I Figli del Grano (stralci più belli)

Burt accese la radio. Il volume era troppo alto, ma lui non lo abbassò perché erano lì lì per litigare di nuovo e lui non voleva che accadesse. Disperatamente desiderava che non accadesse. 

Vicky disse qualcosa. "Come?", gridò lui. "Abbassala! Hai deciso di rompermi i timpani?" [...] "Dove siamo, si può sapere?" "Nel Nebraska." [...] "Per questo abbiamo lasciato l'autostrada, al casello. Per poter contemplare cinquecento chilometri tutti coltivati a grano." [...] "Non c'è niente fino a Gatlin", spiegò lei.  [...] Lui distolse gli occhi dalla strada per guardare la moglie. [...] 

"Burt, guarda dove vai..." [...] Un istante dopo, mentre lui stava ancora spostando il piede dall'acceleratore al freno, si avvertì come un tonfo agghiacciante sotto le ruote, prima quelle anteriori e poi quelle posteriori. Vennero proiettati in avanti mentre l'auto frenava lungo la linea al centro della strada, decelerando da settanta all'ora a zero e lasciando due tracce nere sull'asfalto. "Un cane", disse Burt. "Dimmi che era un cane, Vicky." Il volto di lei era pallido come la ricotta. 

"Un ragazzo. Un bambino. è uscito correndo dal grano e... congratulazioni." [...] Spense il motore e scese. Il vento frusciava dolcemente attraverso il grano arrivato quasi ad altezza d'uomo, producendo un suono strano, simile a un respiro. Vicky era china sul fagotto di cenci, ora, e lui la sentiva singhiozzare. Era a mezza strada tra la macchina e il punto dove stava lei quando qualcosa, sulla sinistra, attirò la sua attenzione: una vistosa chiazza di colore tra il verde, vivida come vernice rossa. [...] Una specie di frescura si chiuse attorno a lui mentre si addentrava tra il grano. La vernice rossa in realtà era sangue. Si udiva un fioco ronzio di mosche che si posavano, assaggiavano, volavano via... forse per dirlo ad altre. 

E c'era altro sangue sulle foglie, più nell'interno. Possibile mai che fosse schizzato a tanta distanza? Poi, si ritrovò chino sull'oggetto che aveva scorto dalla strada. Lo raccolse. [...] Burt si inginocchiò e, con garbo, girò il corpo del ragazzo. [...] La faccia del ragazzo era sporca di terra, l'espressione era una smorfia di terrore. La gola era tagliata. [...] "Qualcuno gli ha tagliato la gola. Forse ci stanno spiando" [...] "Come hai detto che si chiama il paese più vicino?", chiese. "Oh!" Lei tornò a chinarsi sulla cartina. "Gatlin. Dovremmo arrivarci tra una decina di minuti." "Ti sembra abbastanza grande perché ci sia un posto di polizia?" "No, è soltanto un puntino." "Forse ci sarà un poliziotto locale." [...] Superarono una lieve altura e, sotto di loro, apparve Gatlin. [...] "Il paese è deserto, Burt. Non c'è nessuno qui, tranne noi. Non te ne sei accorto?" [...] E poi, da una certa distanza, arrivò un acuto e gioioso scroscio di risa infantili. "Sento voci di bambini", disse lui, "Tu no?"  Lei lo guardò, turbata. [...] A sinistra c'era una chiesetta bianca. [...] Burt si fermò. "E adesso che cosa fai?" "Voglio andare a dare un'occhiata", disse lui. "è l'unico posto del paese che ha l'aria di non essere sepolto sotto la polvere di dieci anni. E guarda il quadro del sermone." Lei guardò. Sotto il vetro, le lettere bianche fissate con cura al quadro, si leggeva: LA POTENZA E LA GRAZIA DI COLUI CHE CAMMINA DIETRO I FILARI. La data era il 24 luglio 1976, ossia la domenica precedente. [...] Lo spazio dietro il pulpito sembrava dominato da un gigantesco ritratto di Cristo e Burt pensò: se non ci fosse nient'altro in questo posto, a mandare fuori di sé Vicky basterebbe questo. Il Cristo era sogghignante, volpino. I suoi occhi erano grandi e fissi, e a Burt, con un senso di disagio, veniva istintivamente da pensare a Lon Chaney ne "Il Fantasma dell'Opera". [...] La cosa più strana era che quel Cristo aveva i capelli verdi... capelli che, a un più attento esame, si rivelavano una massa intrecciata di verde grano non ancora maturo. [...] C'era una Bibbia sul leggio, aperta al trentottesimo capitolo di Giobbe. [...] Alcune parti della Bibbia erano state tagliate via. Quasi tutto il Nuovo Testamento, anzi. [...] Ma il Vecchio Testamento era intatto. [...] Era accaduto qualcosa nel 1964. Qualcosa che aveva a che fare con la religione, con il grano... e con i ragazzi. [...] Forse, erano stati presi da mania religiosa collettiva. Soli, completamente soli, isolati dal resto del mondo da centinaia di chilometri quadrati di granoturco frusciante e segreto. Soli sotto settanta milioni di acri di cielo azzurro. Soli sotto l'occhio vigile di Dio, ora uno strano Dio verde, un Dio di grano, divenuto vecchio, strano e affamato. Colui Che Cammina Dietro I Filari.

[...] Uccisero i loro genitori. Tutti. Capisci? [...] Perché? Il grano. Forse stava morendo. Forse chissà, si misero in mente che il grano moriva perché si commettevano troppi peccati. Non si facevano abbastanza sacrifici. Penso che l'abbiano fatto nel grano, tra i filari di spighe.

E non si sa come, Vicky, stabilirono, ne sono certissimo, stabilirono che 19 anni fosse il massimo al quale uno poteva arrivare, come età [...] Vicky girava disperatamente la testa di qua e di là. Arrivavano ragazzi e bambini da tutte le direzioni. Brandivano coltelli, asce, tubi, pietre, martelli. 

[...] I maschi cominciarono ad avanzare verso di lui. Burt indietreggiò. [...] Si voltò e si mise a correre. [...] Correva. [...] Una parte caustica del suo cervello tentava di domandare se davvero si illudeva di poter fare tutta la strada di corsa fino alla città più vicina, di poter coprire di corsa trenta chilometri di strada asfaltata a due corsie.

Correva. Poteva sentirli, dietro di sé, guadagnare terreno, tutti più giovani e più veloci di lui di quindici anni almeno. [...] Si stavano divertendo un mondo. [...] Saltò di filare in filare, immergendosi sempre più a fondo tra il grano.

[...] Quando si fermò, molto più tardi, il sole stava sospeso al di sopra dei campi alla sua destra, rosso e infuocato, e quando guardò l'orologio vide che erano già le sette e un quarto. Il sole aveva inondato le cime delle spighe di oro rossastro, ma lì in mezzo l'ombra era scura e intensa. [...] Si girò verso il sole morente, che all'orizzonte calava sempre più tra due banchi di nuvole, e cominciò a camminare. Se avesse tagliato in senso diagonale attraverso le spighe, sempre mantenendo il sole calante dinanzi a sé, presto o tardi sarebbe sbucato per forza di cose sulla Statale 17.

[...] Rimase in ascolto. Il grano frusciava.

[...] Era tempo di spingersi fino alla radura e vedere che cosa c'era [...] "Vicky", bisbigliò. "Oh, Vicky, mio Dio..."

L'avevano montata su una specie di croce, come un macabro trofeo, le braccia legate ai polsi e le gambe alle caviglie con pezzi di comune filo spinato [...] Le erano stati strappati gli occhi. Le occhiaie erano state riempite di barbe di grano. Le sue mascelle erano spalancate in un grido silente, la bocca era stata riempita di foglie di pannocchia.

[...] Fu allora che Burt sentì qualcosa avvicinarsi: non i ragazzi ma qualcosa di più grande, che si muoveva attraverso il grano e veniva verso la radura. [...] Quello era un luogo sacro, il luogo di Colui Che Cammina Dietro i Filari. 

[...] Ecco che avanzava nella radura. Burt vide qualcosa di enorme, qualcosa la cui mole arrivava al cielo... qualcosa di verde, con terribili occhi rossi grandi come due palloni.

Qualcosa che odorava di pannocchie messe a seccare in qualche oscuro granaio.

Cominciò ad urlare. Ma non urlò per molto.


[...] I figli del grano si riunirono nella radura a mezzogiono, per contemplare i due scheletri crocifissi e i due cadaveri [...] Tutti, perfino Malachia, si girarono a guardare Isacco con timore e meraviglia.

Isacco aveva soltanto nove anni, ma era il Veggente fin da quando il grano si era portato via Davide, un anno prima. [...]

Ora, il faccino solenne sotto il cappelluccio rotondo, Isacco continuò: "E nel mio sogno il Signore era un'ombra che camminava tra le spighe, ed egli mi parlava con le parole che aveva usato con i nostri fratelli maggiori, anni fa. è molto dispiaciuto di questo sacrificio [...] Così ora l'Età del Favore viene abbassata da 19 raccolti a 18", continuò spietatamente Isacco. "Tuttavia siate fertili e moltiplicatevi come si moltiplica il grano, che il mio favore vi sia mostrato e sia su di voi."

Isacco tacque.

Gli occhi si rivolsero a Malachia e a Giuseppe, i soli due del gruppo ad avere 18 anni.

[...] "Obbedisco alla parola di Dio", mormorò Malachia.

Il grano parve bisbigliare d'approvazione.

Nelle settimane a venire, le ragazze avrebbero fatto molti crocifissi di pannocchie, per allontanare altri mali.

E quella sera tutti coloro ormai al di là dell'Età del Favore si incamminarono silenziosamente tra il grano e si avviarono alla radura, per conquistarsi il favore ininterrotto di Colui Che Cammina Dietro I Filari. [...] Il crepuscolo si approfondì, divenendo tenebra. Attorno a Gatlin il grano frusciava e bisbigliava segretamente. 

Era molto soddisfatto.




Racconto analogo: https://intervistemetal.blogspot.com/2024/04/la-festa-del-raccolto-di-thomas-tryon.html




Nessun commento:

Posta un commento