SEREPTA MASON
Il fiore della mia vita sarebbe sbocciato d'ogni lato
se un vento crudele non avesse appassito i miei petali
dal lato che vedevate voi del villaggio.
Dalla polvere levo la mia protesta:
il mio lato in fiore voi non lo vedeste!
Voi, i vivi, siete davvero degli sciocchi
e non sapete le vie del vento
le forze invisibili
che governano i processi della vita.
BENJAMIN FRASER
I loro spiriti palpitavano sul mio
come ali di mille farfalle.
Chiudevo gli occhi e sentivo i loro spiriti vibrare. (1)
Chiudevo gli occhi, ma sapevo quando le loro ciglia,
piegato lo sguardo, frangiavano le gote,
e quando volgevano il capo;
e quando gli abiti li avvolgevano stretti,
o ricadevano in squisiti drappeggi.
I loro spiriti fissavano la mia estasi
con ampi sguardi d'indifferenza stellare.
I loro spiriti contemplavano la mia tortura;
la bevevano come fonte di vita;
le guance arrossate, gli occhi lucenti
la nascente fiamma della mia anima indorava i loro spiriti,
come le ali d'una farfalla che guizzi d'improvviso nel sole.
E invocavano da me vita, vita, vita.
Ma tenendo per me stesso tutta la vita,
afferrando e schiacciando le loro anime,
come un bimbo schiaccia l'uva e beve
dalle mani il succo purpureo,
giunsi a questo vuoto senz'ali,
dove non si conosce né rosso né oro né vino
né il ritmo della vita.
(1) Questa epigrafe non è facilmente comprensibile se non si ammette l'ipotesi che sia in rapporto con una seduta spiritica.
HAROLD ARNETT
Mi appoggiai al caminetto, nausea, nausea,
pensavo al mio fallimento, guardavo nell'abisso,
spossato dal caldo del meriggio.
La campana d'una chiesa suonò lugubre lontana,
udii il pianto d'un bimbo,
e la tosse di John Yarnell,
nel letto, con la febbre, con la febbre, morente,
poi la voce rabbiosa di mia moglie:
"Attento, le patate bruciano!"
Sentivo l'odore... poi mi venne un disgusto
irresistibile.
Tirai il grilletto... buio... luce...
rimorso indicile... annaspai per tornare nel mondo.
Troppo tardi! Così venni qui,
con polmoni per respirare... ma qui i polmoni non servono,
anche se bisogna respirare... A che serve
sbarazzarsi del mondo,
quando nessun'anima mai sfugge al destino eterno
della vita?
AMELIA GARRICK
Sì, sono qui accanto a uno stento cespuglio di rose,
in un luogo negletto vicino alla palizzata
dove la macchia del bosco di Siever
s'insinua e cresce qua e là.
[...]
JONATHAN HOUGHTON (*)
S'ode il gracchiare d'un corvo,
e il canto esitante del tordo.
S'ode il tintinnio di una campana lontana
e la voce di un aratore sulla collina di Shipley.
Il bosco oltre il frutteto è immobile
di una immobilità estiva;
e lungo la strada cigola un carro
carico di grano, diretto ad Atterbury.
[...]
(*) In questa epigrafe autobiografica ritornano i ricordi di infanzia di Masters:
"Posso distinguere il corso della mia vita in una serie di immagini iniziali. Per tutta la mia adolescenza ci sono state le scene pastorali della fattoria dei nonni Masters; la Shipley School sulla collina; le colline della contea di Mason; i boschi di Houghton, le fattorie che punteggiavano la prateria estendendosi per miglia lungo il Sangamon; i quieti tramonti quando la luce del sole ci abbagliava da finestre lontane; il richiamo della quaglia e il grido delle allodole che volavano nella luce del meriggio che le nascondeva - e qui nascevano i miei spasimi per qualcosa che sembrava lontano nella vita, per quando sarei divenuto maturo; ma quel qualcosa era sempre più distante - è distante adesso e lo sarà per sempre."
FAITH MATHENY
Lì per lì non saprete cosa vogliono dire,
e forse non lo saprete mai,
e forse non ve lo diremo mai:
questi bagliori improvvisi dell'anima,
come folgori guizzanti su candide nubi
a mezzanotte quando c'è la luna piena.
[...] E restate là trepidanti nel timore che il mistero vi si pari davanti e vi colpisca a morte
con un fulgore simile al sole.
[...] Mentre il vostro corpo è vivo e il mio è morto,
voi catturate un piccolo alito dell'etere
riservato a Dio stesso.
Un romanzo che mi ha ricordato "Antologia di Spoon River": "Vivere a Sweet Creek"
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