Il Colombo Selvatico

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e varie altre enciclopedie similari


COLOMBO SELVATICO (COLUMBA LIVIA)

Ordine: Columbiformi

Famiglia: Columbidi

Abitudini: altamente gregarie, con stormi costituiti anche da migliaia di individui

Nidificazione: in alto su rocce o edifici

Uova: 2

Nidiacei: Nidicoli

Il Colombo è un uccello quasi universalmente conosciuto, con un areale di distribuzione molto esteso. Tra le varie sottospecie e razze, la più diffusa rimane Columba livia livia, che si trova in Inghilterra, nei paesi dell'Europa centrale fino agli Urali e oltre (Siberia occidentale) nel Caucaso e nell'area mediterranea meridionale, e in Tripolitania. Questa sottospecie ha testa, collo e parte più alta del petto di un colore lavagna scuro, con riflessi metallici verde purpurei in tutte le penne del collo e della gola. Di un grigio nerastro risultano le punte delle remiganti primarie, nella porzione della penna che rimane scoperta, e le timoniere (caudali) col sopraccoda. Il dorso, le scapolari e tutto lo scudo alare, formato da grandi e piccole copritrici, è di un cenerino azzurrognolo molto chiaro interrotto dalle due caratteristiche barre nere, le cosiddette verghe, che attraversano rispettivamente le remiganti secondarie e le grandi copritrici delle ali. Il dorso bianco candido è un richiamo che questi uccelli, fortemente mimetici sulle rocce dove si trovano posati, utilizzano come segnale per tenere unito lo stormo in volo.

La specie Columba livia ha una distribuzione geografica molto estesa, occupando quasi tutta l'Europa, l'Africa settentrionale: l'areale va quindi dalle isole britanniche fino alla Mongolia e alla Cina settentrionale, dalle isole dell'Atlantico (Azzorre, Madera, Canarie) attraverso tutta l'Africa settentrionale, Egitto, paesi del Mar Rosso, Iraq, Iran, Belucistan, India, Assam occidentale, nelle parti più aride del Burma, nell'isola di Ceylon.

Questa specie ha da millenni scelto un ruolo di "parassita" nelle città. Vi sono almeno quindici sottospecie di Colombi, alcune piuttosto differenti nel colore del piumaggio.

La tipica risposta di fuga del Colombo è quella di entrare il più rapidamente possibile in una stretta cavità: si racconta di Colombi che inseguiti da Falchi, hanno trovato rifugio entrando dal finestrino di un treno in corsa.

Un altro adattamento che questa specie ha evoluto per difendersi dai predatori è la particolare facilità con cui le piume si staccando dal corpo.

Una caratteristica che distingue i Colombi da altri uccelli è la presenza delle cere nasali, carnosità ricoperte di pelle morbida e lucida, poste alla base del becco; in esse si aprono le narici.

Durante il periodo riproduttivo, il maschio corteggia la femmina tubando, emettendo un suono sordo prodotto dalla gola che, riempita d'aria, viene svuotata rapidamente; il maschio alza e abbassa ritmicamente la testa, strusciando a terra con forza le penne della coda e piroettando attorno alla femmina. 

Quando il legame è sancito, i due Colombi si scambiano veri e propri baci, introducendo il becco nel becco dell'altra.

Dopo l'accoppiamento seguo la parata postnuziale della femmina, che cammina impettita con la punta delle penne di ali e cosa che strusciano sul suolo; questa esibizione dovrebbe servire a segnalare al maschio che corteggiamento e accoppiamento sono avvenuti correttamente.



La costruzione del nido è opera di ambedue i genitori; le uova sono covate per una ventina di giorni e i nidiacei nascono ciechi e ricoperti di un rado piumino giallo-oro; anche i maschi covano. (LOL, immagino  il mantra di quelli del "è la lobby GGGender che ha fatto il lavaggio del cervello al maschio piccione e l'ha reso un piccione fintofemmina che cova anche lui insieme al piccione femmina vero!", LOL 😂) I maschi danno il cambio alle femmine, ma non covano mai di notte.

Nel periodo riproduttivo, un particolare "latte del gozzo" è secreto dalle pareti del ventriglio dei genitori. Questo latte, diluito con acqua, forma l'alimentazione esclusiva dei nidiacei nei primissimi giorni che seguono la schiusa.


In seguito, integra la dieta a base di semi semidigeriti che i genitori rigurgitano nel gozzo dei figli; l'integrazione proteica dovuta al "latte del gozzo", permette di allevare nidiacei anche in periodo nei quali gli insetti sono scarsi ed è per questo che i Colombi si riproducono parecchie volte l'anno.

Il latte dei Colombi è molto simile a quello dei Mammiferi. La fedeltà dei Colombi è proverbiale: le coppie durano tutta la vita e la morte di uno dei due causa grande dolore al sopravvissuto.

Nonostante l'elevata socialità, le liti sono frequente: brevi ma accese, sono precedute dall'emissione di suoni sordi e minacciosi (i piccioni girano anche su loro stessi prima di attaccare. Nota di Lunaria)

I combattimenti consistono in beccate, soprattutto dirette alla testa e in colpi d'ala, talvolta si arriva ad afferrare la nuca dell'avversario strappandone qualche ciuffo.

Attraverso questi combattimenti, si stabiliscono precise gerarchie tra gli uccelli, soprattutto tra i maschi, che regolano le priorità di accesso ai nidi, la scelta dei punti adatti alla nidificazione, i rapporti con l'altro sesso e molti altri aspetti.

Nel Medioevo il Colombo veniva mangiato dall'uomo, e si allevava una colonia di questi uccelli in una torre detta "Torre Colombaia", edificata per contenere centinaia di nidi.

Fin dall'antichità, questi uccelli infestavano i tetti delle case e dei templi, infatti il loro nome proviene da "Columna", colonna.

Uno dei misteri che da sempre hanno affascinato i ricercatori, è la prodigiosa capacità di navigazione del Colombo viaggiatore: sono in grado di far rientro alla colombaia anche se trasportati a centinaia di chilometri di distanza.

Secondo l'ornitologo G.Kramer, i Colombi avrebbero una "bussola biologica": una bussola solare, che si basa sulla posizione del sole nel cielo in associazione con il senso interno del trascorrere del tempo nell'uccello, e una bussola magnetica, cioè sulla capacità di percepire il campo magnetico terrestre; alcuni ipotizzano che i Colombi abbiano una specie di "carta geografica olfattiva" che permette loro l'orientamento.











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