La piatta (o tranquilla, a seconda dei punti di vista) esistenza di Jane Austen si traduce nelle sue opere in una rappresentazione ironica, a volte a confine con la satira, della società del suo tempo.
La materia prima dei suoi romanzi, da "Orgoglio a Pregiudizio" a "Emma" e "Mansfield Park", fu la routine quotidiana fatta di visite di cortesia, di spese, di cucito, di pettegolezzi tipica della provincia inglese settecentesca data senza romanticismi né sentimentalismi. "L'Abbazia di Northanger" è la storia, in sé abbastanza esile, di una ragazza semplice e di buon cuore, Catherine, figlia del parroco di un villaggio dell'Inghilterra sud-occidentale, che va a passare qualche tempo nella cittadina di Bath con una coppia di mezza età, amici di famiglia. A Bath Catherine conosce un giovane pastore anglicano, ricco e intelligente, Henry, attratto dalla sua semplice bontà, e se ne innamora. Il padre di Henry credendola una ricca ereditiera, la invita nella loro casa di campagna, la Northanger Abbey, una vecchia abbazia rimodernata. Qui, la ragazza, che aveva sempre divorato con accanimento i romanzi gotici di Ann Radcliffe, resta imbrigliata in un continuo di suggestioni provocate dalla sua deformata fantasia e vive circostanze banalissime come fossero situazioni da romanzo gotico, rischiando persino di compromettere la saldezza del suo rapporto con Henry, già di per sé in difficoltà con suo padre che ha nel frattempo appreso la reale situazione economica di Catherine e la vorrebbe cacciare via.
Il romanzo vive la sua parte migliore nell'equivoco di Catherine di fronte ai luoghi del romanzo gotico, tanto da essere considerato ormai una riuscitissima parodia di quel genere letterario.
"Tesoro! Quanto ti sono riconoscente; e quando avrai finito "Udolpho", leggeremo insieme "L'Italiano"; e ti ho compilato una lista di altri dieci o dodici libri dello stesso tipo." "Davvero? Che bello! E quali sono?" "Ti leggo subito i titoli: ecco, leggo dal mio taccuino: "Il Castello di Wolfenbach", "Clermont", "Misteriosi presentimenti", "Il Negromante della Foresta Nera", "Campana di mezzanotte", "L'orfana del Reno" e "Orridi Misteri". Questi ti dureranno per un po'" "Sì, benissimo; ma sono proprio tutti romanzi dell'orrore, sei sicura che siano tutti romanzi dell'orrore?"
Commento di Lunaria: un'occasione sprecata, questo "L'Abbazia di Northanger", perché avrebbe potuto essere a tutti gli effetti un romanzo gotico (narrato con maestria dallo stile affascinante di Jane Austen) e non la parodia (per una manciata di pagine, peraltro) dello stesso... Così com'è, oggigiorno risulta anacronistico, non tanto per le ambientazioni (che sono descritte magistralmente e conservano il loro fascino) ma per i personaggi e i dialoghi anche fin troppo prolissi.
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