Israele Esoterico (4) Satana, Angeli, Demoni e lo Sposo di Sangue



Un argomento che farebbe venire un colpo ad ogni haredim che si rispetti!



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L'idea principale che domina la demonologia anticotestamentaria è che il Diavolo non è una figura che, in un dualismo iranico, si oppone a Dio, ma è dallo stesso Dio voluto e creato per imporre al'uomo una prova. Nella Genesi, le relazioni tra i due alberi, quello della conoscenza e quello della vita eterna, non sono chiare e si pressupone che siano venute a fondersi due tradizioni diverse, delle quali quella relativa all'albero della vita è ben documentata nell'area mesopotamica. In ogni caso i due alberi sembrano identificati posteriormente, perché l'albero del quale parla Ezechiele ha, insieme, i caratteri  sia di albero che dà la vita sia di albero che dà la conoscenza.

Nota di Lunaria: infatti i cristiani:

1) Non capiscono che i racconti biblici sono venuti a formarsi su una serie di miti pre-esistenti al popolo ebraico, che li scopiazzava e rifaceva a suo piacimento. La maggior parte dei miti che si trovano nella bibbia sono tutti miti di altri popoli non monoteisti e quindi vanno a riferirsi ad altri Dei o Dee.
2) Non capiscono che la concezione che loro hanno del Diavolo è posteriore di secoli ed è completamente estranea a quei pochi dati che si possono desumere dalla Bibbia, dove questo Diavolo compare raramente perché per tutto l'antico testamento il peccato più grande non è "assecondare tale Diavolo" (figura a malapena delineata) ma seguire gli altri Dei (Baal e Astarte soprattutto). 


Tra l'altro è interessante notare che le parole del Serpente si rivelano veritiere: conoscendo il bene e il male l'essere umano diventa come Dio; ed è proprio il Dio ebraico javè a maledire l'uomo e la donna (in particolare la donna...) vietando loro di "mangiare dal secondo albero", che conteneva il frutto dell'immortalità: è il signore a mandare i cherubini con la spada fiammeggiante affinché l'uomo e la donna (che ormai conoscono il bene e il male e sono simili a lui!) non si avvicinino e non diventino immortali: in altre parole il dio ebraico non tollera che l'essere umano conosca perché conoscere è essere come lui.  


Avevamo già visto nel dettaglio il Serpente: http://intervistemetal.blogspot.it/2018/04/israele-esoterico-3-il-serpente-dagon-e.html

Che poi gli ebrei monolatrici avessero anche in odio la divinizzazione di sé è presente in Ezechiele, dove ad essere condannata, nella prima coppia non è il "peccato sessuale" (interpretazione che andava di moda tra i cattolici...) ma quello di "Hybris", di superbia: l'uomo crolla dalla sua condizione di perfezione perché ne disconosce l'origine divina ("essere creatura") e l'attribuisce a sé medesimo: "Io sono Dio"; qui, comunque, c'è un dubbio, se piuttosto tale passo non andrebbe riferito a Lucifero o a Satana (che come abbiamo visto NON è citato nelle prime pagine bibliche). Similmente l'Hybris viene poi a legarsi alla figura di Lucifero, a causa di un'errata interpretazione del brano di Isaia, che invece si riferisce al re di Babele: "Tu dicevi in cuor tuo: io salirò al cielo, eleverò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio [...] sarò simile all'Altissimo". Il che, comunque non ci deve stupire (solo Isaia si scandalizza...): era normale che il re e la regina di un dato popolo fossero considerati divini.
Nel testo biblico, al Serpente non sono associate né la sessualità (cosa che sarà la vera e propria ossessione cattolica: il Diavolo che copula con le streghe... vedi il Malleus Maleficarum oppure il simpatico video dei Cathedral, eh eh!)


  
il simpatico video dei Cathedral... un video hot per ogni inquisitore che si rispetti... un video molto cristiano, insomma, a difesa delle nostre radici cristiane...


Chissà che avranno nella testa questi metallari... più cristiani degli stessi cristiani... che devono ricordare ai cristiani che cos'era il cristianesimo...

 né la Hybris: è semplicemente una sorta di consigliere. L'unica cosa che si dice di lui è "il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio aveva fatto"; tra l'altro non è neanche vero che avesse l'aspetto odierno perché solo dopo la maledizione di Jahvè il serpente è condannato a strisciare: "Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita"; il mito sembra piuttosto voler spiegare, in modo fantasioso, perché i serpenti non abbiano le zampe e non a collegare il serpente ad un supposto angelo nemico che viene citato solamente più in là (vedi la vicenda di Giobbe!)

Ringgren ipotizza che tutta la vicenda non sia altro che una visione polemica contro il dio Baal (cosa che sostengo anch'io, perché per tutta la Bibbia Baal e Astarte sono la grande ossessione degli ebrei monolatrici!!! Perché Genesi dovrebbe esserne indenne?!) e che quindi nelle primissime pagine della Genesi si parli semplicemente della punizione di Jahvè contro Adamo ed Eva ritenuti colpevoli di aver accettato Baal come loro "consigliere".



Tra l'altro non è neanche da escludere che lo stesso Satana ebraico non sia che lo scopiazzamento di qualche altro Dio. Il nome, come è noto, deriva dalla radice ebraica "stn", essere nemico, osteggiare. Nei testi successivi alle famose prime pagine della Genesi egli appare con l'articolo determinativo Ha-Satan, "Il nemico, l'oppositore" ed è al servizio di Dio tanto che si presenta alla sua corte, non come nemico di Dio, ma degli uomini (vedi la vicenda di Giobbe, dove la sofferenza e le sciagure che capitano all'uomo sono da ricercarsi... in una scommessa fatta tra Satana e Dio!!!)

è nella parte della Bibbia nota come "Sapienza" che Satana viene collegato all'entrata della morte nel mondo ("Per invidia del Diavolo entrò la morte nel mondo"); la visione di lui come "principe della superbia che volle farsi simile a Dio" come abbiamo visto è tratta da Isaia ed è comunque errata, perché quel passo si riferisce al re di Babele (probabilmente divinizzato, come il faraone).

In un unico passo (sempre Isaia), abbiamo un riferimento brevissimo alla Dea Sumera (e non demone) Lilith: "Gatti selvatici s'incontreranno con iene, i satiri si chiameranno l'un con l'altro, lì sosterà anche Lilith, lì troverà tranquilla dimora" (Isaia 34:14)



 
Appare evidente quindi che Isaia qui aveva in mente il testo ORIGINALE della leggenda di Lilith (che vola via dall'albero di Inanna ed erra nel deserto) altrimenti non avrebbe potuto affermare che "lì sosterà" (implica che prima doveva essere girovaga...) e "li troverà tranquilla dimora" (implica che la sua prima dimora - l'albero tagliato - non era più sicura...)




Un altro riferimento biblico a un demone (forse Dio demonizzato) è quello ad Azazel ("azaz" significa "essere forte e orgoglioso"): gli ebrei caricavano un capro (il famoso capro espiatorio) di tutti i loro peccati, per poi lasciarlo libero nel deserto. 



 Avevamo visto il caprone qui:
 http://intervistemetal.blogspot.it/2018/04/il-caprone-1-i-veri-significati.html
http://intervistemetal.blogspot.it/2018/04/il-caprone-2-i-veri-significati.html
 

Manco a dirlo, anche i riferimenti biblici a questi demoni (o meglio, Dei demonizzati) sono tutti confusionari: per esempio in certe parti della Bibbia Dio comprende in sé uno spirito malvagio, ruah ra'ah, che è inviato da Dio stesso fra Abimelech, i Sichemiti o in Saul (personaggio già di per sé invischiato anche nella necromanzia). La narrazione del 1 Re assume forme mitiche relativamente ad uno "spirito di menzogna" che Dio manda sulla terra come creatura da lui separata: la nozione teologica originaria si riferisce all'unica origine del bene e del male in Dio, respingendo ogni visione dualista.

Nota di Lunaria: sì perché se ammettiamo che il Male è creato da Satana stiamo affermando che Satana sia un Dio creatore, al pari di Dio... e per i cristiani ciò è inammissibile... quindi non potendo ammettere che il Diavolo crei qualcosa - questo sarebbe ricadere nel dualismo manicheo - i cristiani preferiscono affermare che "Dio permette il male per trarne un bene maggiore", il che poi è un'idiozia, perché al massimo affermare che il Dio cristiano permetta il male è solo affermare, chiaramente, la sua impotenza; infatti se tale Dio permette il male o non può opporvisi - e allora è un Dio debole - oppure tutto ciò gli è gradito - allora è un Dio sadico, aspetto che comunque è caratteristica dello stesso jahvè che gradisce olocausti e mattanze:
 


 E come dimenticare il sinistro angelo sterminatore, che fa strage dei primogeniti degli egizi? No, decisamente, l'idea biblica degli angeli non era questa...





Infatti i nomi angelici non sono che nomi rappresentanti attributi di potenza (in ebraico) a cui si aggiungono la radice "El" (Dio), rappresentanti, probabilmente, altrettanti Dei, degradati a messaggeri o collaboratori di Jahvè una volta che tale Dio accerchiò il potere tra le sue mani. Uno dei testi più antichi è il famoso "Libro di Enoch" (II secolo a.C): in esso si trovano i nomi di 19 fra i 200 angeli che si ribellarono a Dio, scendendo sulla terra per sedurre "le figlie degli uomini" generando i giganti (riferimento che si trova anche nella Bibbia, per quanto striminzito). Riporto qualche nome di questi angeli, tanto per dimostrare che l'angelo biblico NON è l'angioletto da paccottiglia cattolica anche perché non sempre è chiaro il confine tra "angelo" e "demone", o più probabilmente, "dio straniero":

Mzpopiasaiel, capo degli angeli di collera
Zkzoromtiel, capo degli angeli d'ira
Kso'ppghiel, capo degli angeli di furia
N'mosnikttiel, capo degli angeli di rabbia
Avzhia, il più pericoloso tra tutti gli angeli di distruzione.

Altri angeli (Rafael, Rahabiel, Ariel, Lahabiel ecc.) sono invocati per guarire malattie. Insomma anche qui ritroviamo le solite pratiche politeiste (riprese in pieno dai cattolici con il loro culto dei santi protettori degli occhi, della gravidanza, dei lavori ecc.). Per gli ebrei antico-testamentari funzionava più o meno così, solo che si riferivano ad "angeli", o meglio, ai loro nomi di potenza, da usare anche per fare il male (un incantesimo ebraico ci informa di come poter "spandere il terrore sopra il genere umano" o "rompere montagne e colline").

"Lul, Shafan, Anigron e Anirdafon, io seggo in mezzo alle stelle, io vago fra i  grassi e i magri", era uno scongiuro da pronunciare prima di bere acqua nelle notti di sabato e mercoledì.
Anche Lilith, nel mito ebraico (e non sumero) utilizza il nome vero di Jahvè per diventare immortale e potente: in altre parole, conoscere e sapere usare questi nomi divini permette di "caricarsi" di potere.

Lo stesso Talmud parla di "potenza dell'occhio" (e l'occhio del rabbino sarebbe il più potente... "Rabbino" deriva da "Rabb", "Signore", appellativo ancora usato nell'arabo per Allah)
"Dove i saggi rivolgono lo sguardo, ivi è morte e digrazia"; invidia, il guardare di malo occhio, con l'occhio cattivo, l'ajin ra'ah, l'occhio del male 'ajin ra'a, e il nostro latino "invideo" connesso con "video" sono tutti concetti che lasciano intendere che dall'occhio provenisse il male, idea che è presente anche nel nuovo testamento, quando gesù mette in guardia dal "guardare una donna per non commettere adulterio con lei"

La mano aperta con il grande occhio al centro, che è rimasta nella bigiotteria "islamica",



"scacciava" il malocchio rimandandolo al mittente. In realtà, la mano aperta era la mano della Dea Tanit.


Infine una breve citazione per il testo cabalistico fondamentale, il Sefer ha-Zohar che collega il demonio alla sessualità sfrenata (Nota di Lunaria: e infatti il testo è di epoca tardo-medioevale, lo stesso periodo dove si stava formando anche il pensiero cattolico sul demonio visto come "fornicatore di femmine umane"... e che il video dei Cathedral ricorda a tutti i cristianelli smemorati di oggigiorno, che si sono dimenticati di queste cosine...) 

In questo testo appare la visione sessuofoba (già gnostica, tra l'altro) che vede il Serpente associato all'istinto sessuale di procreazione. Nei molti passi zoharici ve ne è uno nel quale viene fatto cenno ad alcune pratiche di impurità e di sacrifici di serpenti come mezzi per entrare in contatto col mondo del male.

Nota di Lunaria: il culto al serpente è anche gnostico e secondo me lo Zohar riporta proprio (probabilmente stravolgendola) la setta gnostica degli Ofiti, gli adoratori del serpente. Infatti:

"Sempre nelle correnti gnostiche emerge, in varie forme mitologiche, una positiva rivalutazione del serpente biblico, identificato col demonio nella tradizione posteriore. Una notizia di Ippolito ci informa del movimento dei Naasseni, spesso identificati con gli Ofiti, perché il nome deriva dall'ebraico "nahash", corrispondente al greco "Ophis", Serpente.


La caratterizzazione ofitica della setta è attestata dalla notizia che, nella loro mitologia e liturgia, i Naasseni adoravano il serpente cui erano consacrati tutti i loro oggetti rituali, le cerimonie, le iniziazioni, i misteri. Tale serpente biblico della tentazione era considerato l'elemento umido originario, dal quale deriva ogni creazione animata ed inanimata. Esso domina tutto con la sua potenza, è buono per eccellenza, comprende in sé ogni cosa, comunica a tutti gli esseri la bontà e la grazia, penetra in tutto come se uscisse dall'Eden e si suddividesse nei quattro fiumi biblici.
Tuttavia col nome di Ofiti o Ofiani si designano le molte sette gnostiche nelle cui dottrine ha particolare rilievo il serpente della tentazione, tema frequente in tutta la Gnosi. C'erano anche altre due vicende bibliche che erano servite come base dottrinale delle sette ofite: il Serpente di Bronzo citato a "Numeri" 21 (Nota di Lunaria: di per sé già uno scopiazzamento del Caduceo Pagano) e Giovanni 3,14: "E come mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il figlio dell'uomo"



Ippolito parla degli Ofiti come di una  setta distinta da quella dei Naasseni. Circa l'epoca di sviluppo di tali movimenti (nei quali le speculazioni intorno al serpente biblico si fondono con temi assunti dai culti relativi al serpente e dalle religioni misteriche pagane; inoltre le rappresentazioni grafiche dei serpenti gnostici li vedono adorni di corone a sette o più raggi o teste da leoni)


le scoperte di Nag Hamadi hanno fornito la testimonianza di eventi paralleli fra le dottrine ofitiche, sethiane, naassene, giustiniane e gli scritti apocrifi e consentono di datare la diffusione e lo sviluppo dell'ofitismo al I-II secolo d.C fino al IV secolo. Tra l'altro è attestata, per esempio nei Carpocraziani, la credenza della reincarnazione. I Sethiani, invece, credevano che la creazione fosse sorta da un malvagio vento creatore e demiurgico, simile a un serpente-fallo sibilante che ha prodotto il cosmo, che penetra nelle Tenebre (qui viste come un'utero, nell'ottica sethiana), creando l'essere umano; ma nella storia della Salvezza, il Verbo assume anche lui la forma di un serpente, per penetrare nella matrice impura: il Serpente-Verbo Salvatore, che l'opposto del Serpente Demiurgo, permette l'incarnazione del Cristo (spiegata come la discesa di un serpente-fallo-verbo) nell'utero della "vergine maria", considerata matrice impura."
 

Ritornando allo Zohar:
 

"Noi qui apprendiamo la lezione mistica che tutte le specie di stregoneria sono legate al serpente primordiale che è lo spirito di stoltezza e di impurità e che da lui procedono. Perciò tutte le stregonerie sono chiamate N'hashim, Serpenti. E chiunque si dedichi ad esse, si contamina, deve divenire prima contaminato, per attrarre a sé il lato dello spirito impuro..."
Lo Zohar descrive come Balaam (personaggio biblico legato all'asino) si insudiciò accoppiandosi con l'animale per poi dedicarsi alle sue divinazioni. Avrebbe sacrificato un serpente schiacciandogli testa e lingua, bruciando erbe come incenso e parti. Avrebbe poi tracciato un cerchio chiamando gli spiriti che gli rivelarono tutto ciò che sapevano dal "Lato del Dragone Celeste"; il riferimento al Dragone ci fa immediatamente pensare all'Asia e infatti lo Zohar designa la stregoneria come "Sapienza dell'Oriente"

APPROFONDIMENTO SULLO SPOSO DI SANGUE


Mosè, Zippora e lo "Sposo di Sangue"


Info tratte da


Riportiamo il testo biblico.

Iniziamo dall'incontro tra Mosè e questa donna, Zippora:

"Dopo ciò [è in riferimento a Mosè, che aiuta, a un pozzo, alcune donne, scacciando dei pastori che le stavano disturbando] Mosè si mostrò disposto a dimorare con l'uomo [Reuel, il padre delle sette donne incontrate al pozzo, un sacerdote di Madian] ed egli diede a Mosè sua figlia Zippora. Ella gli partorì poi un figlio ed egli gli mise nome Ghersom, perché disse: "Son divenuto residente forestiero in un paese straniero" (Esodo, 2:21)

Qui è descritto l'incontro di Mosè, con Dio:

"E Mosè divenne pastore del gregge di Ietro (1), il sacerdote di Madian, di cui era il genero. Mentre conduceva il gregge verso il lato occidentale del deserto, giunse infine al monte del vero Dio, all'Horeb. Quindi l'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco nel mezzo d'un rovo (2). Mentre guardava, ebbene, ecco, il rovo ardeva col fuoco eppure il rovo non si consumava [...] Dio lo chiamò di mezzo al rovo e disse: "Mosè! Mosè!" [...] e proseguì dicendo: "Io sono l'Iddio di tuo padre, l'Iddio di Abramo, l'Iddio di Isacco e l'Iddio di Giacobbe" [...]
E ora vieni e lascia che io ti mandi da Faraone e tu fai uscire il mio popolo, i figli di Israele dall'Egitto" (Esodo 3:1-2 e successivi fino a 10)

(1) Il nome del sacerdote è già cambiato. Prima era Reuel ("Quando vennero dunque a casa da Reuel loro padre", si legge in Esodo 2:18, ora è Ietro...)

(2) In verità, che Jahvè si manifesti in un rovo, è segno che indica che gli stessi ebrei, al pari dei cananei e di altri popoli, avevano, almeno agli inizi, un culto della vegetazione. Ne parlano Frazer, E.O. James e Robert Graves oltre che Mircea Eliade nel mastodontico "Trattato di Storia delle Religioni".




Del resto, in epoca pre-islamica, gli Arabi adoravano Al Uzza, Manat e Allat, le Tre Dee, negli alberi delle acacie e nelle forme delle gru, le Gharaniq...


 (altro libro mastodontico che - ahimè - la biblioteca non mi ha permesso di portare a casa e me lo sono dovuta leggere lì da loro...) 





 I tipici alberi nel deserto, che venivano adorati come simulacro della Dea, insieme alle pietre nere, vedi anche qui: http://intervistemetal.blogspot.it/2017/07/magia-nera-iblis-e-black-metalla-scena.html
http://intervistemetal.blogspot.it/2018/04/siria-2-litolatria-atargatis-astarte.html 




Per ulteriori approfondimenti sul politeismo pre-islamico vedi




Che gli alberi venissero adorati come "simulacro delle Dee" lo sappiamo anche dal fatto che in questa miniatura si vede Alì che abbatte un albero "venerato dagli abitanti della Mecca"




 Difatti anche i cristiani hanno abbattuto gli alberi, come sa bene chi ha letto un libro come questo:


"Quando i missionari cristiani cominciarono a convertire le popolazioni pagane, uno dei primi compiti fu quello di proibire il culto che si rendeva agli alberi e di distruggere i boschi sacri. Le loro agiografie riferiscono tali imprese: sant'Adalberto di Praga fu massacrato dai Prussiani che stava tentando di evangelizzare (nota di Lunaria: anche san Calimero fu ucciso: aveva battezzato a forza alcuni pagani); molto tempo prima i concili provinciali avevano messo in guardia i cristiani: quello di Arles (452 d.C) legiferò contro l'adorazione degli alberi, fontane e pietre. Per buona parte del Medioevo i parroci riprovavano pubblicamente nelle loro prediche alcuni parrocchiani "che innalzavano specie di altari sulle radici, portavano offerte agli alberi, e li supplicavano emettendo lamenti di conservare loro i figli, le case, i campi, le famiglie e i beni."
(Nota di Lunaria: eh già... tutto ciò diveniva ben accetto se era rivolto solo ai preti e al clero, vero?!)
Fin dal quarto e quinto secolo i primi evangelizzatori dei Galli si erano dati da fare per estirpare queste usanze.
Sulpicio Severo racconta che il più illustre di questi evangelizzatori, San Martino (vissuto tra il 315 e 397), di passaggio da Autun, "avendo abbattuto un tempio molto antico e apprestandosi ad abbattere un pino che sorgeva presso il santuario, incontrò l'opposizione del sacerdote del luogo e della folla dei pagani."
Uno di essi, più audace degli altri, gli disse "Se hai un po' di fiducia nel Dio che dici di onorare, abbatteremo noi stessi quest'albero che cadrà su di te, se il tuo Signore è con te, come dici, sfuggirai."
Martino si lasciò legare nel punto in cui doveva cadere l'albero. Nel momento in cui l'albero crollava, Martino si fece il segno della croce e l'albero lo sfiorò senza toccarlo, risparmiandolo solo per un soffio e i contadini che si erano creduti, invece, al sicuro e che vinti da questo miracolo, si convertirono. San Maurilio invece bruciò direttamente gli alberi di un bosco sacro, poi riconsacrato a san Pietro. San Bonifacio, evangelizzando i Germani, fece abbattere la quercia di Geismar consacrata a Thor. Una cinquantina di anni dopo Carlomagno distrusse il santuario in cui era venerato Irminsul, un gigantesco tronco d'albero cui si attribuiva la proprietà di sostenere la volta celeste. In Lituania i cristiani mutilarono decine e decine di alberi. Nel 1258 a Sventaniestis, il vescovo Anselmo diede ordine di abbattere una quercia sacra, e non riuscendo a scalfirlo con l'ascia, lo bruciò. Tra il 1351 e 1355 a Romuva, in Prussia, su richiesta del vescovo Giovanni I, i cristiani fecero segare una quercia sacra sotto la quale si radunava il popolo per pregare. Alcune foreste erano personificate e divinizzate come quella dei Vosgi, la Foresta Nera, consacrata alla Dea Abnoba e le Ardenne, regno di Arduinna, la Dea del cinghiale, assimilata a Diana, culto che risaliva probabilmente all'età della pietra. Molti alberi vennero cristianizzati, "consacrati e dedicati" alla madonna e ai santi."
(Nota di Lunaria: oggi metteremmo in carcere tutti questi cristiani con l'accusa di incendio doloso e vandalismo...)


 Ma gli alberi erano adorati NELLE RELIGIONI POLITEISTE



 La stessa Menorah è "un albero stilizzato" e agli inizi era il simbolo della Dea Asherah





 come nell'iconografia egizia dove il tronco dell'alberò E' il corpo della Dea e viceversa





 difatti gli indù ancora adorano gli alberi


 e la puja "Vat Savitri Puja Vidhi" la fanno proprio le donne


Vedi anche questo post: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/gli-sciti-e-la-menorah.html

Torniamo all'analisi dello Sposo di Sangue...

Da Esodo 3:11 in poi, vi è il dialogo tra Mosè e Dio, sul nome di Dio, da dire agli Egiziani ("Io sono colui che sono" o secondo i Geovisti "Io mostrerò d'essere ciò che mostrerò d'essere") e dopo questo, a Esodo 4:2, avviene uno strano prodigio: Dio trasforma il bastone di Mosè in serpente.

Gli elementi strani sono due: il bastone, volendo vedere, è un simbolo fallico, d'autorità; il serpente invece era simbolo della Dea; si veda l'esegesi di Riane Eisler: http://intervistemetal.blogspot.it/2018/04/israele-esoterico-3-il-serpente-dagon-e.html


Dopo altri due prodigi (la mano di Mosè diventa lebbrosa, e Dio gli assicura che riuscirà anche a trasformare l'acqua del Nilo in sangue...), Mosè ritorna da Ietro e "Voglio andare, ti prego, e tornare dai miei fratelli che sono in Egitto per vedere se sono ancora in vita." (Esodo 4:18)

"Mosè prese quindi sua moglie e i suoi figli e li fece montare su un asino, e tornava al paese d'Egitto. Inoltre Mosè prese in mano la verga del vero Dio." (Esodo 4:20)

"E tu devi dire a Faraone: "Il Signore ha detto questo: Israele è mio figlio, il mio primogenito." E io ti dico manda via mio figlio affinchè mi serva. Ma se tu rifiuti (3) di mandarlo via, ecco, io ucciderò tuo figlio, il primogenito." (Esodo 4:22)

(3) Da notare come a Esodo 4:21 Dio stesso dica: "In quanto a me lascerò che il suo cuore divenga ostinato". In pratica è Dio stesso a indurire il cuore del Faraone!!! è da passaggi come questi che i cristiani non cattolici sostengono "la predestinazione". Vabbè, mo' non vi metto un papiro di spiegazione su come mai i cristiani evangelici et similia credono alla predestinazione e i cattolici no, fa parte delle loro "beghe condominiali" per le quali si scannano da secoli, similmente ad altre risibili inezie come "ostia: vero corpo di cristo?", "trinità sì o trinità no", "purgatorio sì o purgatorio no", "chi precede e procede da chi". E certamente che mi sono fatta lo sbattimento su 'sta roba, sì, me la sono sciroppata, mi sono sciroppata dozzine di scritti cristiani non cattolici sulla predestinazione, i vasi d'ira, gli eletti, avanti la fondazione del mondo e blablabla, ma ora non vi metto 'sta roba sennò non finirei più e addio credito sulla chiavetta tre :P

E ora veniamo al punto centrale di questa storiella bislacca.

Esodo 4:24

"Or avvenne per la strada, nell'alloggio, che il Signore lo incontrò e cercava il modo di metterlo a morte. Infine Zippora prese una selce e stroncò il prepuzio di suo figlio e fece in modo che esso gli toccasse i piedi, dicendo: Perché mi sei sposo di sangue. Di conseguenza lo lasciò andare. Allora ella disse: sposo di sangue, a causa della circoncisione."

Ora, qui non si capisce chi fa cosa a chi.

Per prima cosa, non si capisce perché Dio attacchi Mosè (sempre ammesso che quel "lo incontrò" si riferisca a Mosè...) se poco prima lo ha elevato come una sorta di "condottiero per gli ebrei in schiavitù"...
Poi non si capisce perché Zippora prenda un sasso tagliente e tagli il prepuzio del bambino (chi? Ghersom?).
In base a cosa tale Zippora decida che in quel momento, quando questo Jahvè attacca Mosè (o chi per lui), ecco, in base a cosa Zippora abbia l'illuminazione di tagliare il prepuzio del bambino?
Inoltre: che senso ha tagliare il prepuzio e toccare con tale prepuzio i piedi (di chi? del bambino? di Mosè? di Dio?) ?
Comunque, dopo questo sacrificio penico, Dio lascia andare Mosè. Allora Zippora esclama "Sposo di sangue". Ma in riferimento a chi?
A Mosè? Al bambino? a Dio?

Jonathan Kirsch tenta una serie di spiegazioni, per questa storiella totalmente insensata.

"Il testo enigmatico di Esodo 4, 24-26 turba i lettori e i biblisti da oltre 3000 anni. [...] La Bibbia ci dice che Zippora e Jahveh si incontrano di notte nel campo di pernottamento ma il nome di Mosè non viene menzionato. Né ci viene concesso di vedere con chiarezza chi sta facendo cosa a chi."

"Su quale organo sessuale Zippora usa una selce tagliente per effettuare la circoncisione rituale: quello del figlio? Quello di Mosè? Quello di Dio? Usa il prepuzio per spalmare il sangue sulle gambe di qualcuno, come dice il testo biblico, oppure la parola viene usata come eufemismo per i genitali di qualcuno, come avviene altrove [...] E cosa intende Zippora quando pronuncia la frase mistica: Tu sei per me uno sposo di sangue?"

MEGLIO METTERE UNA PROVA, CHE "PIEDI", NELL'ANTICO TESTAMENTO, VENIVA USATO ANCHE PER RIFERIRSI AL PENE PRIMA CHE QUALCUNO SI SCANDALIZZI E DICA CHE "NON è VERO NIENTE! è UN TUO DELIRIO! NON HAI MAI LETTO UN LIBRO!!!":






Mettiamo anche lo screenshot, tanto per far vedere, ai contestatori, che se non hanno voglia di muovere il popò in biblioteca a noleggiarsi AGGGRATIS ciò che leggo io, trovano la stessa cosa anche su internet... sempre ammesso che non si facciano la bua al ditino dovendo digitare "piedi\eufemismo genitali\bibbia\circoncisione" come parole-chiave di ricerca, non vorrei mai che per cinque parole, legioni di cristiani subiscano un tremendo trauma al polso, una sindrome del tunnel carpale, inguaribile, incurabile!, e tutto per colpa di Lunaria che ha detto ai cristianelli dubbiosi di scrivere 5 parole 5 sul web:



"Il passo non sembra combaciare con la narrazione biblica che precede e segue l'incidente" (nota di Lunaria: infatti la Bibbia è un taglia-cuci. Qui non c'è neanche senso logico temporale, inoltre. Subito dopo, il discorso riprende con "Quindi il Signore disse ad Aaronne..." in Esodo 4:27)

Tale passo è stato commentato in molti modi.

Secondo un commento del Talmud, Zippora sarebbe stata avvertita in un sogno della necessità di compiere la circoncisione: avrebbe sognato Mosè inghiottito da un angelo che ne avrebbe lasciato intatto solo il pene. Altri hanno commentato che qui sarebbe Satana, ad attaccare Mosè. Cosa improbabile, perché il testo dice chiaramente "Signore" quindi Jahvè. Altri dicono che è metaforico: sarebbe una malattia, e Mosè sarebbe guarito dopo che Zippora operò la circoncisione.

Ad ogni modo "Gambe" significa anche, nel contesto ebraico, "Organo sessuale maschile"; vuol dire che Zippora usa il prepuzio del bambino per spalmare il sangue sulle parti genitali di qualcuno. Quelle del figlio, di Mosè, o di Dio?

E quella frase: "Tu sei per me uno sposo di sangue"...

"L'autore biblico non specifica l'identità della persona cui queste parole sono rivolte - potrebbe essere Dio, Mosè, o Gherson - e l'autore non spiega nemmeno perché lei le pronunci ad alta voce."

In realtà, il tema centrale - e disgustoso - qui, è proprio l'offerta di questo prepuzio insanguinato a tale Dio, che lo esige.

"La Bibbia stessa presenta la circoncisione come simbolo indubbio e inestirpabile dell'adesione di un uomo all'alleanza stipulata fra Dio e Abramo: "La mia alleanza", dice Dio ad Abramo, "Sussisterà nella vostra carne..." (Genesi, 17:13). Secondo la spiegazione tradizionale, Jahveh cerca di uccidere Mosè perché ha violato la clausola fondamentale del suo patto di alleanza con Abramo, non avendo circonciso Gherson. [...] "Il maschio non circonciso, di cui cioè non è stata circoncisa la carne del membro, sia eliminato dal suo popolo" (Genesi 17:12-14). Secondo altre fonti tradizionali Dio si sarebbe adirato così tanto perché è Mosè a non essere circonciso [...] ma poi avrebbe accettato la circoncisione per interposta persona praticata su Gherson invece che su Mosè. [...] Ma la spiegazione ufficiale non può convincere un lettore attento [...] Sin dal loro primissimo incontro accanto al roveto ardente, Jahveh non menziona una sola volta il tema della circoncisione e non accenna nemmeno al fatto che la sua mancanza lo possa rendere inadeguato al ruolo di liberatore e taumaturgo."

Tra l'altro l'ossessione dei prepuzi la si ha anche con Giosuè, che realizza una circoncisione collettiva, dando per di più a quel posto il nome di "Colle dei Prepuzi", "Aralot", e poi con la circoncisione di massa degli uomini di Sichem (poi tutti sgozzati da Simeone e Levi, figli di Giacobbe).
Anche Davide ostenta i genitali, esultando per il Signore (2 Sam 6,16) e offre 200 prepuzi come dote per prendere in sposa Mikal.
(1 Sam 18, 22-29). 

Come si vede, sono offerte di carne e sangue, a tale divinità.
O tale sangue e tale carne vengono concepiti come prezzo da pagare per l'appartenenza al "popolo eletto", o per ottenere qualcosa o qualcuno. Jahvè è quindi un dio assetato di carne, sangue (anche animale: agli altari si versava il sangue degli animali sgozzati), sacrifici.

Altre interpretazioni più fantasiose, vedono in Zippora una sacerdotessa essa stessa - era figlia di sacerdote - o ancora una rappresentazione di Iside.

"Un indizio sconcertante del significato del Fidanzato di Sangue si trova nelle rovine di una sinagoga del III secolo a Dura-Europos, in Siria. Gli archeologi che la disseppellirono negli anni '30 trovarono un affresco che rappresenta la tradizionale scena con Mosè tra i giunchi, ma l'antico pittore ha incluso un particolare omesso dall'autore dell'Esodo. Una Dea nuda, che indossa solo un pendente d'oro al collo, assistita da tre semi-Dee, bada al neonato Mosè."

è evidente che forse, all'epoca della stesura del racconto, si credeva che Mosè fosse assistito anche dalle Dee - dato anche la sua adolescenza in Egitto - e conoscendo le forti simpatie che gli Ebrei avevano per le Dee (Astarte, Asherah...); e risulta chiaro che i sacerdoti non potevano tollerare altri riferimenti a una Dea, nella loro "saga javèica".

Tra l'altro Iside è connessa al mito di Osiride... proprio per via del pene! Quando Osiride viene fatto a pezzi da Seth, Iside stessa ricompone il corpo di Osiride, pezzo per pezzo; tuttavia il pene è stato mangiato dai pesci, e così Iside ne plasma uno nuovo, per Osiride.

Secondo la studiosa femminista della Bibbia Ilana Pardes, l'indizio decisivo delle connessioni fra Iside e Zippora è il fatto che Iside sia una Dea alata [...] e in ebraico Zippora significa "uccello".


Ma c'è persino un'altra interpretazione, ancora più shoccante.

è quella proposta da alcuni biblisti, in merito al fatto che Jahvè stesso voglia violentare Zippora, e che lei, per far credere a Jahvè di essere stata sverginata, recida il prepuzio del figlio, e imbratti quello di Jahvè.

"Secondo una tradizione dimenticata da tempo delle tribù nomadi dell'antico Medio Oriente, un divino droit du seigneur che autorizza la divinità a deflorare una sposa vergine durante la notte di nozze. Secondo Hugo Gressmann, teologo protestante del primo '900, l'attacco notturno descrive in Esodo 4,24-26 avviene in realtà durante la notte di nozze di Mosè e Zippora. Dio cerca di uccidere Mosè, secondo Gressman, per impedirgli di fare l'amore con Zippora, prima che Egli possa rivendicare il sangue vergine che gli appartiene. Quindi l'astuta e intrepida Zippora prepara per Dio un inganno complicato: circoncide in fretta suo marito e usa il suo prepuzio sanguinolento per spalmare del sangue sull'organo sessuale del divino assalitore. Le parti genitali furono macchiate di sangue, proprio come se avesse fatto l'amore con lei e il suo organo fosse stato coperto con il sangue virginale di Zippora. [...] Era una consuetudine fra i primi semiti che le vergini offrissero la loro verginità al primo straniero venuto (4), nel quale vedevano un'incarnazione del Dio, il quale riceveva così il sangue verginale che gli spettava."

(4) Si ricordi che il nome del figlioletto di Mosè è stato salutato subito dopo con la frase "Son divenuto residente forestiero in un paese straniero."  

Esiste poi un'altra interpretazione.

"Nel rito di circoncisione compiuto da Zippora per fermare l'attacco divino [...] era una specie di sacrificio di un bambino in miniatura, un modo di offrire carne umana e sangue umano per pacificare la divinità, senza realmente togliere la vita alla persona amata."

"L'offerta di piante, animali ed esseri umani agli Dei sembra una compulsione spontanea e universale dell'umanità. Fra le popolazioni cosidette primitive, in ogni luogo ed epoca, i ricchi doni della natura erano considerati come opera degli Dei, qualcosa che apparteneva a loro di diritto. [...] Quindi il sacrificio nasce come una specie di baratto con gli Dei, un'offerta delle primizie dei raccolti, dei primi animali nati nei greggi, persino del primo figlio primogenito."

(Nota di Lunaria: Frazer nel "Ramo d'Oro" ne parla a lungo. Si massacravano in rituali cruenti animali e persone, a varie divinità, specialmente del grano o del Sole)

Lo stesso Jahvè esige questo tributo: "Consacrami ogni primogenito. Il primo parto di ogni madre fra gli Israeliti - di uomini o di animali - esso appartiene a Me" (Esodo 13:2) e fin dalle prime pagine della Bibbia, Caino e Abele offrono frutti e agnelli... e Jahvè predilige l'agnello primogenito... (Genesi 3:3-5)

Due tracce di altri sacrifici umani a Jahvè, sono molto più espliciti: Isacco e la figlia di Iefte. Il primo è sventato all'ultimo secondo, ma il secondo si compie in pieno (e col silenzio di Jahvè)!




 "Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, e offrilo in olocausto..." (Genesi 22:3)

Non a caso, uno dei nomi di Dio è "Terrore di Isacco":

"Se l'Iddio di mio padre, l'Iddio di Abraamo e il Terrore di Isacco non si fosse mostrato..." (Genesi 31:42)

"La circoncisione, sacrificio umano in miniatura, sostituì probabilmente il vero sacrificio in molte culture del mondo in un momento remoto ma imprecisato della storia dell'umanità [...] Questa è l'origine del rito della circoncisione [...] Il concetto della circoncisione come surrogato del sacrificio di un bambino comincia a spiegare [... perché] Jahvè, adirato e vendicativo, cerca di uccidere il padre [...] perché gli è stata rifiutata l'offerta di carne e di sangue al quale ha diritto per decreto divino. Quando Zippora taglia il prepuzio del figlio, del suo primogenito, imita senza pericolo il sacrificio del bambino stesso: consacra il neonato, il primo parto di Israele, proprio come Dio aveva ordinato. [...] Persino l'aspetto più grottesco [...] si spiega soltanto se interpretiamo la circoncisione del figlio come un sacrificio di sangue. Il sangue spalmato è un mezzo drammaticamente efficace per dimostrare che il sacrificio di una creatura viva è veramente avvenuto."

Nel Levitico (Lv 3:8) è detto chiaramente che i sacerdoti devono intingere le dita nel sangue dell'animale ucciso e poi spargerlo intorno all'altare.

"Non possiamo sfuggire al fatto che la narrazione sembra presupporre la possibilità che Dio possa realmente richiedere sacrifici umani; Dio non denuncia i sacrifici umani in quanto tali." (Nahum Sarna)

Tra l'altro il sangue degli agnelli macellati spalmato sugli stipiti delle porte, evita che Dio massacri gli israeliti, durante la notte del massacro degli Egizi. Come a dire: "Una volta che decido di distruggere, distruggo qualsiasi cosa: solo il sangue mi può fermare."

Qui c'è un parallelo con la vicenda antecedente di Zippora, che spalma sulle gambe (o pene) di qualcuno il sangue del prepuzio.

"Due sangui furono usati per marcare gli stipiti degli israeliti: il sangue dell'agnello sacrificale e il sangue della circoncisione" suggerisce il Midrash.


ALTRO APPROFONDIMENTO SULLO "SPOSO DI SANGUE"






 Per altri approfondimenti sul prepuzio nel contesto ebraico e poi cristiano, vedi queste letture:
 

(N.B: si tenga presente che l'Autrice, prima di morire, ha comunque rinnegato gran parte delle idee che aveva negli anni Ottanta; comunque sia, questi libri restano validi e interessanti come letture anche se lei li ha rinnegati)



Qui riporto qualche stralcio, ma suggerisco di leggersi tutto il capitolo, soprattutto i primi:

"è per questo che sono i maschi a detenere il Potere. Le donne non sono altro che una loro proprietà perché possono essere sempre costrette a subire la penetrazione e la fecondazione. Dal punto di vista della costruzione culturale, l'aspetto più importante dell'esperienza compiuta dal maschio nell'azione del pene è il poterne vedere gli effetti. Spesso i bambini gareggiano nel gettare il più possibile lontano l'orina cercando di colpire un bersaglio. Il bersaglio è l'altro da sé, e, come tale, il non-me. Dato che l'unico portatore del pene è il maschio, il bersaglio è in prima istanza il corpo della femmina. Il fondatore del Potere è il Pene. è il maschio che ha fondato la Cultura e si è posto come Soggetto (...) [*] Gli uomini proiettano se stessi sulla Divinità, su Dio. Conoscono Dio, raccontano Dio e le sue azioni in base a se stessi [...] Se esiste il "dopo vita" però, questo significa che esiste anche "il prima della vita": il corpo della donna. è la proiezione dell'esperienza che il maschio fa penetrandone il corpo: il pene deve superare il confine del corpo femminile e fare lo sforzo di entrare in un interno sconosciuto. L'imene integro ne rappresenta la porta. Nessuno l'ha espresso con maggiore chiarezza della chiesa cattolica che celebra le feste della madonna come "fonte sigillata, giardino chiuso" e si afferma che "quella porta fu riservata al solo Signore, il quale mai la violò, né uscendo né entrando per essa" [...] La domanda messa in bocca a Maria, serve, come artificio retorico, per far dire all'angelo che non sarà un maschio terreno a fecondarla, ma Dio stesso. L'ombra di Jahvè e le ali d'uccello sono il simbolo della potenza creativa di Dio. Sia il concetto di ombra che quello di uccello che stende le ali, che vola, si richiama alla potenza sessuale virile in atto, tanto che le rappresentazioni falliche con le ali sono presenti in tutto il contesto mesopotamico, egizio e greco romano.

Dio è potenza virile in assoluto; la sua mano è come il suo braccio alzato, simbolo del pene. Discende da qui la preminenza della mano destra: il membro è uno solo. Per lo stesso motivo si alza il pollice, piccolo pene, per segnalare la buona riuscita di un'azione, la vittoria. Dio, dunque, feconda, coprendo Maria, con le ali della sua potenza, quel misterioso Spirito Santo che sembra essere la personificazione della potenza stessa, ossia della virilità di Dio." [difatti in tantissimi santini, l'angelo, che ovviamente è maschio, ha le mani, braccia e\o le dita erette]


Per chi volesse approfondire la questione del "pene alato che svolazza accanto ad una vergine", si vada a leggere il mito di Rea Silvia; o Priapo, tanto per capire cos'erano i culti fallici pagani.



 Del resto, anche Jodorowsky faceva notare che Dio è Padre, e il padre è colui che feconda:





 ma anche Von Balthasar



Appunto: "le anime devono diventare femminili" perché dio è maschio.

"La teologia cattolica ha costruito a poco a poco, con la "madonna", quello che gli uomini di tutti i tempi e di tutti i paesi hanno desiderato e tentato di costruire con le donne. La verginità prima, durante, dopo il parto, garantisce la chiusura nel momento più drammatico di comunicazione con il trascendente: l'apparizione del figlio. Ma non basta: la necessità che questo corpo sia privo di qualsiasi contaminazione sessuale ha guidato i teologi fino al dogma dell'immacolata concezione: la madonna perde qualsiasi concretezza biologica e diviene ciò che gli uomini desiderano: un corpo femminile perfettamente chiuso. Pertanto la madonna, priva del peccato di origine, non ha le mestruazioni, viene fecondata senza la rottura dell'imene e partorisce senza doglie e senza puerperio. Vergine, vergine, vergine..., questa parola, che risuona di continuo, riflette, senza che più nessuno si accorga della sua fisica brutalità, la vera ossessione degli uomini: la madonna, finalmente, è una donna chiusa, prima, durante e dopo il parto."


Per quanto riguarda il gruppo che consiglio, sono i Magor



gruppo Symphonic Black Metal  (con stacchi molto atmosferici per l'uso espressivo e costante che fanno delle Keyboards e di certi cori recitati); potrebbero piacere a chi  apprezza i Thy Serpent di "Forests of Witchery" o anche i Dimmu Borgir meno "pacchiani".