Gnosi: Epifanio, Fibioniti, Theòs e Theà, Platonismo

EPIFANIO E I FIBIONITI

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Epifanio fu tra i Padri della Chiesa che si scagliò contro le eresie e gli gnostici nel IV secolo. Questo autore mentre contesta le pratiche dei Fibioniti, descrive un rituale sessuale che si svolgeva di notte: i Fibioniti facevano tutti coppia con persone diverse dai loro consorti e consumavano rapporti sessuali secondo un rituale. Quando l'uomo giungeva all'orgasmo, si ritraeva dalla donna ed entrambi raccoglievano lo sperma nelle mani, che poi veniva consumato dicendo "Questo è il corpo di Cristo". Analogamente consumavano il sangue mestruale dicendo "Questo è il sangue di Cristo".

Se la donna restava incinta, il feto veniva abortito e mangiato durante un pasto collettivo chiamato "Pasqua perfetta".

Epifanio prosegue dicendo che i capi illustri della comunità dei Fibioniti si masturbavano, per poter mangiare il corpo di Cristo.

La testimonianza di Epifanio non è da ritenersi necessariamente vera: molti storici hanno avanzato dei dubbi: come è possibile che Epifanio conoscesse i dettagli, dal momento che erano rituali segreti?

 

Approfondimento: THEòS E THEà

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Come si può dare a "dio" un genere femminile?

Malgrado i tentativi femministi di chiamare Dio al femminile, sulla questione del sesso divino i monoteismi sembrano proprio aver deciso in favore del maschile (1), e le Dee esisterebbero dunque in rapporto ai politeismi. 

Ma basta che si chiarisca la tentazione di unificare il divino in un solo principio, e il sospetto compare. è così che gli stoici s'interrogano sul sesso degli Dei come su un problema mal posto: dal momento che Zeus è tutto non ci sono più divinità maschili o femminili, soltanto nomi, segnati da un genere grammaticale.

"Gli stoici affermano che esiste un solo dio, i cui nomi variano secondo gli atti e le funzioni. Di qui si può anche dire che le potenze hanno due sessi - maschili quando sono in azione, femminili quando sono naturalmente passive" 

Nota di Lunaria: nell'Induismo invece è il  contrario; vedi questo stralcio tratto da


 
"Uno degli aspetti in cui si manifesta il multiforme pantheon induista è quello della Divinità Femminile, noto come Devi, la forma femminile di Deva, Potenza Celeste, Dio. La Dea Madre è venerata fin dal periodo pre-ario, come Divinità connessa alla fertilità e alla terra oppure come ancella e amorosa danzatrice. In quanto potenza generante, Shiva - dio maschile - non può nulla senza Parvati, la Sua Divina consorte chiamata anche Uma o Sati. Essa rappresenta l'aspetto femminile della Divinità, una delle personificazioni del potere, Shakti, quella benevola e feconda, con cui Shiva agisce nel mondo. Figlia dell'Hymalaya - è chiamata "La Montanina"-, Parvati rappresenta uno dei principali aspetti di Devi, la Dea Madre della tradizione vedica. Il sostantivo femminile "Shakti", "Forza, Potenza", indica la manifestazione femminile del Dio supremo, l'Energia Creativa della Divinità. Il Dio, Principio Maschile, agisce nel mondo attraverso la sua sposa, Principio Femminile, e nel culto della Shakti si realizza il superamento della dicotomia fra trascendenza divina e immanenza terrena. Senza la sua Shakti, il Dio è impotente, inattivo al pari di un morto" 

Così, il sesso degli Dei dipende da un'operazione di pensiero che assortisce le potenze e gli elementi al maschile o al femminile.

Un problema di genere

L'entrata in argomento potrebbe essere grammaticale: non è inutile ricordare che se "dio" si dice theòs, ci sono in greco due modi egualmente corretti per indicare una Dea: ricorrendo al termine theà, forma femminile di theòs o usando il termine theòs stesso, maschile, ma preceduto dall'articolo femminile. è così che nelle iscrizioni ufficiali Atena è "he theòs", cosa che non manca di ispirare ad Aristofane battute sulla città "in cui un dio nato donna (theòs gynè gegonùia) si erge, armata di tutto punto". 

Nondimeno, "he theòs" designa in primo luogo un essere divino che si trova per di più affetto da un segno femminile.

"Theài", dunque, le Dee. Se si dimenticasse per un istante che "theà" può sempre essere sostituita da "theòs", la tentazione forse sarebbe di cercare in ogni Dea l'incarnazione di un tipo femminile, con la speranza di costituire finalmente il gruppo delle "theài" in un sistema simbolico della femminilità.

Rimane l'essenziale: il femminile è, presso gli Dei, indubbiamente meno omogeneo di quanto non si creda a proposito delle donne mortali, sfaldato come è tra le forti personalità olimpiche e i cori più o meno evanescenti che vivono all'unisono.


(1) Nota di Lunaria: Mary Daly in "Al di là di dio padre" osservava che:


 
"L'idea di un salvatore unico di sesso maschile può essere vista come un'ulteriore legittimazione della supremazia del maschio (...) In regime di patriarcato un simbolo maschile sembra proprio il meno indicato ad interpretare il ruolo di liberatore del genere umano dal peccato originale del sessismo. L'immagine stessa è unilaterale per quanto concerne l'identità sessuale, e lo è proprio dal lato sbagliato, perché non contraddice il sessismo e glorifica la mascolinità."

"L'ideologia cristiana presenta una distorsione prodotta dalla gerarchia sessuale e che la convalida, palese non solo nelle dottrine relative a Dio e alla Caduta ma anche in quelle relative a Gesù [...] Una logica conseguenza della liberazione della donna sarà la perdita di credibilità delle formule cristologiche che riflettono ed incoraggiano l'idolatria verso la persona di Gesù [...] Non è tuttora insolito che preti e ministri cristiani, posti di fronte al discorso della liberazione della donna, traggano argomenti a sostegno della supremazia maschile dall'affermazione che Dio "si incarnò" esclusivamente in un maschio. In effetti la stessa tradizione cristologica tende a giustificare tali conclusioni. Il presupposto implicito - e spesso esplicito - presente per tutti questi secoli nella mente dei teologi è che la divinità non poteva degnarsi di "incarnarsi" nel "sesso inferiore" e il "fatto" che "egli" non lo abbia fatto conferma ovviamente la superiorità maschile. Venendo meno il consenso delle donne alla supremazia maschile, questi tradizionali presupposti cominciano a traballare.

(Nota di Lunaria: si vedano Sprenger e Kramer nel "Malleus Maleficarum": "E sia benedetto l'Altissimo che finora ha preservato il sesso maschile da un così grande flagello [la stregoneria]. Egli ha infatti voluto nascere e soffrire per noi in questo sesso, e perciò lo ha privilegiato")

"L'idea di un salvatore unico di sesso maschile può essere vista come un'ulteriore legittimazione della supremazia del maschio (...) In regime di patriarcato un simbolo maschile sembra proprio il meno indicato ad interpretare il ruolo di liberatore del genere umano dal peccato originale del sessismo. L'immagine stessa è unilaterale per quanto concerne l'identità sessuale, e lo è proprio dal lato sbagliato, perché non contraddice il sessismo e glorifica la mascolinità [...] La premessa basilare di questo tipo di ortodossia è che "Dio venne" nell'uomo (maschio) Gesù, e solo in Gesù - donde l'ostacolo che viene descritto dai suoi difensori come lo "scandalo della particolarità".

"Ho già osservato che il testo paolino "in Cristo non c'è... maschio né femmina", funziona in questo modo, perché semplicemente e palesemente ignora il fatto che Cristo è un simbolo maschile e perciò a tale livello esclude la femmina." 

"Io ritengo che un altro ribaltamento sia l'idea dell'incarnazione redentrice unica nella forma di un salvatore maschio perché questo è precisamente impossibile. Una divinità patriarcale, o suo figlio, non è in grado di salvarci dagli orrori di un mondo patriarcale."

E mi pare significativo concludere con questi commenti:

"è ovvio che tutte queste ideologie hanno non solo la funzione di conciliare le donne con il loro ruolo subordinato sostenendo che è inalterabile, ma anche di far credere che esso rappresenti l'appagamento dei loro desideri, o un ideale che è lodevole cercare di raggiungere" (Horney)

"L'essere considerata corpo per altri (per l'uomo e per la procreazione), è ciò che ha impedito alla donna di essere un soggetto storico-sociale in quanto tutta la sua soggettività è stata ridotta e imprigionata in una sessualità essenzialmente per altri e in funzione della riproduzione" (Franca Ongaro Basaglia)


Appunti che trascrissi molti anni fa; purtroppo non segnai da che libro.

Gnosi = sincretismo orientale + mistica ellenistica.

Dio è l'Anthropos, l'Uomo o meglio l'Androgino archetipale nel cui seno hanno luoghi processi conoscitivi-evolutivi che sono modello e al tempo stesso riflesso e strutture di pensiero e modalità tipiche dello gnostico. Questi processi si concretizzano in una serie di Ipostasi che gli gnostici definiscono Eoni e che rappresentano momenti autosussistenti nell'espandersi dinamico della realtà divina.

Il peccato di Sophia, ultimo Eone, è quello di aver generato da sola.

Protennoia: dimensione femminile. è il primo pensiero del Padre. "Io sono Androgina, sono insieme una Madre e un Padre, perché ho rapporti come me stessa"

Altra controparte femminile: Madre Barbelo.

Al Dio che è non Essere ed Esistenza prima dell'esistenza, Barbelo pur essendo Una è divenuta numerabile quindi soggetta a divisione.

La Triade si configura come Pensiero-Voce-Parola.

Il Pensiero vive in se stesso, immerso nella Luce e nel Silenzio, la sua dimensione femminile è immaginata come la voce di quel pensiero silenzioso.

"Io sono una Voce essendo... nel Silenzio", esclama la Protennoia. Dalla Voce trae origine il Figlio (Logos o Parola che ha in sé il Nome e cioè la possibilità di denominare la molteplicità degli Enti particolari destinati ad essere generati).

Secondo Tolomeo nelle altezze invisibili e incomprensibili c'è un Eone perfetto pre-esistente: lo chiamano Pre Principio e Pre Padre e Abisso. Era invisibile e incomprensibile eterno e ingenerato e stava in grande tranquillità e solitudine nei tempi infiniti. Stava insieme a lui anche il pensiero che chiamiamo Grazia e Silenzio. Una volta l'Abisso meditò di emanare da sé un principio di tutte le cose e depose in guisa di seme questa emanazione che meditò di emanare nel Silenzio che esisteva insieme con lui come in una Matrice.

Da questo rapporto ha origine il Figlio (o Nous). L'autofecondazione dell'Androgino Archetipale è rappresentata come contemplazione del principio maschile nello specchio femminile che costituisce la sua dimensione vitale ed emozionale. Egli è il primo Padre che non conosce inizio. Egli vede se stesso in sé, in uno specchio. Dal Figlio vengono emessi quattro Luminari, quattro Eoni: Harmozel (sorse Adamo), Oroiael (sorse Seth), Daveithe (Anime dei Perfetti), Eleleth (Anime che conobbero la perfezione ma non si pentirono subito).

La generazione del Nous Androgino che ha per compagna di coppia Aletheia, la Verità, costituisce con Abisso e Silenzio, la Tetrade Primordiale, poiché possiede la Verità e sa perché è stato generato. L'Intelletto emana a sua volta la Sizigia o Coppia Pleromatica, Logos-Zoe (Parola-Vita); a sua volta, la Sizigia emana Antropos-Ekklesia (Uomo-Chiesa). Si costituisce così l'Ogdoade Primigenia Radice e Fondamento di tutte le cose. Allo scopo di glorificare il Padre, Logos e Zoe emanano altri 10 Eoni cui si aggiungono 12 Eoni provenienti da Anthropos ed Ekklesia, il cui insieme (Ogdoade, Decade, Dodecade) dà un totale di 30 Eoni.

La Sophia gnostica di tipo Sethiano o Valentiniano svolge la funzione di mediazione tra Dio e Materia, tra economia divina e sua realizzazione; secondo l'apocrifo di Giovanni Essa pensò senza la volontà dello Spirito... e si manifestò in lui un'opera incompiuta diversa per la sua forma, poiché essa l'aveva formata senza il suo compagno. Il suo peccato è l'Hybris, l'audacia di generare da sola senza il contributo maschile (1)

"Bronte", il Tuono, è un trattato che sotto forma di discorso di rivelazione pronunciato da un'entità femminile rappresenta il modo di affermare la presenza nel Cosmo del principio spirituale.

"Il Tuono: Mente Perfetta": "Io sono stata inviata dalla potenza e sono venuta a quelli che riflettono su di me e sono stata trovata in mezzo a quelli che sono alla mia ricerca. Guardate a me, voi che riflettete su di me e voi che ascoltate, uditemi: voi che state aspettando prendetemi con voi. E non allontanatemi dalla vostra vista, fate in modo che né la vostra voce, né il vostro udito mi odano, non ignoratemi in alcun luogo o tempo. Non siate ignoranti nei miei confronti perché io sono la Prima e l'Ultima, io sono l'Onorata e l'Odiata. Io sono la Prostituta e la Santa."

In alto quindi sta Sophia, in basso le tenebre informi che contengono in sé la sostanza di questo mondo ma sono incapaci di per sé di generarla. Sophia si manifesterà alle tenebre illuminandole, trasmettendo quella Dynamis, Principio Spirituale; il primo effetto è la formazione della materia spirituale.

"L'Apocrifo di Giovanni": quando Sophia non potendo più contenere la passione che era in lei concepì il suo pensiero non potè rimanere inattiva e venne fuori il prodotto della sua opera, incompiuto, odioso nella sua forma poiché essa lo aveva generato senza il suo compagno di coppia. Egli non aveva la forma della madre, ma di serpente e di leone, i suoi occhi gettavano una luce di fuoco. Sophia allora lo allontanò da sé poiché nessuno degli Immortali potesse scorgerlo eccetto lo Spirito Santo.

Il suo nome è Ialdabaoth.

è il Primo Arconte e ha in sé il potere della Madre.

Ialdabaoth si costruisce un eone di fuoco, poi si unisce con la sua compagna Aponoia, controparte negativa dell'Ennoia archetipale; genera dodici Angeli: sette comandano le sfere planetarie e cinque il Caos del mondo inferiore.

Ad ognuno vengono attribuiti altri sette Angeli, vengono assegnati tre poteri e altri esseri per un totale di 300.

Il Demiurgo può esclamare: "Io sono Dio e non ve n'è un altro fuori di Me."

Dall'alto si ode una voce che proclama "Esiste l'Uomo e il Figlio dell'Uomo."

Gli Arconti modellano la parte femminile di Adamo ad immagine del loro corpo mentre la dimensione maschile è formata a somiglianza delle forme maschili dell'Anthropos. (Nota di Lunaria: non sentivamo la mancanza di una misoginia in salsa gnostica, ma tant'è... sempre la solita sbobba misogina che ci fa sapere che la femmina è inferiore e diabolica e formata e\o alleata del Male mentre il maschio è superiore e formato dal Bene...)

Ialdabaoth soffia parte del suo spirito in Adamo e la potenza della Madre passò da lui ad Adamo. L'essere creato dagli Arconti è quindi superiore a loro: Adamo è rinchiuso nelle regioni inferiori per essere imprigionato nel corpo materiale. L'Epinoia di Luce è nascosta in Adamo; il Demiurgo vuole tirarla fuori, ma essa fugge. Perciò l'Arconte plasma una creatura, uguale all'Epinoia: Eva. Quando Adamo la vede, l'Epinoia lo illumina. Un'aquila istruisce Adamo per mangiare il frutto della Conoscenza per conseguire la Gnosi: ma Adamo ed Eva sono cacciati.

Ialdabaoth unendosi con Eva genera Caino (Elohim) e Abele (Jahwe)

Caino rappresenta il Dio giusto, il Fuoco, mentre Abele rappresenta il Dio cattivo, l'Acqua e la Terra; insieme ingannano l'uomo.

Epinoia Zoe entra in Eva, si unisce ad Adamo e crea Seth e Norea (femmina). 

Abraxas, Sablo, Gamaliel salvano gli uomini da una distruzione simile a quella di Sodoma e Gomorra.

Dallo spavento e dal senso di impotenza di Sophia hanno tratto origine:

- Fissità dello Spavento = Terra

- Mobilità del Timore = Acqua

- Immobilità del Dolore = Aria

Il Fuoco è apportatore di Morte e Distruzione.

Nasseni di Ippolito: "Chi afferma che tutte le cose derivano da un solo Principio sbaglia; chi parla invece di tre Principi dice il vero e darà spiegazione a tutto."


(1) Senza la parte maschile Sophia emette la sostanza ma non la forma (data dal maschile)

Immagine del Serpente che si morde la coda, nei Barbelo gnostici:

1) Bene perfetto

2) Autogenerato

3) Ciò che è generato e particolare

Per ottenere la redenzione cioè la liberazione delle Scintille di Luce imprigionate nella materia e la loro restituzione al Regno della Luce (Pleroma) viene inviato un Eone superiore, il Nous, che si fa uomo in maniera docetica (corpo apparente)

(Nota di Lunaria: e ancora 'sta misoginia in salsa gnostica... per altro i cristiani docetisti sono realmente convinti che "ma il nostro non è un cristianesimo misogino, infatti il maschio Gesù Cristo non è un vero maschio carnale, è una parvenza di maschio con corpo apparente di maschio, ma non vero maschio carnale!"... Lasciamo perdere, non la commento neanche una cosa del genere)

Libro di Tommaso l'Atleta: "Tu puoi comprendere chi tu sei e come tu eri o come tu diverrai... Tu hai già operato la conoscenza e sarai chiamato "Colui che si conosce" poiché evidentemente chi non si è conosciuto non ha conosciuto nulla. Ma chi ha conosciuto se stesso ha già raggiunto la conoscenza sulla profondità del Tutto."

Epistola a Teofrasto: "Smetti di cercare un Dio e una Creazione e simili cose, ma cerca te stesso a partire da te stesso e apprendi chi è colui che con un sol getto si appropria di tutto ciò che è in te e dice "Il mio Dio, il pensiero mio, la mente mia, il corpo mio" e apprendi donde provengano sofferenza, gioia, amore, odio e lo star desto contro voglia e l'amare contro voglia. E se queste cose, dice, ricercherai esattamente, troverai te stesso in te stesso da te stesso avendo scoperto la strada."

Altre cose utili da sapere:

Rebis: Pietra Filosofale Ermetica e Alchimistica. Conseguimento dell'Unità, l'Androgino, la Riconciliazione degli Opposti, Interezza, Illuminazione. Dopo aver subito la dissoluzione e la morte della Nigredo, il Sole e la Luna, il Maschio e la Femmina, il Re e la Regina, lo Zolfo e l'Argento Vivo risorgono come Petra Genetrix, la Perfezione dell'Ermafrodito.

Sette Gnostiche

Barbelognostici: ponevano a capo del Regno della Luce, insieme al Padre, uno spirito verginale immutabile (Barbelo -> Bè'arbà'el) e immaginavano l'ulteriore evoluzione come una emanazione di quattro membri alla volta (Sizigie) procedenti in modo che ad una quaterna femminile tenesse dietro una quaterna maschile.

Ofiti: setta diffusa in Siria, gli adoratori del Serpente, il primo comunicatore della gnosi contro Ialdabaoth, il Figlio del Deserto.

Naasseni: altri adoratori del Serpente (Nahash), l'Essere primigenio.

Cainiti: erano dalla parte di Caino e di tutti i personaggi negativi dell'Antico Testamento

Setiani: si rifacevano al capostipite Seth, fondatore della generazione pneumatica contro quella ilica (solo materia) e psichica (credenti di second'ordine)

Pérati: "Capaci di attraversare la morte"

Carpocrate\Carpocraziani: credevano nella Metempsicosi; le donne e i beni erano messi in comune.

Antitacti: "Andavano contro la legge"

Nicolaiti: Abusavano dei piaceri sessuali per "uccidere" la concupiscenza.

Prodiciani: seguaci di Prodico, "Figli di re"; si sentivano superiori.

Encratiti (Idroparastati o Acquari): non si sposavano; non bevevano vino né mangiavano carne ma consumavano solo acqua.

 Manicheismo: fondato da Mani. Sin dal principio esistono in contrasto tra di loro due Esseri Primordiali, uno buono e uno malvagio; ambedue si evolvono per emanazioni in due rispettivi Regni di Eoni. Dopo Gesù, viene Mani che rivela i Tre Sigilli, basati sull'astinenza dalla carne, dal vino, dal lavoro, dal matrimonio. Quando la separazione dei due Regni sarà completata, il mondo andrà in rovna in un incendio per 1468 anni.

Vangelo di Filippo: Sofia genera da sola, il primo Arconte Demiurgo cattivo, che crea la materia e l'uomo a sua somiglianza. Per colpa di Sofia, e l'invio di Cristo per il riscatto dell'umanità, con la formazione di una nuova sizigia (coppia formate da manifestazioni, ipostasi: un elemento maschile e un elemento femminile): Soter (il Salvatore) e Sofia (identificata con lo Spirito Santo femminile, è detta Achamoth; Echmoth è la Sofia della Morte; deriva da "Hochmah", saggezza e "Moth", morte)


APPROFONDIMENTO: GNOSI E PLATONISMO

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Gli esseri umani e le stelle

Nella visione neoplatonica, gli esseri umani fanno originariamente parte del regno delle stelle, che è la regione in cui germinano le anime. Scegliendo una vita sulla Terra, le anime discendono. In questo processo si dimenticano della loro divinità anche se ne conservano dei ricordi, che sono la fonte della nostra ricerca implicita della perfezione. Gli esseri umani, dunque, sono microcosmi che riassumono in sé il macrocosmo. In ogni persona coesistono tre piani: la mente superiore,che conserva l'impronta intuitiva delle Forme divine: l'immaginazione e l'ultimo aspetto, che controlla la percezione sensoriale e la memoria, e regola anche le funzioni corporee. Ogni singolo essere umano replica l'intera catena: Mente Divina, Anima e Corpo.

Ciascuna anima che discende sulla Terra viene da un particolare gruppo planetario che contiene alcuni aspetti della Divinità che lo governa. Ci sono, ad esempio, i riti saturnini, gioviali e mercuriali. Gli esseri umani che si identificano correttamente con la propria anima planetaria possono perfino arrivare ad avere caratteristiche semidivine. Un esempio è Asclepio, il Dio del calore, originariamente un essere umano, che raggiunge lo stato divino grazie all'identificazione con il suo Dio.

Soprattutto, è implicito nella nostra anima più elevata il senso delle Forme divine. Anche se disegnamo figure geometriche, non possiamo mai tracciare un quadrato o un cerchio perfetto Nemmeno con l'immaginazione siamo in grado di raffigurarli perfettamente. Nonostante ciò, ne portiamo l'idea nella nostra anima più elevata. Lo stesso vale per concetti astratti come giustizia e amore: tutto ciò che si trova qui è una copia di un paradigma perfetto che sta al di sopra. L'esistenza di Forme immutabili è condizione essenziale della nostra capacità di comprensione delle cose: la percezione sensoriale ci darà solo opinioni incerte. Sapere è richiamare alla memoria le Forme. 

Quando la singola anima discende dal suo luogo di origine sulle stelle, lo fa all'interno della gamma di flussi che costituiscono il "veicolo eterico", contenente l'anima stessa. Mentre discende, la natura fortemente alleggerita di questo corpo-astrale (che in questo stadio è simile all'aria) acquista umidità e in qualche misura gela, fino ad assumere la sua natura esteriore corporea. Se al momento della morte il corpo astrale non è abbastanza puro a causa delle sue attività nel corso della vita, sprofonda e si reincarna; ma se è stato purificato attraverso la conoscenza filosofica e la teurgia, allora ascenderà.

Il corpo astrale, veicolo primario dell'attività spirituale, contiene al suo interno l'immaginazione, ovvero la facoltà umana della visualizzazione. C'è un aspetto più basso di questo corpo astrale che si avvicina al materiale (le emozioni), così come ce n'è uno più alto (la ragione). Al momento della morte l'individuo passa al regno divino, ma solo se il veicolo inferiore è purificato. Durante la vita corporea il corpo astrale non può a nessun titolo abbandonare il corpo. Nei sogni, ad esempio, abbiamo la sensazione di muoverci nello spazio e nel tempo, ma in realtà proiettiamo queste dimensioni all'interno dello spazio dell'immaginazione.

Un altro esempio è la geometria applicata. Proclo spiega che, quando la mente costruisce figure geometriche, le proietta all'interno dello spazio dell'immaginazione. La geometria è un sistema di livello inferiore che serve a trascendere lo stato corporeo e ad attivare e visualizzare le facoltà all'interno del corpo astrale. La matematica è un esempio ancora più forte della capacità del corpo astrale di fare a meno del materiale, poiché i calcoli matematici non richiedono l'uso di diagrammi geometrici come cerchi e triangoli.

Sulla terra, tuttavia, la percezione sensoriale ci distrae con la sua varietà, intensità e complessità. Siamo vittime di modi di pensare parziali, materialistici e opachi, e veniamo attirati dalle passioni, che possono alterarci, deprimerci e destabilizzarci. Possiamo provae ad accettare il mondo imperfetto, ma non ci dà soddisfazione. L'illuminazione consiste nel vedere la realtà nel suo complesso: ciò ci allinea con l'autentico ordine delle cose.

Attraverso varie pratiche meditative possiamo richiamare alla mente le Forme Divine e la nostra origine dimenticata; possiamo elevarci al di sopra delle passioni corporee e accostarci ai più alti livelli della realtà, provocando effetti tangibili su noi stessi e sul mondo. Soprattutto, possiamo sfuggire ai cicli di reincarnazione e fare ritorno al Divino.

Questo ritorno non richiede l'ascetismo ma la temperanza, il risveglio delle emozioni e dell'intelletto più elevati e il superamento delle passioni. Con questi mezzi possiamo ascendere allo stato divino e governare nella beatitudine eterna. Questa beatitudine suprema non è meramente intellettuale, è elevazione di intelletto ed emozione, è pienezza dell'Essere. Riguarda la nostra identificazione con il Vero, il Bello e il Buono. Fare ritorno al regno divino vuol dire essere padroni del proprio corpo spirituale con percezione spirituale, comportarsi come un dio spontaneamente e senza fatica, essenziale armonia con il Tutto. 

La legge della simpatia

Gli esseri umani sono collegati in modo reale con le stelle e con il mondo ultraterreno. I neoplatonici chiamano questo legame "simpatia". La simpatia è ben più di un'emozione, è il principio dell'attrazione del simile con il proprio simile e di tutte le somiglianze all'interno e fra i piani della realtà. Nell'universo neoplatonico ogni cosa è correlata. Tutte le cose contengono Dei, Forme, Principi. Tutte le cose cercano il proprio simile tra le antipatie provocate dalla Materia.

L'intero Cosmo visibile è un riflesso simpatetico del divino nella materia, nel tempo e nello spazio. Plotino ha cercato di spiegare il potere fisico della vista sulla base della simpatia. La simpatia è anche responsabile delle influenze psicologiche tra gli esseri umani. Può provocare visioni o comunicazioni da parte degli Dei o degli spiriti e altri fenomeni come le coincidenze favorevoli e le guarigioni improvvise. Può perfino avere effetti sulla sfera verbale: i neoplatonici interpretavano i miti greco-romani e i poemi omerici per dimostrare come al loro interno si nascondesse la verità della loro dottrina.

La simpatia non è una somiglianza esteriore priva di vita, ma un principio vivente e magnetico. Le particelle di ferro vengono attratte dalla magnetite. La pietra lunare è collegata alla Luna a causa della sua opalescenza; così il gatto, poiché i suoi occhi si allargano e si restringono come il crescere e il calare della Luna. 

Il girasole è legato al Sole poiché fiorisce seguendone il movimento. 

Proclo cita anche l'ardore della fiamma come un esempio di simpatia. Se si mette un pezzo di carta in prossimità di una fiamma anche senza toccarla, la carta prende fuoco Dunque la fiamma emana il suo potere in gradazioni simpatetiche verso l'area circostante.

Altri hanno osservato la simpatia in tempi più recenti. Goethe ha parlato di "poteri elettrici e magnetici" attraverso i quali esercitiamo una forza di attrazione o di repulsione sul nostro pianeta. Paul Kammerer la definisce "serialità": l'ordinamento delle cose e degli avvenimenti in quelle che sembrano "coincidenze". C.G. Jung la chiama "sincronicità", un principio che collega gli eventi al di là della normale causalità fisica.



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