La campagna lombarda e il naviglio nelle parole di Liala

Trama: Gipsy, fanciulla bella e felice, si trova un giorno davanti a una rivelazione dolorosa che sconvolge la sua esistenza. Ma quando si è ormai convinta che la sua vita andrà sempre avanti così, senza luce né felicità, incontrerà un uomo che attraverso la dedizione e il sacrificio riuscirà a farle capire i suoi veri sentimenti... Gipsy credeva che la luce della passione si fosse spenta, ma non era così...


Gli stralci più belli: 

"Avevano infilato via Lorenteggio, una via che rivelava ancora, in certi punti, di essere stata la periferia di Milano. La campagna lombarda era totalmente cheta sotto un pallido cielo privo di opinioni: a levante vi era un ammasso di nuvole scure, a ponente era tutto azzurro. 

[Gipsy] si era distratta e guardava la campagna. Era bella, tranquilla e tutta tenera di erbe nuove. Nei prati c'erano rivi che andavano da tutte le parti. La strada correva a livello di una teoria di prati. Ma oltre a quei prati, vi era un balzo e pareva vi fosse un'immensa, altrettanto pacifica vallata. Nella vallata, tra pioppi e gelsi, correvano altri rivi. Nel sole, tutto luccicava: ma dove non giungeva il sole, e vi erano campi che parevano allagati, l'impressione che la natura dava era di palude. Ora bella ora no, la pianura lombarda si offriva allo sguardo ricca e tranquilla. Poi Zoldan svoltò: un poco d'acqua a sinistra, in abbastanza ampio letto: a destra, poco più largo di un metro e mezzo, un altro canale: e pareva, quell'acqua, la freccia indicatrice che doveva guardare quel curioso fabbricato a un solo piano e a mattoni. (...) Non lontano il Naviglio Grande forniva acqua a quei due corsi e giù dove la strada secondaria si biforcava, correva proprio lui, il Gran Naviglio. Scuro e quieto, dava l'impressione che l'acqua, pur limpida, fosse densa, quasi oleosa."

"Luca Zoldan. Ebbene, vi era lui. Egli l'amava, lei era contenta di averlo accanto. Non sapeva ancora se quel piacere nell'averlo accanto fosse amore, ma sentiva, con sicurezza estrema, di avere un appoggio in quell'uomo. Luca Zoldan. Lo conosceva da pochi giorni: ma era già nella sua vita."

"[Gipsy] si preparò per coricarsi. Dentro il cuore aveva l'inferno. Con un tonfo, era precipitata dal paradiso del pomeriggio all'inferno di quella sera. Aveva negli occhi l'acqua limpida del Naviglio Grande e negli orecchi la confessione, inattesa, di Diletta. (...) Gipsy si sentì soffocare: tornò sul bancone. L'estrema grazia della notte lunare si frangeva nella mollezza dell'acqua: vi era un punto in cui acque e cielo si congiungevano come il mare con l'orizzonte. E le magnolie, per un vento leggero, parevano respirare tra le foglie scure e lucide dei rami. (...) Chiuse la finestra, la notte restò fuori con tutta la sua luce e con tutta quella grazia che fondeva acque e cielo. Si coricò, smaniò, si agitò, finalmente si addormentò."

"Oltre l'ordinata confusione fiorita, lontano, vi era il lago: carico di scintille. Ma come il sole moriva, le scintille qua e là argentee si facevano rosse: come fiammelle che dessero l'ultima vampa prima di spegnersi."

"Gipsy lo guardava incantata. Vi era da qualche istante, nei suoi occhi leali, una specie di adorazione per lui. Ma era un'adorazione fatta anche di malinconia, di umiltà, come se ella adorasse qualcuno a lei assai, assai superiore e da quella superiorità ella si sentisse schiacciata."





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