Classiche cose che solo io posso voler andare a vedere nei weekend
ovviamente CHIUSE E PURE RECINTATE
visto che gli stessi cristiani non si accalcano di certo per andare a fare il pellegrinaggio lì davanti
difatti lì davanti ci staziono solo io (https://intervistemetal.blogspot.com/2023/01/la-stupenda-cappella-diroccata-in-mezzo.html)
avendo passato "la fase in rigor mortis" di qualche giorno fa (per merito di chi ci tiene tanto alla mia salute... e non vede l'ora di trasformarmi, in maniera perpetua, nel sex symbol dei necrofili...) sono riuscita a raggiungere la Chiesetta Campestre di Santo Stefano, edificata nei pressi del piccolo cimitero di San Vittore Olona e a 20 minuti di distanza a piedi (sui tacchi 😂) dal mulino.Playlist della visita guidata: https://www.youtube.com/watch?v=BoulS12qDrA&list=PL5JbJGbGtx4TX-mfPKOslL6ker1wxccZ4
Olgiate Olona |
qui le info sul Castello di Legnano e l'Olona
Il Castello visconteo di S.Giorgio
sorge su un'isola formata dalla biforcazione del fiume Olona che a valle crea un'area golenale; circondato da campi coltivati e raggiungibile da un ponte cinque-seicentesco. A partire dalla sua origine, tra IX-X secolo, ha attraversato vicende alterne, da convento a fortezza, da villa signorile ad azienda agricola e infine a museo.
Nato come convento di Regolari Agostiniani con la chiesina dedicata a San Giorgio (ancora esistente) in origine era formato da una torre quadrangolare cui si addossarono via via le altre costruzioni.
L'edificio di culto esisteva già nel IX-X secolo, mentre risalirebbe all'inizio del XIII secolo la costruzione del convento dei monaci agostiniani. Nel XIII secolo fu trasformato in Castrum da Ottone Visconti, arcivescovo di Milano, come rifugio per le spedizioni militari, vista la sua posizione difensiva a metà tra Milano e il Verbano e i confini del Contado del Seprio. Nel 1445 fu ampliato da Oldrado il Lampugnani che lo rese una costruzione signorile fortificata ispirata al castello di Milano, con mura merlate, torrione di ingresso, torri cilindriche, ponte lavatoio e fossato. Oldrado III lo ampliò, affrescandone anche alcune stanze tra il 1523 e il 1528. Nel 1792 fu acquistato dalla famiglia dei marchesi Cornaggia Medici: ne fecero una residenza di soggiorno, sistemando anche la chiesina come tomba di famiglia, poi trasformarono il castello in azienda agricola: furono edificate stalle per bovini, scuderie per cavalli, fienili, un pozzo. Purtroppo a partire dagli anni '60 il fiume Olona, a lato del castello, risentì per l'inquinamento delle industrie tessili. Nel 1973 dopo anni di abbandono, il castello e le aree circostanti furono acquistate dal Comune che restaurò tutta l'area.
Approfondimento sul fiume Olona (tratto dal cartello affisso al Mulino Meraviglia a San Vittore Olona)
Le acque del fiume Olona sono state usate per irrigare i campi, per allevare il bestiame e per muovere le ruote dei mulini da grano. Dal XIX la forza delle sue acque fu utilizzata per muovere le turbine idrauliche installate nei mulini, dando inizio alla tessiture cotoniere, tipiche dell'economia dell'Alto Milanese. L'Olona ha origine nel territorio della Rasa, a Varese, e si getta nel Po a sud est di Pavia, nel comune di San Zenone Po. Il Mulino Meraviglia, già censito nel 1606, di proprietà della famiglia Meraviglia che lo acquistò nel 1946 dai nobili Melzi-Salazar, produsse farina per molti secoli. I mulini di San Vittore Olona, nel 1606, erano cinque: Mulino Melzi-Salazar, poi Mulino Meraviglia, Mulino Cozzi, Mulino Montoli, Mulino De Toffol; purtroppo i mulini scomparvero agli inizi degli anni '80 per l'avanzare delle nuove tecnologie.
Nota di Lunaria: oltre al Mulino Meraviglia a San Vittore Olona, sono rimasti i ruderi del Mulino Cornaggia a Legnano (poco distante dal Meraviglia)
e in attività (proprietari: famiglia Molaschi); nel 1733 la famiglia Crivelli possedeva quattro mulini nel territorio di Nerviano; mi risultano anche un Mulino Galletto, a Canegrate (origine secentesca e forse anche più antico) ma non sono ancora riuscita a vederlo dal vivo (ammesso che sia ancora visibile) e un Mulino Corvini (idem)
Il grande affresco della crocifissione che si nota entrando nel complesso rurale del Mulino di San Vittore, risale al 1883, e fu voluto dalla nobildonna Isabella Melzi Salazar. Venne realizzato con l'auspicio di protezione per la città di Legnano: sul fondo si intravede il profilo della città con la basilica di San Magno e il Castello; alla sinistra di Gesù si trova Sant'Agata, protettrice delle mamme in dolce attesa.
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