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Nelle vicende che hanno per protagoniste le fanciulle perseguitate, la causa che mette in moto ogni genere di conflitto è la madre. In questo tipo di letteratura, la madre scompare subito, lasciando orfana la protagonista, oppure appare sotto forma di matrigna che complotta contro di lei. L'assenza di una madre buona e la sua sostituzione con una cattiva, fanno sì che la protagonista venga spinta fuori dal nido, andando incontro al suo destino. è per questo che le mamme delle Cenerentole o delle Biancaneve "vengono fatte morire" fin dalla prima pagina del racconto.
Infine, una curiosità.
Due delle più famose autrici di fiabe dei primi del Settecento ebbero vite travagliate.
Marie Catherine d'Aulnoy nacque nel 1650 e morì nel 1707. A quindici anni sposò un nobiluomo tre volte più vecchio di lei, del quale non fu mai innamorata. Ebbe sei figli. La sua vita fu infelice, travagliata da tragici fatti giudiziari che coinvolsero il marito e i suoi parenti, e Marie si ritirò in convento. Scrisse 25 racconti di fate.
Jeanne Marie, principessa di Beaumont, nacque nel 1711 e morì nel 1780. Fu scrittrice di racconti morali per ragazzi. La sua fiaba più famosa fu "La Bella e la Bestia".
In queste autrici, l'intervento soprannaturale delle fate da loro immaginate nei loro racconti serve a far ricongiungere innamorati infelici e divisi, il che rende questi racconti una sorta di "consolazione" per riempire il vuoto d'amore che le due nobildonne provavano.
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