Biografia di Bram Stoker alle origini del "Dracula"

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Bram Stoker, il papà di Dracula, affermò che la vera idea per il suo celebre romanzo gli venne da un incubo che ebbe dopo aver chiacchierato con lo studioso ungherese Arminius Vambery durante una cena a base di gamberi troppo conditi; addormentatosi, sognò di un vampiro che sorgeva dalla sua tomba di notte per andare a compiere agghiaccianti misfatti.

è necessario approfondire la conoscenza sulla vita privata di Stoker per trovarvi una risposta al suo interesse per i vampiri.


Bram Stoker, nato a Dublino nel 1874, passò un'infanzia molto difficile: malaticcio e debole, i primi otto anni della sua vita li passò sempre a letto, senza sapere cosa fosse stare in piedi.

Mentre le altre persone "andavano e venivano di giorno", lui dovette passare interi giorni steso nel suo letto, sentendo tutto l'importanza di questa costrizione, che presenta evidenti analogie con quella della bara.

Fu la madre Charlotte a prendersi cura del piccolo Bram, raccontandogli storie sul folklore irlandese e racconti dell'orrore.

Charlotte aveva visto l'epidemia di colera, che era scoppiata nel 1832 e Bram ricorderà per tutta la vita ciò che la madre gli raccontò sugli orribili episodi di questo flagello; anche qui, l'epidemia di colera assomigliava al diffondersi dei fenomeni di vampirismo. 

Come abbiamo visto, diagnosi e malattia facevano parte della vita di Bram Stoker fin dall'infanzia e più tardi costituiranno un elemento importante nel "Dracula".

Da giovane, fu molto attratto dal teatro e in particolar modo "Rivali" con Henry Irving (1867) colpì la sua immaginazione, tanto che la descrizione che fece di Dracula ricorda molto quella di Irving.

Nel 1871 Stoker iniziò ad interessarsi sempre di più al vampirismo, data la popolarità di "Carmilla".


Nel 1876 Irving interpretò a Dublino "Il Sogno di Eugene Aram" e Stoker ne fu talmente impressionato che non riuscendo a controllare la propria emozione, ebbe una crisi isterica.

Nel 1878 abbandonò un lavoro nel servizio civile irlandese e andò a Londra a lavorare per Irving, il suo Dracula.

Passava molto tempo a combinare tournées per l'attore e incominciò a scrivere i suoi primi racconti.

La sua prima opera, "Under the Sunset" ("Sotto il tramonto") fu pubblicata nel 1881, è una raccolta di storia del brivido per bambini e altre storie che già lasciavano intravedere gli elementi del suo futuro capolavoro.

Mentre era a Londra incontrò un orientalista, Sir Richard Burton, che aveva tradotto "Le Notti Arabe" e altre undici storie di vampiri da fonti sanscrite indiane.

Nelle sue memorie, Stoker ricordò come fosse stato colpito dai discorsi di Burton e dal suo aspetto fisico, specialmente dai suoi denti canini.

Altri temi e leggende che influenzarono Stoker furono quella dell'Ebreo Errante, dell'amante diabolico e dell'Olandese Volante.

La dedica del "Dracula" è rivolta "al caro Hommy-Beg", cioè lo scrittore e critico Hall Caine che era un caro amico di Stoker.

Un altro fatto che serve a spiegare la formazione di Dracula nella mente di Stoker è la terrificante vicenda di Jack lo Squartatore, fatti che sconvolsero i contemporanei, dall'agosto al novembre 1888.

Bowyer, per esempio, descrisse così la ferocia di Jack lo Squartatore: "Ciò che vidi era ancora più agghiacciante di ciò che mi ero immaginato di vedere, tutti quei pezzi di carne umana sparsi sul tavolo: era l'opera di un demonio più che di un uomo."

L'immaginazione di Stoker rimase impressionata dal sadismo di Jack.

Anche Oscar Wilde stesso impressionò Stoker: il suo essere anticonformista, i suoi gusti sessuali e il protagonista del "Ritratto di Dorian Gray", il cui personaggio principale rimane sempre giovane mentre il suo ritratto invecchia, ha ispirato a Stoker l'immagine del vampiro eternamente giovane.

Stoker stesso, del resto, era attratto dall'occultismo ed era iscritto alla Loggia "Alba Dorata".

Alcuni autori romeni si dedicarono a romanzi storici su Dracula: ne sono un esempio "Vlad, il figlio del Diavolo" di Georgina Viorica Rögöz, un racconto di intrigo; in uno stile moderno è apparsa la poesia di Elisabetta Isanos: "Dracula e sua moglie" (1968) Anche i gruppi teatrali hanno mantenuto vivo l'interesse intorno a Dracula. Nel 1964 è apparso "Vlad l'Impalatore", scritto da Popescu. Vale la pena notare che in nessuna di queste opere Dracula è stato visto sotto l'aspetto di vampiro: la letteratura romena (https://intervistemetal.blogspot.com/2023/04/letteratura-romena-su-dracula-dal.html) non ha mai associato a Dracula i vampiri;  quando una studiosa romena, nel 1964, fece una ricerca sulla figura di Dracula nella letteratura turca, ne dedusse che lo scrittore turco Ali Seifi per il suo romanzo "Kazigli Voyvoda" (1928) dove Dracula è presentato come un vampiro, si fosse basato su una sceneggiatura di un ungherese, dalla quale era stato tratto un film prodotto a Hollywood!, ovvero il film con Bela Lugosi.

Per curiosità: fu un croato di origine italiana, Antonio Verancicz (1505-1573) che chiamò gli abitanti della Valacchia col nome di "Draguli"!, nome che fu poi ripreso da alcuni scrittori italiani. Tuttavia furono i francesi, con Hugo, ad interessarsi a Dracula, come valoroso oppositore dei Turchi, per merito dell'opera storica di Dimitrie Cantemir (1673-1723).

E ora diamo un tocco lunariale al tutto! 😁💀

Impossibile non citare i primi Cradle of Filth! Quelli dei Capolavori, insomma: dal debut album, e poi di "Vempire", "Dusk and Her Embrace" e "Cruelty and the Beast"  

Anche se non mancano molti altri gruppi validi che hanno impostato la loro musica e concept sulla figura del vampiro


e su atmosfere affini a quelle dei COF https://intervistemetal.blogspot.com/2024/03/i-vampiri-spiegati-scientificamente.html


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