Una Strega del Folklore Contadino

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Nelle zone tra Novara e Vigevano si credeva che nelle notti di luna piena si potesse vedere una donna che girovagava tra i casolari. Questa donna era la Sciurina (anche nota come Pagüra, se appariva orripilante): era molto grassa, con un naso schiacciato e occhi piccoli, capelli color paglia e stopposi; portava il panèt, un fazzoletto a fiorellini sul capo, annodato sotto la gola, come le contadine.  Per camminare si appoggiava ad una scopa di saggina o ad un bastone di robinia. La Sciurina vagava per i casolari abitati da donne che vivevano sole o il cui marito o padre erano assenti. 

Quando arrivava alla porta, urlava, in dialetto "Cosa c'è di buona da mangiare qui? Se non c'è nulla, mi mangerò qualche donna". Al suono di questa minaccia, le donne fuggivano terrorizzate, rifugiandosi nei piani superiori delle cascine e facendosi il segno della croce.

Quando gli uomini tornavano, la Sciurina era sparita, dopo aver divorato le provviste, i giocattoli e persino le galline del pollaio. Per evitare la visita della Sciurina si doveva lasciare vicino alla porta un pezzo di pane, qualche soldo o giocattolo o un maglione e abiti da rammendare: in questo modo la Sciurina poteva andarsene via urlando "Se c'è da lavorare, me ne vado da questa casa!"

C'era chi pensava che la Sciurina in realtà fosse un'entità maschile travestita da femmina.

Secondo altre leggende, la Sciurina era una fanciulla bellissima, dai capelli lunghissimi ma dallo sguardo inquietante. Avvolta da un mantello, vagava per le campagne alla ricerca di bambine da rapire, che venivano portate nella residenza della Sciurina. 

Il regno della Sciurina era molto bello e luminoso, e quindi le bambine rapite non volevano tornare a casa, ma se qualcuna tornava a casa dei suoi genitori, appariva malaticcia e in breve tempo poteva anche morire; se le si rivolgevano domande, non sapeva rispondere e perdeva il senno.  Le bambine allevate dalla Sciurina diventavano particolarmente belle e spesso divenivano Sciurine anche loro, vagando alla ricerca di anime da condurre nel loro regno, in compagnia di animali.

Le Sciurine potevano anche tramutarsi in lupi, cinghiali, gatti e si radunavano nei boschi presso il fiume Ticino; se qualche contadino le avesse spiate, sarebbe stato colpito dalla sfortuna. Qualche volta le Sciurine invitavano le persone più stupide o arroganti, prendendosi gioco di loro.

C'è un luogo che ancora oggi è chiamato "al ràm di strij", "Il ramo delle streghe".


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