Tenebra Arcana: intervista per "Martiri dell'Odio"!



1) Ciao Ragazzi! Torniamo a sentirci dopo qualche mese, visto che proprio in questi giorni state promuovendo il vostro full-lenght (con 9 canzoni) "Martiri dell'Odio" mentre la prima intervista l'abbiamo fatta sul vostro EP "Luna" (ottimo album di debutto che però era troppo breve!)...
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/intervista-ai-tenebra-arcana.html
Prima di addentrarci nel concept del vostro album, potete ri-presentarvi con una breve nota biografica che vi riassuma, per quei lettori che ancora non vi conoscessero?

Gabriel - Ciao!
Ti ringraziamo per questa seconda intervista!
Noi siamo i Tenebra Arcana, band symphonic black metal da Milano.
La formazione prevede: Gemy alla voce e alle tastiere, Goro alla voce e alla chitarra, Gabriel alla chitarra, Teo al basso e Mirko alla batteria.
Ci siamo formati nel 2017, dopo un anno di prove e concerti abbiamo inciso il nostro primo lavoro di 5 pezzi “Luna” che è andato secondo noi molto bene. Da pochi mesi abbiamo pubblicato il primo full length “Martiri dell’odio” e stiamo facendo una serie di concerti per promuoverlo!


2) So che l'EP "Luna" (corredato da un artwork stupendo) è andato letteralmente a ruba. Considerato che attualmente (anzi, già da qualche anno...) viviamo in un'epoca alquanto "frivola e disimpegnata" dove è sempre più difficile che la gente "nella media" si interessi all'Arte e compri album e libri... penso sarete orgogliosi di aver visto che siete stati capaci di creare un Ep talmente bello che sono giunte numerose le richieste di acquisto, e non solo da parte di fans italiani!

Gabriel - Si come ti dicevo l’EP Luna ha avuto un bel riscontro ed è stato anche ben recensito, a tal proposito abbiamo deciso proprio in questi giorni di ristamparlo. Ha avuto veramente un ottimo impatto e ci ha permesso di trovare 2 label, una ucraina (Vacula Records) e una italiana (Lupus niger prod and distro) che ci stanno aiutando con la stampa e la promozione del nostro disco appena uscito “Martiri dell’odio”. Anche per il nuovo lavoro, cosi come per Luna, l’artwork è stato interamente gestito dal nostro amico Simone Occhiato, che ancora una volta ci ha stupito per la facilità e la qualità con cui ha trasformato le idee e i concetti presenti nel disco, in immagini allucinanti. Questa volta abbiamo lasciato perdere i colori “vivaci”



e siamo passati al nero e al bianco, più in linea con le tematiche e l’aria che tira nel disco.


3) "Martiri dell'Odio" è il vostro primo cd completo. Lo avete anticipato con l'uscita del singolo "Il Calvario", caricato online qualche settimana fa.
E similmente come successo per "Luna" anche questo vostro singolo ha riscosso subito molto interesse. Nel mentre, vi siete anche esibiti live di recente.
Potete parlarci un po' del processo di songwriting di "Martiri dell'Odio"? Io penso che rappresenti un "continuo" con quanto avete proposto in "Luna" (tanto che in realtà le canzoni di "Luna" avrebbero potuto benissimo essere incluse anche in "Martiri..."), segno che nel processo di creazione della musica "avete le idee ben chiare" su cosa suonare e cosa comporre, senza stravolgere il vostro sound.


Gemy -  Per quanto riguarda il nostro sound, hai pienamente ragione, anche perché molte delle canzoni presenti in "Martiri dell'odio" sono state composte contemporaneamente a quelle presenti in "Luna". Dal lato tematico, riguardo ai testi, invece ci siamo un attimo distaccati dall'esoterismo, affrontando realtà più concrete, come il dolore mentale, l'odio, la sofferenza fisica, e l'esaltazione del concetto che nonostante viviamo in un mondo sovrappopolato, siamo soli all'interno del nostro cerchio di angoscie. Per questo definirei "Martiri dell'odio" un percorso di dolore e lenta sofferenza, una sorta di Via Crucis, non per nulla il nostro singolo s'intitola "Il Calvario".



Goro - per la composizione dei pezzi ognuno porta idee e riff su cui poi ci dedichiamo e sviluppiamo passo per passo. anche per le  tematiche delle canzoni, ragioniamo sulle argomentazioni da trattare, in "Martiri dell'odio" le tracce sono predisposte a rappresentare un percorso canzone per canzone, partendo dall'intro / Outro (Martirium principium / in fine martirium)

4) Chi vi conosce da tempo già lo sa, ma diciamolo comunque per chi non vi avesse proprio mai sentito: musicalmente proponete un Black Metal melodico, che si differenzia dal Black Metal sinfonico attuale perché più in linea con "lo stile della seconda metà degli anni Novanta" e più intimista ed emozionale, laddove molti gruppi attuali si sono lasciati prendere la mano da suoni troppo orchestrali che, seppur "ben presentati", sanno un po' di pomposo e stucchevole fine a se stesso... Nella vostra proposta invece si cura molto l'atmosfera e i ritornelli malinconici (bilanciando questi aspetti emozionali con la pesantezza tipica del Black, si senta una track come "Santa Morte" o "Funerale") ma senza l'effetto "artificiale" tipico di altre band che si sono lasciate prendere la mano troppo da questo "perfezionismo orchestrale precisino" tanto che l'effetto, alla fine, è quello di sembrare dei "Nightwish" con le scream vocals... e di aver dimenticato che parte della bellezza del Black Metal è proprio la sua ruvidezza e la sua immediatezza, il suo essere un tipo di musica che si basa molto sull'istintività e non tanto sul "ridefinire poi il tutto con artifizi, per cercare la perfezione tecnica". Una mentalità di questo tipo è più in linea con generi come il Prog o il Symphonic Metal, secondo me...
Personalmente anch'io prediligo "il vecchio stile di Black Metal melodico" (sarà anche per motivi di nostalgia...) che trovo molto più emozionale e toccante, più genuino (anche con una registrazione un po' "old style") che non un Symphonic Black Metal iper-orchestrale ridefinito con tutti gli artifizi tecnologici del 2019 che ne "ripuliscono" il suono... ben suonato, certo, ma artefatto. Un po' di "plastica", insomma.
Una cosa che comunque già saltava all'orecchio fin da "Luna" è che voi, pur ispirandovi a quel tipo di Black Metal melodico in voga tra il 1994-1998, non fate l'effetto "copiacarbone", cioè non vi limitate a copiare riff\giri di tastiere già sentiti nelle band più celebri del genere... Personalmente credo che sia già segno di maturità compositiva (e voi siete comunque esordienti e con un'età molto giovane!) perché solitamente è frequente che una giovane band alle prime armi citi (più o meno consapevolmente) delle note\giri armonici che all'ascoltatore sanno di già sentito nelle band storiche... Insomma, ci sono band che "si accontentano" di essere dei cloni (quante band sono uscite che emulano i COF tanto da sembrare più COF dei COF stessi?!) e non hanno nessuna vera e propria personlità e poi ci sono band che riescono a produrre qualcosa di personale con un loro tocco ben preciso pur stando all'interno degli stilemi del genere... Come siete riusciti ad amalgamare così bene le vostre personali influenze e preferenze musicali nel processo di songwriting di "Martiri dell'Odio"? Quali sono, a vostro parere, le 3 migliori canzoni che potrebbero essere "biglietti da visita" per farvi conoscere, perché enfatizzano e racchiudono al meglio tutta la vostra essenza e lo spirito di "Martiri dell'Odio"?


Gemy - Molti dei riff presenti nel nostro ultimo lavoro, nascono da sentimenti veri e propri, infatti, penso che traspaia all'ascoltatore una sorta di filosofia decadentista. I sentimenti alla quale mi riferisco non sono di certo la gioia oppure l'ottimismo, bensì nostalgia e la malinconia, ovvero tutte quelle emozioni che seppur brutte o dolorose, ci ricordano che siamo esseri umani. Penso sia inutile creare qualcosa di già creato, quindi prediligo l'individualismo, insomma, parlare di Satana e di morte è semplice, parlare di se stessi un po' meno. Se si vuole percepire questo concetto, consiglio un ascolto accurato di tutto il cd, senza tracce in particolare. È un viaggio da intraprendere dall'inizio alla fine, perché ognuna di esse, contiene al suo interno una parte della nostra essenza.

Goro - Ogni band esprime e si pone per quello che vuole trasmettere e dimostrare.
Quello che vogliamo trasmettere attraverso le canzoni lo valorizziamo con atmosfere e melodie.
Noi fin dall'inizio non ci siamo concentrati sull'aggressività del genere.
Per gusti e come riferimenti quello che e il panorama Symphonic/Melodic black ci ha dato modo di esprimerci al meglio, perché e un genere che musicalmente  ti permette di spaziare molto, a confronto degli altri generi.
Ci siamo concentrati ad arricchire il nostro sound con i gusti e le preferenze musicali di ognuno, partendo da un'idea iniziale, ognuno di noi propone arrangiamenti e idee.
A parere mio e difficile dire quale siano i pezzi più presentabili come biglietto da visita, ma personalmente direi Martiri dell'Odio - Dolore Aeternum e Santa Morte.


5) E ora veniamo al concept dell'album! Chi mi conosce sa che io (che non sono musicista, pur amando moltissimo la musica) valuto ANCHE il discorso dei testi e anche se posso apprezzare band che fanno uscire "testi sciocchini" (non c'è niente di male a fare testi banali o scontati, se comunque si propone ottima musica), la bibliomane in me si sente davvero più interessata a band che vanno oltre le solite frasi banali, trite e ritrite (anche perché, diciamo la verità, molte volte le band Black Metal si limitano davvero a scrivere banalità puerili o kitch con l'effetto del "quattro parole gettate lì"). Vorrei, quindi, che ci illustraste nei dettagli il concept e le tematiche che avete affrontato in "Martiri dell'Odio", che unisce ad ottime canzoni un testo cantato in italiano (con l'uso occasionale del latino) ad eccezione di "Santa Morte" e "Dolor Aeternum" che vedono una parte del testo in inglese.
Mi occupo davvero tanto di poesia italiana (e la nostra Italia, specie secoli fa, ha sfornato un patrimonio letterario che altri paesi di recente unità nazionale\linguistica si sognano...)






anzi, un certo tipo di "tematiche gotiche", ancor prima degli inglesi di fine Settecento, siamo stati noi italiani a inventarle (basterebbe citare alcuni sonetti rinascimentali e barocchi di nomi come Luigi Tansillo o Girolamo Preti...)



tuttavia, qui in Italia le band sono sempre restie ad usare l'italiano... Nella scena Black italica sono davvero una manciata quelle band che hanno usato la lingua italiana. L'ho chiesto più volte a tante band e mi è sempre stato risposto che risulta estremamente difficile cantare in italiano, da un punto di vista di metrica ecc., e probabilmente è proprio così, visto che l'inglese è una lingua decisamente più semplificata e "corta" rispetto al nostro italiano, che può davvero essere complesso e forbito se si va a pescare la poesia dei secoli precedenti. Tuttavia, nel vostro caso, siete riusciti davvero con maestria ad articolare testi scritti in italiano, e le vocals (avete due cantanti, che si alternano!) risultano ben nitide e scandite (mentre probabilmente ci sarebbe stato il rischio di non riuscire ad articolare bene il tutto risultando "biascicanti").

Goro - Sicuramente la lingua inglese si presta molto più facilmente rispetto ad altre lingue, anche per un discorso di visibilità , oltre che di praticità sugli arrangiamenti.
Noi prediligiamo il cantato in italiano.
Bisogna lavorare sulla singola parola per rendere tutto omogeneo e in metrica con la musica, senza ad andare ad alterare il significato.
Ovviamente poi ognuno ha il suo modo comporre.
Abbiamo inserito la lingua inglese anche per dare varietà ai pezzi, un qualcosa in più da offrire.
Mentre l'uso del latino ci ha dato modo di creare più atmosfera
Come per il resto l'alternarsi di parti cantate in poesia.
Come ben hai anticipato, Martiri, Funerale e Santa Morte sono le canzoni che esprimono al meglio l'unione del nostro modo di scrivere e comporre.


Gemy - Concordo pienamente con te, che cantare in italiano, non è per niente la via più semplice. Ma noi siamo martiri dell'odio, e ci piace soffrire....
Scherzi a parte, l'impostazione dei testi, deriva appunto da un grande amore per la poesia italiana, e mi fa piacere che l'abbia notato. Penso sia innovativo gettare un'atmosfera Leopardiana dentro ad un calderone di riff distorti e melodici al contempo. Una tenebra antica oscura e sconosciuta, una Tenebra Arcana, l'unione fra l'oscurità che avvolge l'era moderna, con le antiche arti della poesia e della musica.


Gabriel – Io penso che il fatto di cantare prevalentemente in italiano sia uno dei motivi principali per il quale la band è apprezzata da molte persone soprattutto nei live. Alla fine dei concerti, parlando con le persone a cui capita vederci, si cade sistematicamente sempre su questo argomento.  E’ chiaro che cantando in scream o in growl è abbastanza difficile percepire il testo durante il live, tuttavia ritengo che sia Gemy che Goro riescano a farsi ben capire anche utilizzando un tipo di cantato estremo. Penso che la questione del cantare principalmente in italiano sia uno dei punti di forza della band e soprattutto un qualcosa fatto di rado in questo “genere musicale”. Un'altra cosa che fa la differenza e che ci tengo ad evidenziare, è l’amicizia che c’è tra di noi, che ci ha permesso di creare i pezzi lasciando spazio alle idee e agli stili di tutti, lasciando da parte l’egocentrismo di pochi. Le nostre influenze iniziali non hanno mai sovrastato le opinioni personali dei componenti della band. In altre parole, non suoniamo a tavolino, e non vogliamo essere la copia carbone di nessuno, nemmeno della nostra band preferita. Penso che sia molto difficile risultare originali oggi come oggi, e l’unica strada percorribile per non risultare la copia di qualcosa di già sentito anni fa sia quella di essere se stessi, partendo dalla lingua e lasciando da parte l’ossessione (molto diffusa), di voler necessariamente essere uguale a un progetto già esistito (in un altro periodo storico, e magari in un altro paese) 

6) E per quanto riguarda la copertina? è completamente differente da quella di "Luna" (caratterizzata da uno splendido viola!). Avete optato per un classico bianco e nero, e per un'immagine che a me ricorda molto gli antichi sacrifici pagani (per placare o igraziarsi gli Dei). Tuttavia, rispetto ai sanguinari "riti del grano" (tipici delle società agricole e particolarmente cruenti, potrei citare i mesoamericani e le loro ecatombe di vittime immolate a Dee delle spighe come Xilonen o "Signori scorticati del rinnovamente stagionale" come Xipe Totec..) la vostra immagine mi fa venire in mente più un contesto bellico e marziale, una sorta di sacrificio per la guerra... Si vedono infatti questi incappucciati che brandiscono delle lance contro una vittima che giace immobile in attesa di ricevere il colpo... Forse, per l'artwork vi siete più ispirati a contesti inerenti il sacrificio del capro espiatorio o delle divinità della guerra a cui venivano immolati i prigionieri? Per esempio Morrigan era una (Triplice) Dea della guerra, legata ai corvi anche perché i corvi banchettavano sui corpi dei guerrieri caduti in battaglia sui campi... O penso anche a divinità come Marte o Ares. I mesoamericani per esempio avevano diverse divinità terrifiche e sembra che scendessero in battaglia proprio per catturare i prigionieri che poi sarebbero stati sacrificati per gli Dei... Come mai, quindi, avete scelto proprio questa immagine? Serve a riferirsi a quel contesto ancestrale sacrificale o piuttosto va vista in chiave metaforica e più legata a conflitti interiori e dolorosi dell'animo umano che spesso si trova a dover combattere (e sacrificare...) parti di se stesso?
Chi è il disegnatore?


Gemy - Il disegnatore è lo stesso che ci ha fatto l'artwork di Luna, ovvero Simone Occhiato. Come per Luna, gli abbiamo sempre dato libero campo su cui lavorare, con un piccolo sentiero per fargli capire cosa vogliamo rappresentare. Luna era un lavoro più astratto, infatti includeva colori interstellari, che riportano a galassie, quasar e buchi neri. Martiri dell'odio invece, è un riflesso di anime inquiete e senza colore. La copertina rappresenta il dolore, dovuto dall'odio creato dalla società moderna, che classifica e divide per generi, quindi non bisogna immedesimarsi in quelle oscure figure che torturano, bensì nel povero essere in primo piano, che sta per essere straziato. Per quanto ci si possa sentire forti, saremo sempre attaccati o accusati per le nostre gesta. In conclusione, Simone ha fatto un ottimo lavoro, e nonostante non ascolti il nostro genere, ha capito perfettamente il messaggio da lanciare, perché anche lui, come noi, ha molto sentimento e amore per quello che crea.

Goro - In Martiri dell'odio si possono trovare molti riferimenti sia esistenziali che spirituali dell'essere umano. Nei nostri brani riportiamo la nostra personalità ed emotività, rispecchiandoci nei nostri testi e ponendoci agli argomenti attraverso metafore. Ci piace giocare di fantasia e reinterpretare mettendoci sempre la nostra impronta sugli avvenimenti e temi in genere, dandogli una nostra versione e significato.
Martiri dell'odio incarna l'essenza dell'uomo nella sua unicità.


7) Da appassionata di teologia, paganesimo e mitologia, noto subito certi riferimenti culturali... Difatti mi incuriosiscono alcune citazioni dei vostri testi: la Morte di Dio (Kenosis), Lucifero, Lilith e l'Ape... Iniziamo da Lucifero, che compare nella title track che dà il titolo all'album, con la frase: "Glòria Patri. Lucifero. Et Spirìtui Inferis".
Il tutto poi suona molto "liturgico" a mo' di evocazione (enfatizzato dall'uso del latino e dall'incedere con eco di tutto lo stralcio!)
Mi piacerebbe chiedervi se siete ispirati dall'Occultismo... che tipo di letture vi piace fare.
Ci sono diverse interpretazioni di Lucifero\Satana.




Quella "cristiana" (peraltro inesistente nel contesto ebraico antico) già la conosciamo, ma esistono anche interpretazioni che vanno a vederlo come "Portatore di Luce" (della Conoscenza, della Sapienza, del Progresso scientifico, contro l'oscurantismo del monoteismo, che poi è la mia interpretazione preferita, presente anche nell'"Inno a Satana" di Carducci,




ma anche nel Titanismo, e la si può rivedere anche come "Diana Lucifera", Portatrice di Luce, con la Fiaccola della Sapienza e la falce di luna sul capo).



Ci sono poi altre interpretazioni, da quella più materialistica alla Lavey (Church of Satan) che vede Satana come allegoria e archetipo della natura animale dell'Essere Umano che si fa Dio da se stesso gratificandosi con una vita di piaceri materiali (laddove il monoteismo e religioni simili prevedono un discorso di rinuncia, ascetismo, penitenza e pessimismo carnale, masochismo, umiliazione...)





o quella più da Teoria del Caos o più ermetica o legata alla mera "Magia Nera". 



Voi come lo vedete Lucifero? Come mai lo avete inserito in una trinità di Padre e Spirito? E come mai in "La Stirpe dell'Odio" vi riferite a lui come "Satana lacrima il suo tormento"? Mi pare una citazione molto in linea con la Letteratura Ottocentesca Romantica, per esempio in autori come Eminescu o Lermontov c'è questa idea del Satana\Demone innamorato e disperato...




ma potrei citar ancor prima il Satana di Milton, precursore del Satana Ottocentesco.





Un libro consigliato, per una storia del simbolismo sul Diavolo:



Giova ricordare che anche il concetto di Trinità era pagano (Ecate, ad esempio, era una Dea Triforme; nell'Induismo si adorano ancora trinità di Dei "Trimurti").



Per quanto riguarda Lilith (da voi citata in "La stirpe dell'uomo") è una figura mitologica molto nota (e amata dal movimento wiccan femminile, specialmente).
La vulgata ebraica (e poi cristiana) la dipinge come "moglie disobbediente di Adamo" ma in realtà Lilith era un'antichissima Dea-alata, accompagnata dalle civette e dai leoni (simboli che poi troviamo in altre divinità, come Atena, Blodeuwedd, Durga, Sekhmet...) che stringeva nelle mani il Proto-Ankh (simbolo di eternità).






PROTO ANKH (ANELLO SCHEN)

Civetta e gufo, poi erano animali legati alla profezia, alla dimensione ctonia...


ATENA CON LA CIVETTA

Probabilmente agli inizi, prima di diventare una Dea terrifica connessa al vento del deserto (che gli ebrei successivamente demonizzano) similmente a Pazuzu,



era una Dea della fecondità (su un bassorilievo la vediamo mentre si erge su degli stambecchi, animali con le corna che condividono un simbolismo di fertilità e virilità insieme al capro, al toro e all'ariete) 



e poi della giustizia ultraterrena (simile alla Maat egizia). Come mai avete sentito l'esigenza di citare Lilith? Come vi piace interpretarla? Con una valenza sessuale? Il passo dice "Lilith exhurgi e condanna i miei peccati da voi ereditati, ira e lussuria".
Nella stessa canzone compare anche un ritornello molto "misantropo": "Date il fuoco all'uomo ed egli vi brucerà\date l'acqua all'uomo ed egli vi annegherà\date l'aria all'uomo ed egli la toglierà\date la terra all'uomo e vi seppellirà". Sì, anch'io condivido molto questa visione così pessimista e catastrofista per definire l'essere umano che resta sempre in balia dei suoi lati oscuri e distruttivi...

Gemy - In martiri dell'odio non c'è nessun tipo di esaltazione alla religione, il pezzo di "gloria patri lucifero", è semplicemente un stupro del padre nostro cristiano cattolico, quindi più che un'evocazione Satanica, la definirei una dichiarazione di guerra alla religione, infatti è molto provocatoria. Per quanto riguarda La stirpe dell'uomo, citiamo Lilith, ma si tratta di un paragone del tipo, la madre che avrei voluto. Anche qua non vi è nulla di esoterico, semplicemente racconto la mia infanzia, paragonando Dio a mio padre che mi ha generato, e Satana a mia madre, che anziché trasmettermi gioia e luce, con le sue gesta mi ha introdotto in una realtà di dolore, sangue, aborti e suicidi.
Il ritornello, invece, come hai percepito, si tratta di una sorta di cantico misantropo. Perché penso che non esista nemico peggiore di noi stessi.


Gabriel – Io più che dalle letture propriamente esoteriche, sono stato, e lo sono tutt’ora, influenzato da alcuni romanzi gotici come per esempio quelli di Ann Radcliffe, di Clara Reeve, di M. G. Lewis o di Charles Robert Maturin, con le loro descrizioni infinite di boschi e paesaggi naturali tetri o desolati (spesso ambientati in città italiane o comunque vicine a noi). Sicuramente mi hanno influenzato molto, non tanto nella stesura dei testi (di cui non mi occupo) ma nella scelta di alcune parti “melodiche”, di alcune sonorità (tipo la decisione di utilizzare la chitarra acustica in alcuni punti). L’idea iniziale, la scelta di quelle note, per esempio, della parte solista di “Santa Morte”, che si distaccano abbastanza dai classici clichè del black metal, è nata ripensando proprio ad alcuni di questi libri, che mi piace ancora tirare fuori ogni tanto rileggendomi alcuni passi. Sono pochi libri, ma che mi hanno personalmente influenzato molto e che negli anni mi hanno indirizzato nel suonare un tipo di musica molto atmosferica. (Nota di Lunaria: anch'io giudico Ann Radcliffe sublime)
Inoltre gli anni passano, e anche le influenze.




8) Mi piace anche il riferimento al serpente, in "Il calvario"... da appassionata di Wicca, non posso non far notare che "il serpente", che per i cristiani è il simbolo "del male", in realtà era un simbolo potentissimo in tantissime culture, era epifania della Grande Madre e per questo motivo i culti monoteisti lo hanno demonizzato.







Rimandava anche a concetti come l'eternità, la sapienza, la potenza, il rinnovamente ciclico (si veda il serpente che si mangia la coda, l'Ouroboros)... Il Serpente, poi, è equivalente al Drago. Altro simbolo potentissimo, diffamato dal cristianesimo, che andava a vedersi come Signore degli Elementi (Fuoco, Acqua, Aria...) e dell'elemento umido-ctonio-uterino (la grotta)...

Gemy - Infatti il serpente che striscia, ne "il calvario", io non l'ho mai visto come una creatura malefica, bensì una premonizione di ciò che sarebbe accaduto. L'ouroboros è il serpente che si morde la coda, un ciclo infinito, che ci riporta sempre al concetto che ognuno è responsabile dei propri mali.




9) Per quanto riguarda la Morte di Dio (il cui termine teologico in riferimento al suo annientamento è Kenosis) è una riflessione che si è fatta sia in ambito filosofico (Jean Paul, Nietzsche, ma anche Stirner che abolisce in un solo colpo il concetto di dio ed erge il proprio Io a Causa Prima in quanto Unico: "Qualsiasi essere superiore a Me, sia esso Dio o Uomo, deve inchinarsi davanti al sentimento della Mia Unicità") ma anche teologico (l'affronta soprattutto Thomas Altizer nel "Vangelo dell'Ateismo Cristiano" ma anche altri teologi hanno parlato della Kenosis; 



a me piace particolarmente la definizione che ne dà Mary Daly, che parla di vera  e propria necrofilia cristiana simbolica nell'idolatria del corpo morto del cristo, idolatria che serve a schiavizzare ulteriomente l'essere umano: "Il cadavere di Dio" che le chiese contengono è l'essere umano non realizzato.", per usare le parole di Mary Daly).



In chiave ancora più radicale, affermare che Dio è morto (perché ha scelto di sacrificarsi... o perché semplicemente l'Essere Umano ha voluto ucciderlo e ha commesso il Deicidio) ci porta poi dritti dritti in quelle forme di Satanismo Razionalista (inclusa la Wicca Ginocentrica) che negando dio e affermando che dio è morto proclamano l'Essere Umano unico Dio di Se Stesso. Secondo questa visione (che peraltro condivido) uccidere Dio, il Deicidio, metaforicamente significa uccidere il tiranno, il despota, colui che vuole asservire l'essere umano e renderlo schiavo, e più in generale, tutte quelle cose che servono ad opprimere l'essere umano.
Mi pare che però voi avete preferito rifarvi alla visione classica e cristiana della Morte di Dio... Come mai avete scelto questo tema per "Il Calvario"?
Serviva forse ad enfatizzare l'ateismo che traspare in "Senza alcun Dio", quando affermate "Nel mondo che ho sognato non esiste alcun Dio"?


Gemy - Non ho mai immaginato la figura di Gesù, come quella di un dio, ma piuttosto come quella di un uomo che per il suo ideale è stato martirizzato. Credo ciecamente nella sua sofferenza, ed il calvario è sempre una provocazione alla cultura cristiana, ovvero..
Gesù doveva essere scorticato vivo dalle flagellate, avvolto da spine e crocifisso per essere venerato? Essere deriso da tutti, per poi diventare un dio? Mistero della fede...? In cosa non saprei...
Il mio concetto, è che non esiste alcun dio.
Siamo noi gli dei, e siamo noi che possiamo creare e distruggere. La mia lotta alla religione, prevarica anche l'essere umano, che è l'unico ed indiscutibile inventore di tutti questi macabri eventi e malsani supplizi, per poi venerarli come atti di fede.


10) Infine, in "Funerale" compare un riferimento curioso all'ape. Onestamente non penso che ci sia mai stata qualche altra band Black Metal che abbia mai pensato di citare l'ape... Ma chi conosce bene la mitologia e il simbolismo conosce il significato dell'ape e del miele. Riporto in sintesi uno stralcio preso da "Enciclopedia illustrata dei simboli" di J.C. Cooper:


"Si credeva che le api si riproducessero per partenogenesi e così denotano verginità, castità, operosità. Le api rappresentano anche le stelle, e sono anche i messaggeri alati che portano notizie nel mondo degli spiriti. Presso i Greci, Demetra era la "Pura Madre Ape". La Grande Madre era anche chiamata Ape Regina e le sue Sacerdotesse erano le Melissae, le Api. Le api conferivano il dono dell'eloquenza e del canto, erano gli "uccelli delle Muse". Come emblema di Demetra, Cibele e Diana l'ape era lunare e vergine (ma anche Trinitaria, perché legata a Tre Dee).
Attributo anche di Artemide Efesia. Un bastone con pomo a forma di alveare era un emblema di Mellonia e Nantosuelta. Secondo Virgilio l'Ape è il "soffio vitale".
Nell'induismo ancora si venera la Dea delle api, Bhramari, rappresentata con uno sciame di api ronzanti intorno alla grande aureola "solare" che le corona il capo.



Il miele veniva poi usato come offerta agli Dei (difatti gli ebrei monoteisti lo avevano proibito) ma anche a scopo sessuale come buon auspicio per la fertilità (le donne indù se ne cospargevano le parti intime durante il primo rapporto sessuale) Zeus Meilikios era legato al miele (e la Pizia sacerdotessa di Apollo era la Melissa, la Donna-Ape) Proprio perché legato ad Apollo Dio della Luce ma anche della morte per pestilenza, il miele si lega alla Vita e alla Morte.
Esistono persino graffiti risalenti al Neolitico che sono le prime rappresentazioni iconografiche di api e uomini che raccolgono miele dal favo. Anche gli Egizi amavano molto il miele (esistono rilievi che mostrano apicoltori, rappresentati nelle tombe)




La cera, poi, era usata per imbalsamare i cadaveri e il miele stesso può essere usato come disinfettante sulle ferite.
Scontato dire che cristiani e islamici ne scopiazzano il significato associando l'ape ai loro santi o citazioni coraniche...
Io amo molto il simbolismo pagano dell'ape (ho anche un paio di orecchini!) e uso il miele anche come prodotto cosmetico... per questo mi ha piacevolmente stupito il vostro riferimento a questo animaletto delizioso! In una canzone che parla di funerale diventa molto emblematico... Nella stessa canzone citate anche le calle... un bellissimo fiore.





Bhè, se ora mi mettessi a parlare di simbolismo arboreo e floreale, incluso quello dei semi, non la finirei più, da tutto quanto c'è da dire dal punto di vista botanico e simbolico sulle piante e sui fiori... Mi fa davvero piacere sapere che avete citato questi elementi così profondi e per niente scontati. E credo davvero che prima di voi non lo abbia fatto nessun'altro...
Per i lettori che volessero approfondire tutto quanto c'è da sapere sulle piante, sui fiori, sui semi, comunque, suggerisco di leggere "Mitologia degli Alberi" di Jacques Brosse, "Trattato di Storia delle Religioni" di Mircea Eliade e "Florario" di Alfredo Cattabiani, tre libri che ho amato moltissimo.


Gemy - Altro messaggio recepito! Mi fa piacere.
Sono citazioni alla natura e alla vita.
Per quanto si possa venerare la morte, affascinante senza alcun dubbio, anch'essa fa parte di un ciclo universale.
Sappiamo tutti che la vita vince sempre, e che anche nelle condizioni più ostili, cerca sempre di sopraffare la morte. Per quello definisco tutti quelli che sono morti per un ideale, martiri dell'odio. Come certi insetti che dopo l'impollinazione si lasciano morire, per far proseguire il ciclo della vita.


11) Da studiosa di tutte quelle ideologie che opprimono e che hanno causato guerre e genocidi, ho subito pensato alla dittatura cattolica spagnola di Francisco Franco quando in "Senza alcun Dio" affermate: "Madre Natura scatena la rabbia e con tutta la furia distruggi la gabbia che fa prigioniere intere nazioni oppresse dai potenti che si credono signori"; difatti questo dittatore similmente ad altri si faceva passare come "inviato da Dio" e veniva letteralmente adorato come una sorta di profeta celeste intoccabile. Le dittature sono basate sempre sulle solite cose: "Dio Patria Famiglia, Dio è con Noi", roghi di libri, persecuzioni dei contestatori... sempre la solita idolatria e culto della personalità da portare al dittatore in questione... tutti questi regimi, religiosi o politici, vertono sempre sul culto della personalità del leader e sullo sfoggio di materiale celebrativo e un vergognoso spreco di soldi per edificare opere inutili e celebrative... per esempio mentre gli spagnoli erano ridotti alla fame, Francisco Franco destinava i soldi per addobbare le chiese ed edificava enormi croci alte 150 metri...


Quindi quando vi riferite a "nazioni oppresse dai potenti che si credono signori" affermate una gran verità.
Poi con "Sono solo io, senza alcun Dio", spunta fuori il riferimento che citavo prima, a Max Stirner e all'Unico...



Attualmente poi basterebbe citare le teocrazie islamiche... o forme più nascoste (e subdole) di totalitarismo economico (in primis citerei il Thatcherismo ma anche l'ultraconsumismo amplificato a dismisura dai social network che sta rendendo le persone sempre più vuote ed ebeti, e più studio questi totalitarismi finanziari più me ne rendo conto)
Vi appassionano anche questi argomenti storici e politici, d'attualità?

Gemy - Penso tu abbia percepito nella più totale completezza ciò che volevo dire. Siamo prigionieri, e lo siamo sempre stati. La differenza fra il passato ed il presente, è che queste gabbie non hanno più sbarre metalliche... Ma sbarre virtuali, che ci segregano in prigioni immaginarie, fatte di errori, sbagli, rimorsi e sensi di colpa... Costruite sempre e comunque, dalla stessa società che ci metteva al rogo come "diversi".

12) Potete anche riepilogare un po' la vostra attività live? E quale nuove date avete in cantiere?

Gabriel – Da pochi giorni siamo entrati nel roster della Red Mist booking che da ora in poi sarà il nostro principale organizzatore e promotore di eventi. Siamo molto contenti della scelta fatta e dell’opportunità che ci stanno dando e che ci darà.
Tra qualche giorno suoneremo al Grave Party, un mega festival metal di 2 giorni, con 40 e passa band da tutta Italia che si terrà a Gaggiano (MI).
Mentre invece riprenderemo con una certa costanza a promuovere “Martiri dell’odio” da settembre in poi.


Goro - Come già annunciato stiamo promuovendo il nostro nuovo album , stiamo raccogliendo alcune proposte di live, alcune già confermate, potrete tenervi aggiornati tramite i nostri profili facebook e bandcamp. https://tenebraarcana.bandcamp.com/releases

13) Bene, concludete a vostro piacimento!

Goro – Gemy - Gabriel – Teo – Mirko
Grazie ancora per questa tua intervista, e per il tuo interesse e apprezzamento. IN TENEBRA WE TRUST