Info tratte da
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Lonate Ceppino faceva parte del contado del Seprio che comprendeva anche Morazzone, Lozza, Vedano, Carnago e Venegono Inferiore e Superiore.
La giurisdizione ecclesiastica del Seprio si stendeva sulle pievi di Varese, Valtravaglia, Olgiate Olona, Olgiate Comasco e Fino Mornasco.
Attraverso il suo castello, garantiva la difesa dalle invasioni barbariche.
Oltre ad essere un riferimento militare (vi erano strade romane nelle vicinanze: Comum-Novaria, Mediolanum-Varese) aveva anche un'importanza commerciale, come dimostrano la fiere bovine e l'esistenza di una zecca che coniava una moneta propria (Flavia Sibrium)
I Longobardi (da cui deriva il nome "Lombardia") nel 568 arrivano in Italia ed instaurano un dominio che durerà fino al 774; sembra che Castelseprio sia stato potenziato come struttura militare proprio in questo periodo: la torre centrale del Seprio probabilmente faceva parte di una serie di torri disposte a catena lungo il percorso Comum-Novaria.
Dall'antico tracciato di strade romane nei pressi di Lonate è da menzionare la strada Milano-Varese: partendo da Porta Giovia passava per Garbagnate, Saronno, proseguendo per Mozzate, Tradate, Vedano, per raggiungere Varese.
Un altro elemento che è una prova del passaggio della strada romana per Lonate Ceppino era il ponte di sasso sull'Olona, a distanza di qualche centinaio di metri più a valle dell'attuale ponte per Cairate, anche se va ancora stabilito se risale all'epoca romana o medievale.
Quando nel 774 Carlo Magno conquista il regno italico, sconfiggendo i Longobardi, ciò non comporta un cambiamento sul Contado del Seprio, che però inizia ad essere diviso nel X secolo per decisione dell'arcivescovo di Milano che lo suddivise in feudi da dare in possesso a vassalli, chiamati "capitanei", di Castiglione.
Alle dipendenze di questi vi erano i valvassori e i valvassini, che avevano compiti di difesa delle mura di alcuni luoghi.
Il Dominus Loci ("Signore del Luogo") di Lonate Ceppino era Ottone Castiglioni ("Otto de Castelliono qui fuit dominus totius ipsius loci de Lonate")
Da documenti che attestano una controversia, sappiamo che nel 1141 "il mulino che si trova nella chiesa di S. Bartolomeo al Bosco, che si trova sull'Olona sotto il castrum di Lonate (est in fluvio Olonne subtus castrum de loco lonate)"
Il termine castrum sta ad indicare una fortificazione: le case che stavano nella parte esterna, che costituiscono il perimetro del "loco" venivano unite e recintate con mura e palizzate; probabilmente al lato della chiesa di S.Pietro vi era un fossato di difesa che doveva iniziare a lato della chiesa, vicino a dove incomincia il pendio della valle e finire sul pendio della valle, racchiudendo "il loco" di Lonate.
La chiesa di S.Pietro come appare oggi:
e dopo essere scesi in valle
Etimologia di Lonate Ceppino
L'analisi alle origini dei nomi delle località permette di approfondire le conoscenze storiche, organizzative ed economiche del passato; nel caso di Lonate Ceppino manca un numero di elementi minimi per risalire all'origine della spiegazione del nome.
Lo stemma di Lonate Ceppino non è la spiegazione del nome: venne ideato dall'Archivio Araldico Vallardi e raffigura una luna posta su un ceppo;
dal punto di vista storico Lonate Ceppino, che giace presso la riva sinistra dell'Olona sopra un colle di puddinghe, ovvero una roccia sedimentaria costituita da frammenti rocciosi arrotondati come ciottoli e ghiaie (da qui il "ceppo" e quindi "Ceppino"), mentre "Lonate" trova il suo riscontro nella cappella dei Lunate (Lonati), antica famiglia menzionata nelle cronache del 1398; lo stemma dei Lonati era rappresentato da tre crescenti d'oro (quarti di luna); tuttavia queste restano ipotesi e non sono suffragate da elementi certi; basti il fatto che non esistono testimonianze su documenti della famiglia dei Lonati a Lonate Ceppino (mentre esistono prove che testimoniano la loro presenza a Lonate Pozzolo).
Sfogliando i documenti, in particolar modo il manoscritto di Sormani, si trova l'ipotesi che guardando il paese della valle si possa intravvedere la luna posta sul ceppo; infatti il Sormani tenta di spiegare il nome di Lonate collegandolo al culto che i popoli antichi avevano per gli astri. (*)
Sormani lega il nome "Ceppino" al gruppo dei Cepidi o Gepidi, (1) che secondo il Sormani si insediarono nel territorio di Lonate Ceppino al tempo dei Longobardi, ma questa resta un'ipotesi.
è stata avanzata anche l'idea che il nome Lonate possa essere una derivazione del nome del fiume Olona, con l'aggiunta del suffisso -ate, di origine romana che contraddistingue molti paesi della zona, ma l'ipotesi viene smentita da un documento del 1148 che riporta la controversia del mulino esistente sull'Olona tra Fiore preosto della chiesa di S. Bartolomeo in Bosco da una parte e dall'altra Daria Badessa del monastero di Cairate e i villani dello stesso luogo; nel documento emergono i due nomi: l'Olona è chiamata "Oronna" mentre Lonate è menzionato come Lonate: "...de molendino ipsius canonice quod est eddificatum in ripa et fluvio Oronna iusta locum de Lonate..."
Considerato che Lonate in dialetto si dice "Lonà a" potrebbe essere un indizio che il nome rimanda alla glossa ligure "lon, lona", valletta, conca acquitrinosa o pozza; l'esistenza di avvallamenti è confermata da documenti di inizio 1800 riguardanti una piazza che si trasformava in un bacino d'acqua nei periodi di pioggia.
Il nome Ceppino può essere derivato dalla caratteristica della riva dell'Olona che in corrispondenza del paese è alta, ha una consistenza elevata ed assume carattere di un conglomerato duro detto "Ceppo".
Con questa chiave di lettura, il nome Lonate Ceppino potrebbe essere una composizione di due luoghi vicini: Lonate = conca = valletta, Ceppino come forma di ceppo che assume il promontorio su cui è stato costruito il primo nucleo di case, se si guarda dalla valle.
Comunque, il primo documento storico che menziona Lonate Ceppino appartiene alle "Carte di Novara" (X secolo), dove Lonate C. appare come "Lonnate"; in seguito viene menzionato in una pergamena dell'8 dicembre 1141 che riporta la sentenza di una lite fra il Preosto della chiesa di S. Bartolomeo al Bosco (nei pressi di Appiano Gentile-Pianbosco) e un Bonifacio di Cairate, per il mulino costruito sopra il vigano (terra comune) del territorio di Lonate Ceppino.
Dopo l'anno 1000, Lonate inizia ad essere chiamato "Lonate Cipino" (Cipino, non Ceppino) in un documento che attesta la donazione di tutte le terre e i beni alla chiesa di S. Pietro il 7 aprile 1144, da parte di Bonifazio detto di Caidate figlio di Enrico.
Lonate Ceppino si trova menzionato anche nel "Liber Notitiae Sanctorum Mediolani" attribuito a Goffredo da Bussero, scritto verso la fine del 1300.
Nelle Carte di Novara Lonate Ceppino e Lonate Pozzolo sono sempre chiamati "Lonate, Lonnate e Burgo Lonate". è stato un errore, però, l'aver identificato "Logonate" con Lonate perché Logonate si riferisce all'attuale Luvinate, frazione di Comerio (Va).
(*) Nota di Lunaria: non mi pare un'ipotesi così campata per aria, perché a Lonate Pozzolo, per esempio, sono state rinvenute due are votive, una a Diana, Dea lunare, l'altra a Silvano, dio delle selve;
(1) I Gepidi erano guidati dal re Turisindo; il suo successore Cunicondo dichiarò guerra ai Longobardi; i Gepidi vennero massacrati dai Longobardi e dagli Avari. Alboino uccise Cunicondo in battaglia e con il suo cranio si fece una coppa per bere e sposò sua figlia Rosmunda. Da allora i Gepidi non ebbero più re e rimasero sotto il dominio degli Avari; altri seguirono i Longobardi che dopo il 568 invasero l'Italia settentrionale.
LE CHIESE
Il primo documento che menziona la chiesa di San Pietro a Lonate Ceppino è datato 7 aprile 1144; vi è poi un altro documento risalente alla fine del 1200 è il Liber Notitiae Sanctorum Mediolani: "In plebe di Castro Seprio loco Lonate Cepino est ecclesia sancti Petri"; viene poi citata nel Notitia Cleri Mediolanensi de anno 1398 dove sono registrate i soldi che le parrocchie versano alla Curia arcivescovile in rapporto ai beni che possiedono.
La chiesa di san Pietro, anche oggi, si presenta sulle pendici della valle Olona, affiancata ad un gruppo di case che rappresentano il nucleo originario del paese; se viene guardata dal fondo della valle, spicca come unica costruzione.
Se si guarda la facciata di entrata si rileva che strutturalmente e architettonicamente la chiesa risulta da una composizione di due costruzioni fatte in un periodo diverso; probabilmente in origine lì vi era una cappella, che sarebbe stata "la prima chiesa", poi ampliata.
La sepoltura dei morti avveniva nella chiesa e nel terreno circostante la porta di entrata e questo dava origini a problemi perché la gente si fermava nel cimitero anche durante le ore di messa; fu così proposto "di mettere delle sbarre e una porta al cimitero in modo da vietare fisicamente l'ingresso durante le ore dei divini uffici"
Dal "Liber Notitiae Sanctorum Mediolani" risulta che già nel 1200 esisteva la chiesa di S. Maurizio "in plebe de Castro Seprio Loco Lonate Cepino est Ecclesia Sancti Mauritii"; anche una pergamena del 1252 ne attesta la presenza.
La chiesa, nel 1500, era dotata di una finestra molto bassa che poteva consentire di seguire la messa stando all'esterno della chiesa; venne quindi emanata una direttiva che prevedesse la chiusura di questa finestra e l'apertura di una nuova finestra posta più in alto.
Fino al '700 risulta circondata da un vigneto; il cimitero presente davanti alla chiesa era senza recinzione.
Venne abbattuta nel 1972 e questo fu un grave sopruso nei confronti di una preziosa testimonianza del passato; durante l'abbattimento venne ritrovata una bottiglia con dentro un foglio scritto da un muratore che gratuitamente aveva fatto dei lavori di manutenzione per questa chiesa.
La chiesa di S. Maria e S. Antonio detta "Maduneta" (Madonnetta) venne fondata da Matteo e Baldassarre Saporiti il 15 agosto 1562.
In origine la facciata era affrescata:
L'edificio ospita affreschi e decorazioni attribuiti a Biagio Bellotti (pittore di Busto Arsizio del 1700)
Fa parte della storia di Lonate anche l'antico fabbricato esistente in via IV Novembre, sede di un monastero e alloggio per le truppe militari austriache.
Aggiungo anche questa, che spero di vedere dal vivo prima o poi
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