1) Ciao e benvenuti! Presentatevi ai nostri lettori!
I Notturno si formano a Catania nel 2020 circa, per volontà mia, Claudia Caudullo, chitarra e voce, e Riccardo Liberti, basso e drum programming. L'intenzione era quella di creare una band dal sound atmosferico e potente, ma che si aprisse anche a soluzioni più progressive. Il nucleo principale si completa con l'ingresso di Francesco Cucinotta ai synth. Insieme componiamo ed incidiamo i brani del nostro debut album "Iceblink" che ci autoproduciamo nel 2023.
https://www.youtube.com/watch?v=PVr0b2KF6YQ
Attualmente stiamo lavorando al nostro secondo album.
2) è difficile definire il vostro sound: si passa da sperimentalismi prog (la title track) a divagazioni quasi dark ambient siderali e liminali ("The sudden glow") se non inquietanti ("Interception of the night sky"). Se dovessi fare un nome, tanto per dare qualche coordinata a chi sta leggendo l'intervista, vi accosterei agli Anathema e ai The Gathering dei loro cd "meno Metal e più sperimentali". In "Remnants" le vocals maschili che poi lasciano spazio a quelle femminili mi hanno persino rimandato, alla lontana, ad un'influenza quasi alla Dead Can Dance, mentre "Circles of Confusion" rimanda a quel tipico Gothic Metal molto melodico e "liquido" dei primi Lacuna Coil. Come mai la scelta di comporre musica per lo più strumentale e sperimentale dove la voce femminile compare saltuariamente e diventa via via eterea ed evanescente (si senta "Echoes and Dust" o "Iceblink") e dove a farla da padrone è la musica "pura" amalgamata in più stili e che si rinfrange in tante sfumature, come un prisma?
Ti ringrazio intanto per gli accostamenti lusinghieri a certe bands, di cui molte sono di nostro gradimento. In realtà siamo Noi i primi ad avere qualche difficoltà a definire ciò che facciamo. Utilizziamo determinati termini stilistici più per indirizzare gli ascoltatori, ma siamo consapevoli che ci mettiamo dentro anche altre cose. Veniamo tutti da un background di base comune che è quello del rock e del metal, ma nel corso degli anni abbiamo assimilato anche altre sonorità. Ci sentiamo vicini al Doom Metal tanto quanto al Prog Rock anni 70 e non di meno a certa Dark Wave degli anni 80. Pensiamo sia un processo naturale quello di trovare un giusto equilibrio tra le sonorità che meglio ci rappresentino. La scelta di lasciare molto spazio a composizioni strumentali segue lo stesso principio di naturalezza. Non riteniamo sia obbligatorio cantare su ogni brano se questo non lo richiede. Sarebbe una forzatura. Come appunto dici tu, lasciamo che sia la musica "pura" ad avere spazio e a fluire liberamente. L'immagine del prisma che usi per definire la nostra musica infatti e molto bella e calza bene.
3) La copertina di "Iceblink" presenta tutte tonalità cromatiche dal bianco al grigio\nero, graduate, che sembrano quasi amalgamarsi, senza distacchi netti. Nonostante l'apparente oscurità, però, non lo definirei un artwork deprimente, perché in lontananza vediamo uno spiraglio di luce… a proposito, è ispirata a qualche paesaggio reale o è frutto di fantasia? E va vista come un'alba o un tramonto?
La copertina è stata realizzata dal graphic designer Federico De Luca, un nostro caro amico. Non era nostra intenzione realizzare una copertina che desse una sensazione deprimente, e il fatto che si noti uno spiraglio di luce bianca, riconducibile appunto al fenomeno di rifrazione solare detto "Iceblink, e segno di quanto questo particolare non sia così difficile da individuare per un occhio attento.
4) Anche se proponete musica strumentale, dando un'occhiata ai titoli compaiono riferimenti a stelle, echi, polvere, lucentezze, cielo notturno… L'album lo avete composto durante il lockdown, e quindi, inevitabilmente, è "figlio di quel periodo". Vi è servito come "valvola di sfogo" per meglio resistere a quel periodo devastante, sia fisicamente sia psicologicamente? I titoli vanno visti come "descrizione di paesaggi sonori" che vi piacerebbe evocare nella mente dell'ascoltatore?
Amiamo gli spazi aperti e i paesaggi evocativi, sia essi diurni che notturni, e con la nostra musica cerchiamo di tradurre le sensazioni che ci trasmettono. Di raccontarne sia la bellezza che il mistero. Stessa cosa vale per le stelle, i corpi celesti e le galassie. Per noi vale esattamente come un viaggio narrato, e ci auguriamo che questo aspetto venga colto da chi ci ascolta. La musica ha da sempre diverse funzioni, tra le quali anche quella di essere a volte la così detta "valvola di sfogo". Difficile dire quale sia stata la molla che ci ha fatto comporre "Iceblink". Siamo musicisti. Componiamo per l'intimo bisogno di comunicare. Spesso anche con noi stessi. Per noi rappresenta semplicemente il quotidiano, con tutto il suo spettro di emozioni. Una cosa normale da sempre. Facciamo anche una vita per lo più ritirata, quindi l'esser costretti a casa per cause di forza maggiore o no, può essere rilevante come non esserlo per nulla.
5) Leggo che ad "Iceblink" hanno partecipato diversi musicisti… e voi stessi militate in diverse altre band (Trash Bombz, Sinoath https://intervistemetal.blogspot.com/2025/01/intervista-sinoathmalauriu.html, Felis Catus, Disasterhate, solo per citarne qualcuno...)
Pian piano che il disco prendeva sempre più forma ci veniva naturale accostare ogni brano ad un amico musicista che, con il suo intervento, lo avrebbe impreziosito. Questo in definita ha reso "Iceblink" un disco molto fruibile e variegato. Siamo soddisfatti di come sia stato realizzato. Si, ognuno di noi oltre ai Notturno si dedica ad altre bands e progetti. Ognuno di noi deve sentirsi libero di coltivare anche altri territori musicali e di fare esperienza. Questo ci fa bene sia come persone che come musicisti.
6) Notturno allo stato attuale è un progetto musicale che si esaurisce unicamente "su album" ma dalla bio leggo che avete in cantiere anche qualche data dal vivo…
Attualmente preferiamo comporre ed incidere in totale tranquillità e con i nostri tempi. Non abbiamo fretta. Circa l'aspetto live, diciamo che stiamo valutando i pro e i contro. Non sarebbe facile riprodurre dal vivo ed in tre quello che realizziamo in studio, e per questo preferiamo aspettare magari di poter confidare nell'aiuto di eventuali musicisti session, in modo da poter realizzare un live che riproduca in maniera fedele quanto proposto su disco. Non sarà facile, ma mai dire mai!
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