L'Esistenzialismo di Giuseppe Prezzolini

Per il momento me lo faccio bastare "in sintesi", poi appena possibile andrò in biblioteca a vedere se trovo l'opera completa di Prezzolini! Già questi pochi concetti in sintesi (peraltro presi da un libro che "lo voleva criticare"...) mi gustano, anche se raggiungere le vette nichilistiche e abissalmente disperate di Cioran (ma anche di Quinzio, se vogliamo un bel cristianesimo funereo tutto avelli e morte) è difficile... Comunque, me lo sono segnata come nome da tenere nell'agenda delle prossime letture!

Info tratte da

Secondo Giuseppe Prezzolini, Dio non esiste: l'esperienza di Dio è un fatto stupido, credere a Dio è imboccare un rischio come quando si punta alla posta di una lotteria. Perché? Perché tutto è un caso, il gioco dei dadi è la suprema giustizia, l'uomo è gettato come un paio di dadi, "i nostri atti di scelta non sono differenti dal gesto del giocatore che pone la sua puntata", quel che facciamo è sempre un rischio e quindi un gioco nel quale vince la morte, che è nientificazione.

La morte è il fine della vita, secondo Prezzolini.

Nato nel 1882, Prezzolini, da adolescente, "processò Dio colpevole di aver creato", anche se verso i 23 anni cercò di convertirsi usando mezzi come digiuni e pratiche come l'accendere ceri e l'ipnosi, chiedendo a Dio "Rivelati se esisti! Non basta la mia preghiera per crearti?"

Confessò di non aver mai avuto il desiderio di essere amorevole.

"Incapace di portare l'azione fino al fondo, rimasi col malefizio che marciva dentro di me (...) La mia vita non era cristiana, ma anzi piena di peccato... avevo preso alla lettera l'insegnamento di Pascal"

Partì volontario per la guerra.

L'approdo filosofico di Prezzolini fu lo scetticismo universale che giunge al disprezzo della ragione e non si sottrae alla prospettiva del nullismo: casualismo assoluto che giunge alla negazione di qualsiasi responsabilità morale e all'esaltazione dell'anarchismo. 



Nessun commento:

Posta un commento