STORIA DELLE CAPPELLE:
Le tre cappelle di S. Rocco a Cassano Magnago
Tra il XV e il XVI secolo anche a Cassano Magnago si diffuse il culto di San Rocco, invocato contro le epidemie. Furono tre le cappelle dedicate a S. Rocco, ma solo una è giunta fino a noi, peraltro anche incompleta.
SAN ROCCHINO
L'unica Cappellina superstite: ubicato a "Cassano d'abbasso", esisteva già nel 1494 e misurava 12 metri per 6. Già a quel tempo era malmessa; nel 1570 Carlo Borromeo decretò di sostituirne l'altare e constatò il tetto rotto in più punti.
Nel 1644 era ancora in gravi condizioni e l'arcivescovo ne ordinò un restauro, altrimenti sarebbe stata demolita per riutilizzare il materiale a favore della sacrestia di Santa Maria.
Nel 1803 un prete propose l'abbattimento, visto lo stato decrepito in cui versava, ma il Comune si oppose, rendendosi disponibile a restaurarlo.
All'inizio del '900 il Comune cambiò idea e propose l'abbattimento, perché la cappella si trovava sul tracciato della progettata linea tranviaria Cassano Magnago-Gallarate-Lonate Pozzolo e nel 1931 si giunse ad un compromesso: venne abbattuta una parte per non ostacolare il passaggio della tranvia.
SAN ROCCO IN SOIANO
Anche a Soiano, contrada che fino a pochi decenni fa conservava caratteri medievali, era stato costruito, sul finire del '400, un oratorio intitolato a san Rocco, misurante 10 metri per 6.
Venne fondata da Pietro Cagnola, esponente della famiglia nobile milanese, e citata in un documento del 20 marzo 1364 come "Cagnola di Cassano Magnago"; la chiesetta era dotata di un campanile con campana ed era ornata da diversi affreschi raffiguranti l'Annunciazione, i profeti (sull'arco della cappella), quattro Dottori della Chiesa, la Madonna, san Rocco, sant'Antonio e un uomo inginocchiato, probabilmente il committente dell'opera.
In seguito, la chiesetta venne dedicata anche a San Carlo; nel 1762 la chiesa, però, appariva malridotta.
Fu restaurato nell'Ottocento ma poi andò incontro nuovamente ad una fase di abbandono (venne persino trasformata in falegnameria) e successivamente demolito. La sua esistenza è ricordata dalla titolazione del vicino vicolo san Rocco.
SAN ROCCO DI SAN GIULIO
Un'altra chiesetta, dedicata a san Rocco, oggi scomparsa, esisteva nei pressi della chiesa di San Giulio, all'incrocio delle vie Carducci e A. Moro
Misurava sei metri per 5 e nel 1566 era già in fase di abbandono (sui documenti è definita "derelicta"); quattro anni dopo san Carlo ordinò di chiudere l'oratorio per non far entrare gli animali, di togliere l'altare e di rifare il tetto.
Da allora, si persero le tracce dell'oratorio, che venne menzionato solo nelle mappe catastali. Infine, venne demolito.
Aggiungiamo anche qualche aneddoto sulle
CAPPELLE DI SANT'ELENA E DELLA SANTA CROCE
L'oratorio della Santa Croce fu eretto nel 1686 da Ottavio Viscontini, per comodità degli abitanti dei cascinali esistenti nelle sue proprietà fondiarie; si trattava di un edificio di 5 metri per 3; sopra l'altare vi era un'immagine della Croce dipinta su tela. La cappella aveva anche alcune reliquie e una campana posta sul tetto. Fu abbattuto verso la fine del '700 e ricostruito nel 1818 all'interno della villa Viscontini dal lato opposto della strada rispetto al luogo originario.
La cappella venne ri-dedicata a sant'Elena, madre di Costantino, diventando una cappella privata. Dopo la II Guerra Mondiale, villa e parco furono venduti a privati e venne persino proposto di trasformare la cappella in abitazione civile…!
Nel 1952 la villa venne acquistata da Ada Scolari, benefattrice generosa, che lo cedette all'Opera Pax.
Il catasto Teresiano del 1722 registrava una cappelletta con dipinto un crocifisso, situato in fondo alla via centrale di Soiano e rimase visibile fino agli anni '50, anche se ridotta ad una nicchia affrescata, coperta da tettuccio. Fu demolito nel giugno del 1952, senza preavviso al parroco di Santa Maria del Cerro, per prolungare la via Volta.
Ho provato ad ingradire la foto e a schiarirla con dei contrasti:
Esiste poi la CAPPELLA DELL'IMMACOLATA a Villa Buttafava
Le origini risalgono al 1774, quando Stanislao Guenzati, imprenditore di Gallarate, fece costruire a poca distanza dalla sua casa di campagna di Cassano Magnago, in località "le Candie", un oratorio privato, ad uso pubblico.
La piccola cappella aveva il pavimento in cotto, il soffitto a volta reale, due porte (una rivolta verso il portico) e una finestra; vi era l'acquasantiera ma mancava l'altare.
I beni di proprietà Guenzati passarono alla famiglia Buttafava che edificò una villa in stile impero.
Anche oggi, la cappella si presenta col suo stile settecentesco (le panche sono originali del XIX secolo) ma è andata perduta la grande tela che si poteva ancora vedere alla fine degli anni '30.
CAPPELLA DI SAN GIUSEPPE (OSPEDALE SANT'ANDREA)
Costruita all'interno dell'ospedale di Sant'Andrea (nel 1893), dedicata a san Giuseppe. Veniva frequentato dalla suore di Santa Maria Bambina, che curavano gli ammalati.
CAPPELLA MARIANA DI VIA CONFALONIERI
A fine '800, all'incrocio tra la via Confalonieri e Foscolo, fu eretta una cappella campestre dedicata alla Madonna.
Un tempo circondata dalla campagna, venne progressivamente circondata da abitazioni.
Parecchi anni fa, il tentativo di abbatterla per allargare la strada venne sventato dalla reazione del parroco e dei fedeli della parrocchia di San Giulio (Nota di Lunaria: e meno male! Qui a Legnano e a San Giorgio su Legnano invece le cappelle storiche secentesche le hanno demolite eccome!!!)
Ne esiste una anche più moderna:
La cappellina nelle vicinanze del campanile di S. Maurizio
Inoltre, ho scoperto anche questa cappelletta:
Ho anche incontrato la moglie del muratore che l'ha costruita, perché il lunedì alcune donne della zona si radunano lì per recitare il rosario al pomeriggio
Nessun commento:
Posta un commento