Juan Ciudad e le torture psichiatriche nel Rinascimento

Il cristianesimo non finisce mai di stupirmi! E così, mentre leggevo questo libro di commenti teologici moderni, ho trovato persino una pagina a tema antipsichiatrico! 

Da non crederci!

Info tratte da

Juan Ciudad nacque nel 1495, in Portogallo, a Montemor-o-Novo. Fuggì di casa che era ancora un bambino, ad 8 anni, e arrivò nella Nuova Castiglia, stabilendosi a Oropesa. 

Fin da subito, la gente del posto cominciò a soprannominarlo "Giovanni di Dio". Juan lavorò come pastore e contadino e a 27 anni decise di diventare soldato di ventura, partecipando a battaglie e difendendo Vienna dagli attacchi degli Ottomani.

Successivamente viaggiò per l'Europa, senza una meta fissa, andò in Africa, dove lavorò come bracciante, successivamente andò a Gibilterra e poi a Granata. Dopo tanti viaggi, avendo sentito una predica di Giovanni d'Avila, scoprì la fede e il desiderio di aiutare il suo prossimo: lasciò ogni possesso terreno, visse da mendicante e quello che gli veniva dato come elemosina lo condivideva con gli altri mendicanti.

Venne rinchiuso in manicomio, dove vide le torture in uso in quell'epoca con le quali venivano "curati" i malati mentali. Uscito dal manicomio, si consacrò alle cure dei malati e dei bisognosi, fondando un ospedale a Granata e istituendo "l'Ordine dei Fratelli Ospedalieri". Non conosceva la medicina, così Juan utilizzò solo amore e carità per curare e assistere le persone ritenute pazze. Morì a Granada nel 1550. Fu proclamato santo nel 1690 ed è il protettore di infermieri e medici.


N.B: Online, leggo che San Giovanni di Dio si occupò anche delle prostitute, aiutandole a reinserirsi in società.

APPROFONDIMENTO, info tratte da

Pagine 77 e 78

"Questo tessuto di disumanità si nasconde, nella pratica medica, dietro un velo vaporoso e impalpabile (...) si restringe tuttavia fino a divenire (talvolta letteralmente) una camicia di forza nelle istituzioni psichiatriche, nei ricoveri, asili.

Ciò accadde in Italia in modo più esteso che altrove (...) [Ne fu un esempio] un istituto per "ragazzi subnormali" (com'erano chiamati al tempo persone disabili, sordomuti...) a Grottaferrata, dove i bambini venivano incatenati ai letti o immersi in vasche d'acqua gelida, maltrattati dalla direttrice; morirono 14 ragazzi per broncopolmonite e finì persino un bambino per sbaglio, rimanendoci un anno senza che nessuno se ne accorgesse."




Qui trovate i crimini della psichiatria: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/i-crimini-della-psichiatria-raccolta-di.html


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