Ciao a tutti, noi siamo Don't You Like Dead Musicians, da Lipsia in Germania.
2) Che monicker strano che avete scelto! Don't You Like Dead Musicians! è traducibile come "Non ti/vi piacciono i musicisti morti?", no? Forse è una sottile parodia a quell'atteggiamento dell'adorare i musicisti soprattutto quando muoiono (con relativa produzione di merchandise a manetta) oppure è qualcosa del tipo "Noi ci sentiamo morti per questa società"?
Bah, trovare un nome per una band è sempre difficile. Spesso hai un'idea che ti piace, poi Google ti dice che di band con quel nome ce ne sono a dozzine. Don't You Like Dead Musicians almeno no.
Stando alla lettera, il nome è un riferimento ai mostri sacri che ci hanno influenzati (Jimi Hendrix, Frank Zappa, Jim Morrison, John Lennon, etc.). Detto questo, in un mondo in cui le case discografiche vendono di più dischi in catalogo che nuove uscite, Don't You Like Dead Musicians dovrebbe anche far pensare... Ma a noi comunque piace soprattutto per il suono.
3) Potete riepilogarci la vostra biografia? Siete residenti in Germania, vero?
Sì, viviamo tutti qua (a Lipsia) da diverso tempo. Facciamo tutti parte della "scena" locale (negli ultimi anni un po' meno causa pargoli, ma ci riprenderemo) e un bel momento abbiamo deciso di provare a mettere insieme un progetto nostro.
4) Mi sembra che siate ascrivibili a un contesto molto '70s, con un certo retrogusto dark country ("Throw your hammer") e anche stoner/old doom blueseggiante, per i tempi molto rallentati ("Spot of the world", "Child"). Che ne pensate? Potete descriverci il vostro sound?
Ciascuno ci mette del suo. Io (Matteo, contrabbasso) e Flo (chitarre, voce) abbiamo in comune la musica del Mali (Touman Diabate, Bassekou Kuyate, Ali Farka Toure, etc.), Flo e Johannes (batteria, voce) hanno in comune il coutry-folk (Jonny Cash, Tom Waits) e siamo tutti grandi fan di pazzi furiosi come Frank Zappa, Avishai Cohen o Les Claypool.
In realtà non ci poniamo grandi domande su come debba suonare la band. L'importante è non scopiazzare in giro. In altri contesti suoniamo anche "in stile": Flo ha il suo repertorio blues, Johannes suona in un complesso pop-reggae e io suono a volte gipsy jazz. Quando suoniamo con Don't You Like Dead Musicians cerchiamo invece di sentirci più liberi possibili.
5) Avete anche una certa vena ipnotizzante come spesso emerge a tratti anche in songs strumentali come "Thirsty Swamp". Come pensate che evolverà il vostro sound? Vi ritenete abbastanza al di fuori dell'etichette prestabilite e da ciò che si aspetta il pubblico medio?
La variabile centrale è se suoniamo acustico o elettrico. All'inizio Johannes aveva un drumkit molto ridotto, per cui si poteva suonare abbastanza liberamente anche senza amplificazione, e quindi anche senza effetti o quasi. Negli ultimi due anni invece il volume è salito un po', e con esso si sono moltiplicati gli effetti. Io per primo dal vivo suono un contrabbasso elettrico, con tanto di loop station, delay e pure un wah wah.
Per quanto riguarda le etichette, siamo molto contenti di guadagnarci il pane in altro modo. Suoniamo per il piacere di suonare e senza l'ambizione di infilarsi in circuiti con regole prestabilite, cliché, e via dicendo.
Va anche detto che le band locali qui a Lipsia sono notevoli e molto diverse tra di loro. Pur non ispirandoci a nessuno in particolare, abbiamo tutti calcato i palchi con un musicisti che ci hanno dato un sacco di ispirazione, facendo cose totalmente differenti.
6) E la copertina? Esattamente che rappresenta quel fascio di cavi?
Beh, complimenti per aver indovinato di che cosa si tratta. In realtà abbiamo dato carta bianca a un nostro amico (Evil Mr. Sod, con cui suoniamo) che oltre ad essere un cantante e showman di tutto rispetto, è anche un graphic designer specializzato in copertine di dischi e poster per concerti. Non so come gli sia venuta l'idea, ma a noi è piaciuta.
7) Da quel che ho capito, all'annuncio di Radio Popolare, cercate soprattutto eventi dal vivo in cui suonare. Volete ripetere qui la vostra richiesta per iscritto... come si suol dire "verba volant, scripta manent"...
Volentieri. Ci piacerebbe venire a suonare in Italia, magari verso giugno. Saremmo molto contenti se qualcuno volesse organizzarci un concerto e potesse ospitarci. Più che suonare in locali, avremmo in mente feste private ed/od (!) concerti non convenzionali, ad esempio in un negozio o la sera in un parco. O nel vostro garage con tutti i vostri amici. Non ci interessa venire pagati, ma piuttosto venire ospitati e portarvi la nostra musica in cambio di un letto e un pasto caldo. Speriamo solo di rientrare dei costi (benzina & autostrada) facendo girare il cappello e/o vendendo CD.Se a qualcuno interessasse (magari ascoltatevi prima il CD su bandcamp o soundcloud), fatevi sentire. Sul nostro sito ci sono tutti i contatti del caso. www.dontyoulikedeadmusicians.com
8) Concludete a vostro piacimento la nostra intervista e in bocca al lupo per la promozione della vostra musica dal vivo!
Chiudete gli occhi e buon ascolto.