1) Ciao e grazie per aver accettato l'intervista! Presentatevi ai lettori!
I Vidharr nascono alla fine del 2003 dopo il mio incontro con Reim. Inizialmente il nostro intento era quello di comporre musica totalmente diversa da quella che proponiamo oggi, anche se il primo album è prettamente black metal. Cinque anni dopo abbiamo pubblicato il nostro secondo album che risulta decisamente eclettico e non legato ad un solo genere.
2) Iniziamo da una domanda classica! Cosa significa il vostro monicker e perchè lo avete scelto? Vorrei che ci parlaste anche del vostro logo, che è molto bello, graficamente: sembra una sorta di rovo spinoso inestricabile.
Vidharr è il dio del silenzio nella mitologia norrena e ci piaceva l’idea di associare l’assenza di suono ad una musica estrema quale la nostra. Assolutamente non c’è nessun nesso con la mitologia nordica per quanto riguarda gli argomenti trattati.
Per quanto riguarda il logo, lo disegnai anni fa, cercando di creare qualcosa di più intricato possibile: un qualcosa che potesse rimanere impresso e facilmente associabile al gruppo.
3) Prima di addentrarci nella vostra musica, vorrei che faceste un breve curriculum vitae della vostra storia: come vi siete formati, primi passi, uscite discografiche...
Come dicevo nella prima domanda, ci formammo nel 2003 componendo musica totalmente diversa da quella che proponiamo adesso. Abbiamo avuto moltissimi cambi di line-up per arrivare poi ad una formazione composta da me (chitarra, voce e stesura dei brani) ed Andras (prima bassista ed ora cantante vista la difficoltà di volare fino in Italia con un basso) che ci avvaliamo di alcuni musicisti session per gli eventi live.
Abbiamo composto e pubblicato un iniziale demo “Rising from Abyss”, in seguito sono usciti alcuni split, un paio di full length ed abbiamo anche partecipato ad un tributo ai Darkthrone. La nostra ultima produzione è il disco Cryo, prodotto dalla MAA productions ed ascoltabile per intero su youtube.
4) Ora parliamo della vostra musica! Su YouTube si può farsi un'idea della vostra proposta: per chi ancora non vi conoscesse, diciamo che suonate un Black Metal molto compatto e articolato, dalle tinte funebri, lento e vischioso, con stacchi quasi Doom e con intro e pause atmosferiche quasi vicine al Gothic vecchia scuola ("Cryo", per esempio, dove avete utilizzato una voce femminile molto vicina ai The Gathering del periodo "Mandylion", oltre ai consueti stacchi sulfurei quasi Doom). Insomma, direi che potreste piacere a chi apprezza "l'atmosfera primi anni '90" ("Processed" ricorda molto quel periodo, ed è una song caricata di un senso di cupezza e oppressione quasi crescente - la evidenziate bene "nell'incipit" delle chitarre, che esplodono all'improvviso; anche in "Rust" c'è un'atmosfera molto ghiacciata e desolante), e le pesantezze dei Katatonia di "Dance of December Souls", My Dyng Bride, gli Anathema di "The Silent Enigma", i Paradise Lost di "Gothic", con una verniciata di Black Metal (ravvisabile specialmente nelle vocals maschili, che a tratti sono quasi a confine con la scuola Suicide/Depressive Black Metal: si ascolti "Doomsday Event", oppure ancora nelle "sfuriate" di "Subverto" e "Void"). Vi vedete in questa descrizione? Voi come vi definite?
Non saprei dare una definizione, in quanto ci piace suonare e comporre istintivamente, in base a quello che c’è da esprimere in ogni traccia. Non è ne black metal, ne doom metal: ci sono elementi di vario genere. Da un passato prettamente estremo e black metal, siamo passati ad un songwriting istintivo che ci permette di non “forzare” la mano sulle composizioni che diventerebbero, a mio parere, piatte e senza personalità. Sta tutto nelle sensazioni del momento e dai concetti che necessitiamo di esprimere man mano.
5) è interessante l'uso che fate dei samples presi dai film. Per esempio, in "Cryo"; da quale film sono tratte le voci? E in "Rust"?
Mi sono venuti in mente mentre ascoltavo i pezzi sotto forma di bozze.. sono presi da due film molto belli di Ingmar Bergman: il settimo sigillo ed il posto delle fragole.
6) Vorrei che ci parlaste anche delle copertine. In "Eclipse" vediamo un "sole nero", o meglio un'eclissi (che è sempre qualcosa che rimanda all'idea dell'Apocalisse... come comunemente la maggior parte delle persone se la immagina!) mentre in "Cryo" vediamo una sorta di ponte, su un lago spettrale dalle acque quasi grigie, sul quale, in forma di fumo nero, sembra che stia per apparire una qualche entità...
Le copertine sono sequenziali: Eclipse raffigura proprio un’eclissi solare. L’assenza del sole porta la terra lentamente a ghiacciare e gli esseri viventi a morire. Qui subentra Cryo che sarebbe lo scenario di Eclipse, visto da un pontile da dove si alza un nuvolo di insetti. Ovviamente le raffigurazioni sono concettuali nei riguardi dei due album che parlano dell’egoismo degli esseri umani, di quante perversioni hanno sviluppato nel corso del tempo e di quanto siano impotenti dinanzi ad una ipotetica “apocalisse”. Cryo è la calma dopo la tempesta.
7) Potete tracciare analogie e differenze, punti di evoluzione (anche di tecnica strumentale) tra "Eclipse" e "Cryo"?
Sono passati tanti anni e come dicevo prima, sicuramente di diverso c’è proprio la musica proposta! Prima black metal e successivamente più eclettica e ragionata. Tecnicamente c'è da dire che non siamo musicisti professionisti, ma suonando di continuo e sperimentando si migliora e di conseguenza, dopo Eclipse, Cryo ha sicuramente giovato dei miglioramenti nell'esecuzione.
8) A proposito, per quanto riguarda i testi? Quali tematiche vi piace affrontare? C'è un "filo rosso", un'ideologia, che lega i vostri album l'uno all'altra, dal punto di vista del concept?
Bisogna considerare Cryo come seguito di Eclipse. Le tematiche sono inerenti all'egoismo dell'essere umano nei riguardi di tutto ciò che lo circonda: si parla di parafilie, di arroganza, di fatti alla portata di tutti ogni giorno e di un'ipotetica estinzione che risolverebbe tutti i problemi alla base in maniera drastica.
9) In "Subverto" avete utilizzato l'italiano! Una scelta che approvo in pieno! Vorrei sapere se darete più spazio alla nostra lingua madre... che sotto il punto di vista di bellezza e complessità è molto più ricca dell'inglese.
Su Eclipse abbiamo deciso di utilizzare l'italiano su due tracce perchè, per l'appunto, la complessità del linguaggio si adattava bene ai concetti proposti ed in inglese non avrebbe reso allo stesso modo.
Mai dire mai! Forse lo utilizzeremo di nuovo o forse no, bisogna vedere come evolveranno le nuove composizioni! Del resto Andras scrisse anche un testo in tedesco che è la sua lingua madre.
10) "Syzygia" è molto particolare: è un brano interamente strumentale, dalle tinte oscure e sinfoniche: è molto bello! Ed è particolare anche nella scelta di un titolo "gnostico" per eccellenza. Come mai avete scelto proprio questo titolo? Siete per caso interessati alla Gnosi, o alla Kabbalah?
Syzygia è stato composto da Emanuele Telli (Vastitas) dei Consummatum Est dove suono anche io. E' un pianista eccezionale ed ho deciso di lasciare a lui l'introduzione del disco in quanto ero sicura avrebbe fatto un ottimo lavoro! Sygyzia è inteso nel senso scientifico del termine, ovvero l'allinearsi di 3 corpi celesti (di cui uno è normalmente il Sole) che porta ad una inevitabile eclissi.
11) Avete già suonato live?
Abbiamo fatto parecchi concerti negli anni passati con gruppi quali: Carpathian Forest, Shining, Nargaroth, Rotting Christ etc.. Abbiamo partecipato a qualche festival come il Black Lake sul lago di garda oppure il recente Roma Obscura con gli October Tide.. ci siamo dovuti fermare per un periodo qualche tempo fà per cause lavorative, ma stiamo ripartendo bene ed il prossimo 29 aprile avremmo una data a Roma con i Taake.
12) Serena, visto che siamo entrambe ragazze, vorrei sapere come vivi e cosa ne pensi della "scena estrema - e no - al femminile.
Hai mai riscontrato "sessismo", "machismo"? Te lo chiedo perchè il Metal Estremo in un certo senso, è stato "territorio maschile", a parte rari casi di "Donne Leader". Personalmente posso dire che anche ambiti come la Teologia e la Filosofia (specie la prima...) sono ancora territori maschili, e che se si è donne, si fa davvero fatica a "farsi valere", di fronte a questa platea maschile, che farà di tutto per farti sentire stupida e incapace. Stessa cosa anche in certa politica - non tanto italiana, forse - dove una donna deve sempre tirare "fuori le unghie", per farsi valere e ascoltare. C'è ancora un muro di sessismo molto forte, e si viene - in un certo senso - guardate anche con disprezzo. Lo hai mai riscontrato anche tu?
Posso dire che nel campo musicale, politico, lavorativo in maniera generale, molti uomini li posso capire e non dò tutti i torti a chi parte "prevenuto"; nel senso che in molti casi la maggior parte delle donne tende a fare vittimismo ed a piagnucolarsi addosso, e questo va a scapito di quelle che invece sono donne valide in tutti i campi! Ma è anche vero che la maggior parte degli uomini non accetta una donna al comando.
Sono stata anche io in un certo senso "discriminata" o circondata dalle solite voci infondate, ma credo che se una donna sia capace, determinata ed intelligente, non avrà problemi in nessun campo. Io personalmente mi sono fatta strada con le unghie e coi denti sia sul lavoro che nella musica ed ho trovato una validissima musicista nonchè amica nella figura di Sara del Regno, con cui suono sia nei Riti Occulti che nei Vidharr ed in Elisabetta Marchetti (anche lei nei Riti Occulti e voce negli Stormlord) che ritengo una persona di tutto rispetto. A proposito di donne nella musica, vorrei ricordare Marianne, in arte LSK, che si è tolta la vita l'anno scorso.. Ottimo esempio di donna e musicista, brava ed umile.
13) Bene, concludete a vostro piacimento la nostra intervista!
Grazie dello spazio che ci hai concesso.
Ricordo la data dei Vidharr a Roma il 29/4 con Taake e per gli interessati all'acquisto del nostro ultimo lavoro "Cryo", lascio qualche contatto:
http://vidharr.bigcartel.com/
morke_@hotmail.it
vidharr_@hotmail.it
M.
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