Ecco la Parigi di Maigret, lo spettacolo quotidiano sotto le finestre della sua casa in Boulevard Richard-Lenoir, la pioggia che scroscia sui vetri del suo ufficio in Quai des Orfèvres, le passeggiate fatte sul lungo Senna per pensare, i boccali di birra gelata alla Brasserie Dauphine, gli irresistibili richiami dei panini nelle vetrine di qualche bistrot sui Grand Boulevards. Una città da affrontare sempre con la sciarpa al collo, come vuole la materna signora Maigret... Una Parigi di poveri diavoli, di portiere pettegole, di donnette perennemente in vestaglia, di sigarette notturne. Quel che guida Maigret è in fondo una morbosa curiosità che lo porta a voler conoscere le storie di ogni personaggio in cui si imbatte, fosse pure un modesto magazziniere apparentemente senza nemico come "Le due pipe di Maigret".
Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/i-classici-del-giallo.html
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