Benson "La Faccia"


Il villaggio sorgeva all'estremità di un lembo di terra strappato al mare. A nord, la superficie della palude, che in questa stagione cominciava a risplendere delle tenui tinte dei fiori di lavanda marina, si stendeva informe, fino a perdersi in lontananza, ma a sud uno sperone collinoso scendeva verso la spiaggia, terminando con un promontorio boscoso. [...] Seguendo il sentiero, che si snodava non lontano dal limitare della scogliera, giunse in uno spazio più aperto. Una campagna brulla, dove alcune pecore erano intente a pascolare, saliva gradatamente verso l'alto, delle assi di legno permettevano il passaggio tra le siepi che la delimitavano. E lì, davanti a lei, a meno di un miglio di distanza, vide un bosco, i cui alberi crescevano di traverso per la continua pressione dei venti di mare, il quale circondava il pendio che si inespicava verso l'alto, e sulla cima di esso apparve il campanile grigio di una chiesa. [...] Nello strano crepuscolo di quel cielo coperto, avanzò rapida attraverso i campi che tante volte aveva attraversato in sogno, e raggiunse il bosco, attraverso il quale egli la stava aspettando. [...] Vide il campanile della chiesa. Dopo aver percorso ancora alcune iarde uscì dalla cerchia degli alberi e vide intorno a sé le lapidi di un cimitero da tempo abbandonato. Vicino alla torre della chiesa la scogliera si interrompeva: tra essa e il ciglio, dell'edificio religioso non restava che un arco diroccato, fittamente ricoperto d'edera. Hester lo aggirò e vide di sotto i resti di mattoni caduti e la superficie della spiaggia disseminata di pietre tombali e schegge sparse, e sul ciglio della scogliera c'erano tombe già incrinate e in procinto di precipitare giù. [...] Il temporale minacciava di esplodere, e all'orizzonte un bagliore di lampi fu seguito dal crepitio di un tuono. Proprio mentre si voltava per andare il suo sguardo cadde su una lapide che stava in bilico giusto sul margine della scogliera e lesse sull'iscrizione che lì giaceva il corpo di Roger Wyburn. La paura, la catalessi dell'incubo, al momento la inchiodò sul posto; fissava con stupore atterrito le lettere coperte dal maschio; si aspettava quasi di vedere quella spaventosa faccia terrificante levarsi, librarsi sul proprio sepolcro.


Dallo stesso Autore: https://intervistemetal.blogspot.com/2023/12/edward-frederick-benson-la-stanza-nella.html



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