Origini del nome e crimini di ''Draculea''

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Visto di volta in volta come un condottiero rinascimentale, come un eroe pre-machiavellico, come stratega del terrore o come esempio di psicopatia sadica, Dracula, il cui vero nome era Vlad Tepes Dracula, nato intorno al 1431, regnò in Valacchia tre volte (1448; e dal 1456 al 1462, fino ad essere assassinato negli ultimi due mesi del 1476)


Il nome deriva da "Dracul", usato dai contemporanei per designare il padre di Dracula, Vlad II, della famiglia dei Basarab. 

Ci sono due interpretazioni di questo soprannome: una associa "Dracul" con il diavolo: "drac" in romeno significa "diavolo" e il suffisso "ul" è l'articolo determinativo che viene aggiunto a fine parola. 

Ci si chiede perché contadini e boiardi associassero il diavolo a un principe noto per aver edificato chiese e monasteri; può essere che il soprannome sia stato coniato dai nemici.

Secondo un'altra ipotesi, i propagandisti della sua corte avrebbero messo in circolazione la fama di una reputazione demoniaca del principe, per indurre il popolo all'obbedienza con il terrore (e anche perché dovevano offrire un argomento ai gruppi Black Metal, ahahahah LOL 😂. Nota di Lunaria)

Un'ultima spiegazione è che Dracul fosse davvero dedito alla stregoneria e in combutta col diavolo.

L'epiteto, secondo alcuni filologi, deriverebbe da Drago, in quanto l'imperatore Sigismondo di Lussemburgo investì Vlad II dell'ordine del Drago, durante una cerimonia che ebbe luogo a Norimberga nel 1431, e l'ordine imponeva alcuni obblighi, tra i quali vestirsi di nero in segno di penitenza ogni venerdì e di portare sempre l'insegna del Drago con le ali distese, che pendeva da una croce, con la coda che si arricciava intorno alla testa e con il dorso diviso in due (il che, ripeto, fa molto proto-Black Metal. Nota di Lunaria)

Tuttavia, nel simbolismo dell'ordine, si voleva ricordare Cristo, che aveva conquistato il principe delle tenebre con la sua morte e risurrezione (il che fa comunque (Un)black  Metal, e a noi non dispiace neanche questo. Nota di Lunaria)

Dracul portava l'insegna quando salì al trono nel 1436 e coniò monete che recavano su una faccia il simbolo del drago.

Essendo il drago il simbolo di Satana, il popolo romeno avrebbe chiamato Vlad II "Dracul".

Il figlio di Dracul, Vlad III, fu chiamato Dracula non per le sue notorie crudeltà ma perché ereditò il nome dal padre.

Dracula appartiene alla categoria dei nomi romeni con suffisso terminante in -ulea, come "Mamulea", "Tatulea", "Radulea". Dracula, o meglio Draculea significherebbe "figlio del diavolo" come Tatulea significa figlio di Tatul e Radulea figlio di Radul.

Vlad III perciò era Dracula perché "figlio del diavolo" perché il padre era ritenuto tale o lo si fece passare per tale o per via del simbolo dell'ordine, ritenuto demoniaco.

I cronisti romeni che scrissero 150 anni dopo usarono l'epiteto Dracul per il padre ma per riferirsi al figlio usarono l'epiteto di "Impalatore" o Tepes, che significa "palo" in romeno, alludendo al metodo preferito da Dracula per infliggere una morte lenta.

Tuttavia Vlad III usava per se stesso "Draculea": si firmò così in almeno tre documenti.

Vi sono opinioni discordanti sul carattere e la fama di Dracula. 

La tradizione negativa fu opera dello storico Johann Christian von Engel, autore della "Storia della Moldavia e della Valacchia" (1804) che segue la linea dei libellisti tedeschi del XV secolo.

La maggior parte degli storici romeni, dal XIX secolo in poi, reagirono più positivamente anche se studiosi romeni come Mihail Kolganiceanu ("Storia della Valacchia e della Moldava e degli Stati transdanubiani", 1837), Ion Bogdan ("Vlad l'Impalatore e le storie russe e tedesche che lo riguardano", 1896) e R.W. Seton-Watson (Storia dei Romeni, 1934) consideravano Dracula un degenerato disumano, che uccideva per il gusto di uccidere, ma altri storici (Sincai, Laurian, Florian, Balcescu, Xenopol, Iorga, Giurescu) demoliscono questa interpretazione: riconoscono gli impalamenti di massa, ma li giustificano in base alla necessità di distruggere il potere dei boiardi e dalla "ragion di Stato" e fanno notare che le azioni di Dracula non differivano da altri sovrani dell'epoca. (Nota di Lunaria: vero, basterebbe citare l'inquisizione, erano realmente convinti di fare tutto "a fin di bene")

Nella tradizione popolare romena Dracula è considerato un eroe: Mihail Eminescu (https://poesiamondiale.blogspot.com/2015/08/poesia-romena.html) lo vede come salvatore della patria e in uno dei suoi poemi più famosi lo richiama in vita per stroncare le iniquità dell'epoca con la tecnica dell'impalamento.

La natura di alcuni suoi delitti suggerisce alcune perversioni sessuali: il rituale dell'impalamento, l'osservare le sue vittime mentre erano obbligate a mangiare carne umana (inclusi seni), il far tagliare gli organi sessuali... un aneddoto riportato dalla narrativa russa racconta di come una volta, una delle amanti di Dracula venne sventrata perché aveva raccontato di essere rimasta incinta... mentre la disgraziata, sventrata dalla vagina al petto, stava morendo, Dracula affermò "che il mondo veda dove sono stato"

Si pensa che Dracula fosse impotente (parzialmente) e che avesse soddisfazione sessuale in altri modi: il piacere derivato dall'osservazione del palo che penetrava dolorosamente nell'ano della vittima forse gli forniva una soddisfazione sostitutiva della propria inadeguatezza. 

Non usava solo l'impalamento: faceva anche decapitare, tagliare orecchie, nasi, genitali, braccia, gambe, accecava le vittime, le impiccava (creò una "foresta di impiccati" davanti alla sua fortezza) bruciava, gettava in acqua bollente, le scuoiava, le metteva su piastre arroventate, le faceva a pezzi, le crocifiggeva, le seppelliva vive, le esponeva agli elementi e alle bestie; le faceva precipitare attraverso trabocchetti, su pali disposti ad arte. Usava anche torture medievali, come la ruota e i ferri roventi. Fece cospargere i piedi di alcuni prigionieri di miele e sale, facendoli leccare dagli animali a lungo; le donne venivano impalate sui seni, e sullo stesso palo, anche i figli; le adultere, le fanciulle non vergini e le vedove non caste erano mutilate, spellate o impalate per la vagina con un ferro arroventato. Il popolo era così terrorizzato che per paura di rappresaglie non si azzardava a rubare quasi nulla (una coppa d'oro che Dracula fece lasciare in una solitaria piazza, su di una fontana alla quale si recavano abitualmente i pellegrini per rinfrescarsi non venne mai rubata e una volta punì impalandola una donna che aveva cucito male una camicia e dei calzoni ad un marito, facendo avere subito dopo un'altra moglie, più laboriosa, al contadino)

Da vicende del genere si deduce che Dracula uccideva anche per garantire una sorta di giustizia e di puritanesimo nel suo regno; probabilmente il rogo di poveri, mendicanti e malati che Dracula organizzò, dopo averli rifocillati per un'intera notte, si spiega col fatto che voleva sbarazzarsi dei malati incurabili che pesavano sugli altri, e dalla peste, che costituiva un flagello nelle terre del basso Danubio; un mercante fiorentino che aveva chiesto protezione a Dracula, venne invitato a lasciare i suoi 160 ducati d'oro in piazza;  qualcuno li rubò.

Il giorno seguente il mercante denunciò il furto e Dracula gli assicurò che il denaro e il ladro sarebbero stati trovati; ordinò ai suoi servi di consegnargli 160 ducati togliendoli dal suo tesoro, ma mettendone uno in più; dopodiché ordinò ai cittadini di Tirgoviste di trovare il ladro altrimenti avrebbe distrutto la città, poi invitò il mercante a contare il suo denaro. Il mercante lo fece e poi disse "Signore, ho trovato tutto il mio denaro, soltanto vi è un ducato in più". Il ladro fu portato a palazzo in quel momento e Dracula disse al mercante: "Vai in pace. Se tu non avessi denunciato quel ducato in più, avrei ordinato che ti impalassero insieme a questo ladro". 

Il numero stimato di vittime va da un minimo di 40.000 a un massimo di 100.000. 

Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2023/04/letteratura-romena-su-dracula-dal.html


Nota di Lunaria: e secondo voi dopo aver parlato di Dracula posso resistere alla tentazione di citare certe band Metal? Ma certo che no, bisogna conferire un tocco lunariale al tutto. 😃

Iniziamo dai Vlad in Tears, che non hanno niente a che vedere con testi horror e splatter, ascrivendosi nel solco del Gothic Rock più dolce ed "easy"; suggestivo il nome, però, che suggerisce l'idea di un "Vlad in lacrime" perciò malinconico e triste, una volta tanto non seguendo il clichè del "Dracula solo sanguinario" ed un monicker decisamente azzeccato per una band Gothic Rock (mica come l'orrido "The 69 Eyes" dei molto più famosi gothic rockers); io li ho in mente nel periodo del demo e non li ho seguiti con costanza purtroppo, data la mia incapacità di "stare al passo coi tempi"...

Ricordiamo anche i Vladimir, visto che siamo in vena (ah ah!) di band italiane di Gothic Rock del tempo che fu

con un demo del 1997

che però io possiedo nel singolo apparso nella compilation "Screams from Italy" (1996) con la track "My Dead Dream". https://www.youtube.com/watch?v=pZV3ucxAXB8



Per inciso: le mie band italiane super preferite, parlando di Gothic Rock, sono Bloody Mary e Svenia!

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Sui lidi (malvagi) del Black Metal il primo nome che viene in mente sono i francesi Vlad Tepes,


ma esiste anche un progetto americano (Dracul) la cui copertina non c'entra un fico secco con Vlad Tepes, ma piuttosto cita il Milton del "Paradiso Perduto"


che, piaccia o meno al puritano cristianissimo Milton, pure lui può essere considerato una tematica molto Black Metal 


Eh lo so, lui vorrebbe essere d'ispirazione per la musica classica, ma, ahimè, ha ispirato il 98% delle band Black Metal che citano la sua famosa citazione del "Meglio regnare all'inferno che servire in paradiso" nelle loro canzoni o interviste


Altrettanto originali nel nome (come no) abbiamo i Black Dracul dall'Ecuador


Ma a tema "vampirico sinfonico" a farla da padroni insieme ai Cradle of Filth del debut e di "Dusk and Her Embrace" e "Cruelty and the Beast" che ho già citato in millemila post



sono Theatres des Vampires e Lord Vampyr.

I nostalgici retrogradi monotoni monotematici monocromi, come la sottoscritta, di queste band preferiscono i primi cd, quelli più moderni pur essendo "più catchy" in termini di "acchiappa views" e più curati sotto tutti i punti di vista non hanno il fascino degli esordi, almeno per chi, come me, è fossilizzata solo su certe cose e non riesce a stare al passo con "evoluzionismi sonori", peraltro legittimi. Noialtre siamo rimaste al Paleolitico del genere, ci perdonino i fans che "li hanno scoperti con gli album più moderni, electro e melodici"






Non su lidi Black abbiamo i Death SS, e anche qui c'è chi li preferisce "per i primi cd" e chi li segue per "i cd più moderni"


"In Death of SS" i riferimenti a vampiri, licantropi e mummie si sprecano... ed è un dato di fatto che contribuirono a portare queste tematiche, anche esteticamente, molto più che non band come Iron Maiden, Megadeth o Metallica

In ambito "alternative rock" che strizza l'occhio al look emo ricordo i  Blind Fool Love di "Vampiro"



Come dimenticare poi i primi Blutengel? e i primissimi passi di Chris a nome Seelenkrank?



ZERO riferimenti storici accurati e ZERO riferimenti letterari ma tanta pacchianata Electro Goth tutta frivolezza estetica ma con molto talento nello scrivere canzoni che restano in testa (volenti o nolenti); insomma, raro caso, più unico che raro, di band tutta immagine e frivolezza goth stereotipata ma con un genuino talento nel comporre canzoni!

Certo, a vedere il tedesco o l'inglese ridotto ad una simile listina di banalità trite e ritrite che si ripetono ad nauseam, gente come Goethe o Milton si rivoltano nella tomba, ma a Chris non chiediamo di certo di sfoderare la Bibliomania in letteratura tedesca o inglese, ci attizza così com'è, fin dal 2001 (😍)

quindi pazienza se non scrive i testi in tedesco ottocentesco e in inglese elisabettiano...

Ci sarebbero da citare millemila altre band ma ci limitiamo solo a queste, del resto è impossibile essere esaustive, e laggiù nel vasto mondo saranno miliardi le band Black Metal che hanno citato almeno una volta la parola "vampire" o "Vlad"... 

Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2017/12/symphonic-black-metal-e-vampirismo-le.html

Approfondimento sul Drago nella mitologia dei Daci

Gli Dei Notturni, compreso il mitico Dracula, potrebbero essere il riflesso di alcune antiche religioni pre-cristiane dell'Europa orientale che praticavano riti durante i quali si beveva sangue umano e delle quali si è perduta ogni traccia.

Nella mitologia dei Daci il drago è simbolo di difesa contro il diavolo, ma può anche essere il diavolo stesso. Il drago, simbolicamente, è rappresentato come un serpente alato.

Apollo, Cadmo, Perseo, Sigfrido ebbero tutti il compito di uccidere il drago. 

L'antica croce ansata egiziana Ankh rappresentava la vita, mentre la sua antitesi, l'Ouroboros, cioè il serpente che si mangia la coda, rappresentava il caotico dinamismo primitivo. 

Il drago alato che si morde la cosa era anche l'insegna dell'Ordine del Drago, a cui apparteneva Dracula. Il drago equivaleva generalmente al "mondo bestiale" ed era perciò "l'avversario" per eccellenza, il mostro, il nemico primordiale, in ogni conquista eroica (vedi San Giorgio e il Drago).

Nella mitologia cristiana diventa il simbolo del demonio, di Satana, e corrisponde all'immagine demoniaca di Dracula.

In Romania, il drago è talvolta rappresentato come un mostro con le fauci orribilmente spalancate, una fino a toccare il suolo e l'altra il cielo, che inghiotte tutto quanto si presenta sul suo cammino.

In Romania, la parola "Diavolo" viene usato per indicare anche il nervosismo e la tensione: "sunt plinde draci" significa "sono nervoso".







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