chi tocca, attacca: quando la sfortuna ti tocca, ti si attacca addosso e non ti lascia più.

"Méi strascià i visti chi i lansö", meglio consumare i vestiti che le lenzuola: meglio essere sani che ammalati.



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