Epitaph (Dark-Doom Metal)
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1) Ciao e benvenuti! Presentatevi ai nostri lettori!
Ciao a tutti, noi siamo gli "Epitaph" e nasciamo musicalmente nel lontano 1983 come "Black Hole", trascinati nel vortice oscuro dalla mente deviata di Robert Measless, gran cerimoniere di un rito di cui noi all'inizio non intendevamo tutte le sfaccettature. Di quel lontano periodo siamo rimasti io, Nico Doomer , ora al basso ma all'epoca chitarrista, e l'inossidabile Mauro Tolly alla batteria, strumento che non ha mai abbandonato. Dopo alcuni demo e l'ormai storico album "Land of mistery" del 1985, pluriristampato poi in varie parti del mondo, dalla Germania agli Usa alla Cina, io e Mauro abbandonammo il progetto di Robert per dedicarci ad una nuova band chiamata "Sacrilege", con all'attivo un demo di metà anni '80 e ristampato in vinile l'anno scorso. Dalle ceneri di quella formazione sono poi nati gli "Epitaph"; siamo alla fine degli anni '80 e ci siamo sempre io alla chitarra e Mauro Tolly alla batteria.
Gli "Epitaph" pubblicarono tre demo e grazie anche ad una nutrita serie di concerti si fecero ben apprezzare gettando le basi per una notorietà che ha permesso di poter tornare alla grande, seppure a distanza di tanti anni carichi di rinnovato entusiasmo e di nuove idee. Da un mese è uscito il nuovo album "Crawling out the crypt" per la HR Records.
Sta andando benissimo, al di là di ogni più rosea aspettativa; lo stiamo promuovendo con una serie infinità di concerti in Italia e all'estero, che ci stanno regalando grandissime emozioni e la conoscenza di tante band italiane e straniere che ci omaggiano della loro amicizia.
Fondamentale in questo rinnovato percorso è la presenza di Loah chitarrista insuperabile e maestro nel creare le giuste atmosfere e di Emiliano alla voce che con la sua teatrale personalità catalizza l'attenzione del pubblico coinvolgendolo nel nostro spettacolo, ricco di sorprese che non voglio svelarti.
2) Non credo di sbagliare se affermo che siete stati tra i primi a proporre certe sonorità oscure e Doom/Occulte in Italia. Siete anche molto longevi perché prima eravate attivi ancor prima di fondare gli Epitaph.
Potete riepilogarci la vostra carriera? Che effetto vi fa sapere che la vostra musica ha resistito all'usura del tempo? Qual è stata la molla iniziale che vi ha spinto a formare queste band?
Per quanto riguarda la nostra carriera, direi che la risposta precedente è abbastanza esaustiva. Come progenitori della scena dark italiana, è giusto citare Jacula ed Antonius Rex, progetti di Antonio Bartoncetti, un autentico sciamano della musica dark italiana e non solo. Personalmente ho un gran ricordo dei Biglietto per l'inferno. La nostra musica ha resistito benissimo al passare del tempo, mi meraviglia vedere gente apprezzare così tanto della musica di decenni fa, questo vale sia come Epitaph che come Black Hole anzi, trovo che l'interesse nei nostri confronti sia in crescita costante e questo ci da una carica davvero speciale, apprezziamo fino in fondo tutto ciò che fa parte della vita on the road, personalmente mi godo tantissimo il rapporto live con il pubblico, ogni singolo applauso mi ripaga di tante rinunce e mi fa sempre pensare: ecco perchè sono qui. La carriera mia e di Mauro è iniziata tanti anni fa nei Black Hole, spinti solo da una enorme irrefrenabile passione per la musica, probabilmente per Robert era diverso, per lui ogni cosa sul palco aveva un significato preciso, il numero delle croci, di certi versi, l'abbigliamento, lui aveva un quadro d'insieme che a noi giovani adepti sfuggiva e lui del resto ci faceva presente solo una parte di ciò. Con il tempo tanti episodi strani, il contatto con maghe e sensitive ci hanno messo in guardia dal non osare troppo in terreni a noi pericolosi. Adesso come allora rinneghiamo ogni forma di satanismo, le croci rovesciate non fanno per noi, ma adoriamo trattare certe tematiche tipiche del Doom per esprimerci attraverso metafore ed archetipi prestabiliti che diano modo di affrontare le angosce primordiali di ognuno di noi.
3) Vorrei che ci parlaste dei vostri album (anche quelli pre-Epitaph se vi fa piacere, a nome Black Hole) con dovizia di particolari anche sul concept e sui testi... Da cosa siete ispirati, come letture?
I Black Hole erano un progetto nato dalla mente di Robert Measless, noi altri due eravamo giovanissimi e interessati più all'aspetto musicale e scenografico che al vero significato di tutto ciò, curavamo quindi molto lo show con l'incoscienza della giovane età, si capiva che c'era in ballo qualcosa d'altro che spaventava chi ci stava intorno ma che a noi per i primi anni non imbarazzava. Per quanto riguarda gli Epitaph, ti ripeto, nei testi affrontiamo le paure e le angosce di ognuno di noi con un linguaggio fatto di metafore e riferimenti alla letteratura gotica anglo americana, ci piace pensare che ognuno deve trovarci le domande che vuole, per le risposte ognuno deve fare da se.
4) Vi è capitato o vi capita tuttora di esibirvi live? Che ricordi avete legati a questa esperienza?
Personalmente suono dal vivo da metà anni 80, ho macinato migliaia di kilometri per tutta l'Italia e all'estero e ricordi ne avrei da scrivere un libro. Per tutti noi avere un pubblico davanti è sempre una cosa eccezionale, direi che l'entusiasmo non è mai calato e forse mai come ora ci sentiamo la band definitiva, e non cambierei nessuno di noi . Nell'ultimo anno ci siamo esibiti con un sacco di band, molte straniere. e questo fa parte dei ricordi da portare sempre con sé, da poco per esempio abbiamo suonato al Hammer of Doom in Germania e credo proprio che questo resterà un ulteriore indelebile tassello nella nostra memoria. Noi comunque siamo sempre on the road, quindi basta seguire la nostra pagina Facebook per restare sempre aggiornati. Ti dico solo che anche quest'anno porteremo il nostro spettacolo ancora fuori dai confini nazionali, dove finora abbiamo sempre trovato una organizzazione invidiabile.
5) Avete qualche nuovo progetto che realizzerete nei prossimi tempi? State lavorando a qualcosa di nuovo? Potete anticiparci qualcosa?
Abbiamo molto di materiale da cui attingere, tra vecchi pezzi mai pubblicati su disco e tutti i nuovi che nascono con incredibile spontaneità non possiamo lamentarci, certo tanti gruppi ci chiedono collaborazioni per split o quant’altro e cercheremo di fare queste collaborazioni che accettiamo sempre con piacere. Ovviamente abbiamo già le idee per il nuovo album ma adesso è troppo presto per parlarne visto che abbiamo appena pubblicato un mese fa.
6) Negli ultimi tempi la scena Doom italiana si è arricchita di nuovi nomi: Homo Herectus, Confraternita del Vuoto Immenso, Black Capricorn, L'Impero delle Ombre, Doomraiser, Sonata Sinistra (intervistato proprio poco tempo fa...)... gli Abysmal Grief, anche loro caratterizzati da un forte rimando oscuro e "spiritico"... E non dimentichiamo che siamo conosciuti all'estero anche per Jacula/Antonius Rex, Paul Chain e ancora prima per il Progressive...! Che ne pensate? Tempo fa c'è stato anche un po' il dilagare del connubio Doom+Stoner... anche se personalmente io sono legata alle sonorità classiche Saint Vitus/Count Raven.
Cosa vi piace ascoltare? Come vedete il Doom nella sua essenza?
L'Italia ha una storia così importante che diventa naturale per qualsiasi forma d'arte (letteratura, musica, cinema, pittura, scultura...), attingere da essa. Per quanto riguarda le preferenze musicali, posso dirti che i componenti degli Epitaph hanno gusti ampi e variegati, e naturalmente il doom non manca nelle nostre discografie, anche se ti confesso che suonando, diventa complicato stare al passo con le novità. Ci capita di scoprire ottime band condividendo il palco in occasione dei festival a cui siamo invitati.
7) Sempre in riferimento all'Italia... pochi giorni fa intervistavo la band Black Metal Ierru, che ha un concept molto interessante sulle tradizioni occulte, mitologiche, ancestrali della Sardegna... L'Italia ha sempre avuto una tradizione esoterica, e un fascino che ha sempre affascinato persone come Crowley o Charles Godfrey Leland o persino de Sade e Goethe... Pensiamo poi ad eventi storici e a fenomeni come i Benandanti, trattati da Carlo Ginzburg... Che ne pensate?
L'Italia ha una marcia in più e questo ci viene riconosciuto credimi da tutto il movimento Doom mondiale, in nord Europa non hanno una storia come la nostra, qui trattiamo certe tematiche da diversi decenni, per noi il Doom, come lo intendo io, ha solide basi che vengono dal primissimo progressive, lo mescoliamo con sonorità primi Pink Floyd e Black Sabbath, un orecchio a tutto ciò che arriva anche da lontano anche negli anni recenti e ne nasce una musica nuova e "storicizzata" insieme, con un gusto tutto particolare. Non a caso Paul Chain, Requiem nascono in Italia, numeri uno assoluti e chissenefrega se il successo "commerciale" bussa altrove.
8) Concludete a vostro piacimento la nostra intervista!
Tante parole non servono, c'è già tutto nella nostra musica, trovateci un messaggio nei testi, un brivido nell'ascolto e avremo raggiunto il nostro scopo, regalateci un applauso e dormiremo il nostro sonno eterno col sorriso sulla bocca.
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