Quando ho letto la notizia sono rimasta scioccata e mi sono venuti gli occhi lucidi di pianto. https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/san-giuliano-donna-accoltellata-1.5997281
Esattamente come tutti quelli che transitavano di lì, ogni giorno, in auto, per andare e per tornare al lavoro, mi capitava di vedere Luljeta all'angolo.
In genere stava seduta, altrimenti stava nel vicolo, in piedi.
Era lì, al freddo (esattamente come erano e sono al freddo le altre prostitute, più avanti, sotto il cavalcavia), sempre, ed era lì anche quando pioveva o sotto un sole cocente. A volte aveva con sé una bottiglietta d'acqua.
La guardavo per qualche istante, chiedendomi come potesse per davvero sopportare lo stare lì al freddo, sotto la pioggia, per ore e ore, accettando di farsi violentare da tizio, caio, sempronio, per una giornata intera, in cambio di soldi.
Soldi che probabilmente dava al suo convivente, un suo connazionale (chissà, forse l'aveva obbligata a prostituirsi) che domenica 7 febbraio 2021, una domenica piovosa e grigia, gelida, l'ha accoltellata lì, sul ciglio della strada, in pieno giorno, con tutte le macchine che sfrecciavano, nel via vaI di chi poco prima l'aveva abusata e di chi stava per farlo, l'ha accoltellata barbaramente, riducendola in fin di vita in quei campi desolati, dove la gente butta la sporcizia e dove donne e ragazze schiave delle mafie e di sadici aguzzini, in cambio di qualche euro si lasciano violentare.
Aveva due figli, Luljeta, e viveva a Milano, non si sa altro di lei. Veniva portata in quella strada tra Melegnano e San Giuliano Milanese per prostituirsi.
è morta uccisa da un uomo che invece di proteggerla e amarla la portava a farsi violentare da sconosciuti che passavano di lì, e compravano un corpo di donna messo in vendita, compravano il suo silenzio e il suo "lasciarsi fare".
A me non frega niente di quelle donne e signorine di bell'aspetto che per loro scelta personale, per comprarsi la borsa da 5000 euro, si prostituiscono con uomini ricchissimi e potenti.
Non è sfruttamento, non è violenza.
Escort e cliente sono entrambi consenzienti e consapevoli e su questo io non metto becco. Se qualcuna vuole lasciarsi penetrare in cambio di una borsa da 5000 euro, sono affari suoi, lo faccia. Idem a chi va a festini per fare "la ragazza immagine", profumatamente pagata. E idem, parlando di prostituti, per maschi di bell'aspetto che decidono di fare i "fidanzati" o i toy boy di attempate e ricche signore, facendo c*nnil*ngus e sesso con costoro, lautamente ricompensati con 1000, 3000 euro.
Non mi crea problemi morali che qualcuno faccia sesso in cambio di soldi, se il tutto è tra adulti consenzienti e nessuno subisce danno.
Lo so già che "per soldi" si fa qualsiasi cosa. Fosse anche una strage familiare. (https://www.corriere.it/cronache/08_ottobre_15/carretta_eredita_985b4cb2-9a8e-11dd-8bde-00144f02aabc.shtml)
Ma quello che subiscono le Luljeta non è "sesso consenziente e consapevole", non è neanche sesso, NON è SESSO, anche se i puttanieri pensano che sia "quello lì, il sesso", è STUPRO CHE VIENE PAGATO PER FAR STARE ZITTA LA DONNA "CHE SOPPORTA".
I puttanieri che abusano di donne schiave delle mafie non hanno mai fatto sesso.
Non è sesso, abusare di corpi di donne e ragazzine vittime del racket mafioso, portate via con l'inganno dai loro paesi, vendute dalle loro famiglie, sfregiate se osano scappare, https://www.youtube.com/watch?v=6GOYrecz2vA terrorizzate e torturate dai loro aguzzini, segregate, picchiate, intimorite da "maledizioni voodoo" (come le prostitute nigeriane https://www.youtube.com/watch?v=BlatVV73kkA), usate per ingrassare i portafogli di mafiosi e criminali, strangolate e torturate da serial killer di passaggio, lì sotto un sole cocente in aperta campagna o sulle strade, per ore e ore in piedi, al freddo, tutto questo non è sesso e non ha niente a che vedere con la sessualità, il sesso è qualcosa di bello e appagante, tra persone libere, che si amano o che si attraggono, è rispetto dell'altr*, è fiducia reciproca, è vedere che la donna che stai baciando e accarezzando ti dice "sì!", si tende verso di te, si aggrappa a te, ti chiama per nome, ti vuole tutto, si scioglie per te, ti ama o è semplicemente invaghita di te e ti vuole dentro di lei, con tutta la sua mente, con tutto il suo cuore, con tutto il suo corpo.
Questo è il sesso, non quello che i puttanieri fanno con le prostitute, perciò smettiamola di etichettare lo sfruttamento delle schiave delle mafie come "mercato del sesso", "venditrici di piacere" immaginandocelo con lo "scenario alla Bocca di Rosa".
Una donna che avesse "alternativa economica", un lavoro retribuito, difficilmente andrebbe a prostituirsi per strada.
Poi, certamente, esisteranno sempre le escort, che fanno una vagonata di soldi (spesso portando alla disperazione, per i pagamenti salatissimi, i clienti che hanno la fissa del Femdom: https://www.vice.com/it/article/5gnvjx/dominazione-finanziaria-dipendenza-482) e non hanno neppure bisogno di prostituirsi, visto che magari hanno pure un lavoro regolare... ma "la danno" per sfizio di essere pagate 2000 euro a notte.
La verità è che se una donna non trova lavoro, o non lo trova più, è praticamente obbligata a prostituirsi per avere un reddito.
Qualcuno osserva che sono soldi facili, esentasse e via dicendo.
Che siano esentasse sicuramente, che siano soldi facili proprio no, visto lo schifo morale e fisico che ci si deve sopportare e in più, si è alla mercè di serial killer (https://it.wikipedia.org/wiki/Gianfranco_Stevanin) oppure si devono consegnare i soldi allo sfruttatore.
Luljeta è stata accoltellata sul ciglio della strada che porta a Melegnano, in quei campi, si è accasciata riversa in mezzo all'erba e alla sporcizia, è morta in ospedale, dopo che si è fatto tutto il possibile per salvarle la vita.
Almeno questo, voglio sperare che Luljeta prima di andarsene, abbia visto che quei dottori e quelle infermiere si occupavano di lei, che volevano salvarle la vita, che nessuno voleva che lei morisse, che hanno fatto tutto il possibile per salvarla... e non per abusarla di nuovo.
Forse, se fosse sopravvissuta, avrebbe avuto un'occasione per uscire da quel giro, avrebbe potuto chiedere aiuto a qualche centro antiviolenza, a qualche associazione che si occupa di salvare le schiave del racket, (https://www.lafinestradelsole.com/sfruttamento-donne/) ma purtroppo è morta.
Piango pensandoti, Luljeta, perché ti vedevo di tanto in tanto, mentre ero in macchina, vedendoti al freddo, sapendoti esposta a quell'abominio, il dover sopportare quello scempio di doverti dare, sopportandolo, a dozzine di sconosciuti che ti facevano schifo (ebbene sì, puttanieri, le donne non sono programmate né fisicamente né psicologicamente "per darla al primo sconosciuto che capita", ci vuole uno stomaco di ferro a sopportare il contatto fisico con voi, sgradevole, disgustoso e non voluto), del dover portare a casa quei soldi "per il tuo convivente". Magari, dopo essere stata minacciata da qualche "cliente", uno di quei sadici bastardi che si eccitano a terrorizzare le donne, a penetrarle con violenza.
Piango pensandoti, Luljeta, perché so che quando passavo in macchina, mentre ero seduta al posto dei passeggeri, tu mi guardavi e poi subito dopo volgevi lo sguardo alla macchina dietro di noi.
E qualcuno si fermava per farti salire.
Ho avuto la sfortuna di assistere anche ad un'altra scena che mi ha profondamente disturbato: sempre durante l'inverno, una prostituta mezza nuda, con stivali con tacco a spillo, uno scricciolo filiforme e minuto (di lei si vedevano solo quegli stivaloni altissimi, neri e lucidi) che zoppicava per entrare nell'auto che si era fermata lì davanti. Lei che zoppicava a quel modo, con quegli stivaloni troppo grandi per lei, scomodissimi per camminare, zoppicava arrancando per farsi di nuovo violentare da qualcun altro che "si era messo in fila, ad aspettare il suo turno". Quella scena, che vidi per pochi istanti, mi aveva raggelato e continuai a pensarci per diverse ore. E badate bene che erano le cinque del pomeriggio, c'era ancora luce, ed era sempre lo stesso stradone dove chiunque debba uscire da Melegnano ci deve passare, volente o nolente. Non è che "ero lì perché volevo vedere quelle cose", me la sono vista capitare "in faccia", senza che potessi scegliere se vederla o meno, quella scena. Uno scricciolo di ragazza, con quegli zatteroni enormi, gli shorts cortissimi, che zoppicava per entrare dentro una macchina, traballando su quegli stivaloni troppo grandi per lei, scomodissimi. Mi sono venute in mente immagini di agnelli condotti al macello o di condannati a salire sul patibolo, a vederla.
Quando si dice che la prostituzione del racket, di strada, è degradante anche per chi "non va a cercarsi le lucciole", si dice una grande verità, perché io fui turbata a vedere quella scena, una donna che zoppicava, in un freddo pomeriggio d'inverno, su trampoli troppo alti, per entrare in una macchina di un qualcuno che in cambio di soldi aveva "libero accesso" al suo corpo.
Del resto a che servirebbe chiamare la polizia?
Il tutto si sposterebbe semplicemente di qualche metro più in là.
Anche a Milano, in pieno giorno, si vedono prostitute, in genere transessuali, che sono ferme agli angoli della strada e vanno a braccetto degli uomini che si fermano a parlare con loro.
Le ho viste più di una volta, quando sono andata a comprare i cd.
Io non è che "non sento nulla, me ne strafrego", se vedo certe cose mi colpiscono e vado avanti a rimuginarci per ore.
Qualcuno dirà che il problema è mio, sono io l'ultrasensibile incapace di reggere... e sia. Resta il fatto che vedere queste scene mi ferisce, perché provo compassione ed empatia.
Non ho un cuore di pietra, e lo so benissimo che in questo mondo non avere il cuore di pietra significa essere dei perdenti e dei deboli.
Piango pensandoti, Luljeta, chiedendomi ora se si poteva fare qualcosa per te, se qualcuno invece di avvicinarsi a te chiedendoti "quanto vuoi?" ti avesse chiesto "hai bisogno di aiuto?"
Se avessi potuto fare qualcosa.
Cosa avremmo potuto fare per aiutarti, per aiutarvi tutte, per aiutare anche quello scricciolo di ragazza con quegli zatteroni orrendi, che la facevano zoppicare, lì al freddo?
Si sarebbe potuto fare qualcosa?
Se, se, se, la storia non si fa con i se, adesso è inutile anche solo farsi queste domande.
Sei morta ammazzata anche perché gli altri, come me, che pure provavano tristezza nel vederti buttata lì, non hanno fatto niente, non sapendo che cosa sarebbe stato possibile fare o dirti.
Tra l'altro, proprio in questi mesi di pandemia e crisi economica non solo le prostitute sono piombate nella povertà assoluta, tanto da dover essere aiutate con i pacchi alimentari (esattamente come tante famiglie https://www.lafinestradelsole.com/poverta-2/), ma anche donne di 50 e più anni hanno iniziato a prostituirsi. https://www.bloglive.it/2020/11/09/covid-aumenta-prostituzione-milano-appello/ https://anticorpi.noblogs.org/post/2020/04/26/mutualismo-e-lavoro-sessuale/
Senza denaro non puoi vivere, tutto ruota attorno a quello, anche una fetta di pane e un sorso d'acqua, tutto ha un costo, c'è chi non ha denaro e deve piegarsi alle peggiori violenze, c'è chi ha molto denaro e può avere la possibilità di spadroneggiare sulle persone più deboli dal punto di vista economico.
Ragiono da donna, quindi non ho e non potrei mai avere la percezione di un uomo, ma come si possa fare sesso con qualcuno che sai che non ti vuole, gli fai schifo, che è continuamente esposto a subire stupri (prima e dopo quello che gli farai subire tu) che fa quella cosa perché schiavizzato dalle mafie e per non morire di fame, è qualcosa che davvero non posso comprendere.
Certo, razionalmente lo comprendo il motivo: si vuole fare sesso, non si trova una donna disponibile e consenziente, vogliosa di fare l'amore con te. Allora, si ripiega su "un prodotto che ottieni a pagamento".
Capisco, dal punto di vista razionale, ma è dal punto di vista emotivo, empatico, che proprio non riesco a capire come si possa rendersi volontariamente responsabili di una violenza sessuale fatta su chi non può neanche gridare per chiamare aiuto.
Anch'io sono stata single o col cuore spezzato per diverso tempo, ma non sarei mai stata in grado di pagare "un qualcuno a cui facevo schifo e che mi dovesse sopportare" pur di avere un po' di compagnia.
Pagare qualcuno per fare sesso o fare pratiche sessuali è proprio qualcosa che non riesco minimamente a capire dal punto di vista emotivo, che genere di soddisfazione o gratificazione si può ricavarne dal toccare qualcuno che sta reprimendo i conati di vomito nel mentre che ti guarda e viene toccato?
In effetti, ho letto diverse riflessioni di uomini che vanno a prostitute e non è vero che siano tutti felici e soddisfatti, al contrario, dopo un po' si rendono conto che andare con una prostituta di strada è la morte del sesso. Non aumentano certamente la loro autostima e il loro benessere psico-fisico a quel modo. A nessuno piace essere considerato "uno scorfano vomitevole, che vali solo per i soldi che dai", esattamente come alle prostitute non piace "doverlo fare".
C'è poi l'altro lato della medaglia, ovvero il fatto ovvio che, per quanto sia ributtante, prostituirsi è un modo per avere un reddito quando si è in gravissime condizioni economiche; se viene proibito, una donna come fa a tirare avanti? Non abbiamo un welfare, gli aiuti agli indigenti sono pochi e insufficienti. Mi rendo conto che prostituirsi è un'alternativa al crepare sotto un ponte, private di tutto.
E come le Luljeta, ci sono anche persone tossicodipendenti (li vedevo sempre a Rogoredo, in stazione, in giro a chiedere le monetine, con quel corpo macilento, i vestiti sporchi e usurati, il volto segnato dalle rughe e da orrendi spasmi e tic, nonostante fossero giovani, che giravano a vuoto, chiedendo monetine ai passanti, per poi andare a morire di overdose poco distante dalla stazione, nel "boschetto della droga di Rogoredo" https://www.iene.mediaset.it/2019/news/bosco-droga-milano-sesso-preservativo-dose_487224.shtml), ci sono i senza fissa dimora, uomini di mezza età e persino più anziani, che hanno perso il lavoro, magari sono divorziati e separati, https://sociale.corriere.it/i-nuovi-poveri-i-padri-separati-storie-di-ordinario-disagio/ non si sono più ripresi né dal punto di vista psicologico né dal punto di vista economico, che, come le Luljeta, rischiano di essere picchiati e uccisi dal branco, https://www.rainews.it/tgr/veneto/articoli/2021/01/ven-Vicenza-Arzignano-Delitto-Senza-fissa-dimora-dfdba2f4-c8cd-43c6-9ff8-078b44f5a271.html rischiano ogni notte di morire di ipotermia (ogni inverno è una strage annunciata di senzatetto), al freddo, https://www.corriere.it/cronache/17_gennaio_07/firenze-senza-fissa-dimora-morto-freddo-f3f7f18e-d4c2-11e6-a429-dbd66ce5e88f.shtml dormendo avvolti in coperte e in giacigli di fortuna fatti con la carta dei giornali, guardati con disprezzo o ignorati dai passanti e sopravvivono unicamente perché i volontari del banco alimentare e della caritas si occupano di loro portando un po' di pane e un thè caldo. https://www.progettoarca.org/ https://www.progettoarca.org/news/i-nostri-protagonisti/244-lorenza-e-le-sue-notti-con-l-unita-di-strada-non-ho-mai-incontrato-solitudine-piu-estrema.html
Non sono credente, Luljeta, ma so che un piccolo gruppo di cittadini e cittadine è venuto lì, nell'angolo dove dovevi farti abusare, a leggere una poesia e a recitare una preghiera, a mettere sulla tua sedia un orsacchiotto bianco e tanti, tanti, tanti fiori.
Non sono credente e non lo so se ora tu "da lassù" puoi vederci, mentre piangiamo, anche se non ci conoscevi e noi non conoscevamo te, ma non eravamo indifferenti al vederti lì, all'angolo della strada, al freddo, non siamo indifferenti di fronte alla morte brutale che un essere disumano ti ha fatto subire; non fossero bastati tutti quegli stupri a pagamento che hai dovuto sopportare per anni, ti hanno condannata a morire a quel modo atroce, in quel 7 febbraio 2021, gelido e grigio.
Io non ti dimenticherò Luljeta, neanche le persone che hanno portato i fiori e l'orsacchiotto bianco ti dimenticheranno: lo so che compassione, empatia, dolore e lutto che provano i viventi, non ti servono, Luljeta, a tornare in vita, a vivere una vita migliore, dove sei amata, protetta e rispettata e dove puoi fare l'amore con un lui che ti ami e ti rispetti, non dovendo sopportare lo scempio di mani, bocche e falli che ti manipolano e ti insudiciano contro la tua volontà.
Probabilmente, come tante altre, ti sentivi indesiderata, denigrata. Forse il fatto che da te si fermavano solo uomini e nessuna donna ti chiedesse se avevi bisogno di aiuto, ti avrà fatto soffrire o resa cinica.
Eri lì al freddo, per ore.
Ti auguro un riposo sereno e la tua storia serva da monito per fare qualcosa, almeno per fare il tentativo di fare qualcosa, senza che si debba ancora sentire di un'altra Luljeta stuprata, pagata per stare zitta e far eiaculare il violentatore e infine accoltellata sul ciglio della strada, in quei campi tra San Giuliano Milanese e Melegnano.
Aggiornamento: leggendo i commenti su facebook, https://www.facebook.com/groups/190703731040581/ vengo a sapere che una signora si era fermata a parlare con lei, di tanto in tanto, quando passava in bicicletta. Mi rincuora, è la dimostrazione che c'è ancora compassione e umanità a questo mondo.
Qui potete vedere i cittadini e le cittadine che hanno voluto ricordare Luljeta https://www.facebook.com/francesca.lembi/posts/10224976482063479?__cft__[0]=AZW5fK3LvYwPt0Btr5_wlrzCCdoBpT9TPJC3gkSqjGYDp05zoub-Cq-lT_Ym9VJcHwelBwl1Lgy_88bGdaX3xTsHC-IfkeyiQhPMCMcWyrPahji-HKWzJ9dIqu5uHyPMwlTiDWDqfe9PU763QW68rhuwwMIIwh49bzOxEwqYfPglBysHoT7jUNgv8heGSJxV4LU9tUlyHQ0V6RYG6dL3Y26shHJ2izSo9Of4i54LsUQWIg&__tn__=-UC%2CP-R
Qui potete vedere il video: https://www.ilcittadino.it/stories/Cronaca/a-san-giuliano-il-settimo-femminicidio-del-2021-in-italia_65056_96/
L'orsacchiotto e i fiori: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10224976539544916&set=pcb.10224976482063479&type=3&theater
Il video agghiacciante del suo assassino, che si allontana tranquillo come se niente fosse, dopo averla accoltellata e lasciata nei campi agonizzante: https://www.fanpage.it/milano/femminicidio-a-san-giuliano-il-video-dellomicida-che-si-allontana-dopo-aver-ucciso-luljeta-heshta/
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