Nota di Lunaria: a quanto ho capito, esistono appena tre libri che parlano delle origini pre-islamiche delle Maldive: due risultano tradotti anche in italiano, il terzo no. Tutti gli altri libri che parlano delle Maldive sono guide turistiche, libri fotografici, libri dedicati allo sport o agli animali.
Dei tre libri sulle origini pre-islamiche di questo paese, che è una teocrazia islamica, io ho trovato questo, che pur essendo una guida turistica, riporta in sintesi qualche informazione sulle origini e sulla magia. è poco, ma ce lo facciamo bastare... :P
L'altro libro, che, a quanto pare, è stato tradotto anche qui da noi nel 1988, è stato scritto da un esploratore norvegese, Thor Heyerdahl, "Il mistero delle Maldive", e ricostruisce il passato pre-islamico; alcune delle ipotesi di Heyerdahl sono state confutate da studiosi successivi, ma qui in Italia non penso neanche esista una bibliografia su questo argomento, per cui...
"Mysticism in the Maldives", a cura di Ali Hussain, riportava superstizioni, fenomeni soprannaturali ed eventi misteriosi, ma non solo non è stato tradotto in italiano, ma è anche sparito dai cataloghi e lo si trova solo in alcuni negozi.
Suggerisco, per chi avesse tempo da dedicare ad una ricerca sul web (tempo che a me manca, per colpa della dannata chiavetta succhiasoldi...) di provare a consultare siti inglesi - quindi usate termini in inglese per fare la ricerca - o i siti governativi delle Maldive, che forse hanno riportato qualche immagine relativa a manufatti pre-islamici... io sono riuscita a risalire solo a questo
e non è manco saltato fuori subito, per cui chi ha tempo e voglia provi a cercare sui siti governativi delle Maldive... o su questo, che però è un sito australiano, a quanto mi risulta
http://www.maldivesculture.com/index.php?option=com_content&task=view&id=127&Itemid=61
io purtroppo non posso perdere 3-4 ore di chiavetta alla ricerca disperata di qualche reperto delle Maldive pre-islamiche, essendo uno di quei paesi a cui NON frega niente di farsi conoscere dal punto di vista culturale pre-islamico... è come cercare un ago in un pagliaio! :P
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Maldive: regime, diritti civili, libertà di espressione
Le Maldive sono una dittatura islamica, che per quarant'anni è stata governata col pugno di ferro da Maumoon Abdul Gayoom. Alle Maldive la sharia viene applicata alla lettera, e quindi i diritti civili sono negati. Chi protesta contro il regime o infrange i diktat islamici viene arrestato, torturato, ucciso. Ci sono diversi link che potete consultare e che testimoniano le spaventose repressioni, torture, uccisioni di attivisti, blogger, giornalisti. Le donne "adultere", spesso anche quelle che subiscono uno stupro, vengono fustigate; attiviste e politiche sono state malmenate dalla polizia, che è al servizio del regime, e torturate (per esempio, viene gettato peperoncino negli occhi).
Alle Maldive NON esiste la libertà religiosa ma neppure il poter proclamarsi atei: tutti SONO OBBLIGATI ad essere musulmani; gli atei e "apostati" vengono arrestati se non torturati e uccisi, ed è proibito far girare la bibbia (alla dogana i bagagli dei turisti vengono controllati e grosse croci e più di una bibbia per turista vengono confiscate).
La maggior parte della popolazione è in miseria mentre quasi tutti i soldi portati dai turisti, che si limitano a "stare nel resort turistico" ignorando come vadano le cose al di fuori dell'hotel di lusso, finiscono nelle tasche degli "amici" del dittatore, che gestiscono tutto il settore turistico.
Come se non bastasse, negli ultimi tempi è pure aumentato l'integralismo islamico che "sforna" giovani jihaidisti maldiviani. Quindi, non fatevi ingannare da immagini idilliache (e propagandate dal regime!) come questa:
servono ad attirare turisti occidentali nascondendo il vero volto delle Maldive! Che è una dittatura islamica, al pari dell'Arabia Saudita!!! è un caso più unico che raro nelle teocrazie islamiche, perché tollera che i turisti, negli hotel, se ne stiano in bikini a sorseggiare cocktail, e tutto perché sono un'enorme fonte di guadagno per un Paese che non ha nient'altro per cui essere competitivo, ma se ne guarda bene dal permettere la stessa libertà per gli abitanti locali!
Ripeto: alle Maldive si incarcerano, torturano e uccidono persone che hanno il coraggio di dichiarare alla luce del sole di essere atei o di altra religione non islamica; alle Maldive si fustigano in pubblico "le adultere", includendo, con questo termine, anche le donne o le ragazze giovanissime vittime di stupro!!! Alla turista, nell'hotel, è permesso mettersi il bikini e "flirtare" liberamente, non certamente alla donna maldiviana!!!
Si può approfondire a questi link:
http://www.treccani.it/magazine/atlante/geopolitica/Maldive_il_paradiso_dei_turisti_dilaniato.html
http://www.unimondo.org/Guide/Diritti-umani/Obiezioni-di-coscienza/Maldive-l-altra-faccia-del-paradiso-La-violazione-dei-diritti-umani-137086
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/maldive_male_blogger_omicidio-2397873.html
https://www.amnesty.it/rapporti-annuali/rapporto-annuale-2017-2018/asia-e-pacifico/maldive/
http://www.vita.it/it/article/2003/07/31/maldive-un-inferno-per-i-diritti-umani/26327/
https://www.osservatoriodiritti.it/2018/02/15/maldive-isole-caos-stato-di-emergenza/
http://www.giornalesentire.it/archive/2013/marzo/2963/maldive-maledette.html
http://www.ignaziocorrao.it/non-andate-vacanza-alle-maldive/
https://www.mondoemissione.it/asia/maldive-paradiso-dei-jihadisti/
http://lepersoneeladignita.corriere.it/2012/03/02/maldive-dopo-il-colpo-di-stato-i-militari-attaccano-le-donne/
Origini e arrivo dell'islam
Le Maldive, pur così isolate dal resto del mondo, hanno dovuto fronteggiare, nei secoli precedenti, i colonizzatori. Si sa molto poco del periodo pre-islamico, e quindi politeista, delle Maldive. La conversione all'islam avviene nel 1153: sembra che sia stato portato da un nordafricano, Abu Al Barakat; secondo la leggenda, nelle Maldive pre-islamiche si sacrificavano vergini ad un "jinni" - specie di demone o di divinità - del mare, Rannamaari. Barakat scacciò questo jinni leggendo passi del corano; il sovrano delle Maldive si convertì ordinando ai sudditi di fare altrettanto. Comunque sia, nelle leggende, nei miti e nei racconti che i maldiviani ancora si raccontano è sopravvissuta qualche traccia del loro periodo pre-islamico anche se non è stato possibile stabilire niente con certezza.
Alcuni studiosi come Thor Heyerdahl hanno tentato di ricostruire la storia delle Maldive: sembra che fossero già meta di rotte commerciali delle antiche civiltà; i Rodin sarebbero stati il popolo locale, adoratori del Sole (*), e i maldiviani discendono proprio da questo popolo leggendario.
Intorno al 500 a.c probabilmente dallo Sri Lanka, arrivano delle popolazioni buddhiste e indù. Delle spedizioni archeologiche inglesi giunte alle Maldive negli anni Venti hanno ipotizzato che i ruderi di strutture a cupola detti "hawitta", presenti negli atolli meridionali, fossero degli stupa buddhisti.
Malgrado esista una scrittura locale risalente al XVII secolo, quasi tutti i miti maldiviani fanno parte di una tradizione orale, raccolta per iscritto solo di recente.
(*) Nota di Lunaria: il che lascia supporre che la religione maldiviana originaria, come in tante altre civilità, fosse basata sul culto degli elementi naturali: Sole, Luna, Stelle, Vento, Mare ecc. Peccato non sapere se il Sole, nelle antiche Maldive, era concepito come Dio o Dea!!!
Spiriti, Magia Pratica e Grande Dea
Malgrado siano islamici, la gente del posto crede ancora, e teme, i "Jinni", cioè spiriti maligni [forse le antiche divinità demonizzate? Nota di Lunaria] che si pensa risiedano nel mare, nella terra, nel cielo, e ai quali si dà la responsabilità di tutto quanto accade e sfugge alle spiegazioni.
Per combattere gli spiriti si ricorre ai "Fandhita", cioè le formule magiche e le pozioni preparate dall'"Hakeem", il guaritore [forse una figura simile allo sciamano? forse nelle Maldive pre-islamiche si praticava lo sciamanesimo? Nota di Lunaria] e la gente lo consulta anche in caso di malattia o di pesca scarsa.
L'Hakeem compie dei riti propiziatori scrivendo frasi tratte dal corano (**) su delle strisce di carte che poi vengono indossate sugli abiti della persona che pensa di essere tormentata dai jinni. Il guaritore può anche scrivere le citazioni coraniche su un piatto, riempirlo d'acqua per far sciogliere l'inchiostro e poi far bere la pozione alla persona. L'"Isitri" è una pozione d'amore per favorire i matrimoni, il "Varitoli" è usato per far terminare l'amore e il matrimonio.
Il culto della Dea Madre diffuso nel periodo pre-islamico
ha continuato ad esistere nei secoli, all'interno dell'islam e ancora oggi è ben radicato [e ovviamente, questa che era la notizia FONDAMENTALE che mi interessava è troncata così, senza neanche mettere il nome della Dea!... Suppongo che abbiano sincretizzato la Dea con "la figlia di Maometto, cioè Fatima" similmente a certi musulmani dell'India... ma è una mia ipotesi]
Nota di Lunaria: su questo sito
http://www.maldivesculture.com/index.php?option=com_content&task=view&id=127&Itemid=61
è scritto che alla Dea delle Maldive - e anche qui, non riporta il nome - venivano offerti sacrifici; più tardi, si sacrificarono galli, al posto delle persone. Le donne non venivano sacrificate alla Dea, ma al Dio marino.
Da quanto ho capito, alle Dee che proteggevano i villaggi veniva dato il generico nome di "Handi"; sembra che l'ancestrale mitologia maldiviana avesse anche delle storie legate a delle donne estremamente potenti e dominanti, e che fossero regine; probabilmente esisteva anche un matriarcato o la matrilinearità. Comunque, probabilmente avevano gli stessi usi degli indù in Sri Lanka: difatti ricerche archeologiche e linguistiche hanno rivelato una parentela tra le Maldive e lo Sri Lanka.
Nello Sri Lanka, la Dea più famosa è Pattini.
Avevamo già visto lo Sri Lanka: http://intervistemetal.blogspot.it/2017/07/sri-lanka-mitologia-simboli-e-black.html
Maldive, vasi tradizionali
Abito tradizionale
Musica: Malgrado la dittatura soffochi ogni forma di dissenso, almeno nei resort turistici è permesso suonare rock per dilettare i turisti, e si organizzano anche danze; Metal Archives elenca otto band.
Io ho approfondito Nothnegal, Shahyd Legacy e Tormenta. I Dittorehead non ho potuto sentirli, essendo caricati su Myspace non mi partiva l'audio.
Nothnegal e Tormenta sono piuttosto professionali. Soprattutto i primi,
propongono una sorta di Death Metal melodico "cyberistico".
I Tormenta
fanno un classico Thrash ottantiano, niente di innovativo e personale, che potrebbe piacere ai cultori del genere che "non cercano nulla di nuovo":
Shahyd Legacy ha realizzato una canzone strumentale dedicata alla figlioletta, che compare nel video.
(**) Similmente alla magia islamica diffusa anche in Tunisia ecc.: il Sihr
vedi il mio articolo:
http://intervistemetal.blogspot.it/2017/07/magia-nera-iblis-e-black-metalla-scena.html