http://intervistemetal.blogspot.it/2017/07/magia-nera-iblis-e-black-metalla-scena.html
La nozione di "Scienze Occulte" non ha contorni precisi: è nata nell'Europa Occidentale del Rinascimento al fine di distinguere la teologia o le scienze esatte dalle discipline e dalle pratiche di ordine più magico. L'islam medievale, fondandosi sul testo del corano, ammette la fede nell'esistenza degli Jinn, nelle proprietà nascoste delle cose, nelle determinazioni astrali (*), ma riconosce subito che tutto ciò non ha rapporto diretto con l'economia della salvezza.
(*) Nota di Lunaria: Tra i tanti prestiti dal politeismo, l'islam ingloba in sé anche la concezione della cosmologia babilonese dei "sette cieli"; ora, i Caldei furono uno dei popoli più famosi nello studio astrologico. Vedi tutto lo studio fattone da Louis Chochod in "Storia della Magia".
La magia o l'astrologia possono essere considerate "veritiere" da molti musulmani, ma la loro efficacia concernerebbe solo la vita materiale degli uomini e non la vita religiosa. Se il confine tra "scienze esatte" e saperi occulti è indefinito, esso nondimeno esiste, perché le classificazioni delle scienze elaborate nel medioevo formulano alcune distinzioni tra astronomia e astrologia, tra medicina galenica e magia di guarigione, tra metallurgia e alchimia. Il modo in cui lo sviluppo delle principali scienze occulte si articoli rispetto al quadro generale del pensiero islamico dato dal corano si può riassumere nel modo seguente: secondo il testo coranico, dio è il solo creatore di ogni cosa nell'universo senza alcuna eccezione, e inoltre ne decide lo stato e il divenire, e la governa in ogni momento senza alcun intermediario. Non è un "grande orologiaio" che ha già deciso una volta per tutte le leggi immutabili di un macchinario cosmico; al contrario può intervenire in ogni momento per flettere il corso stesso degli avvenimenti. Se le prescrizioni mediche guariscono o le previsioni astronomiche si verificano, ciò è dovuto alla regolarità cui dio consente di regnare nei diversi ambiti della creazione. La fede in questa regolarità permette alla medicina o all'astronomia di svilupparsi in quanto scienza.
Le scienze occulte sono accomunate dall'obiettivo di spiegare i fenomeni attraverso leggi nascoste alle intelligenze, e dalla volontà di agire sul corso degli eventi e partire da forze invisibili e intangibili (nota di Lunaria: il che, poi, tra l'altro, per tanta magia rinascimentale, si legava persino agli angeli, visti come "protettori" di questo o quel pianeta).
Tali scienze si suddividono in tre domini differenti: quello della magia che afferma la possibilità di agire a distanza sugli esseri. Essa possiede dei precisi fondamenti coranici: infatti il libro menziona vari tipi di magia. L'una corrisponde ad un'influenza sugli spiriti, una suggestione, una forma di ipnosi: i maghi egiziani convocati da Faraone davanti a Mosè gettano dei bastoni e delle corde e danno al pubblico l'illusione che siano serpenti; non si tratta qui di prestidigitazioni, perché quest'influenza è effettiva. L'esegesi la distingue accuratamente dai veri miracoli come quello di Mosè che tramutò il bastone in serpente.
[Nota: per chi non lo sapesse, questa storiella biblica è lo scopiazzamento del Caduceo pagano]
In tal modo, la distinzione tra magia e religione è essenziale per la definizione di quest'ultima. Una seconda forma di magia si fonda sul ricorso ai jinn. (Nota di Lunaria: che si potrebbe benissimo ipotizzare non siano altro che gli antichi Dei degradati o umiliati in epoca islamica o meglio ancora "islamizzati" e sottomessi al solo allah; del resto in età apologetica e patristica, i cristiani demonizzarono gli Dei dei Pagani, vedendoli come demoni).
Il corano attesta senza ambiguità possibile l'esistenza di questi esseri terrestri invisibili agli uomini. Creati di fuoco puro, i jinn possono compiere azioni di cui gli esseri umani sono incapaci: muoversi a velocità elevatissima sulla terra e verso il cielo, far ammalare e far guarire, dare forza e toglierne (Nota di Lunaria: vedi i confronti con, ad esempio, il pantheon greco-romano che presenta Dei fortemente antropomorfi che interagivano con gli esseri umani... comunque gli Jinn li abbiamo visti qui: http://intervistemetal.blogspot.it/2017/07/magia-nera-iblis-e-black-metalla-scena.html
http://intervistemetal.blogspot.com/2016/01/taarma-black-metal-dal-balochistan.html ). Tuttavia essi sono ben lungi dalla purezza degli angeli: sessuati e riuniti in tribù come gli uomini, somigliano loro per le debolezze di cui sono vittime: possono essere dominati dalle loro passioni (esattamente come gli Dei Pagani; nota di Lunaria). Nuovamente, la separazione tra magia e religione è netta: la rivelazione coranica viene da dio ed è interamente verità. Il corano condanna il Paganesimo: adorazione di demoni deboli e mutevoli in cambio di servigi, essa è per essenza errore e perdizione.
Il secondo ambito è quello delle scienze segrete della natura, che poggia su idee nate nella remota e tarda antichità. Non sono formalmente menzionate nel corano ma è verosimile che molte credenze di questo tipo circolassero in Arabia attorno ai secoli VI e VII. Dunque l'idea che il mondo terreno si attraversato da un'energia superiore e che quanto si verifica sulla terra sia la conseguenza o il riflesso di realtà celesti non deriva direttamente dal corano (come tante altre cose. E lo stesso discorso è valido anche per i cristiani...). Ma neppure si oppone al testo sacro o almeno vi trova un fondamento possibile. A partire da questo, si svilupparono due grandi discipline occulte: la prima si fonda sulle "proprietà nascoste" (khawass) delle cose, ovvero sull'idea che le diverse sostanze, specie, regioni o momenti siano legati tra loro mediante corrispondenze invisibili ma del tutto reali. Può trattarsi di "nature fisiche" (umido, secco, ecc.) di comuni relazioni con configurazioni astrali, oppure di nessi invisibili, senza una particolare giustificazione, affermati da una tradizione magica che pretende di aver giustificato vari processi: si dice per esempio che una data pietra guarisce le punture di scorpione o che un dato vegetale allontana le vespe. Da questi presupposti deriva un'intera scienza dei talismani.
(Nota di Lunaria: credenze che troviamo ANCHE negli stessi libri di Alberto Magno e di Tommaso d'Aquino: ma i babbei cattolici queste cose le ignorano... ignorano totalmente che i loro dottoroni della chiesa erano immersi in pratiche alchimistiche e occulte e spesso si prendevano beffe dei dementi cattolici stessi che non comprendevano i veri messaggi che scrivevano nelle loro Summae...)
Un'altra scienza occulta ampiamente sviluppata nel Medioevo è l'alchimia. Gli alchimisti osservavano le trasformazioni subite dalle sostanze (specificatamente i minerali in vegetali e i vegetali in minerali) e affermavano che era possibile riprodurre le leggi naturali secondo le quali gli elementi si trasformano gli uni negli altri e così, a partire da sostanze comuni come il piombo, ottenere l'oro.
Tuttavia, il lavoro degli alchimisti mirava ben oltre la questione della fabbricazione dei metalli, verso scopi eventualmente più interessanti: infatti l'osservazione di queste trasformazioni avrebbe condotto alla scienza stessa con cui dio crea e organizza l'universo. L'accesso a tale sapienza divina trasforma l'alchimista, che diviene un iniziato ai gradi superiori della conoscenza. Il discorso coranico sembra lontano, ma i grandi alchimisti di lingua araba come Jabir ibn Hayyan pretendevano di conoscere il senso intrinseco, nascosto, della Rivelazione, che tanto spesso invita a meditare sull'ordine che regge la creazione.
Infine, vanno rilevate le diverse forme della divinazione. Nell'Arabia preislamica l'indovino pretendeva di entrare in contatto col mondo invisibile, quello dei Jinn, e ciò gli permetteva di conoscere le cose nascoste e in particolare il futuro. La divinazione è proibita: "Dopo la Profezia [di Maometto] non c'è divinazione"
Il corano proibisce la divinazione araba tradizionale attraverso le frecce, come il gioco d'azzardo, ovvero una forma di sorteggio destinato alla spartizione del bottino; di fatto però i musulmani hanno praticato molteplici forme di divinazione e hanno valorizzato alcune pratiche permesse come l'oniromanzia e la geomanzia. Alcuni hanno islamizzato tecniche d'origine Pagana, come l'osservazione dei segni della natura, del movimento degli animali e degli uccelli in particolare, delle azioni involontarie o dei nomi di altri uomini e così via.
E difatti io conosco anche questo argomento
oltre al fatto che so benissimo cosa siano i quadrati magici "islamici" e il Sihr
Il più vasto e sistematico ambito di divinazione è senz'altro quello dell'astrologia. Gli eruditi musulmani si sono infatti interessati alla conoscenza dei movimenti dei corpi celesti assai presto e hanno chiaramente distinto ciò che attiene al calcolo delle loro posizioni (astronomia) dalla determinazione dei loro influssi sugli uomini e sugli eventi naturali (astrologia giudiziaria).
Occorre ricordare che per l'uomo medievale le sfere celesti, gli astri, sono abitati da esseri superiori, cioè gli angeli, che reggono l'universo. La posizione degli astri nel cielo è dunque legata all'azione degli angeli sulla terra; in ogni caso, l'astrologia rappresentò una pratica privata che non coinvolse affatto le decisioni collettive, sebbene i sovrani musulmani furono soliti consultare gli astrologi prima delle grandi decisioni.
Inoltre non è da dimenticare l'uso magico del corano, poggiandosi sull'idea che essendo parola divina eterna, esistente da prima della creazione, contiene il germe di una conoscenza che abbraccia l'universo intero, il passato come il presente e il futuro, e allo stesso tempo veicola un'energia divina attiva che irrora la vita degli esseri terrestri: l'idea che esista una dimensione esoterica del testo coranico è suggerita da alcuni versetti: dalla consuetudine popolare di consultare una pagina a caso del corano per conoscere l'avvenire o per prendere una decisione, alle speculazioni ispirate dai grandi filosofi e mistici (spesso condannati a morte dall'ortodossia ufficiale. Nota di Lunaria), alle predizioni sugli avvenimenti della fine dei tempi, testimonianze innumerevoli che attestano che proprio la scienza coranica è la scienza esoterica per eccellenza (c'è anche la pratica "guaritiva" dello scrivere su pezzi di carta, con dell'inchiostro, alcuni versetti particolari, far macerare nell'acqua tale pagine e poi berla o lavarsi. è la cosiddetta "acqua coranizzata". La fanno ancora alle Maldive. Nota di Lunaria). A partire da alcuni versetti o da alcune lettere, complesse pratiche magiche costituiscono lo scheletro di queste scienze occulte dell'islam: si recitano formule, si elaborano quadrati magici, si confezionano talismani che darebbero guarigione o ricchezza, amore e potere, secondo il significato dei versetti o dei nomi divini utilizzati (pratica, tra l'altro, presente anche presso gli ebrei... e lo vedremo quando farò il maxi-articolo con quanto ho da dire sull'argomento... nota di Lunaria).
Già che ci sono vi metto anche la breve introduzione all'Oracolo "Fal Nameh
La prima edizione conosciuta in lingua francese del "Fal Nameh" ("Libro degli Oracoli") di Djafer Sadiq, probabilmente anche l'unica che si conosca, e ormai rarissima, fu curata nel 1899 da J.A. Decourdemanche, un orientalista, esperto in letteratura turca. In Oriente la letteratura popolare che tratta questo genere di argomenti è molto ricca. Numerosi scritti di carattere oracolare proliferarono soprattutto nel secolo XIX in tutto l'impero ottomano, dove scrittori specializzati traducevano e riducevano in lingua araba e persiana antichi testi greci e indo-musulmani.
All'epoca in cui questo testo fu trovato e tradotto da Decourdemanche, la raccolta di cui faceva parte si poteva trovare dovunque in Turchia: le sue pubblicazioni non si contavano più.
Consultare l'avvenire servendosi di ossicini, sbarrette, piastrine di legno secondo le indicazioni della geomanzia, della numerologia, adoperando lettere e ideogrammi è una pratica antichissima che risale alla notte dei tempi. La procedura oracolare del Fal Nameh può essere assimilata alla geomanzia, dal momento che si basa sulle combinazioni di quattro tratti o ideogrammi, dei quali solo tre verranno presi in considerazione per la scelta della sentenza. Ma presenta anche una certa analogia con quello che verrà chiamato "L'Oracolo delle Frecce", uno strumento di divinazione citato nella Bibbia (Ezechiele 21,21). Qui si racconta che il re di Babilonia, venutosi a trovare all'incrocio di due sentieri, usò, per ispirarsi nella scelta di quello che avrebbe dovuto percorrere, le frecce che aveva nella sua faretra, gettandole sul terreno secondo le indicazioni della geomanzia. (Nota di Lunaria: peraltro le "frecce divinatorie" erano presente anche nel contesto pre-islamico e vietate con l'arrivo dell'islam, infatti: "E ancora: "O Voi che credete! [...] Vi è anche proibito consultare il fato per mezzo di lancio di frecce", Sura V,3 "La mensa imbandita")
La caratteristica della raccolta, di cui fa parte l'oracolo, rivela un'impronta di religiosità; infatti tutte le opere in circolazione erano sottoposte al rigido e severo controllo delle autorità religiose islamiche.
Il testo originale in effetti fa trasparire il carattere dominante dell'educazione islamica: per esempio proclama come necessario un certo grado di spiritualità e di fede in Dio perché il consultante possa ottenere il responso desiderato. Ed è per questa ragione che l'aiuto divino o la protezione del cielo viene invocato costantemente, in modo anche diretto.
Altra caratteristica del testo è il tono ottimistico, che mira ad incoraggiare il consultante piuttosto che deprimerlo e lasciarlo nella disperazione: gli oracoli sono infatti raramente ostili e quando lo sono la negatività del responso non ha mai un carattere definitivo.
Nello stesso tempo, dietro un'apparente semplicità, incita indirettamente alla pratica delle varie virtù: pazienza, perseveranza, discernimento, pentimento per gli errori commessi, la rassegnazione davanti all'inevitabile (quella islamica è infatti una religione assolutamente deterministica) nonché lo sforzo e l'impegno per vincere le difficoltà. Sarebbe un errore quindi considerarlo infantile e semplicistico.
Anche in Occidente esisteva nei secoli passati, tramandato dalla tradizione popolare, un oracolo, più o meno simile a questo, che comprendeva 58 responsi. Era conosciuto col nome di "Oracolo degli apostoli" o "dei santi", ed era preceduto da un rituale di preghiere e invocazioni, ma poteva essere utilizzato soltanto da un sacerdote o da un monaco col grado di diacono.
L'oracolo turco "Fal Nameh" comprende 64 responsi, numero che ci fa pensare immediatamente agli esagrammi dell'I-Ching. In realtà l'I-Ching comprende oltre ad essi, anche 2 monogrammi, 4 diagrammi, 8 trigrammi, 16 tetragrammi, 32 pentagrammi.
Per quanto si riferisce al nome ufficiale dell'autore di questo oracolo, Djafer Sadiq, probabilmente è fittizio. Con "Djafer" alias "Giafar" si designa in Oriente il nome del primo ministro di un potentato mentre Sadiq/Sadoc significa "il giusto", in ebraico;
colui che ha ideato l'oracolo ha scelto come pseudonimo un nome che alluda a un personaggio simbolico, una specie di primo ministro del Dio supremo.
Nota di Lunaria: a titolo di pura curiosità, scrivo in sintesi come si consulta l'oracolo Fal Nameh; ci si concentra sulla domanda, la si scrive e sul foglio di carta sotto alla domanda si tracciano da destra a sinistra tre file di astine verticali e parallele (////////, e via dicendo) che dovranno essere buttate giù a caso, senza guardare e avere idea del loro numero. Fatto questo, da sinistra a destra, sbarrate su ciascuna fila, con piccoli tratti orizzontali, quattro astine per volta, avendo cura di non sbarrare le ultime astine in fondo, che resteranno necessariamente in numero di una, due, tre o quattro.
Ad ogni gruppo di astine non sbarrate corrisponde una lettera. Al resto di 1 astina corrisponde la lettera A; al resto di 2, la B. Al resto di 3, la C, a 4, la D.
Da qui si ottengono combinazioni di lettere, che corrispondono ai singoli responsi, ovvero ai 64 oracoli, che sono scritti nella forma di sentenze e vanno interpretate caso per caso.
Modalità di uso:
Non si usa l'oracolo il martedì e il sabato. Si usa soprattutto il giovedì e il venerdì. Si espongono gli interrogativi di notte o in orari come l'una di notte, dale 7 alle 8, dalle 14 alle 15, dalle 21 alle 22. è necessario anche avere un drappo di seta verde col quale ricoprire il tavolo su cui si opera e un po' di incenso da accendere per "fumigare".
Vi lascio anche il nome dei pianeti in Accadico
Le fasi lunari indù :D
Astrologia indù...
e cinese
P.s Ovviamente spero che vi siate letti tutto il post con sottofondo di questo:
Per approfondimenti vedi anche:
http://intervistemetal.blogspot.com/2018/07/alchimia-magia-e-astrologia-nel.html https://intervistemetal.blogspot.com/2022/11/alchimia-astronomia-medicina-e.html