I vari tipi di Vampiri nel Folklore Romeno

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Perché la credenza sui vampiri è così radicata in Transilvania? è stato ipotizzato che i Mongoli del Tibet, che credevano nei vampiri e in un dio pipistrello, sarebbero venuti in contatto con le popolazioni est-asiatiche che poi emigrarono in Transilvania.

Una prova è data dalla constatazione che la credenza nei vampiri è forte tra gli Székeli della Transilvani, che si proclamano i discendenti degli Unni.

Stoker, nel suo romanzo, parla di Dracula come un discendente degli Székeli. Inoltre, una leggenda vuole che Attila morisse per il morso di un pipistrello.

Un'altra prova della credenza radicata dei vampiri in Romania è attestata dal gran numero di termini che esistono nella lingua romena per definire i vampiri: lo "Strigoi" (femminile: "Strigoaica") è uno spirito che può assumere l'aspetto di diversi animali (lupi, cani, corvi, galline). Dorme durante il giorno e si ritrova di notte con altre specie di spiriti maligni e di creature del male.

La specie femminile, la Strigoaica, è terribilmente crudele, molto più di quella maschile: succhiano il sangue ai bambini, rovinano i matrimoni, causano povertà e rovina, danneggiano i raccolti, impediscono alle mucche di dare il latte, portano malattie e morte; quando si verificano sfortune e tragedie inspiegabili, gli abitanti della comunità colpita sospettano immediatamente la presenza di uno o più spiriti e dato che gli Strigoi sono demoni alati che volano di notte ci si può spiegare così il timore per i pipistrelli.

Il Moroi e la Moroanica appartengono ai morti viventi e rappresentano spesso lo spirito di un bambino non battezzato che perseguita la propria madre.

Il Vircolac ha l'aspetto di un lupo mannaro e la superstizione lo ha associato ad un bambino morto senza battesimo. Appare con la luna piena e può causare eclissi.

Il Pricolici è il vampiro classico, che sorge dalla sua tomba sotto forma di uomo, lupo, cane e l'ululare di cani e lupi nella notte è ritenuto un segnale della sua presenza. Può trasformarsi in Vircolac (Lupo Mannaro) che a sua volta può diventare uno Strigoi.

Le Iele sono femmine vampire che si aggirano in gruppi di tre o sette. Colpiscono gli uomini e possono paralizzare e far impazzire. Perché nei momenti di ozio giocano nell'erba,  i contadini al mattino vanno in cerca delle zone gialle e bruciaticce che indicherebbero il luogo in cui le Iele hanno festeggiato di notte.

Nota di Lunaria:  Nel folklore slavo, è attestata la Poludnica, la "Signora del mezzogiorno", una donna vestita di bianco, che infesta i campi, e causa infarti e altri malesseri ai contadini. 


Lo Sburator assomiglia al Vampiro di Stoker e può assumere l'aspetto di un bell'uomo, entrando nelle case attraverso le finestre di notte, baciando le donne addormentate; il giorno seguente le vittime si sentiranno agitate, stanche, in preda a tormenti (stesse reazioni degli uomini vampirazzati dalle Iele)

Lo Zmeu vola di notte e ha una coda pelosa; non è malvagio come gli altri vampiri e vive in castelli sulle montagne; rapisce le figlie di uomini potenti che dovranno essere salvate da un principe.

Il Nagoda è lo spirito dannato, che compare nelle storie valacche; le Joimarite sono gli spiriti cattivi femminili; i Lighioane gli spiriti impuri; i Duh, Stafie, Naluca, Vedemie, Fantoma, Muma-padurii sono simili a fantasmi; la Dracoaica è una diavolessa.

Probabilmente vi fu una divinità antica adorata sotto forma di drago-serpente, ritratta in vari modi, anche alato, anche prima dell'occupazione romana: il simbolo dei Daci, gli antichi Romeni, era proprio un drago, e il nome stesso di Dracula deriverebbe da Dracul: Drago, Dragone.



 In alcuni giardini romeni si può ancora vedere, come portafortuna, un serpentello, il "Sarpele de casa", che non deve mai essere ucciso, perché è l'angelo custode della casa e ha poteri magici. (Nota di Lunaria: un mito simile c'è anche nel folklore dei Rom, il "Serpente Domestico", che vivrebbe nei muri). Se il Sarpele de casa viene ucciso, la fortuna andrà via.

Anche oggi, in mezzo ai campi o alle montagne della Transilvania si trovano molti crocifissi, per proteggere i viandanti, oltre che l'aglio (usturoi), che viene appeso alle finestre e alle porte sotto forma di "croci di aglio", per difendere la casa dagli spiriti malefici; l'aglio viene anche sfregato sulle corna del bestiame per proteggerlo.

Il Descintece è un incantesimo, una sorta di esorcismo, per scacciare gli spiriti del male. I riti vengono eseguiti da vecchi, specialmente le donne, e da Rom.

Altri talismani sono alcuni braccialetti che si regalano alle donne alle Idi di Marzo, ai quali si appendono ciondoli con cuori, croci, ancore, numero 13; in altri casi si usa sfregare la fronte dei bambini con inchiostro o cenere e si mettono fiocchi rossi.

L'unico modo di uccidere un vampiro è trafiggerlo con un paletto.

In caso di siccità prolungata esiste un rito speciale: si fanno delle buche tutto intorno alla tomba del presunto vampiro, si riempiono di acqua e si piantano tanti pali di legno sempre intorno alla tomba. Molti cimiteri di campagna sono spesso adornati di pali di legno di abete finemente scolpiti e usati come "prevenzione".

Se quando si scava tra i cadaveri se ne trova uno ancora tiepido, con le guance rosee e piegato di fianco (invece che col viso rivolto al cielo come quando è stato seppellito), tutto questo indica che si tratta di un vampiro. Allora si conficca un palo o un ferro arroventato, nel cuore per inchiodare il corpo alla bara; si può bruciare anche il corpo.


Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2017/12/symphonic-black-metal-e-vampirismo-le.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2023/04/letteratura-romena-su-dracula-dal.html https://intervistemetal.blogspot.com/2023/04/origini-del-nome-e-crimini-di-draculea.html


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