Dunwich (Epic-Gothic-Symphonic Metal)




1) Ciao Ragazzi! Per prima cosa, presentatevi ai nostri lettori!

Prima di tutto un grazie sentito a Lunaria per averci contattato e offerto uno spazio per far conoscere meglio il progetto Dunwich. Questo progetto nasce nel lontano 1985 e fin dagli esordi si è sempre un distinto per la proposta musicale un po' atipica per la scena underground di quell’epoca: atmosfere dark (oggi direbbero Gothic), arricchite spesso con il suono degli archi, atmosfere un po' lugubri, trame musicali sempre tra rock e metal e il tutto arricchito da una particolare voce femminile (in tutto nel progetto si avvicenderanno tre cantanti donne). Il progetto è ancora attivo e oggi la line-up è composta da Claudio Nigris (tastiere, composizione e arrangiamenti) e Francesca “Elayne” Naccarelli (voce e testi e composizione linee vocali).


2) Prima di addentrarci nella vostra musica, vorrei che ci spiegaste il motivo che vi ha portato ad adottare "Dunwich" come monicker... è un nome che si lega immediatamente ad un orrore viscerale, forse paranoico, ma agghiacciante... che rimanda a qualcosa di celato, subliminale, ma che prima o poi "verrà a galla"...tra l'altro una vostra canzone si chiama proprio "Escape from Innsmouth"!

Va chiarito che il nome del progetto non deriva dalla lugubre cittadina del Massachusetts, descritta dal grande sognatore di providence per antonomasia  H.P. Lovecraft. Molti anni fa, leggendo alcuni testi di John Dee, mi accorsi che descriveva una  strana cittadina situata nell'anglia Orientale (Inghilterra).
Gli antichi Romani la chiamavano Sito Magus (il luogo del mago), molto probabilmente a causa degli strani riti officiati dagli antichi Druidi in quel luogo. Tra il 1328 e il 1347 questa cittadina, che aveva preso intanto il nome di Dunwich, durante una violentissima tempesta, scivolò quasi interamente nel mare  , trascinando con sè i suoi abitanti.
Da allora fu chiamata anche "The Drowned City", la città annegata. La sua storia stuzzicava la mia fantasia facendomela immaginare come un "qualcosa" che aleggia tra due mondi, gli stessi mondi che ho sempre amato approfondire ed esplorare con ogni genere di lettura, vagando da lidi logici e rigorosamente scientifici come l’astronomia, la chimica, la biologia, la fisica quantistica etc fino ad approdare alle terre celate e ammalianti dell’esoterismo e dell’alchimia. Queste velleità, unite alla musica, erano letteralmente le fondamenta del mio progetto. Per questo nel 1985, fu chiaro che non poteva esserci nome migliore per rappresentarlo.


3) Ripercorrete il vostro curriculum vitae... siete in giro da parecchi anni e ne avrete di cose da raccontare, per chi ancora non vi conosce!

Come scritto poco fa, ho fondato il progetto nel 1985. Nel 1987 abbiamo inciso il nostro primo Demo-tape, dal titolo inequivocabile “The Dunwich Horror”, seguito l’anno successivo da “Horror at Red Hook” (entrambi i titoli sono presi da due celebri racconti di Lovecraft).
Furono accolti molto bene dalla stampa, più o meno specializzata, dell’epoca, per via dell’originalità e per le atmosfere cupe, evocative e allo stesso tempo ammalianti.
Gianni Della Cioppa (Giornalista) scriverà più tardi nel libro “ITALIAN METAL LEGION 1980-1991” che in qualche modo anticipammo addirittura il Gothic in Italia.
Seguirono in breve tempo "Morbid dance tale of yog-sothoth" (1989), "On the way back" (1991), "Cleapsydhra" (1991).
In questo periodo riuscimmo ad organizzare moltissimi concerti-spettacolo con chiari riferimenti a miti pagani e al gotico-letterario dei primi del '900, fino ad arrivare ad esibirci al festival internazionale di Arezzo Wave come gruppo emergente (1991)
Nel 1992 ci fu il primo cambio di Line-up: dal progetto uscirono vari elementi tra cui la nostra prima cantante, a favore di Katya Sanna. In breve tempo vennero pubblicati altri tre demo tape: "La tavola di smeraldo" (1992), "Sul monte e' il tuono" (1993), "Al di sopra del lago e' il vento" (1993). Con questi tre lavori si sviluppò l'idea di ricreare con la musica un ambiente medievale-gotico, attingendo a miti e leggende dal forte sapore ancestrale\esoterico.
Decidemmo di comporre una trilogia, cercando anche di coinvolgere varie forme d'arte come letteratura, pittura, fotografia e scultura.  Il trio di base dei Dunwich, stabilizzatosi dal 1992 al 1999, composto da me, Katya Sanna e Alessandro Vitanza, si avvalse musicalmente della partecipazione di moltissimi musicisti di varia estrazione. Complessivamente nei primi tre album suonarono 40 turnisti. Sono presenti moltissimi strumenti tra acustici ed elettrici, da quelli classici - un quintetto d'archi, ottoni, inserimenti lirici di un coro polifonico, ad altri più atipici,  come nel caso di un orchestra medievale, il tutto sempre arrangiato con forti venature sinfoniche ed epico-gotiche, prese in prestito da quella che è l'espressione più oscura dell'heavy metal.
Questa trilogia segnò anche il vero debutto discografico dei Dunwich, aprendo il progetto con il C.D/L.P: "Sul monte e' il tuono" (su etichetta genovese Black Widow, 1994, giudicato tra i dischi dell’anno della rivista Suono) e proseguendo con "Il chiarore sorge due volte" (su etichetta di Bassano del Grappa, Pick Up, 1995) e "L'eterna eclissi di ghiaccio" (Rising Sun, Germany, 1999 votato disco del mese sul magazine musicale italiano, Psycho!).
Nel 2004, dopo un lungo periodo di inattività, i  Dunwich, con l’ingresso alla voce della esordiente Francesca “Elayne” Naccarelli,  tornano a comporre nuovi brani. Ancora una volta il desiderio di conoscenza e sperimentazione ci  portò a ripercorrere sentieri  iniziatici già noti, e in breve Francesca si allineò alla particolarità della musica, portando però la sua personalità nella stesura delle linee vocali, dandomi modo di spaziare in campi ancora diversi.
Il frutto di questo nuovo viaggio fu il quarto album, che decisi di intitolare Heilagmanoth.
In lingua Carolingia Heilagmanoth significa “Dicembre”. Ho scelto questo nome come simbolo dell’inizio del nuovo cammino. Proprio nel mese del Solstizio invernale infatti, il sole sembra quasi fermarsi, per ripartire poi subito dopo dando la speranza della nuova luce, del secondo chiarore nel nostro viaggio.


4) La prima cosa che colpisce di voi, oltre alla perizia tecnica e strumentale/compositiva, è che il vostro sound si abbevera ora di elementi folk, ora di elementi gothic, symphonic, medieval, power, il tutto miscelato con bravura e perizia, senza risultare scoordinato o "gettato lì a casaccio nel calderone"; Se dovessi dire una band che si distingue, come voi, per ricerca e cura stilistica (oltre che concettuale), direi che potreste piacere a chi già apprezza gli Haggard o anche i Rhapsody of Fire degli inizi!
Che ne pensate? "Beowulf" e "Tales from the Ninth Wave", per esempio, credo che possano già essere un ottimo biglietto da visita, per presentarvi a chi ancora non vi conosce. Voi che altre canzoni citereste, che a vostro parere, rendono bene la vostra essenza?

Purtroppo non è molto facile reperire il nostro materiale, soprattutto per quanto riguarda i primi tre album. I brani da te citati sono sicuramente degli ottimi biglietti da visita per chi vuole conoscere un po' meglio la nostra musica, ma citerei anche “Il giro di vite”, “Il vento di Aran”, “L’avorio di Irene”, “Dove dorme re Artu”, “Yetima” , “Preparazione al trono”, “Il nostro incanto” e “I Petali e il serpente”, contenuti nella prima trilogia , per avere forse una panoramica più completa.
Elayne: Per quanto mi riguarda, il brano che mi fece letteralmente innamorare dei Dunwich fu “I petali e il serpente”, seguito da “Yetima” e “L’avorio di Irene”. Dei brani contenuti su Heilagmanoth, i miei preferiti rimangono "Guardians of the Treshold – Escape from Innsmouth" e "Flying fear", ma trovo che il più “rappresentativo” del progetto, nell’unione tra gothic, heavy e atmosfere folk sia proprio "Beowulf".


5) Potete stilare analogie e differenze, punti di forza ed evoluzione, che caratterizzano ciascun vostro passo discografico?

I primi tre lavori (Sul monte è il tuono, il secondo chiarore e l’eterna eclissi di ghiaccio) sono una trilogia legata allo sciamanesimo ai racconti sussurrati di notte intorno agli enormi falò cerimoniali, dove la fiamma del fuoco serviva a tenere vivo il calore e la luce del sole, per guidare i nostri personaggi durante il loro viaggio iniziatico tra i due mondi sospesi.                                    Da “Sul monte è il tuono”, alle particolari aurore de “Il chiarore sorge due volte”  fino all’immobile silenzio degli Dei de “L’eterna eclisse di ghiaccio c’è un chiaro tributo alle vecchie tradizioni e agli dei dimenticati che giacciono nell’eterno ghiaccio delle memorie perdute. Tutti e tre i lavori si differenziano per stile musicale: "Sul monte è il tuono" è molto sperimentale, sinfonico, cupo, a tratti elettronico. "Il chiarore sorge due volte" invece è quasi completamente acustico, e le sue atmosfere sono chiaramente di matrice medievale e folk (un azzardo visto l’epoca in cui uscì). "L’eterna eclisse di ghiaccio" invece è gotico, molto sinfonico, folk ma con forti venature classiche. Questo cd avrebbe dovuto essere il trampolino di lancio verso una visibilità internazionale, ma purtroppo, per una serie di divergenze sull'impronta da dare al progetto, il nostro viaggiò s’interruppe bruscamente, per essere poi ripreso quasi 11 anni dopo con con Heilagmanoth dove, l’autoproduzione, ci permise di avere più controllo in ogni singolo passaggio. Il risultato fu che l’esperienza accumulata nei tre precedenti Cd sfociò in un genere musicale dove fondere tutte quelle atmosfere a noi molto care (anche in questo Cd il numero degli ospiti musicisti arrivò alla quota di 40 elementi)


6) Da quali fonti traete l'ispirazione? E di cosa parlano i vostri testi?

Il punto di partenza per la composizione musicale è sempre un libro, un film, una storia che mi ha particolarmente colpito, emozionato in maniera tale da portarmi alla scrittura vera e propria su pentagramma. E’ una gestazione che può essere molto lunga, non di rado arricchita da elementi che provenienti dai tanti sogni particolari che compio la notte. Non ci crederete, ma spesso è l’attività onirica la maggiore responsabile di quello che compongo. Probabilmente sarà capitato a moltissime persone di “sognare” di suonare una musica particolare in un contesto anche bizzarro e, non appena destati, correre di gran lena verso qualsiasi strumento musicale cercando di risuonare\ricordare quella melodia che pian piano svanisce, filtrata dalla realtà a cui si siamo “risvegliati”. La tematica dei testi è sempre riportata ai miti, leggende, storie particolari che mi hanno colpito.

Elayne: Solitamente mi occupo io della stesura dei testi veri e propri, anche se chi mi fornisce l'argomenti di partenza è quasi sempre Claudio, che non smetterò mai di ringraziare per le centinaia di storie e racconti meravigliosi che mi ha fatto conoscere in questi anni!


7) Vorrei che oltre ai testi, spendeste anche qualche parola descrivendo gli artwork; a prima vista, dando una semplice occhiata, mi sono sembrati quasi inerenti al concept sul quale avete creato l'album. è giusta come osservazione? Oppure ciascun artwork nasce per se stesso, scollegato dalla parte puramente concettuale? Possiamo considerare i vostri cd come concept album, quindi? E se sì, potete descrivere il concept che si cela dietro ad ogni vostro cd?

È esatto, ogni Artwork dei nostri Cd è studiato fino nei minimi particolari, in particolare le immagini raffigurate nel booklet di Heilagmanoth, realizzate dal bravissimo Martino Palladini, sono tutte ispirate ai brani presenti sull’album.

Elayne: Mentre però la prima trilogia si poteva configurare come un vero e proprio concept, in Heilagmanoth il filo conduttore è dato dalla tematica comune: Ogni brano analizza un mito, leggenda, o figura storica (come Giordano Bruno), dalle venature mistiche e/o simboliche, e ogni immagine del booklet è inerente ad uno di essi.


8) Avete già avuto occasione di esibirvi live? Potete raccontarci qualche aneddoto o qualche evento che ricordate con piacere? Avete realizzato anche qualche video?

L’attività live del progetto è stata molto intensa fino al 1992.
In seguito, per mia scelta, decisi di occuparmi solo dell’attività studio trascurando così ogni esibizione dal vivo. Ricordo con piacere però i primi concorsi per band emergenti dove nel 1988 vincemmo addirittura un edizione. L’esibizione sul palco di Arezzo Wave (1991) è sicuramente un’altro dei ricordi più belli per il valore della manifestazione e per aver avuto l’onore di veder trasmesso in televisione l’intero concerto (video Music). Un'altra esibizione live che amo ricordare fu quando nel 1991 organizzammo a Roma un concerto\festa per la notte del Samhain (halloween): posso assicurarvi che veramente in pochi sapevano dell’esistenza di questa festa (capodanno celtico), niente a che vedere con la carnevalata a cui ci hanno abituato oggi i media.
Al momento l’unico video (un corto promo) è presente all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=OskvWaLV5dY (sul nostro canale da poco creato e non ancora pubblicizzato). Abbiamo però ovviamente progetti a riguardo.


9) Obiettivi, prossimi passi o anticipazioni?!

Dopo  Heilagmanoth, abbiamo partecipato con nuovi brani a due compilation (The Tales of Edgar Allan Poe a syNphonic Collection's  per la Musea) musicando il racconto "The Oblong Box", e con il brano "Il secondo chiarore" abbiamo musicato un canto del Kalevala (poema Finlandese composto di 50 canti, o runi (La Spirit of the north Kalevala in music, per il progetto Heading to North). Infine a maggio di quest'anno abbiamo pubblicato il singolo acustico “Leaves on the altair of the moon”.
Al momento, insieme a Francesca, oltre a procedere con nuovi brani che spero presto raccoglieremo in un EP, stiamo lavorando ad un vecchio progetto che mi sta molto a cuore. Sogno infatti da anni di scrivere delle piccole opere rock impiegando all’interno anche diversi cantanti (adoro i duetti) e diversi stili musicali. L’idea è quella di assoldare dei valenti scrittori che, dietro mie sinossi, possano scrivere delle storie originali che servano da ispirazione per nuovi brani, qualcosa di simile ad un musical. Ovviamente sulla carta appare un opera abbastanza ambiziosa e quasi irrealizzabile tenendo conto degli elevati costi, ma noi siamo abbastanza pazzi (come sempre) da cercare di portare a termine anche questo progetto. Alla fine ci piacerebbe anche portare dal vivo questo nuovo lavoro, impiegando anche una piccola orchestra con diversi attori cantanti. Sognare insomma non costa nulla, e Dunwich è da sempre il luogo adatto dove coltivare mete che sembrano chimere.


10) Concludete a vostro piacimento la nostra intervista e grazie per la disponibilità!

Ovviamente concludiamo con i ringraziamenti per averci dedicato questo spazio!

Elayne: Vorrei aggiungere... complimenti a Lunaria per averci scovati, non è molto facile trovare notizie su di noi, marketing e promozione sono parole per noi davvero poco familiari! e Claudio è  una persona che non ama molto apparire.

Per avere una panoramica completa delle nostre uscite:

Albums :

1994\1999 – CD\LP (500 copie)  - Sul monte è il tuono – Black Widow
1995-   CD\LP (1000 copie Picture disc) – Il chiarore sorge due volte – Pick Up Records
1996\1999 CD  - Eternal ecplipse of frost  - Rising Sun
2007 - CD – Heilagmanoth – Autoproduzione

Compilation :
1989 – LP – Monitor Collection -  con il brano Keep Running
1991 – CD – Arezzo Wave 1991 – BMG Ariola - con il brano Dreamlifters
2010 – CD - The tales Of  Edgar Allan Poe a Synphonic collection – Musea - con il brano the Oblong Box
2011 – CD – Northern Spirits Kalevala in music – con il brano il secondo chiarore

Partecipazioni :
2009 – CD -- The Akallabêth    -- ARCHANGEL –  Francesca Naccareli voce in See Myself in You
2012 – CD  -- "Coverin' Thoughts  - Karnya --  Francesca Naccareli voce in "Mechanical mixtures  e Claudio Nigris arrangiamento archi sull’intro del brano "A Paraphreniac Menticide
2013 – CD—“   prossima uscita  “ – Visioni Gotiche – con il brano “MADRE

Demo – Tape:
1987  - The Dunwich Horror
1988  - Horror at Red Hook
1990 – Morbid Dance Tale of Yog.Sothoth
1991 – On the Way back
1991 – Arezzo Wave
1993 – La tavola di smeraldo
1994 - Sul monte è il tuono
1994 – Al di sopra il lago è il vento

Promo-Cd
2004 -  Promo 2004
2013 –  promo acustico “Leaves on the altair of the moon”
 Libri:
Nel 2008 sono apparsi anche nel libro “ITALIAN METAL LEGION: 1980-1991 a cura di Gianni della cioppa
Nel 2011 sono apparsi in un capitolo del libro\saggio “Horror rock la musica delle tenebre” Di Eduardo Vitolo e Alessio Lazzati  per le edizioni Arcana
Nel 2012 sono apparsi come ospiti nel libro di Eduardo Vitolo “Sub Terra, Rock Estremo e Cultura Underground in Italia (1977-1998)” per le edizioni Tsunami
Nel 2013 sono apparsi, con una scheda, nel libro “Va pensiero. 30 anni di rock e metal in italiano”
Sempre a cura di Gianni della Cioppa pubblicato da CRAC Edizioni.




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