Trama: L'esistenza di Raymond Challoner viene sconvolta dalla tragica morte della giovane moglie, barbaramente uccisa da un ladro introdottosi nella loro casa. Da quel momento, Challoner dedicherà la sua vita a una spietata caccia, impiegando il suo talento e le sue conoscenze di scienziato all'unico scopo di punire lo sconosciuto assassino...
Commento di Lunaria: Non sono un'accanita lettrice di Gialli, anche se conosco una storia del genere, con i suoi classici... https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/i-classici-del-giallo.html il punto è che non ho abbastanza tempo (di lunga vita) sotto questo Totalitarismo Terapeutico, il tempo stringe, l'ago si fa sempre più feroce schiacciandomi il petto e così NON ho potuto leggere tutti i grandi classici che avrei dovuto leggere, limitandomi giusto solo ad Agatha Christie e poco altro.
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/10/le-signore-del-giallo-miss-marple-e.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2021/10/parker-pyne.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2022/01/il-natale-di-poirot-di-agatha-christie.html
Il mio racconto Giallo preferito: https://intervistemetal.blogspot.com/2022/04/la-casa-delle-urla.html
Quel poco, comunque, mi è bastato per capire che il Giallo non è proprio un genere per cui stravedo, principalmente perché almeno nella sua forma classica è molto basato solo su dialoghi (nella forma di domanda dell'investigatore\risposta del presunto sospetto) mentre a me piace leggere anche scene d'amore o di descrizioni di paesaggi... cosa che nel Giallo classico non ci sono, se non ai minimi termini. Devo dire, però, che questo breve (98 pagine) "Una Vendetta Scientifica" come Giallo mi è piaciuto molto(anche se il mio preferito resta "Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie) essendo abbastanza paradossale: l'assassino "è rivelato fin da subito" e "uccide a fin di bene": vendicare la moglie massacrata. E così, attira a casa sua tutti i ladri della città, che poi ammazza e tiene persino gli scheletri delle sue vittime in bellavista nel museo di casa sua (!), essendo un famoso antropologo e studioso di anatomia, collezionista di scheletri e reperti...
Forse qualche amante del Giallo ortodosso storcerà il naso: questo "Una Vendetta Scientifica" contraddice le regole del Giallo classico: si sa già fin dalle prime pagine chi è l'assassino e si conosce il suo movente, il tutto è narrato a mo' di confessione nel suo stesso diario (che un'amico legge dopo aver ereditato la collezione di scheletri che il defunto Challoner gli ha lasciato), e probabilmente per come è impostato, con quella leggera patina di "sovrannaturale inquietudine" che fa capolino di tanto in tanto (l'amico che eredita la collezione di scheletri e si trova da solo nel museo o la scena nella brughiera al chiaro di luna), potrebbe piacere di più agli appassionati di racconti del terrore "vecchio stampo" (per intenderci, quelli alla Poe\Benson\M.R.James), ma è un romanzo che consiglio.
Il suo autore, Richard Austin Freeman (che era un medico chirurgo...) è famoso per aver creato il personaggio del Dr. Thorndyke, e i racconti di Freeman hanno fatto la storia del genere Giallo per la perizia con la quale venivano affrontati i problemi di medicina legale e l'accuratezza scientifica delle tecniche di indagine.
Gli stralci più belli:
"Era un malinconico pomeriggio autunnale quando giunsi a destinazione. Per evitare che la casa restasse incustodita avevo assunto un guardiano affinché la sorvegliasse; il museo, situato in un'ala isolata, mi appariva insolitamente estraneo e silenzioso. (...) Una misteriosa, sepolcrale calma pervadeva quel luogo e, quando entrai nella sala principale, mi trovai a camminare inconsapevolmente con passo felpato in modo da non turbarne la quiete; proprio come si farebbe entrando in una camera funeraria egiziana racchiusa nel cuore di una piramide. Fermo al centro della sala cominciai a guardarmi intorno e non esito a confessare che mi venne la pelle d'oca. Non dipendeva dal grosso scheletro di cetaceo che, con il suo enorme e spaventevole aspetto, incombeva al di sopra della mia testa (...) dipendeva da quella fila di scheletri umani all'interno della teca principale (...) Formavano come una silenziosa, immobile compagnia di scarne sentinelle dall'espressione triste e immutabile, fisse nell'atteggiamento tranquillo proprio di chi è in attesa di qualcosa. Ecco cos'era che mi turbava. (...) Provavo la sensazione, come già era avvenuto in passato, che ci fosse qualcosa di sinistro nel museo di Challoner"
"Che fare? Questa era la domanda che mi ponevo continuamente. Di abbandonare le mie recenti attività, naturalmente, non avevo nessuna intenzione. Ero rimasto in vita per un motivo ben preciso: trovare l'uomo che aveva ucciso mia moglie e fargli pagare il suo debito. (...) Accelerai il passo e mi guardai intorno: la notte era calma e silenziosa, i campi erano avvolti da una luce argentata e gli altipiani boscosi erano immersi in una soave ombra interrotta qua e là dalla luce delle case; infine udii il latrato di un cane da guardia provenire da una fattoria distante e, un po' più in basso, sentii il fischio di una nave a vapore che risaliva il fiume fino all'approdo illuminato."
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