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è un complesso agricolo molto antico che, a partire dal XIV secolo, risultava essere di proprietà dei monaci di Viboldone (per 405 pertiche) e a vari privati (le restanti 800 pertiche)
Rancate e il suo podere venne menzionato per la prima volta nel 1396, in un documento che ne attesta la compravendita di terre da parte dei monaci.
Rancate, con Borghetto, fu comune autonomo sino al 1754, quando fu aggregato a Viboldone.
Nel 1665 il conte Casati acquistò 800 pertiche e Rancate venne divisa, dopo diversi paesaggi, fra due soli proprietari: l'abbazia di Viboldone e i Casati.
In Rancate, nelle case lungo la strada abitavano i contadini ed il massaro dell'abbazia; nella grande cascina posta alla fine della strada, di proprietà dei Casati, v'era il Borghetto (che costituiva un'entità a parte) isolato e racchiuso come era dai vari caseggiati che componevano l'ampissima cascina.
L'assetto delle case denota l'antichità del borgo: una scritta sbiadita indicava persino ove fosse ubicata la scuola rurale.
Murato su una vecchissima casa del Borghetto v'è uno stemma araldico (Nota di Lunaria: oggigiorno potrebbe non esistere più), che porta incisa la data del 1491.
Sempre nel Borghetto, circondata da un muro tra un rigoglioso giardino ed alte piante, vi è la chiesa di santa Maria.
Trattasi di una costruzione cinquecentesca, nominata per la prima volta nel 1563.
Una descrizione del 1692 la descriveva: "...l'oratorio, di proprietà del conte Giovanni Maria Casati, ha un solo altare di legno indorato, possiede un piccolo campanile con una sola campana ed il suolo è di mattoni, mentre sul piazzale antistante vi è il cimitero... (WOW! 😍💀 Nota di Lunaria)"
L'antico oratorio sussiste ancora, sommerso da frondose piante, e nel vederlo pare quasi che il tempo si sia fermato. (Nota di Lunaria: e infatti vorrei vedere Rancate, prima o poi... 😏)
Cascina Rancate fu visitata nel 1923 da Vittorio Emanuele III, re d'Italia.
Fu piantata, per l'occasione, nel cortile prospiciente la casa padronale, una pianticella, che ora è un albero (Nota di Lunaria: chissà se esiste ancora...)
Questa visita regale è ricordata da una lapide infissa nell'atrio d'ingresso della casa.
(Nota di Lunaria: io invece rivendicherò Rancate con album Metal appropriati... 😁)
Questa lapide porta con sé una piccola storia. Quando di seppe che il re sarebbe venuto a far visita a Rancate, i Grassi non avvisarono il proprietario del fondo, Renzo Sertoli-Salis; questo, saputo della visita, si arrabbiò, tanto da non rinnovare il contratto ai Grassi, che erano da generazione a Rancate.
Perciò, diede il fondo ad altri, i Benetti, facendo rimuovere la targa infissa sul muro della casa padronale della cascina dove era scritto "Ospite della famiglia Grassi, sua Maestà visitò il..." sostituendola con "Sua Maestà Vittorio Emanuele III re d'Italia onorava di sua visita questa azienda il 14 aprile 1923"
(io invece rivendicherò Rancate con "Ad Maiorem Metal Gloriam, un'altra grande Esclusiva Lunariale!" 😁)
I Benetti curano inoltre la cascina Castelletto e Francolino di Carpiano (non so se sia ancora così, ma anche Carpiano è sulla mia lista 😉. Nota di Lunaria)
Qui potete vedere Rancate con gmaps:
DEVO ASSOLUTAMENTE RIVENDICARE QUESTA CAPPELLA! 😍 Me ne sono già innamorata!!!! 😍💀



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