Il Calendario degli Alberi

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A Bernate Ticino sono state rinvenute tracce della presenza dei Celti.

"Il Calendario degli Alberi" era usato presso questo popolo e fissava una corrispondenza tra gli alberi, le lettere, i mesi, il corpo umano, la guarigione e gli Dei. 

Il Calendario era basato sull'alfabeto pelasgico con 13 consonanti e 5 vocali, che si riflettevano nei 13 mesi dell'anno lunare, con 28 giorni ciascuno. I Celti non scrivevano perché a quanto sembra, vi era un divieto religioso e per questo usavano dei sistemi mnemotecnici, con elementi-base che permettevano di ricordare il maggior numero di conoscenze.

Il "Calendario degli Alberi" formava l'Ogham, la conoscenza iniziatica dei sacerdoti.

Il Calendario era così composto:

Belth (Betulla) 24 dicembre - 20 gennaio

Luis (Sorbo) 21 gennaio - 17 febbraio

Nion (Frassino) 18 febbraio - 17 marzo

Fearn (Ontano) 18 marzo - 14 aprile

Saile (Salice) 15 aprile - 12 maggio

Hath (Biancospino) 13 maggio - 9 giugno

Duir (Quercia) 10 giugno - 7 luglio

Tinne (Agrifoglio) 8 luglio - 4 agosto

Coll (Nocciolo) 5 agosto - 1 settembre

Muin (Vite) 2 settembre - 29 settembre

Gort (Edera) 30 settembre - 27 ottobre

Peith (Tiglio) 28 ottobre - 24 novembre

Ruis (Sambuco) 25 novembre - 22 dicembre

L'anno lunare era composto da 13 mesi di 28 giorni e il 23 dicembre, vigilia del solstizio d'inverno, era ritenuto giorno nefasto perché ritenuto la morte dell'anno, rappresentato dal Tasso, l'Albero della Morte. Il 24 dicembre, giorno del solstizio, era simboleggiato dall'abete rosso, chiamato Albero del Parto o Albero della Vita. Da qui l'analogia tra il Natale cattolico e le tradizioni celtiche.

L'Abete e il Tasso rappresentavano anche le prime due vocali, Ailm (Abete) e Idho (Tasso), aprendo e chiudendo l'anno.

Le altre vocali simboleggiavano i due equinozi e l'altro solstizio:

Onn (Ginestra) - equinozio di primavera

Eadha (Pioppo bianco) - equinozio di autunno

Ura (il Brugo) - solstizio d'estate


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