Malaysia: Origini, Spiriti, Metal e Poesia!

Tratto da
 


Origini e Animismo: La prima prova della presenza dell'uomo nella regione è un teschio risalente a 40.000 anni fa, ritrovato nelle grotte di Niah del Sarawak; il quel periodo il Borneo era ancora collegato al sud-est asiatico. Nel 150 d.c l'esistenza della penisola malese, citata nella Geografia di Tolomeo, era già nota agli Europei; forse i Romani la visitarono durante le spedizioni in India e Cina.
Tutti i Malesi che sono musulmani di nascita sono tenuti a seguire l'islam, ma molti aderiscono anche a credenze animiste e al costume locale detto Adat, che pone una grande enfasi sulla responsabilità collettiva e sull'armonia della comunità.
è noto che in campagna elettorale i politici malaysiani fanno ricorso al "Bomoh", un guaritore spirituale che entra in contatto col mondo degli spiriti, e riesce a prevedere il futuro; i Bomoh si servono anche di piante curative, che spesso bruciano recitando il corano. I Pawang sono gli sciamani che hanno conoscenze sul raccolto e sulla natura. Con la crescente ortodossia islamica il Bomoh ha perso prestigio ma nei villaggi viene ancora consultato per curare un malato, invocare la pioggia, sciacciare gli spiriti maligni.
Le credenze animiste delle popolazioni della Malaysia sono diverse le une dalle altre: l'Animismo non prevede dei dogmi, ma in generale si basa sull'idea che i fenomeni naturali siano emanazioni di spiriti e divinità e che sia necessario un sistema di rituali per propiziarli. Nell'Animismo tutto ciò che esiste in natura è permeato da un'anima o da uno spirito, detto Semangat, che deve essere placato. Presso gli Orang Asli si crede che la persona ammalata sia invasa da uno spirito maligno che deve essere scacciato con i tamburi e riti magici.
Un'altra caratteristica è il culto degli antenati: le anime dei defunti sono considerate intermediarie tra questo mondo e l'aldilà. In alcune zone è ancora possibile osservare dei resti di elaborati rituali di sepoltura; in Borneo, l'Animismo dei Dayak è chiamato "Kaharingan": statue, totem, tatuaggi e, in passato, le teste-trofeo, venivano usati per respingere gli spiriti nocivi, per chiamare quelli benevoli e per placare quelli irati. I totem posti alle entrate dei villaggi servivano da segnali per gli spiriti. Nell'Animismo Dayak e nella zona di Sarawak il bucero è visto come uno spirito molto potente: viene onorato con danze e cerimonie e le sue piume sono custodite come reliquie. I contadini Kelabit attendono l'arrivo degli uccelli migratori per seminare il riso mentre per i cacciatori Iban l'avvistamento del bucero o altri uccelli è segno di buono o cattivo auspicio. Secondo gli Iban, gli spiriti di due uccelli vennero coinvolti nella creazione della terra e del cielo e gli Iban stessi credono di discendere dallo spirito di un uccello chiamato "Sengalang Burong"


Il bucero
 
Gli Orang Asli realizzano ancora sculture in legno: animali, alberi, pesci ma anche sculture astratte per rappresentare acqua e fuoco. I Mah meri intagliano i "Moyang" ovvero i progenitori-spiriti.
Il Kris, il pugnale, occupa un posto importante nella cultura malese: rappresenta la virilità e dà riparo agli spiriti protettori; privare un nemico del Kris significa sottrargli la virilità. In passato, si pensava che i Kris potessero volare per uccidere i nemici.


Nota di Lunaria: purtroppo il libro non ci dice di più relativamente a divinità femminili... comunque, sono riuscita a trovare quella che penso sia la Dea più famosa dell'antico pantheon malese: Takel; è la Dea Malese del raccolto e dell'abbondanza, la Suprema Dea dell'agricoltura. Ha come simbolo ogni radice commestibile. Ho poi trovato menzionato un'altra Dea del raccolto e della longevità: Boru Deak Parudjar



Thaipusam: ogni anno, i pellegrini raggiungono le Batu Caves per celebrare la festa indù di Thaipusam; il carro di Lord Murugan 



viene portato in processione fino alle grotte. Il carro viene seguito dai pellegrini, alcuni in stato di trance. I fedeli trasportano delle brocche di latte ancorate al corpo con degli uncini; infatti molti fedeli si forano la pelle con ganci e aghi; tuttavia molti di loro non sentono il dolore, essendo in un profondo stato di trance.

I megaliti della Malaysia: i paesaggi della Malaysia sono idilliaci: colline ammantate di boschi, vallate, risaie. Nella zona di Seremban si possono ammirare gli antichi megaliti; l'origine e il significato di questi blocchi di pietra non è chiara, anche se l'uso si è mantenuto anche dopo l'arrivo dell'islam, tanto che si trovano pietre anche nei cimiteri islamici. I malesi li chiamano "Batu Hidup", "Pietre Viventi", perché sembra che crescano col passare degli anni: infatti il terreno tende ad erodersi, attorno ad essi.
Il Sensheng Gong è un paese consacrato al dio Guan Gong, un dio della guerra. Il tempio presenta anche un'edicola con due guardiani, i Dua Di Ya Peh, che accompagnano gli spiriti dei morti nell'oltretomba; sono anche adorati come Dei della fortuna e vengono loro offerti birra e sigarette. 
Le colline che circondano Ipoh sono disseminate da grotte ritenute sacre che sono state trasformate in templi. Anche nelle profondità della giungla nei dintorni di Bario ci sono decine di megaliti. I Kelabit lasciano un segno nel passaggio per stabilire il proprio diritto su esso; i Perupan sono grandi cumuli formati da migliaia di ciottoli reperiti dal letto del fiume [come per l'Ovoo mongolo. Nota di Lunaria]; a Perupun si trova un gigantesco cumulo di pietre.
Il Batu Narit è un'incisione rupestre con diverse figure tra cui un uomo con gambe e braccia distese. Batu Arit è una grande pietra con incisioni di uccelli e figure umane con facce a forma di cuore.
 

Nota di Lunaria:  la litolatria, l'adorazione delle pietre, era diffusa in quasi tutti i popoli. è una delle prime forme di sacralità. Suggerisco di leggersi tutto lo studio dedicato alla litolatria che si trova in "Trattato di Storia delle Religioni" di Mircea Eliade.

Il tempio della Dea Kwan Yin: la Malaysia è un paese musulmano, ma la popolazione cinese che la abita è rimasta buddhista. Nel Penang, c'è un tempio dedicato a Kwan Yin, la Dea della misericordia e della compassione.



Il tempio è stato costruito nel XIX secolo. I fedeli bruciano banconote e incenso e il tempio sembra sempre avvolto dal fumo.
 

Langkawi: il nome dell'isola deriva da "helang", aquila, e "kawi", bruno rossastro. L'isola sarebbe un luogo di riposo per Garuda, l'uccello cavalcato da Vishnu.


Su questa isola ci sono diverse leggende: la più famosa è quella di Mahsuri, una fanciulla ingiustamente accusata di infedeltà da persone dell'isola invidiose della sua bellezza. Prima di morire, la ragazza scagliò una maledizione che sarebbe durata per sette generazioni. Come prova della sua innocenza, dalle vene della ragazza stillò sangue bianco che tinse le spiagge: ecco perché la sabbia è bianca. A Kota Mahsuri c'è un mausoleo dedicato a lei.

"Lo Yeti" della Malaysia:
lo Hantu Jarang Gigi, "Fantasma dai denti storti" è un bipede alto tre metri, peloso e molto intimorito dalle macchine fotografiche: per questo non è facile avvistarlo.
Curiosamente, i nativi del Borneo veneravano i teschi degli Orangutan nello stesso modo in cui veneravano le teste dei nemici di altre tribù.

La Rafflesia: 



è una pianta parassita con dei fiori gommosi che raggiungono un metro di diametro!
Fu scoperta a Sumatra nel 1818 da Sir Stamford Raffles e da Joseph Arnold, da qui il nome ufficiale di Rafflesia arnoldii. Arnald raccolse un fiore che pesava 7 kg. I boccioli emanano odore di carne putrida e vengono impollinati dalle mosche. I boccioli del fiore sono usati dai guaritori malesi e cinesi.
 

Le farfalle malesi sono bellissime!  


Le marce della morte di Sandakan: durante la Seconda Guerra Mondiale i giapponesi crearono in questa zona un campo di prigionia per soldati australiani e inglesi. I prigionieri vennero costretti a marciare nella giungla e a portare sacchi di riso di venti kili; chi cadeva per terra veniva eliminato. Dei 2400 internati, gli unici sopravvissuti furono 6.

La condizione della donna in Malaysia: nella società malese pre-islamica le donne avevano grande importanza e potevano ricoprire ruoli di comando tanto che ancora oggi i discendenti dei Minangkabau del Negeri Sembilan, a Sumatra, vivono in una società di tipo matriarcale. La diffusione dell'islam indebolì il ruolo delle donne, ma non furono costrette a vivere segregate e ancora oggi le donne malesi hanno più libertà di altre donne islamiche; però, il 40% delle donne sopra i 15 anni di età è stata picchiata dal marito e lo stupro coniugale non è considerato un crimine. Il 93% delle donne malesi ha subito mutilazioni genitali: in Malaysia la pratica non è illegale e negli ultimi anni il paese è diventato sempre più conservatore: per esempio, si dissuadono le donne musulmane dall'indossare pantaloni o portare i capelli corti perché "inciterebbero al lesbismo".


Abiti tradizionali delle varie etnie in Malaysia:




Musica:  la musica tradizionale malese si basa sugli strumenti a percussione, come il Gendang, il tamburo, il gong e altri strumenti realizzati con conchiglie, gusci di noci di cocco e bambù. Le influenze islamiche e cinesi caratterizzano il Dondang Sayang, delle canzoni romantiche di ispirazione cinese.

Nota di Lunaria: e per quanto riguarda il Metal? Bhè, la scena malese è davvero sterminata xD 

Metal Archives elenca ben 597 band di tutti i generi.
Come al solito, ho dato precedenza alla scena Black, visto che amo il Black esotico e colorato di folklorismo  


Nota Bene:
qui riporto, per correttezza, anche quei gruppi appartenenti alla scena Black Metal Malese con tematiche naziste. C'è da far notare che questi gruppi - capitanati da gente che ha la pelle scura - non sanno neanche cosa sia il nazismo e usano la svastica e generici testi infantili sul nazismo per "shoccare" e per fare trasgressione. Il nazismo portato avanti da questi gruppi è infatti pacchiano, ridicolo, parodistico e kitch, tanto più che non si rendono neanche conto che stanno usando della paccottiglia ideata da qualcuno che non esiterebbe un secondo a segregarli nei lager. Ho preferito censurare i loghi con svastiche non perché io sia a favore della censura e del vietare a chicchessia di mettersi una svastica, ma perché non voglio essere accusata di veicolare "propagande visive al nazismo", per quanto kitch e demente già da come lo presentano nell'estetica. 



Personalmente valuto principalmente la musica e questo principio lo applico sempre, incluso quando devo recensire o parlare di band Black Metal cristiane o islamiche, pur non approvando il loro concept. Come anche tanta estetica Black Metal anticristiana shoccante e sanguinolenta è fine a se stessa e serve a provocare e a divertire e niente più, secondo me anche queste band "naziste malesi" sono da prendersi come gruppi formati da ragazzotti che usano la paccottiglia nazista per "trasgredire" e farsi notare.
Le band malesi che comunque si rifanno a tematiche ultranazionalistiche nella zona di Selangor ("Nusantara nationalism") si etichettano come "Darah & Maruah Tanah Melayu Movement\Selangor Nationalist Metal Movement.

Iniziamo dagli Al Azazhil 

https://www.youtube.com/watch?v=Rsw_KViuByU 
che suonano un Black molto rozzo e minimale con vocals che lasciano a desiderare...


Gli Astafir
https://www.youtube.com/watch?v=gCtKD2fJcBM
suonano un Gothic old style; dategli un ascolto se vi piacciono i The Sins of Thy Beloved, anche se la qualità sonora-compositiva non è eccelsa, o meglio, sa già di "troppo sentito"... vabbè, lì da loro sarà una novità, ma qui da noi queste sonorità sono ormai datate a tempi paleolitici e quanto si poteva dire, nel genere, è già stato detto...





I Damaq 
https://www.youtube.com/watch?v=gn1nIJaQfq0
propongono un Black sinfonico su modello dei Dimmu Borgir di "Enthrone Darkness Triumphant", niente di originale, ma ben suonato!
Si sono formati nel 1994, mica male, eh!



I Samartary suonano un Black\Thrash molto scontato e dozzinale
https://www.youtube.com/watch?v=mOtQnl0qc7c




Gli Hayagriva 

https://www.youtube.com/watch?v=DGvMKT3gtqw
con un Black alla primi Emperor, più o meno...



Abbiamo poi i Kazanna,
https://www.youtube.com/watch?v=VLp8oH-OyBQ
con il loro Sympho Power Metal alla Kamelot, ma le vocals faranno storcere il naso a qualcuno perché si sente un pesante accento asiatico... che alle nostre orecchie fa l'effetto "cartone animato"  



I Maradasutma 

https://www.youtube.com/watch?v=TWv-DfUvgwQ
propongono un Black sinfonico alla primi COF: notevoli anche se niente di originale. Che i nostri ragazzotti si riferiscano soprattutto alla band di Dani lo si vede anche nelle t-shirt che sfoggiano...



Gli Hafyukal 

https://www.youtube.com/watch?v=l2WoB1N6FEA
suonano un Epic Black Metal, tra Dissection e Bork Nagar, ma senza nessun tocco particolare anche se a quanto sembra la band è molto impegnata in temi mitologici\storici della loro terra, il che fa aumentare di mezzo punto il mio interesse verso di loro...
Gli Hafyukal comunque definiscono il loro sound "Culturalistical Malay Extreme Metal\Nusantara Folk Metal"



I Penakluk 
https://www.youtube.com/watch?v=nglnnu0zcbU
son un'altra band Gothic metal con vocals maschili sul recitativo andante, piuttosto nasali a tratti, non granchè.



Comunque l'aura old style potrebbe piacere a chi si accontenta di una band il cui sound cita a piene mani dai Celestial Season, ovviamente senza avere la loro bravura stilistica.

Hellimunan, 

https://www.youtube.com/watch?v=1UKa4rWRz7w
Old Gothic Doom Metal con una qualità sonora raffazzonata.
Anche qui, molto scolastico.



I Qharinth, altro Black "à la Emperor" con qualche sprazzo sinfoneggiante
https://www.youtube.com/watch?v=iWIHDsRAB1I



E citiamo anche la combriccola degli Jugra, e il loro "Patriotik Metal from Malaysia"
https://www.youtube.com/watch?v=Muf75vQpzVc



 Ma non li starete prendendo sul serio per davvero, eh?!?

Per il resto, questi Jugra suonano uno scolastico Black Metal come ne abbiamo sentito a iosa su questi lidi europei. E con meno pagliacciosità dietro.
Okkio che altre canzoni della band hanno un retrogusto più sul "punk da stadio", forse un tentativo, riuscito male, di clonare i Darkthrone dell'era "Black'n'Roll"...


 Hanno fatto anche uno split album con Via Dolorosa:


Un posto d'onore spetta al "nazi" (?) Barthafah


uno dei peggiori vocalist Black - o era una gallina che starnazzava?!? - che la sottoscritta ricordi...
ma andate pure a sentirla la "canzone" (?)
https://www.youtube.com/watch?v=GVYgPN3mU8Y
che si candida ad essere il peggior pezzo Black (?) di sempre!
Ammesso che quella cosa sia "Black Metal", perché suona più come un pezzo punk crust composto nel mentre si è colti da una scarica di diarrea, roba che gli Anal C*nt in confronto sembrano Mozart dal punto di vista di songwriting...

P.s il Nostro, comunque, è poliglotta. Difatti nel demo (?) "canta" nei dialetti Java, Aceh, Banjar, Madura, Bugis e Brunei.
Non che ai nostri orecchi ci sia poi differenza visto che suppergiù suona tutto come "BLEARGH KARRRRRRRR BLARGH"  

Segnalo poi i  ترسمبوڽي


i cui testi sono incentrati sul paganesimo malese.
Il nome si pronuncia "Tersembunyi" e significa "nascosto".

Infine, termino citando gli As-Sahar, che suonano un Black Metal veloce e infernale, di scuola europea.


 
Per quanto riguarda la poesia, svariati anni fa avevo noleggiato un libro che riportava qualche poesia malese\indonesiana. Purtroppo all'epoca non ho fotografato la copertina del libro, e ora francamente non mi ricordo più che libro fosse! Vabbè, se mai lo ritroverò sullo scaffale della biblioteca, ri-aggiornerò il post. Mi pare fosse comunque una vecchia antologia, forse degli anni Sessanta.

Tre poeti Malesi-Indonesiani!

SANUSI PANE

"Crepuscolo"

(tratta da "Puspa Mega" = "Fiori di nuvola", 1927)

Guarda il cielo ad occidente
il cielo vien colorato dal crepuscolo
luccica dalla terra
verso il firmamento il riflesso delle nubi.
Più si fa tardi più si affievolisce la luce;
nuvole grigie lentamente scorrono
scorrono, scorrono chissà dove
come un sogno esse spariscono.
Un rimpianto segue le nubi
dopo aver bruciato per un sol attimo
vanno lente con triste aspetto.
Il mio cuore piange colpito dall'emozione
ricorda la felicità subito distrutta.
Dopo aver avuto gloria per un attimo solo.

ABDUL HADI IPIH

"Io mi ricordo sempre di te"

Io mi ricordo di te quando l'aurora
fa rosso il cielo da Oriente
io mi ricordo di te quando il Crepuscolo
bacia i fiori che vanno a dormire.
Io mi ricordo di te quando la notte
silente fa fiorire le stelle lucenti,
io mi ricordo di te quando la Luna
placida luccica nel plenilunio,
io mi ricordo di te, ahimé, sempre,
finché ti seguirò anche io,
disteso il corpo nel grembo della terra,
il luogo dove tutto viene dimenticato.

CHAIRIL ANWAR

"Invano" (1943)

L'ultima volta che tu venisti
portando un mazzo di fiori
rose rosse e gelsomini bianchi
sangue e purezza
tu li spargesti davanti a me
con lo sguardo che affermava: per te.
Allora restammo insieme perplessi
domandandoci l'un l'altra "che cos'è questo?"
Amore? Entrambi non capivamo.
L'intero giorno stammo insieme senza avvicinarci
Ah! è il mio cuore che non vuole darsi
va all'inferno dilaniato dalla desolazione.