John Steinbeck (breve introduzione)

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John Ernst Steinbeck, nato in California. Dopo una movimentata educazione scolastica, Steinbeck esercitò umili mestieri: visse di pesca, insieme alla moglie, sulle rive della Monterey Bay.

Bracciante, impiegato in zuccherifici, pescherie e sterratore, giornalista a New York, fu scoperto dagli editori nel 1934 con "Tortilla flat" ("Pian della Tortilla"); aveva alle spalle già due romanzi: "La santa rossa" (1929), con protagonista il bucaniere Henry Morgan, e "Al dio sconosciuto", 1933, ambientato nelle campagne della California, con protagonista un contadino che convertitosi ad una religione pagana, onora un dio della fertilità, uccidendosi sull'altare di questo dio silvano durante una siccità.

La campagna e i contadini appaiono di frequente nell'opera di Steinbeck, nei suoi racconti nella raccolta "I pascoli del cielo", ambientati in una comunità agricola di una valle californiana. (vedi anche https://intervistemetal.blogspot.com/2024/03/la-letteratura-americana-di-fine-800-e.html)

Nel 1936 appare "La battaglia", la cui scena e lo svolgimento espressivo sono diversi dai toni steinbeckiani: in questo romanzo, infatti appare una vena comica e fantastica-lirica.

Ma il suo capolavoro è "Furore", una rappresentazione epica del dualismo fra la potenza dei ricchi e l'avvilimento dei miseri.

Un tentativo di risolvere la denuncia sociale in chiave simbolica, seguendo Dostoevskij, fu considerato "Uomini e Topi" (1937) i cui protagonisti sono due diseredati.

Durante la Seconda Guerra Mondiale uscì "La Luna è tramontata" (1942) ispirato alla resistenza norvegese durante l'occupazione tedesca. "Vicolo Cannery" è del 1945, romanzo che riprende la vita e l'ambiente di "Pian della Tortilla".

Citiamo anche i racconti, come "La corriera stravagante" (1947) e "La Perla" (1947) che hanno intenti allegorici.

Nel microcosmo della carriera o nella parabola della ricchezza che porta sventura c'è sempre il tentativo da parte di Steinbeck di dare un giudizio morale e sociale sul suo tempo, anche se qui manca la forza dell'impegno oggettivo che costituisce il pregio dei precedenti romanzi.



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