"Non riuscirò mai a spiegarmi come mai in quella mattina di novembre di tanti anni fa dopo aver bevuto le due uova fresche in via della Mercede, in una di quelle stradette ora scomparse nell'allargamento di piazza San Silvestro, in via San Claudio accanto ad una delle due cartolerie mi trovai in un vicoletto cieco in fondo al quale c'era un vecchio portoncino socchiuso da dove si intravedeva una luce verdolina; incuriosito lo spinsi appena e mi trovai di colpo in un grande parco sparso di alberi enormi; in fondo a un prato verde disteso come un immenso tappeto si scorgeva un castello solitario (in seguito tornando sul posto non mi fu più possibile ritrovare quel vicoletto che pure quella mattina era visibilissimo, tangibile, mi ricordavo pure le porte delle bottegucce che lo fiancheggiavano) (...) Ero solo in quel gran parco che adesso si stendeva anche alle mie spalle a perdita d'occhio. Non avevo ormai altra possibilità che di andare avanti verso il castello che appariva l'unico punto dove poteva trovarsi una parvenza di vita; il resto era parco e campagna silenziosa."
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