Baryonyx (Alternative Rock)
1) Ciao ragazzi! Potete presentarvi ai nostri lettori?
Ciao ragazzi, grazie per l’intervista. Siamo i Baryonyx duo Alternative Rock elettronico di Livorno composto da Matteo Ceccarini (voce) e Antonio Morelli (chitarra).
2) Baryonyx: è un monicker un po' strano! Cosa significa? Come mai lo avete scelto?
Abbiamo scelto questo nome principalmente per una questione di intraducibilità: spesso accade che band o artisti che cantano in italiano si presentino con un nome d’arte in inglese. Per questo motivo abbiamo puntato su Baryonyx, intraducibile in tutte le lingue nel mondo e che strizza anche un po’ l’occhio alla nostra passione da bambini per i dinosauri dopo l’uscita di Jurassic Park.
3) Potete riepilogarci la vostra biografia?
Il nucleo del gruppo è nato alla fine del 2007 da un idea sia di Matteo (voce) che di Antonio (chitarra) iniziando come duo Pop Rock adolescenziale. L’anno seguente si aggregò al gruppo il batterista Alessio Luchetta e nel 2009 avviene l’esordio con l’EP “Black Out”.
Dal 2010 abbiamo sperimentato nuove sonorità Alternative Rock che hanno poi portato all’uscita del singolo “Pensieri” e successivamente nel 2012 alla pubblicazione dell’EP “Trias” (canzoni di punta “NoSen” e “Nuvole di Vetro”). Concentrandoci sulla diffusione di queste ultime produzioni, inaspettatamente abbiamo riscosso un buon consenso da parte del pubblico a livello radiofonico, live e televisivo. Proprio in quest’ultimo ambito siamo riusciti ad inserirci in vari canali: tramite il programma UZONE abbiamo ottenuto alcuni passaggi televisivi su Mediaset Italia 2 dove siamo ancora nella top 100 dei video più trasmessi sul loro sito 16mm; inoltre abbiamo partecipato ad una intervista + unplugged via skype per la webtv messicana SayYeahTV, seguitissima con collegamenti contemporanei da cinque Paesi dell’America latina. Nel 2015 siamo tornati ad essere il duo originario (Antonio e Matteo) con la collaborazione di musicisti occasionali: in questa nuova fase, sperimentando l’utilizzo di musica elettronica, si è delineato uno stile Electro Rock. Abbiamo iniziato così le registrazioni del nuovo album. Nel 2015 inoltre con nostra grande soddisfazione è stato aperto il nostro canale ufficiale su Vevo (BaryonyxVEVO) con il video della canzone "Nuvole di Vetro" (Trias) e del singolo “Voce84” anteprima del nuovo album. Nel 2016 abbiamo quindi pubblicato “Fuori il Blizzard”, nostro primo LP, con sonorità Alternative Electro Rock e distribuito fisicamente e digitalmente in Italia e nel mondo.
4) Di voi ho avuto modo di sentire "Nuvole di vetro", "Pensieri" e "Voce84" caricati su youtube. Direi che siete ascrivibili, come genere, al rock alternativo cantato in italiano; per quanto partiate da una matrice prettamente rock, mi incuriosisce che avete anche sperimentato una vena più sognante e astratta con l'acustico "Pensieri" mentre in "Voce84" avete creato un'atmosfera più eclettica e caleidoscopica. Non vi ponete limiti di etichette, nella fase di composizione?
Per quanto riguarda la prima parte che hai descritto hai colto nel segno. Ci è sempre piaciuto sperimentare senza porre limiti alla nostra fantasia compositiva sia come testi che come musiche. La nostra linea discografica è sempre stata condivisa con le etichette che ci hanno promosso. Nella nostra ultima produzione abbiamo addirittura avuto il contributo nelle parti elettroniche di Led Green, nome d’arte della nostra etichetta Ghost Label Record. Al momento ci collochiamo ancora nel mondo dell’underground che per antonomasia è un luogo aperto alle sperimentazioni senza dei limiti preimpostati tipici della musica commerciale. Per il futuro come puoi immaginare stiamo già pensando a nuove idee e nuove sperimentazioni.
5) Non ho avuto in allegato la vostra bio, ma credo abbiate già rilasciato un cd. Potete parlarcene?
Certo, come ti anticipavo prima nel 2016 è uscito il nostro primo LP ufficiale. Dal punto di vista discografico è distribuito da Audioglobe, The Orchard e Code7 via Plastic Head. Inoltre come ufficio stampa collaboriamo con Ghost Label Record. L’album lo abbiamo chiamato “Fuori il Blizzard” e si compone di 8 tracce con testi in italiano e sonorità alternative/electro rock. I brani se ascoltati in sequenza, consentono all’ascoltatore di rivivere il filo conduttore emotivo del disco: luci, bagliori, echi distanti, lotta fra gli opposti come fuoco e ghiaccio, inferno e paradiso, male e bene, cavalcate stellari e fredde atmosfere primordiali di mondi lontani, il tutto mescolato con l’elettronica e il drum ‘n bass. Quest’ultima parte, accompagnata da chitarre quando sfuggenti quando graffianti, è stata realizzata in collaborazione con “Led Green”. Senza avere la pretesa del concept album, il disco presenta una storia, cantata e adeguatamente accompagnata, che passa da un’euforia iniziale (Mondo a Colori), all’improvviso smarrimento dovuto alla perdita (Inferno #3), per proseguire in una fase di estraniazione e successiva lenta ripresa (Ergosfera / Trilobyte) che si concluderà con la nuova rinascita (Voce84). Il disco si conclude con la traccia P.P.F. acronimo di Passato Presente Futuro come sintesi del percorso fatto.
6) A giudicare dai vostri due testi "Nuvole di vetro" e "Voce84", credo che i vostri argomenti preferiti, da trattare nei testi, siano i rapporti umani e le sensazioni emotive personali di fronte all'universo (in "Voce84" cantate "E mi sento strano in questo vuoto cosmico/Tutto scorre e tornerà"). Da cosa e da quali autori siete ispirati?
Abbiamo sempre avuto testi che cercassero un connubio tra i problemi esistenziali dell’uomo e la descrizione del mondo che ci circonda. Le tematiche dell’EP “Trias” erano più evanescenti con richiami allo spazio/tempo, ai buchi neri, agli universi paralleli mentre con “Fuori il Blizzard” abbiamo puntato a dire qualcosa di più concreto a chi ci ascolta. Di solito ci ispiriamo ad artisti underground come noi: spesso ci accostano ai Subsonica per il cantato, ascoltiamo i Verdena e i Litfiba che dal punto di vista dei testi sono molto ispiratori, gli Oasis che musicalmente hanno avuto una grande influenza su di noi e qualche retaggio ska-punk di Antonio come Shandon e Punkreas che nell’ultimo album sono sfociati nella canzone “Bonacciale”. Ad ogni modo non ci piace ascriverci nei canoni classici dei generi musicali ne tantomeno avvicinarci ad una band piuttosto che ad un'altra: abbiamo indubbiamente avuto molte influenze musicali anche di tipo diverso ma puntiamo a delineare uno stile tutto nostro senza ovviamente volerci elevare al di sopra di nessuno. È solo una questione di originalità.
7) Per quanto riguarda la dimensione live? Solitamente il periodo migliore per le band rock alternative è l'estate, quando si organizzano maxi concerti che durano da pomeriggio a notte fonda. Avete avuto modo di esibirvi? Avete qualche anticipazione da darci?
Purtroppo non potendo essere musicisti a tempo pieno abbiamo dovuto fare una scelta una volta uscito il disco puntando molto sulla distribuzione radiofonica e televisiva. Il nostro primo tour si sta incentrando infatti su interviste in radio di tutta Italia spesso con live acustici in diretta. Come hai detto tu stiamo lasciando la parte live all’estate dove sicuramente avremo più tempo per suonare e più opportunità per farci vedere. Per qualsiasi news su interviste e live vi invito a seguirci sulla nostra pagina Facebook (facebook.com/baryonyxband)
8) Se volete aggiungere altro, prima di concludere...
Vi ringrazio per l’intervista e invitiamo chi ci sta leggendo a venirci a trovare sui nostri canali social.
Un saluto dai Baryonyx!
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